lunedì 20 agosto 2012


Reportage BIBA fucking industries VENETIAN PUNK HARDCORE FEST - 19/08/2012

Serata davvero gustosa quella che si è svolta nell'ennesimo locale che purtroppo mi era sconosciuto.Fa piacere che ce ne siano diversi che tengono duro nonostante la crisi enorme che sta mettendo in ginocchio il nostro paese.
Per raggiungere il locale ho dovuto affrontare una situazione al limite del "Ragionier Fantozzi".Questo grazie al dannato Google Maps che mi ha fornito indicazioni alquanto ambigue.Arrivato quindi in paese a naso e dopo aver chiesto a due anziani (i quali mi hanno tirato strane occhiataccie) riesco a trovare il club sbagliando comunque strada altre due volte.Dopo essermi trovato con due compari dato che i gruppi stanno ancora facendo il soundcheck facciamo un giretto alla sagra paesana nelle vicinanze per mangiare qualcosa.
Dopo una fila che non finiva più in mezzo ad una confusione oscena ci sorbiamo 10 minuti (anche troppi) di musica dal vivo nell'attesa di finire di mangiare.Preferisco non nominare il genere proposto, solo al pensiero mi sento male.Finito ci incamminiamo al locale.Iniziamo :

Cominciano i Charged Attack che propongono un furioso punk/hardcore urlato a pieni polmoni che purtroppo non permetteva di capire molto i testi delle canzoni.Non male come inizio di serata.Il gruppo sfodera tutta la potenza e il sudore che ha in corpo per offrire un degno spettacolo.Missione senz'altro compiuta.Forse un pò troppo grezzi ed acerbi ma comunque efficaci arrivando diritti al sodo senza inutili orpelli o tecnicismi.Bravi!

Seguono i De Generatione Nostra, alfieri di un punk-rock meno estremo, più "italiano" se mi passate il termine, più simile a gruppi come i Punkeas.Si rivela uno dei gruppi migliori della serata a mio parere.I pezzi erano energetici, coinvolgenti, potenti con gran bei testi.La band era carica come una molla e non stava mai ferma un attimo incitando di continuo i presenti.Fa sempre piacere scoprire band nuove e i ragazzi hanno dato un ottima prova riscuotendo buonissime impressioni.Grandi!

Tempo di bere qualcosa ed incomincia il prossimo gruppo ossia Le bambine barbute di donna concetta.
Anche loro propongono punk italiano.A livello di gusti ho preferito di più i De Generatione Nostra ma in ogni caso anche questo gruppo ha saputo intrattenere degnamente il pubblico sparando il loro punk diretto senza fronzoli fregandosene di tutto.

Ed eccoci ai padovani Milksnake, unica band con una ragazza alla voce della serata.Purtroppo accade un problema e si rompe la testata della chitarra mettendo in difficoltà il gruppo.Alla fine saranno eseguiti una manciata di brani ed è un vero peccato perchè i ragazzi erano davvero in palla stasera offrendo un ottimo mix di potenza rock e violenza punk.Rispetto alla volta precdente che li avevo visti sembravano un altra band.Il batterista dallo stile molto metallico pestava come un indiavolato supportato dall'ottimo nuovo chitarrista (meno incline a dar spettacolo ma più concentrato sui pezzi) e dall'abrasiva voce della bassista/cantante.Ottimi nonostante il poco tempo suonato.

Pausa per prendere un po' d'aria fuori ed assistere ai fuochi d'artificio provenienti dalla sagra nelle vicinanze e prende possesso del palco una sorta di genio folle sotto il nome di Eugenoise.Rispetto ai video su youtube stasera il ragazzo non porta la maschera da alieno che avrebbe fatto più scena ma si limita allo scotch in faccia.Descrivere gli allucinanti ed infiniti minuti del concerto è arduo.Provate ad immaginare, se li conoscete, i Meshuggah privati di chitarre e batteria e forniti solo di computer ed effetti elettronici.Oppure pensate a dei suoni elettronici sparati a volumi paurosi misti a rumori computerizzati in tutte le salse.Insomma un noise violentissimo che non lasciava respiro e che non ha risparmiato nessuno.Alla fine eravamo tutti parecchio provati.Interessante e curioso seppur tosto da digerire.

Tocca ora ad un altra badilata in faccia.Un duo stoner/sludge basso e batteria, strumentale a nome Serpe in Seno.Ci voleva proprio un gruppo del genere per svegliare gli animi ancora intorpiditi dal massacro precedente.Una letterale mitragliata di note deflagranti quanto basta per scatenare l'ennesimo pogo del festival.Un altra delle band più interessanti della serata, forse un pò derivativi ma sicuramente emozionanti.Il batterista era un autentica belva che sembrava fosse stata messa in catene fino a pochi secondi prima e il bassista bersagliava i presenti con riff di basso ad alto tasso distruttivo.Grandissimi.

Mancano ancora due gruppi ma la stanchezza si fa sentire e data la strada da percorrere anche se un pò a malincuore ho dovuto abbandonare.Davvero una gran bella serata.
Un caloroso grazie a tutti i gruppi, al locale e agli organizzatori.

Alla prossima compari.

Reportage Jim Mullen & Raphael Wressnig & Lukas Knofler - 02/08/2012

Si ritorna con piacere nell'accogliente Cantina Fasol Menin di Valdobbiadene, stavolta per assistere ad una serata chiamiamola "estera" in quanto il trio che si esibirà non è italiano come la maggior parte delle band che si sono esibite finora.Provvisto di prenotazione per non correre rischi come la volta precedente arrivo al locale di buon ora.Curioso che ci sia decisamente meno gente rispetto al concerto degli Alma Swing.I nomi coinvolti lasciavano presagire che ci fosse il pienone.Così non è stato, un gran peccato per gli assenti.
Tempo di bere qualcosa e si comincia :

Dopo i consueti ringraziamenti da parte degli organizzatori e la relativa presentazione della serata salgono sul palco Jim Mullen (chitarra), Raphael Wressnig (hammond) e Lukas Knofler (batteria).Un trio delle meraviglie come si usa dire.Viene proposto uno show che mescola brani propri, cover e diverse jam session.
Cè davvero restare basiti dall'enorme tecnica dei tre musicisti, che comunque non è mai solo una banale dimostrazione ma fa parte proprio del tessuto musicale ossia quel mix di blues, jazz, swing ed un pizzico di funky.Partiamo da un immenso Mullen che suona la chitarra come oramai non credo si usi quasi più ossia senza plettro e solo con il pollice, pazzesco come metta in ombra la maggior parte dei chitarristi di oggi senza nessuna fatica.Segue il giovane organista austriaco Wressnig che da quel che ho capito parlandoci, è pure un autodidatta.Anche lui ha lasciato senza fiato i presenti sparando una "bordata" dietro l'altra senza pietà facendo sembrare ogni passaggio assolutamente come "normale" invece che complesso ed intricato.Un ottimo esempio di classe, gusto e raffinatezza.Infine alla batteria Mr. Knofler si dimostra un ottima sezione ritmica, precisa e potente;forse poco fantasioso e troppo statico, speravo in un pò più di stile ma va bene così.Che dire insomma, una serata spettacolare che valeva assolutamente il prezzo del biglietto.

A fine show come al mio solito vado a salutare la band per i convenevoli ed il trio di dimostra gentilissimo e simpaticissimo, nessuno escluso.Le chiacchiere portano via tempo e alla fine trovo i tavoli per il buffet post concerto vuoti come una banca dopo che è passato Arsenio Lupin.Pazienza.

Alla prossima compari.