lunedì 28 maggio 2012


Reportage Never Night + Metaltrashfactory + Evenfall Desire - 13/04/2012

Fa piacere che degli ottimi locali che propongono musica dal vivo siano ancora vivi e vegeti, anzi rinati in quanto la Santi Angeli Music House che è rimasta chiusa per molto tempo ha finalmente riaperto (ora si chiama Birreria Santi Angeli ) e questa sera ha presentato un ottima tripletta di bands locali che propongono tre stili diversi.Tutto lasciava presupporre una discreta ed eterogenea affluenza ma purtroppo come spesso accade le cose sono andate diversamente.Solo un piccolo manipolo di spettatori ha presenziato al locale...se penso che poche settimane prima per una serata di tributo c'era il pienone mi viene da piangere...ok iniziamo.

La serata comincia parecchio tardi (anche troppo) con gli Evenfall Desire da Belluno.Lo stile del gruppo mescola power melodico, metal classico e qualche spruzzata di symphonic rock/metal (Within Temptation e ultimi Nightwish).La band al momento non ha ancora registrato un album di debutto e sta lavorando alla stesura di pezzi propri quindi lo show è un mix di cover ed alcune composizioni originali.E proprio su queste ultime è doveroso e importante spendere qualche parola.La ricerca di soluzioni che non siano troppo derivative si nota molto soprattutto a mio parere dall'impostazione vocale della cantante Silvia che rinuncia al classico cantato operistico/lirico (sfruttato fin troppo in questo genere) prediligendo un cantato su tonalità più basse.Il risultato di questa scelta aggiunto alla buona preparazione tecnica del resto della band potrebbe portare a risultati interessanti.Al momento le ottime impressioni lasciano presagire delle condizioni favorevoli per imporsi in futuro.Buona fortuna ragazzi!

Seguono i  MetalTrashFactory da Crocetta (oggi purtroppo ritrovatisi senza il batterista Luca che ha dovuto lasciare il gruppo per motivi di lavoro) forti dell'album di debutto uscito non da molto.Noto con piacere che la band sta migliorando in particolare nelle nuove composizioni che denotano una continua ricerca di evoluzione sonora.Sorge quindi un ibrido metallico composto da schegge di post-thrash, prog e death.I brani cercano di alternare immediatezza dei ritornelli a intricatezza/psicosi strumentale.Dal vivo la band si dimostra ancora un pochino statica ma comunuqe il tasso tecnico mi sembra stia migliorando un pò alla volta sempre di più.Anche la voce (in particolare su disco) sta crescendo in termini di espressività e originalità.Ora diamo tempo alla band di maturare ancora.La scena locale ha moltissime band di qualità come questa e spero riesca a continuare la sua carriera date le difficili problematiche finanziarie che colpiscono in maniera terribile il 90% dei gruppi underground.I miei complimenti.Avanti così!

L'ultimo gruppo che si sarebbe esibito i Nevernight non sono riuscito a purtroppo vederlo perchè data l'ora avrebbero finito troppo tardi e il giorno dopo dovevo lavorare.

Ottima serata comunque, peccato per la scarsa affluenza.

mercoledì 23 maggio 2012

Reportage Trio Santi Bailor - 29/04/2012

Stasera mi sento un pò come il figliol prodigo.Avete mai avuto quella sensazione in cui sentite la mancanza di qualcosa ?Qualcosa che una volta faceva parte di voi e un giorno vi rendete conto che quel qualcosa dopo molto tempo è stato come messo in ombra ?Ebbene per me è stato così.E' stato come fare un viaggio nel tempo fino a tanti anni fa quando entrò nella mia vita un individuo.Il suo nome era "BLUES".
Fu il mio battesimo del fuoco quando lo incontrai e nel bene o nel male mi fece capire quanto di buono avrebbe potuto darmi la musica.
E quindi quale occasione migliore per riassaporare quei momenti ?

La serata in questione si è svolta all'Osteria Le Due Spade a Conegliano (pub davvero delizioso) a pochi passi dal centro.Arrivo di buon ora per trovare un posto decente.
Tempo neanche una mezz'ora che la band arriva e comincia a prepararsi.Peccato per l'assenza della cantante Ty che non è potuta essere presente perchè stava poco bene.A cantare quindi ci penserà il solo tastierista Claudio Zulian.
Nell'attesa che cominci lo show faccio uno spuntino restando un pò stupito che quelli che stavano al banco (presumo fossero i padroni del locale) non sapessero nemmeno chi avrebbe suonato durante la serata...mah.
Ok si comincia.

Lo dico con il cuore.Mi mancava molto il blues ma in qualche modo non mi ha mai abbandonato e vedere all'opera questo quartetto (anche se in origine erano un trio, ma alle volte sarebbero anche un quintetto...ok basta se no facciamo confusione) me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Naturalmente vengono proposte cover di svariati artisti blues/soul del passato ma suonate con estrema passione ed energia ma soprattutto con gran naturalezza quasi le avesse composte la band stessa.
Quella magia che solo un genere come il blues può creare riempie il locale di un aura particolare (anche se diversi mi sembravano più interessati a bere parlando pure ad alta voce).Si respira aria del passato, ma di un passato che non muore mai, che non verrà mai dimenticato, se ci pensiamo bene senza il blues non avremmo tutto il resto.Bisognerebbe solo essere grati a band come queste che seppur non originali riescono a tenere in vita questo genere sempre più bistrattato e lasciato in balia di se stesso.
Quel blues mescolato al jazz e al soul, gli assolo di sax e chitarra, gli intrecci di tastiera e voce, la batteria sempre pregna di classe, tutto ciò trasforma le note in energia positiva.Ogni applauso è ampliamente meritato senza dubbio.Peccato per i pochi presenti, pochi ma buoni comunque.
Ottima serata!!!!

martedì 22 maggio 2012


Reportage Scott "Wino" Weinrich & Conny Ochs - 07/03/2012

E si ritorna a Montebelluna, all'Osteria da Tocchetto per la precisione.E di certo era un evento imperdibile ma non tanto per la fama del protagonista, non tanto se si è appassionati di doom o chissà quali altri generi ma bensì perchè ci sarebbe stata la presenza di ottima musica per tutte le orecchie.Ma oramai in molti hanno scordato che quest'arte si trova ovunque e nei posti più inpensabili.Non serve correre dietro ai soliti nomi ultra pompati e bisogna ricordare spesso e sempre che la Grande Musica non si trova solo nei mega stadi o nei palasport.Peccato dunque per gli assenti.

Arrivo al locale di buon ora.Nell'attesa che inizino le danze scambio quattro chiacchiere con dei conoscenti e ne approfitto anche per salutare Mr.Wino.

Di pubblico ne ho visto di più del solito e ciò non può che far piacere.Vedere che ci sono ancora impavidi che seguono l'underground vuol dire che non tutto è perduto.

Credevo lo show fosse diviso in due e invece a sorpresa entrambi i musicisti si presenteranno insieme.

Dopo aver trovato un eccellente posizione davanti attendo che cominci lo show.

Ed eccoli :
Scott Weinrich (in arte Wino) e Conny Ochs si presentano al piccolo pubblico (ma sembrava ci fossero molte più persone) sotto una pioggia di applausi e ovazioni.Partono subito con la lenta e sofferta Somewhere Nowhere e già lì si capisce che la serata sarà magica.Su Wino non oso spendere troppe parole primo perchè non ne sono un esperto conoscitore, secondo perchè parlare di leggende musicali (seppur una leggenda di culto) non è sempre semplice e si corre sempre il rischio di sparar fesserie.Posso solo affermare che pochi personaggi della musica mi colpiscono veramente ma non tanto dal punto di vista musicale ma bensì da un punto di vista dell'energia interiore sprigionata.Un musicista old-school che stasera ha polverizzato moltissime nuove leve senza fatica.Una persona poi normalissima, gentile, umile, insomma uno di noi.
A far da spalla (beh direi anche più di spalla) o meglio a "completare" la leggenda doom cè Conny Ochs che personalmente non mi aveva colpito molto quando ascoltai qualche pezzo su youtube.Beh dopo pochi secondi ha spazzato via i miei dubbi in quanto sfodera un potente mix di voce e tecnica chitarristica lasciando tutti a bocca aperta.
Lo show prosegue toccando picchi di emozionalità che non mi sarei aspettato passando dal rock, al blues, al folk (rigorosamente in acustico).Il duo propone un repertorio che spazia dall'album/progetto che vede entrambi protagonisti ossia Heavy Kingdom, a pezzi provenienti dal disco solista di Wino.Entrambi catalizzano senza problemi l'attenzione senza eccedere troppo in assolo di chitarra o chissà quale trovata per mostrare quanto sanno suonare ma mettendo la loro tecnica al servizio delle canzoni.Trovare simili concerti per di più ad entrata gratuita è raro di questi tempi, ne valeva davvero la pena esserci.

A fine show dopo aver fatto un pò di shopping al banchetto merchandise saluto Scott e Conny facendo loro i più sinceri complimenti.

Ne approfitto anche per ringraziare Lorenzo Conte, l'associazione Event’s Farm e l’agenzia di Booking Arkangels’Army Agency per organizzare eventi di questo calibro.
Serata magica!!!

Reportage Peter Vicar - 22/02/2012

Tornato da Bologna dopo il Full of Hate tour la sera successiva dopo tanta violenza sonora ci voleva qualcosa per calmare gli animi.
La mitica Osteria da Tocchetto a Montebelluna ogni tanto riesce a piazzare delle belle serate di ottima musica con ospiti italiani e stranieri di qualità.
Per di più l'ingresso è gratuito quindi valeva la pena farci un salto (peccato che a pochissimi sia venuta questa idea).

Arrivo al locale una mezzoretta prima dell'inizio e dato che il protagonista della serata ovvero
Kimi Karki (noto ai più come Peter Vicar) era lì tranquillo e beato (a interagire con chiunque avesse piacere) che attendeva di iniziare ne ho approfittato per scambiare quattro chiacchiere (alla fine però sono decuplicate in quanto il mister era un fiume in piena) discutendo di cinema (Sergio Leone passando per un interessante film consigliatomi intitolato "A Venezia... un dicembre rosso shocking"), ambigui propietari di alberghi, Morricone, progetti musicali in cantiere e altre cose.Il tempo in effetti vola senza che io me ne accorga.Prima che inizi lo show foto e firmetta (se amate il prog procuratevi il cd degli Orne in cui Peter suona in veste di chitarrista) come di consuetudine e vado ad accomodarmi.

Lo show prevede dei pezzi particolari che a parte una cover di Johnny cash non ho riconosciuto.Visto che ho ricevuto in regalo la scaletta indico i titoli delle canzoni eseguite durante la serata :


The Ritual

Story of Isack
My name is free
Young good man brown
13
The lord who never sleeps
Chelsea Hotel #2
Red Rooster
Beloved Dead
The famous blue raincoat
Endless november
Cortez the killer
A woman out of snow
... ?
Hurt
Myacinth house

Lo show eseguito davanti a pochi presenti ha puntato molto sull'emozionalità, emotività e un pizzico di tristezza mista a malinconia.Peter accoglie il pubblico con una sorta di folk acustico pregno di poesia lasciando da parte sia il doom che il prog cullandolo con semplici e poche note di chitarra.Non gli servono virtuosismi ma solo una voce calda e sofferta.Ogni canzone proposta viene anticipata da una breve spiegazione sul suo significato.

Canzone dopo canzone il concerto piano piano si spegne come una candela.
Lo stato di rilassamento che avevo svanisce quando lo show volge al termine.Ma in ogni caso è raro trovare ancora dei musicisti che siano persone semplici, persone come noi, lontane dagli stati di superstar.Grazie Peter per la meravigliosa serata.Peccato per gli assenti.

Prima di andarmene lo saluto calorosamente e imbocco la via verso casa.


Reportage Cannibal Corpse + Behemoth + Legion of the Damned + Misery Index + Suicidal Angels + Nexus Inferis - 21/02/2012

Serata pesantissima sotto diversi punti di vista che ha visto all'opera un pugno di bands di metal estremo.La giornata per fortuna non è molto fredda.Al mio arrivo all'Estragon di Bologna cè un pò di sole che renderà l'attesa più sopportabile.

Durante la giornata prima dell'apertura cancelli ho modo di passare il tempo senza annoiarmi troppo.Tra l'incontare Seth e Orion dei Behemoth, George "Corpsegrinder" Fisher e Paul Mazurkiewicz dei Cannibal Corpse le sabbie del tempo scorrono più veloci.Vedere poi un ragazzino piccolo piccolo correre avanti e indietro per farsi fare l'autografo da ogni musicista che gli passava vicino mi ha scaldato il cuore.I Suicidal Angels lo hanno ribattezzato "Son of Satan".
Appena il camioncino dei panini apre vado a farmi uno spuntino che ci voleva proprio.

Ed eccoci finalmente all'apertura cancelli.Riesco ad entrare che la prima band ha già cominciato a suonare.Attaccano gli industrial-black metallers
Nexus Inferis.Tralasciando i costumi di scena e il trucco al limite della decenza, sinceramente non mi hanno detto granchè.Il loro stile è poco incisivo e considerando che la band è agli esordi non cè da stupirsi poi molto se la prova sul fronte live non è stata all'altezza.Emozioni zero mescolate al poco tempo a disposizione per dimostrare il minimo indispensabile hanno aiutato ben poco il gruppo che ha fatto quel che poteva.Passiamo oltre.

Ci voleva una botta di adrenalina per riprendersi e sebbene originalità e presenza scenica non siano le loro parole d'ordine ai
Suicidal Angels non importa minimamente.Il loro thrash derivativo al 200% (debitore di mostri sacri come gli Slayer) non inventa nulla e su questo non ci piove ma dalla loro danno una bella frustata di energia ai presenti bersagliando tutti con pezzi stile pugno in faccia tipo Bleeding Holocaust e Apokathilosis che scatenano poghi, wall of death e headbanging a ripetizione.Per quanto il loro genere non fosse propriamente in linea con gli altri gruppi alla fine la loro perseveranza a seguire schemi già tracciati da altri ha dato qualche frutto.Non diventeranno leggende ma in compenso dal vivo fanno una figura ripsttabile.
A fine show ho modo di incontrare il chitarrista e cantante per i convenevoli.

Seguono i
Misery Index cn il loro miscuglio di grind, death e metalcore che come già in passato mi ha lasciato molto perplesso.Sempre i soliti clichè della serie pezzi sparati a tutta potenza ma se andiamo a scavare in profondità troviamo il nulla.Mi spiace ma proprio non mi prendono.I pezzi si susseguono senza lasciare traccia o almeno un valido motivo per essere ricordati.Proseguiamo.

Non va meglio con i
Legion of the Damned, anzi si peggiora sempre di più.Mi chiedo cosa ci facciano simili band così in alto nel bill.Ancora una noiosa esibizione che punta ad un mix di death e thrash ma senza la botta dei Suicidal Angels.Nessuna delle canzoni proposte riesce a farsi ricordare e la band sinceramente non ha fatto molto per offire uno show all'altezza della posizione ricoperta questa sera.Sostenitori nonb ne ho visti moltissimi a dire il vero in ogni caso lo show dopo poco ha cominciato a stancarmi.

Lo ammetto.Aspettavo solo loro stasera.Dopo aver tenuto sulle spine molti fan a causa della leucemia (diagnosticata ad agosto 2010) il buon Adam "Nergal" Darski frontman dei polacchi
Behemoth riesce a completare la guarigione e a tornare sui palchi.Già prima dell'inizio del concerto mentre lo staff sistemava la scenografia le urla di approvazione provenienti da parecchi tra il pubblico lascavano intendere che in molti erano lì per loro.I quattro demoni salgono sul palco facendo deflagrare pezzi da album come Evangelion e Satanica.Ovviamente tutti gli occhi sono puntati sul cantante/chitarrista Nergal.Fa piacere rivedere che si è ripreso decisamente bene.La band combina bene epicità e violenza sfruttando ottimamente le luci e i cori.L'unico appunto che si può fare è che la band non si è ancora "rinfrescata".Due anni lontani dal palco si sono fatti sentire.I quattro erano un pò arruginiti.Manca ancora un pò di rodaggio per rimettersi completamente.In ogni caso lo show di stasera ha regalato molti brividi.Hanno sbaragliato tutti.Non si può competere con tale macchina da guerra.Pezzi come Demigod e Conquer All la dicono lunga sul cosa voglia dire suonare metal estremo di classe.Fantastici!!!

La stanchezza mi vince e rinuncio senza rimorso ai Cannibal Corpse e non sono stato l'unico a quanto pare.Se ci fossero stati dei gruppi spalla scelti con più parsimonia il Full of Hate Tour sarebbe stato micidiale.

Reportage Subsonica - 31/12/2011

Torniamo un pò indietro fino alla notte di capodanno del 2011 che avrebbe salutato l'inizio (e forse la probabile ed imminente fine del mondo nel 2012) dell'anno nuovo.Mi ricordo quando ascoltai la prima volta la band di cui andremo a parlare dopo...credo fosse quando avevano partecipato a Sanremo con mi pare era il brano "Tutti i miei sbagli"...e come al solito mi incuriosirono un pò ma le strade tra me e questa band si divisero per diversi anni...probabilmente non ero ancora pronto per capire la loro musica e saperla apprezzare (e forse molti la sentono e basta senza realmente capirla...).Ero ancora grezzo a livello uditivo e sentivo che ancora non facevano per me.Necessitavo tempo e così fu...
Ogni tanto capitava di sentire qualche loro pezzo per radio e l'interesse sopito di un tempo si è riacceso e data l'occasione del loro concerto alla Zoppas Arena di Conegliano Veneto non mi sono lasciato scappare l'opportunità.

La giornata pesante di lavoro mi aveva stremato parecchio ma raccolte le poche forze rimastami affronto in ogni caso la gelata via per la location della serata.

Arrivo con un buon anticipo e rimango un pò perplesso dalla scarsa affluenza (poi però le cose cambieranno decisamente con l'avvicinarsi dell'inizio del concerto).
Già cominciano a comparire i primi tipi strani...da infarto dei ragazzi a maniche corte con meno 2 gradi...poi entrato nell'area concerto di gente strana era pieno zeppo.Rimango stranito dal non trovare nessun banchetto merchandise...nessuna maglietta, poster, cd...assolutamente nulla...sinceramente non mi so spiegare il perchè...resta solo una cosa da fare o andare a ingozzarsi ma vedendo i prezzi ho preferito lasciar perdere oppure fare come ho fatto io ossia posizionarsi davanti al palco aspettando.Un deejay in stile "emo" che alla fine sarebbe anche simpatico metteva su canzoni di tutti i tipi : Blur, Rage Against the Machine, Guns'n'Roses alternate a schifezze che non voglio nemmeno nominare.Non capisco come il pubblico si metta a ballare su Bohemian Rhapsody dei Queen...va beh...era pieno di gente già ubriaca ancora prima che iniziasse il concerto quindi andiamo avanti...Bene si inizia!!!!

L'intro è davvero bizzarra in quanto viene mandato un pezzo audio del film "Il ragazzo di campagna" con Renato Pozzetto...e poi un pò alla volta compaiono i
Subsonica.La band è davvero caricata come una molla e già dal primo pezzo scatena sul pubblico un mix di energia e potenza che mai mi sarei aspettato.Lo dico senza farmi troppi problemi.I ragazzi di Torino sono davvero uno dei migliori gruppi che abbiamo in Italia.Una band di alto livello che sa combinare in maniera efficace rock, pop, electro e un pizzico di psichedelia (specialmente a livello luci) con testi mai banali e che non cadono mai nello scontato.Essendo che non conosco tutti i pezzi che hanno fatto ne cito alcuni : Istrice, Up patriots to arm, Tutti i miei sbagli, Colpo di Pistola, Microchip Emozionale, Discoteca Labirinto...ogni brano veniva eseguito ottimamente con un ottimo uso delle luci che creavano un atmosfera surreale.Ogni componente del gruppo ha dato il massimo (peccato che il volume della chitarra non sempre fosse accettabile risultando spesso basso).Le emozioni si sono susseguite una dopo l'altra specie quando la band ha fatto sedere tutta l'arena per terra e l'ha fatta rialzare di colpo.Niente era fuori posto, l'energia era continuamente scambiata tra pubblico e band.Che si trattasse di festeggiare la mezzanotte che di concedere più di un bis la band non è mai stata ferma un attimo.Sono davvero senza parole.Però continuo a chiedermi come mai sull'altare delle classifiche continui ad esserci immondizia e gruppi come loro non siano più in alto perchè se lo meritano davvero.I soldi per il biglietto sono stati spesi bene fino all'ultimo centesimo.Passata l'una e trenta dato che l'arena stava per trasformarsi in una mega-discoteca dai gusti musicali discutibili me la sono svignata di corsa.Grazie comunque Subsonica!!!!
Reportage Morbid Angel + Necrophobic + Benighted + Nervecell - 30/11/2011
Per la locandina clicca qui.

"Oh my god" direbbe qualcuno vedendo i nomi presenti a suonare stasera.

Bands dal nome e sonorità pesanti, non certo la classica serata karaoke con canzoncine per i fragili padiglioni auricolari dell'ascoltatore medio.(ma ormai non esistono nemmeno più gli ascoltatori, si sente e basta ma questa è un altra storia...)
A dir la verità mi aspettavo parecchio più pubblico data l'importanza storica del gruppo principale nonostante si siano sprecate le critiche sull'ultimo disco Illud Divinum Insanus.La realtà è ben diversa purtroppo...rimango davero stupito comunque la serata sta per iniziare quindi cominciamo :

Attaccano i
Nevercell proponendo un death metal che mi ha riportato alla mente i Nile.Sarà stato per qualche sporadica melodia orientaleggiante inserita qua e là nei pezzi.La prova comunque è stata interessante.Sebbene la band (proveniente da Dubai) non proponga chissà quale formula innovativa dato che ci sono una moltitudine di gruppi death metal lo show è stato energico e potente e come antipasto è stato davvero buono.L'originalità scarseggia ma alla fine comunque l'inzio è stato godibile.

Seguono i
Benighted.Già li vidi all'opera al Metalfest in Austria e in ogni caso l'opinione non è cambiata.Il loro miscuglio di grind, metalcore e death metal a mio parere risulta noioso e già sentito un milione di volte.La voce poi è irritante e senza sostanza.Tecnica strumentale nella norma ma le canzoni continuano a non dirmi assolutamente nulla.Noia noia e ancora noia.Passiamo oltre.

E salgono sul palco i
Necrophobic.Non so come mai siano così in alto in scaletta.Il loro black metal non emoziona e la band non mi sembrava nemmeno tanto in voga di suonare.Gruppo che non conoscevo granchè se non perchè avevo letto qualcosa nel web.Ennesimo gruppo spalla di poca importanza e me ne dispiace.Volendo avrebbero potuto mettere altre band anche meno conosciute ma di sicuro di valore più alto.Peccato.

E' chiaro come la luce del sole.Questa serata sarebbe finita nel dimenticatoio se non fosse disceso sul palco "L'Angelo Morboso".I
Morbid Angel irrompono on stage per la gioia delle orecchie dei presenti.Quanto di buono avevano dimostrato al Bloodstock Open Air è stato confermato anche stasera.Tralasciando magari i non eccellenti estratti dal nuovo disco la band scaraventa sul pubblico una serie di perle di violenza sonora senza lasciare superstiti.Le band di apertura vengono letteralmente polverizzate dalla furia dell'angelo.Sinceramente la prova dei nuovi chitarrista e batterista per quanto sia stata ottima tecnicamente mi è sembrata incolore e senza anima.Dall'altro lato però vedere all'opera due mostri sacri come David Vincent intento a declamare liriche oscure e diaboliche e Trey Azagthoth che con la sua chitarra fa davvero dei miracoli.Vedere quest'ultimo in azione sfoderando riff e assolo a profusione emanando un aurea quasi mistica è uno spettacolo.Peccato che a conti fatti il gruppo sia un pò diviso in due ma il risultato finale è stato davvero ottimo.

A fine show dopo un attesa un pò lunghetta riesco a incontrare la metà diciamo old - school del gruppo ossia Trey e David che al contrario di quello che si aspetterebbe un frequentatore di di concerti di "musica italiana" si dimostrano cordiali e gentilissimi.L'altra parte invece quella diciamo "moderna" ha fatto la parte della superstar e ciò mi ha lasciato perplesso...va beh.Bella serata!!
Reportage Amorphis + Leprous + Nahemah - 15/11/2011

E' oramai noto a diverse persone il mio amore (musicale ed ovviamente platonico, sottolineo platonico per evitare fraintendimenti) per gli headliner della serata ma cosa ancora più interessante oltre alla bontà della proposta sonora è la qualità dei gruppi spalla che hanno affiancato la band sia questa sera sia la volta precedente dove li avevo ammirati durante un freddissimo e rigido novembre nella periferia bolognese.
Difatti ogni volta si assistono a show di caratura eccezionale che non fanno rimpiangere i soldi spesi per il biglietto.

E' quindi con piacere che ritorno al New Age di Roncade già pregustando l'appetitosa serata che si sarebbe prospettata.E devo dire che le sorprese non sono mancate.Come sempre del resto.Il pubblico non è certo quello delle grandi occasioni tanto per cambiare.

Siamo quattro gatti ad assistere all'esibizione del primo gruppo ossia gli spagnoli Nahemah.La band mi era sconosciuta se non per qualche sporadico video (tratto dal loro ultimo album A New Costellation) visto su youtube.Non mi aspettavo niente di particolarmente interessante.Grave errore in quanto i signorini stupiscono i presenti alla grande trasportandoci in un turbine di melodie pregne di malinconia (ottima l'alternanza vocale scream/pulito), sfuriate intrise di doom/gothic e aggiungendo pure qualche spruzzata electro/industrial.
Dispiace tantissimo che il tempo per loro sia così poco data la meraviglia uditiva somministrataci ma il tempo è tiranno come si suol dire.Grandiosi!
Nel cambio palco vado a salutare la band in attesa del gruppo sucessivo.

Salgono quindi sul palco i Leprous e la proposta cambia.Qui le cose si fanno complicate in quanto la band fa una musica parecchio fuori dagli schemi e di difficile inquadramento mescola metal, prog e melodie direi (anzi azzarderei) al limite del pop britannico che seppur nascoste secondo me emergevano dal loro sound, infarcendo infine i brani con ogni tipo di bizzarrie strumentali e diverse parti corali.
Ci lasciano spiazzati ma da parte mia rimango rapito dal concerto.Le canzoni per quanto sembrassero folli avevano un che di magico, di intrigante che ha attirato il mio interesse.Un altra nuova leva che merita di essere seguita.A fine show vado a procurarmi il loro ultimo album "Bilateral" che consiglio vivamente di ascoltare.
Dopo quattro chiacchiere con la band è giunta l'ora dei protagonisti assoluti della serata.

Io sono di parte e non lo voglio nascondere.Faccio sempre più fatica a parlare di un concerto degli Amorphis.Ogni nota, ogni pezzo vengono eseguiti a regola d'arte con eleganza maestosa.I non numerosi presenti sono tutti lì per loro a farsi trainare dalle meravigliose melodie che i finlandesi hanno saputo creare.Che siano canzoni estratte dagli ultimi album (più melodici e accessibili) che da quelli di inizio carriera (quelli più legati a sonorità death-doom) il risultato è sempre lo stesso : Goduria!
Ascoltare perle come Sampo, Mermaid, Silver bride, Sky is mine o House of Sleep è qualcosa che rende la vita splendida.
La band fa viaggiare la mente e sfido chiunque a dire il contrario.Il loro prog intriso di doom-death matal raffinato e di classe temo rimarrà merce per pochi e a dire il vero è meglio così.
Troppe bands sono state mutilate dal successo quindi li preferisco così.
Grazie a tutte e tre le bands per la serata.

Questo è tutto compari.

Reportage Ulver + Stian Westerhus - 12/11/2011

Era da una vita che non tornavo a teatro e mai avrei creduto di tornarci ma la vita è sempre piena di sorprese (o menzionando Mr.Gump "Non sai mai quello che ti capita").E così io e la mia dolce metà partiamo di buon ora in direzione Parma per assistere al ghiotto show in programma.

Dopo un giro pomeridiano in centro (anticipato da un lauto e succulento pranzo) l'ora si avvicina sempre di più quindi ci dirigiamo all'entrata dello splendido teatro Regio.Osservando tra il pubblico noto che è molto eterogeneo : black-metallers, appassionati di musica in generale, semplici curiosi e chi più ne ha più ne metta.

Vergongnoso il banchetto merchandise che aveva poco o nulla se non qualche t-shirt, un paio di vinili e un album di qualche side-project.Non è la prima volta che mi capitano certi spettacoli, mah, in ogni caso una maglietta ricordo la prendo in ogni caso.

Bene sta per cominciare la prima parte del concerto.
Si presenta sul palco Mr. Stian Westerhus che conoscevo pochissimo, avevo visto qualche video in giro per youtube e avevo un idea grossolana di cosa avrebbe suonato.Chitarrista a dir poco folle direi...credo abbia stremato anche il più ferreo degli appassionati di jazz, fusion, psych...nessuno schema, nessuna parte memorizzabile ma un continuo flusso che ci fa letteralmente a pezzi le cervella tra rumori assortiti ed effetti a badilate.Sperimentazione al 100% per una mezzoretta (per fortuna) che ha necessitato un enorme fatica per digerire la proposta.Un inizio comunque interessante.
Piccola pausa per andare a bere qualcosa ed entrano gli headliner.

Ed ecco che le luci si spengono e parte la magia.Lontanissimi oramai dal black metal degli inizi gli Ulver portano in teatro un atmosfera eterea ed atmosferica puntando molto sugli ultimi album dove lo stile punta su soluzioni rilassanti ed ipnotiche.Alle spalle della band cè un mega schermo che proietta immagini e filmati in modo da unire le musiche a un qualcosa di visivo.Beh, un esperienza sensoriale che valeva la pena di essere vissuta.
Non serve èarlare di tecnica, di elencare i pezzi (uno più bello dell'altro) perchè certe emozioni non si possono descrivere a parole.Un viaggio mentale che vorresti non finisse mai.La band ha cambiato pelle nella sua carriera.A molti forse non è andato giù il mutamento ma secondo il parere personale la svolta stilistica merita attenzione e stasera ho assistito a qualcosa che non dimenticherò mai.

Una sola nota di demerito va alla poca educazione del gruppo nei confronti di quei pochi fan che li aspettavano all'uscita a fine show (dato che la stessa band aveva assicurato che si sarebbe resa disponibile).Dopo quasi due ore si sono degnati di uscire 3/5 degli Ulver mentre gli altri se ne sono andati di nascosto.I pochi temerari che aspettavano all'uscita si sono gelati le ossa.

In ogni caso serata imperdibile.

Reportage Subways + Minnie's - 11/11/2011

E si ritorna a Conegliano.Il gruppo che suona stasera (che sinceramente non conoscevo) mi ha intrigato parecchio grazie a diversi video pubblicati su youtube.

Resto scioccato quando entro nel locale.Non pensavo ci fosse così tanta gente considerando quanto la cultura musicale di massa sia parecchio povera.

L'età media è piuttosto bassa e difatti non mancheranno urla stridule per tutto il concerto.

Il gruppo di apertura si chiama
Minnie's (se non sbaglio da Milano) e suona un miscuglio di rock, grunge e punk,La loro musica non rientra particolarmente nei miei gusti ma l'esibizione ammetto che è stata convincente ed energetica sotto ogni aspetto.
Pubblico praticamente imbalsamato come era prevedibile (in fondo a nessuno più ormai interessano i gruppi spalla purtroppo che vengono puntualmente bistrattati).A conti fatti niente male come inizio.

Il momento degli headliners inglesi
The Subways si sta avvicinando e la trepidazione tra il pubblico aumenta a livelli atomici.
Trovandomi vicino alla porta dalla quale uscirà la band riesco a sbirciare all'interno della stanza mentre il trio si riscalda per lo show.
Non fanno a tempo a salire sul palco che si scatena l'inferno e il locale sembra crollare da quanta gente è pressata al suo interno.A dire il vero mi sembra di essere finito in qualche concerto di gruppetti pompati dai media per i ragazzini ossia tutto fumo e niente arrosto.
Le cose stanno diversamente o almeno in parte.
La band tecnicamente non è nulla di eclatante (diciamo che fa il suo mestiere senza eccedere) ma ha un discreto numero di pezzi (in particolare quelli del primo album) che entrano subito in testa miscelando furbamente ma comunque ottimamente pop, punk e rock'n'roll.
I ritornelli (strofe comprese) vengono lasciate praticamente al pubblico che si scatena di continuo.
La band sfodera energia, potenza e sudore (tanto sudore) a non finire sparando un pezzo dopo l'altro muovendosi di continuo.La bassista in particolare sembrava posseduta e si dimenava come un indemoniata.Anche il cantante ha dato molto spettacolo gettandosi dal palco facendosi poi trasportare dal pubblico in giro per l'area di fronte al palco.
Diciamo che non tutte le canzoni lasciavano il segno ma nel complesso il concerto mi è piaciuto e spero di poterli rivedere presto.
Gran bella serata!


Reportage Bloodstock Open Air - 11,12,13,14/08/2011

11/08/2011

Ore 4:30 del mattino.Buio pesto.Il cielo pullula di stelle il che lascia presagire che sarà una bella giornata.Mi attendono un po’ di ore di viaggio e quindi alle 5 passate mi dirigo in stazione a Treviso per prendere il treno fino a Mestre.

Arrivato in stazione dopo una breve attesa prendo il pullman diretto all’aeroporto.Durante il tragitto come al solito capita l’imprevisto.Il cambio dà alcuni problemi, ma per fortuna miracolosamente torna a posto causando un po’ di ritardo ma per fortuna avevo deciso di partire in anticipo quindi posso fare tutto con calma.
Manca ancora un po’ alla partenza quindi dopo il check-in e i soliti noiosi controlli al metal-detector mi fiondo al bar a riempire lo stomaco dato che oramai in volo non ti danno manco una caramella.
Dopo essermi rimpinzato per bene è ora dell’imbarco.
E si parte.Prima tappa : Venezia-Bruxelles.
E chi si aspettava che l aeroporto fosse così grande ?Lo scalo non mi dava molto tempo per girare difatti dopo una lunga camminata arrivo al gate previsto per l’imbarco giusto in tempo per salire a bordo.Destinazione : Birmingham.
In volo per fortuna viene servito qualcosina da mettere sotto i denti.
Prima di partire guardando i telegiornali sembrava fosse scoppiata chissà quale catastrofe a causa di vari attentati e problemi di ordine pubblico.Ma come succede di solito la realtà è ben diversa.Arrivato a destinazione non ho notato tracce di tensione, i controlli erano quelli classici di routine.Anzi a dirla tutta la gente era tranquilla e serena.
Bene, tempo di un veloce rifornimento viveri al supermercato e vado a prendere il treno.
Prima tappa Birmingham New Street e poi via per la tranquilla cittadina di Lichfield.Sull’ultimo tragitto comincio a intravedere diversi metal-heads.
Altri 10 minuti a piedi per raggiungere l’hotel a lasciare la valigia e riposare un pò.
La prima giornata del festival prevede 4 bands che suoneranno a pomeriggio inoltrato perciò mi dirigo a prendere il pullman per raggiungere la location del concerto.
Le temperature sono parecchio ostiche e quindi mi sono vestito pesante.I concerti si svolgono tutti nel Sophie Lancaster Stage ovvero il tendone.Gli altri palchi al momento non sono funzionanti.

Bene cominciamo :


Attaccano gli
Achren che propongono un death/black che ho trovato parecchio insipido.Non mi hanno detto granchè.Nota particolare al bassista che suonava usando le dita e non il plettro.Per il resto niente di chè.Passiamo oltre.
Seguono a mio avviso i vincitori della giornata ovvero gli Xerath che suonano un mix di industrial e post-metal.L’inizio non è stato proprio dei migliori ma piano piano si sono scaldati polverizzando i presenti a suon di ritmiche intricate e malate.La sezione ritmica era dinamite e insieme alla chitarra creava un muro di suono pauroso.La voce non era sempre convincente soprattutto in alcune parti in pulito ma alla fine non andava a intaccare l’esibizione.Grandi!
Tocca poi ai giovani Revoker salire sul palco a suon di bordate in stile Pantera/Black Label Society.Non male, le canzoni si lasciavano ascoltare seppur non particolarmente originali.Mi è piaciuto molto il batterista che aveva un attitudine punk che pestava come un dannato.Bravi.
Gli ultimi a calcare il palco sono i Beholder, band che suona un misto di heavy e thrash con qualche spunto sludge.Li ho seguiti pochino dato che la stanchezza cominciava a farsi sentire.Non mi sono piaciuti molto.Vedremo la prossima volta.Tempo di mettere qualcosa sotto ai denti e me ne torno in albergo per prepararmi alla prima vera giornata del Bloodstock Open Air.

12/08/2011


Dopo la colazione mi dirigo subito al festival.

L’area non è molto grande a dire il vero.Ci sono 4 palchi.Il Ronnie James Dio Stage dove si esibiscono le band più grosse.Il Sophie Lancaster Stage ossia il tendone.Il New Blood Stage ossia un piccolo palco situato dentro una specie di mega gazebo stile festa della birra.E infine cè il Jägermeister Stage, un piccolissimo palco situato vicino al main stage per ospitare band in versione acustica oppure gruppi praticamente sconosciuti.
Per mangiare ce né per tutti i gusti : cinese, messicano, hamburger,italiano ,fish and chips, panini assortiti (tra cui vi consiglio lo Steak Sandwich se vi piace il gusto della selvaggina), caffetteria, tè, gelati e chi più ne ha più ne metta.Poi cè qualche bancarella di vestiario, stand di cd (pochissimi, una cosa vergognosa) e per non farsi mancare nulla pure le giostre con tanto di autoscontri e sala-giochi.Menzione per la pulizia dei servizi.Non li ho mai trovati in condizioni estreme come mi è capitato in Germania o Austria.Un plauso all’organizzazione generale.Gli orari delle esibizioni erano sempre rispettati e anche la tenda autografi ha consentito a tutti di poter avere le firme di quasi tutte le bands partecipanti all’evento.Molti gruppi comunque specie quelli meno conosciuti giravano per il festival quindi potevi fare piacevoli incontri (tra cui gli Hell che tra l’altro si ricordavano pure di me).

Bene si comincia :


I primi a calcare il palco sono i
The Defiled band metalcore che non mi interessava minimamente.Difatti vado subito al New Blood Stage perché cominciano gli Shreddertron.Non fatevi ingannare dal nome in quanto la band non centra nulla con virtuosismi masturbatori stile Malmsteen.Il giovane quartetto suona in versione strumentale e propone un post-rock/metal davvero interessante.Dateci un ascolto, ve li consiglio.A fine concerto vado a salutarli per le classiche foto e firme.Seguono poi i Wolf sul palco grande.Concerto orribile ma non per colpa loro ma per problemi vari ai suoni tra cui un basso che copriva tutto, voci basse e continui casini alla chitarra.Loro ce l’hanno messa tutta uscendone comunque in maniera dignitosa.Durante la pausa ne approfitto per andare a salutare gli Arthemis, credo si siano ingrassati di non so quanto a sentir parlare italiano.Emozionante senza dubbio!!!
Seguono poi i thrasher Forbidden che sparano il loro thrash spacca ossa.Gran bel concerto devo dirlo seppur con problemi ai suoni che hanno un po’ rovinato le canzoni ma loro se ne fragavano e hanno continuato a massacrarci tutti a bastonate sonore.Tempo di andare al meet and greet con i Wolf ed attaccano i Poisonblack che si rivelano nuovamente noiosi come al solito.
Difatti me ne vado al Jägermeister Stage dove stanno per iniziare gli Spires in versione acustica.Semplicemente meravigliosi.Il cantante ha una voce splendida.Il set purtroppo dura poco e in più ogni tanto si sentivano le urla provenienti dal main stage in concomitanza del sound-check dei Triptykon.Difatti proprio loro attaccano.Faccio a tempo di andare a incontrare i Forbidden e vado a seguire la band del leader dei Celtic Frost che anche stavolta propone un sound malato e oscuro che ti fa a pezzi l’anima.Suonare a quell’ora del giorno non gioca a loro favore ma il gruppo suona senza farsi problemi tramutando le note in oscurità sonora.Grandi!Piccola pausa pranzo nel frattempo.
Ma attenzione sta per salire sul palco una piccola leggenda.Una band dimenticata per troppo tempo e sottovalutata o meglio ignorata da molti perché all’epoca era forse troppo all’avanguardia.Sto parlando degli immensi Coroner.Letteralmente un trio delle meraviglie.Ogni pezzo viene eseguito con grande tecnica.Le canzoni sono piene di sfaccettature e mescolano thrash e prog con qualche bordata più estrema in maniera eccellente.I migliori della giornata senza dubbio.Spero riescano a ottenere ciò che in passato non hanno ottenuto.Sarebbe un delitto sparissero di nuovo.
Subito dopo vado al meet and greet con loro e si dimostrano persone cordialissime e gentili.Stanno lavorando alla ristampa dei loro dischi quindi speriamo di non dover aspettare molto.Fantastici!!!
Ed ora un altro concerto da lacrime agli occhi.Salgono sul palco i micidiali Kreator e non ce né per nessuno.Hordes of Chaos non fa prigionieri ma ci disintegra tutti e il resto del concerto non lascia scampo.Una band che sia su disco che dal vivo ha saputo mantenere il suo status.I suoni sono ottimali e permettono di godere di una dose di letale violenza su pezzi come Enemy of God e Pleasure to Kill.Concerto grandioso senza dubbio!!!
Torno al New Blood stage perché suonano i Brezno dalla Slovenia.Il genere è folk metal e devo dire che questi giovani lo suonano davvero bene.Molto brava la violinista e molto belli i cori a 3 voci della cantante, della tastierista e quelli più aggressivi del chitarrista.Se vi piace il genere teneteli d’occhio.Non fanno musica banale in stile Koorpiklaani ma lavorano sugli arrangiamenti non risultando troppo scontati.A fine concerto vado a chiacchierare con loro per i soliti convenevoli e mi svelano anche il significato del nome che significa abisso o anche profondità dei boschi.
Tempo di andare a mangiare e sale sul palco quel pazzoide di Devin Townsend che tra un pezzo e l’altro si mette a discutere con un pupazzo virtuale visibile sul mega-schermo.Difficile valutare il suo concerto in quanto se da un lato viene da elogiare il suo estro creativo, il suo essere geniale seppur a modo suo o il suo andare contro corrente dall’altro non si capisce bene dove voglia andare a parare.Provo a spiegarmi.I brani proposti sono di una varietà impressionante.Ma a volte osare troppo può incasinare il risultato.Io ho fatto fatica a seguirlo.Lui è un frontman eccezionale senza dubbio.Sa come intrattenere il pubblico ma le canzoni dicono tutto e nulla.Show strano.Da rivedere magari in un posto più piccolo seguendolo con più attenzione.
Ed ecco gli headliner della prima giornata.I W.A.S.P..Più o meno la scaletta e l’intro sono sempre quelle.attaccano con On your knees continuando con i soliti pezzi tipo Babylon’s burning, LOVE machine, Wanna be somebody, Wild Child eccetera…viene fatto pure salire un fan sul palco per incitare il pubblico.Ho notato però che qualche discorso di Blackie non è piaciuto difatti è partito qualche fischio e qualche buuuuu…la band comunque era in forma ed ha dato vita ad un ottimo concerto.Mr. Lawless però conciato così fa solo morire dal ridere.A che serve vestirsi in quel modo ?Boh…Come prima giornata il festival è partito molto bene.

13/08/2011


Per fortuna anche oggi il tempo è clemente rimanendo sempre nuvoloso seppur freddo ma almeno non piove.La prima band che mi interessa comincia tardi quindi ne approfitto per fare un giro per la graziosa cittadina di Lichfield che vi consiglio caldamente di visitare.Di fronte alla chiesa cè il mercato, poi cè la cattedrale e la zona del centro è piena di negozi e zeppa di pubs e ristoranti.

Tempo di fare un breve shopping e mi dirigo al festival.

Sul palco principale attaccano gli Skeletonwitch che propongono un noiosetto thrash metal seguiti dagli inossidabili Grave Digger dalla Germania.Compare lo scavafosse armato di cornamusa per dar vita all’intro e la band può scaraventare sui presenti il suo power metal senza compromessi.Per
quante volte io li riveda cantare assieme a loro pezzi come Excalibur, In the dark of the sun, le leggendarie Rebellion (The Clans Are Marching) e Heavy metal breakdown è sempre un piacere.Anche canzoni nuove come Hammer of the Scots rendono molto bene.La band era in forma e il buon Chris con il suo vocione roco non delude mai.Si sente la mancanza di una seconda chitarra a dire il vero ma la sensazione passa comunque in secondo piano.Ottimi!
Dopo aver fatto il meet and greet con loro attaccano i Tarot band nota più che altro per avere tra le sue fila il bassista-cantante dei più quotati Nightwish.Lo show di per sé non è stato male ma le canzoni mi hanno fatto sbadigliare più di una volta.Qualche parte interessante c’era ma il risultato finale ne ha risentito.Marco ha sempre una voce potente ma da solo non basta a tenere su la baracca.Deludenti a mio parere.Il loro metal melodico non mi ha preso molto.
Nel mentre che vado a incontrare Marco al meet and greet ascolto un po’ i Finntroll e sinceramente mi danno ogni volta la stessa impressione.Coinvolgono molto di più quando fanno canzoni tipicamente folk che non quando suonano feroci e pesanti.Poi vederli senza Trollhorn ma con un sostituto dato che lui segue la band solo in studio non è il massimo.Peccato.
Faccio anche a tempo a gustarmi i blues/rockers Blake nel tendone che offrono un concerto davvero potentissimo e assolutamente coinvolgente.Il loro stile mescola rock’n’roll, tanto blues e una spruzzatina di metal.Fantastiche le chitarre che alternavano dei riff dinamitardi ad assoli dal sapore blues.Ottimo anche il cantante con una voce roca al punto giusto.Band bravissima!!!
Pausa pranzo e sale sul palco mr. Inshan ossia il leader dei black metallers Emperor che si presenta con una formazione a 3 chitarre e 2 tastiere più basso e batteria.Non lo vedo adatto ad un festival data l’interessante e molto personale proposta musicale che mescola industrial, elettronica, black metal, psichedelia Pinkloydiana e molto altro.Il suo genere è troppo intimo per essere apprezzato dalla massa.Gli ottimi suoni hanno reso il concerto davvero interessante.La band che lo accompagnava era molto giovane ma ha dato un eccellente supporto.Gran bello show.Da rivedere assolutamente!
Tempo di meet and greet con la band e cominciano i Wintersun che sono ancora fermi al disco di debutto se non sbaglio da diverso tempo.Il concerto che propongono è il migliore a cui io abbia assistito.Ottimo coinvolgimento, ottimi suoni e tanta energia per la band dell’ex chitarrista degli Ensiferum.Il loro mix di folk, epic e black suona davvero bene.Band davvero molto seguita anche in Inghilterra.Sarebbe ora registrassero un nuovo disco a mio parere.Bravi comunque!!!
La giornata oggi offre numerosi show di qualità e difatti tocca ai sinfonici Therion calcare il palco.Altro concerto davvero intensissimo che vede una nuova cantante in formazione.Ascoltare i cori a 4 voci (2 maschili e 2 femminili) è assolutamente meraviglioso.Poche band possono dire di suonare metal sinfonico.Loro sono tra i migliori intarsendo intrecci vocali da brividi mescolandoli con ritmiche doom metal.Assolutamente fantastici!!!
Al meet and greet riesco a farmi baciare dalle due cantanti ma lasciamo perdere il gossip che è meglio ehe eh eh eh eh.Da notare che stranamente dopo che hanno baciato me diverse persone hanno fatto altrettanto.Mica stupidi gli inglesi eh ?
Tempo di fare un giro per mangiare e fare una foto con il cantante dei Wintersun che incontro in giro che stava facendo un intervista ed attaccano i nostri Rhapsody of Fire.Beh non credevo fossero tanto seguiti in terra inglese.Cè davvero tanto pubblico lì per loro.La band suona che è una meraviglia.Prestazione eccellente.L’innesto del nuovo chitarrista potenzia in maniera efficace il sound del gruppo.Il buon Fabio è sempre una garanzia, Luca alla chitarra assieme ad Alex non sbagliano un colpo e tutto il resto della band pompa alla grande compreso il mostruoso batterista Alex Holzwarth.Vengono proposti pezzi un po’ da tutti gli album…Triumph and Agony, Unholy Warcry, Dawn of Victory, Villane of Dwarves dove anche i più truci metallari si mettevano a danzare sulle note folleggianti del pezzo, Lamento Eroico che ha commosso molti…
Insomma anche noi italiani sappiamo farci valere, peccato che solo all’estero, in patria meglio lasciar perdere.Grandi!!!
Il meet and greet con loro è stato epico.La fila era molto lunga e parlare con loro in lingua madre è stato fantastico ma la sorpresa è venuta dopo.Dato che c’era molta gente non era permesso far foto.Io ho avuto la folle idea di chiedere a Luca Trilli se finita la session uscivano un attimo a fare una foto.Luca mi disse di rimanere nei paraggi.Cose da non credere.A un certo punto sbuca uno della security e mi fa segno di entrare per incontrare la band in privato per scattare una foto di gruppo.E chi se lo aspettava ?Grazie ragazzi!!!
Ed ora salgono sul palco una delle band alfiere del black metal.Finalmente mi trovo davanti agli immortali per eccellenza : Immortal!!!
Mi metto abbastanza davanti per poterli vedere bene per qualche pezzo.Ed eccoli che salgono sullo stage.Un trio micidiale capitanato dal leggendario Abbath che mostra un po’ i segni dell’età ma mantiene sempre addosso quell’aurea magica e maligna che lo rende degno di rispetto e di riverenza.Attaccano con All shall Fall e devo dire che la pecca maggiore sono stati i volumi troppo bassi segando un po’ così la potenza delle canzoni.Non capisco perché.Si sentiva bene ma poco…ma in fondo non importava più di tanto.Vedere un gruppo che ha fatto la storia della musica estrema è un onore e ascoltare brani come Call of the Wintermoon, Sons of Northern Darkness o One by One scalda gli animi dei presenti a dovere.
Il tipico metallaro in questo momento dovrebbe essere in prima fila a pogare e bere birra…beh il sottoscritto dato che faceva davvero freddo è andato in un posto tranquillo a banchettare con cioccolata calda e biscotti godendomi lo show e sinceramente me ne sbatto se vengo considerato male a riguardo.In ogni caso Hail Immortal.(I balletti di Abbath non me li scorderò più)

14/08/2011


Ed eccoci all’ultimo giorno che ha visto qualche attimo di sole nel pomeriggio.Un clima generale ideale per chi soffre particolarmente il caldo.Arrivo in tempo per godermi gli
Hell che suonano un concerto ancora migliore del Metal Fest in Austria.I suoni sono ben bilanciati e il gruppo ci da dentro di brutto dando vita a un ottimo show energetico e potente condito dalle solite trovate del cantante come il vestirsi da monaco con tanto di campana, mettersi a torso nudo e frustandosi oppure predicare su un altare e inneggiare alla Church of Hell!!!Favolosi!!!
Non perdeteveli se vi capitano a tiro ed se amate il metal classico.
Seguono poi i 1349 che sinceramente non mi dicono nulla.Suonano il solito black metal sentito e risentito.Nel frattempo pausa spuntino e vado al New Blood Stage a rivedere gli Spires questa volta in versione elettrica.Si sentono le influenze degli Opeth in qualche parte ma la band ci mette del suo sfoderando un ottima interpretazione.Il cantante oltre alla splendida voce pulita aggredisce il pubblico con parti più estreme al limite del growl oltre che suonare la chitarra.Molto bravo.Teneteli d’occhio se vi piace il genere.
Mi dirigo poi al Jägermeister Stage dove stanno per comiciare gli svedesi Amaranthe con delle versioni acustiche dei brani dell’album di debutto uscito non da molto.Gli occhi sono puntati sulla cantante Elize che sfodera una prestazione davvero intensa dimostrando ottime qualità per la sua giovane età.La band è presente sul palco a metà ma si rifarà più tardi sul tendone offrendo una prestazione potente con l’alternarsi di due voci pulite e una aggressiva tendente al metalcore.Verranno in Italia assieme agli Hammerfall se vi interessa.Bravi davvero.
Dopo lo show vado a salutarli per i consueti convenevoli (bacini compresi con Elize ma questo immagino lo sapevate già eh ehe he he).
Proseguiamo con i grandissimi Primordial…ma…qualcosa non va…ed è presto spiegato il motivo…sono tutti presenti sul palco ma vedo il cantante comunicare qualcosa agli altri e vedo che sorseggia qualcosa e credo fosse o tè o qualcosa di caldo e difatti si svela presto l’arcano…il buon Alan è senza voce…esce solo qualche suono incomprensibile dal microfono.Ma lui non molla e dal palco non si muoverà provando e riprovando a recuperare la voce sputando l’anima pur di riuscirci.Purtroppo i suoi sforzi saranno vani e il concerto sarà solo strumentale.Ma lui ne uscirà comunque a testa alta.Non ha mollato incitando il pubblico a cantare.Questo significa dignità e passione!!!!Massimo rispetto per loro.
Seguono i deflagranti Napalm Death che offrono il solito show di violenza distruttiva senza compromessi.Dato che li ho visti diverse volte me ne vado a fare un giro e seguo una parte dello show dei Nemhain che li vede suonare un grezzo misto di punk e rock’n’roll.La cantante si dannava parecchio ma mi pare urlasse più che cantare.
Ma ecco una band che volevo assolutamente vedere : i mitici Hammerfall.Cominciano con brano dal nuovo disco Infected e sinceramente questo cambio di sonorità non mi piace per nulla.Difatti quando attaccano con pezzi come Any Means Necessari, Last Man Standing e Bloodbound i cuori si infiammano.Anche hammerfall fa la sua figura assieme a Let the Hammer fall.Divertente il siparietto in cui il cantante ha chiesto quante persone vedevano la band per la prima volta.Alzarono le mani quasi tutti.E lui disse”Ma dove c***o siete stati negli ultimi anni ?”Ma la parte del leone l’ha fatta la micidiale Hearts on Fire e lì non ce né per nessuno.Basta il riff di chitarra iniziale a far esplodere la folla e quando arriva il coro siamo tutti lì a cantare il ritornello.Una marea di persone che intonava le parole.Da pelle d’oca!!!
Il meet and greet mostra una fila da paura ma non me lo perdo e ricevo pure i complimenti da Joacim per la mia felpa degli Hell.Piccola pausa per fare un giro e trovo il bassista degli Exodus in giro che stava facendo un intervista e mi faccio la foto.(curiosa una frase che ha detto riguardo alla differenza tra loro e i Metallica…gli Exodus volevano diventare la band più potente del mondo…I Metallica volevano diventare la band più grande al mondo…chi ha orecchie per intendere).
Seguono poi gli stessi Exodus ma sinceramente non riesco più a digerirli.Sono diventati troppo pesanti perdendo quelle sonorità punkeggianti dei primi album.Il cantante seppur bravo non mi piace proprio.La loro svolta stilistica non la apprezzo molto.Sentire poi un pezzo leggendario come Bonded by Blood quasi irriconoscibile in versione più estrema mi ha fatto star male.Peccato.
Vado lo stesso a salutarli al meet and greet e poi mi concedo un bel gelato e due chiacchiere con il cantante degli Hell.
Siamo quasi alla fine e tocca ai mostruosi At the gates aprire le danze del trio di band finali.Bastano 2 millisecondi e scatenano il putiferio portando la distruzione al Bloodstock.Pazzesco quanta energia possiedano e la scaricano addosso al pubblico con gran violenza.
Bellissima la frase del leader Tomas in cui ha consigliato a tutti di seguire altre band del festival e che si sentono onorati di suonare assieme agli Exodus e ai Morbid Angel dato che loro sono prima di tutto degli appassionati di musica e poi musicisti.Il loro death metal non lascia scampo e si rivela uno dei concerti migliori della giornata.La formazione che ha dato vita a Slaughter of the Soul ha centrato in pieno il bersaglio!!!Grandissimi!!!
Ricevo pure da loro i complimenti per la felpa degli Hell.Che onore!!!
Ora mi preparo perché sta per arrivare un altro pugno in faccia.Ladies and Gentleman : Morbid Angel.La deflagrazione prosegue senza sosta con violenza irrefrenabile saccheggiando un po’ tutta la discografia.Una band che pesta di brutto ma con tecnica sopra le righe.Anche il nuovo batterista si rivela un ottimo momentaneo acquisto.Il growl di David Vincent è cambiato parecchio ma graffia ancora senza problemi.A fine concerto scovo di fronte al palco Oscar degli Hammerfall e come al solito foto ricordo.Tempo del meet and greet con gli angeli morbosi e salgono sul palco i leggendari Motörhead.Ci voleva del sano rock’n’roll per digerire le mazzate precedenti.”Good Evening…We Are Motörhead…and we play rock’n’roll”…la garanzia della frase di presentazione è sempre assicurata.Purtroppo però non tutto va come previsto.Lemmy è un immortale senza dubbio ma più il tempo passa più si vede che la fatica si fa sentire.E’ fiacco e le canzoni ne escono più mosce e rallentate.Il carisma sarà sempre parte di lui ma durante lo show i segni del tempo hanno sfondato la sua porta.Sia Phil che Mikkey si lanciano nei rispettivi assoli per far riprendere fiato a Lemmy ma serve a poco così come le numerose e lunghe pause tra un pezzo e l’altro.Dovevano suonare un ora e mezza ma alla fine avranno suonato 50 minuti concludendo con la mitica Ace of Spades.Diamo lode a una band come loro che non molla mai e vive per stare sul palco!!!Speriamo sia stata solo una serata storta. \m/

E siamo quindi arrivati alla fine.Gran bel festival che vi consiglio di partecipare almeno una volta.

Reportage Animal as Leaders + Devotion - 09/09/2011

Serata interessante all'Apartamento Hoffman che ha visto un buon numero di presenti (anche se non tutti sembravano così interessati).

Ad apire erano previsti gli Amia Venera Landscape ma per motivi che non mi sono stati del tutto chiari cè stato un cambio di programma che ha visto come gruppo di apertura i
Devotion.

Attaccano quindi quest'ultimi (di recente hanno pubblicato un nuovo album e hanno fatto da gruppo spalla ai mostruosi Meshuggah) che avevo già avuto modo di vedere in passato.La band è migliorata sotto diversi aspetti ma mi duole dire che i pezzi alla lunga presentano diverse somiglianze seppur cercando di trovare soluzioni originali per combinare melodia e parti estreme intricate.Il gruppo è comunque ancora in crescita quindi vedremo cosa combinerà in futuro.

Un plauso comunque per la costanza e l'impegno atte a dimostrare che l'underground è vivo e vegeto pronto a lottare con le unghie e con i denti per uscire allo scoperto.

Ed eccoci al piatto forte della serata ossia gli
Animal as Leaders, trio strumentale dalla tecnica sbalorditiva che cerca di dimostrare che si può essere dei virtuosi senza annoiare l'ascoltatore o comunque chi non è abituato a certe sonorità complesse.
Devo dire che a conti fatti l'operazione è riuscita per buona parte in quanto lo sfoggio di tanta tecnica unito a parti più dure ed estreme (ne viene fuori una sorta di post-thrash iper tecnico atipico) dà i suoi frutti scatenando diversi headbanging tra il pubblico.
Il trio lascia a bocca aperta per le qualità strumentali sciorinando una prestazione impeccabile suonando anche un pezzo che andrà sul nuovo album.Difficile descrivere le canzoni data l'immensa complessità (ai limiti dell'improvvisazione) su cui si basano.
E'un continuo sali-scendi di note sparate a velocità variabili senza sosta che ripeto non risulta mai eccessivamente noioso.

Il concerto non dura tantissimo e forse è la scelta migliore in quanto si viene messi a dura prova.Ottimi e meritevoli di attenzione comunque.

Dopo i soliti convenevoli con la band imbocco la via del ritorno.

Reportage Temple of Deimos + Ivy Garden of the Desert - 18/12/2011

Ammetto di essere imbarazzato a scrivere questo report un pò perchè riguarda cose diciamo personali.Ma ci proverò comunque.

Da dove partiamo ?Credo fosse fine aprile o inizio maggio dell'anno scorso.Non era da moltissimo che ero iscritto a Facebook e come ben molti sanno le amicizie che nascono hanno valore discutibile e confermo in pieno questa affermazione.Ma alle volte l'intricatissimo labirinto del web dona dei piccoli miracoli.Entro in amicizia con Fabio, chitarrista/cantante dei Temple of Deimos dato che avevamo in comune la conoscenza dei Pek(gruppo stoner da Genova che avevo visto di recente).Tutto normale quindi direbbe qualcuno.Beh in fin dei conti era all'apparenza la solita amicizia nata su internet ma poi si è concretizzata come qualcosa di reale in quanto è nato un rapporto reale, di amicizia vera insomma.La data di cui leggerete la recensione di seguito è stata possibile grazie a uno scambio continuo di messaggi da molte parti e il sottoscritto ha dato una mano dove poteva e alla fine c'è stata la possibilità organizzare delle date.Questo il riassunto in parole povere, incasinate e probabilmente inutili ai fini del report ma dato che non ci sono soldi di mezzo me ne sbatto e scrivo ciò che desidero.
Dicevo che l'amicizia è diventata più profonda oltre che alla sola competenza musicale e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere un ottima persona.
Ma rimandiamo a dopo i dettagli.

La location del concerto è il Punky Reggae Pub di Liedolo di San Zenone.Per motivazioni personali quella sera mi sono ritrovato ad essere in ritardo quindi sono partito in tutta fretta affrontando un freddo osceno per raggiungere il prima possibile il locale.Pubblico come al solito non ce nè moltissimo ma l'importante è che ci sia.

Arrivo in tempo per assistere agli ultimi pezzi della prima band...

In apertura ci sono gli
Ivy Garden of the Desert di cui ho la possibilità di sentire pochissimi brani e quindi non riesco a dare una panoramica completa anche perchè li conoscevo molto poco.L'impressione è stata buona.Lo show è stato energetico e secondo me la band rendeva meglio sulle atmosfere psichedeliche che non su quelle più propriamente rock.La voce era bella calda e intensa il che mi è piaciuta molto e a livello strumentale non ho particolari segnalazioni da fare.
Da rivedere!

Tempo di farmi uno spuntino ed ecco che cominciano gli headliner ossia i genovesi
Temple of Deimos.Fabio non è in ottime condizioni in quanto colto da un mix di influenza/raffreddore/mal di gola e compagnia bella ma sale comunque sul palco.Partono con un pezzo nuovo dal secondo album che uscirà prossimamente. Segue poi It's Beautiful When i Die singolo dai cui è stato tratto il videoclip.
All'inizio la voce è bassa probabilmente per risparmiare un po' le energie difatti verso la fine si farà sentire di più.La scaletta della band prosegue con l'alternarsi di brani del disco di debutto a quelli nuovi e devo dire che sia gli uni che gli altri fanno un ottima figura!La band suona che è una meraviglia.Il batterista è una sorta di mitragliatrice che non dà scampo e la coppia basso, chitarra è affilata al massimo.Lo stile anche per loro è uno stoner rock che pesca però da gruppi come i Queens of the Stone Age.La voce del cantante Fabio è molto particolare che gioca su tonalità alte e ammetto che la prima volta che l'ho sentita mi ha lasciato perplesso.Ci vogliono parecchi ascolti per assimilarla a dovere.Si sente che comunque il gruppo cerca di trovare un suo modo di interpretare lo stoner senza scopiazzare troppo.La band parte in quarta sparando una canzone dopo l'altra (mescolando rasoiate di chitarra stile pugno in faccia, momenti di allucinazioni sonore e diverse dosi di melodia )dato il poco tempo a disposizione senza concedersi troppe pause.Il tempo passa in fretta e lo show arriva alla fine senza che nemmeno me ne fossi accorto concludendosi con la micidiale More Heavy for a Big Tornado (una delle mie song preferite) con una parte psichedelica centrale fantastica.Nonostante tutto Fabio ha fornito una buona prestazione.
Insomma tirando le conclusioni ne è valsa la pena essere riuscito a contribuire per far venire questa band a suonare dal vivo dalle mie parti.Bravi ragazzi!

Scaletta dei Temple of Deimos :


Lake of Pain
It's Beautiful When i Die
Fields of Berries
I Believe
That you are Infame
Doctor House
We Dont Know
Super Transistor
A Trip long one million years
Soffocation of Wine
More Heavy for a Big Tornado


A fine show foto ricordo con la band, strette di mano e un abbraccio al buon Fabio non poteva mancare.Auguro il meglio a loro e a tutti quei gruppi (underground e non) che faticano per suonare dal vivo e a pubblicare un disco.Non mollate!


Alla prossima compari!!!! 
Reportage Amon Amarth + As I Lay Dying + Septic Flesh - 08/11/2011

Ammetto che il New Age mi mancava.Era da un bel pezzo che non assistevo a qualche concerto lì e quindi ci torno con piacere.

La serata in questione prevede tre bands tutto sommato simili (in fin dei conti sempre di metal estremo si tratta) se parliamo con l'ascoltatore medio che conosce solo Maiden e Metallica ma se andiamo ad approfondire (almeno se cè ancora in giro qualcuno cusioso di farlo...) il discorso cambia trovandoci dinanzi a una tripletta di realtà metalliche con anime diverse.


Mi permetto di modificare l'ordine cronologico della scaletta delle bands (poi capirete perchè) chiarendo comunque che ho assistito a tutte e tre le esibizioni.


Cominciamo con gli
As I Lay Dying e qui potrei anche smettere di scrivere dato che l'esibizione non mi ha convinto per nulla dimostrandosi piatta e noiosa.
La solita minestra metalcore stracolma di clichè strumentali e la solita abusata alternanza tra urla e ritornelli melodici in pulito.I pezzi mi sembravano molto simili tra di loro senza variazioni considerevoli.Troppe bands suonano questo genere e loro non danno grandi incentivi per essere seguiti almeno dal mio punto di vista.
C'erano parecchi invasati a supportarli e mi chiedo sinceramente come sia possibile.Va beh...passiamo oltre.

E per la terza volta (seconda al New Age) mi rivedo i vichinghi
Amon Amarth venuti dal nord.L'esibizione di per sè è stata buona che a mio parere ha raggiunto l'apice con l'esecuzione di pezzi come Death in Fire, The Pursuit of Vikings e gli estratti dallo splendido album che risponde al nome di Twilight of the Thunder God.Non sono tra gli estimatori dell'ultimo album.Anche avendolo ascoltato più volte non sono mai riuscito ad apprezzarlo fino a fondo.Dal vivo i pezzi rendono meglio ma alla fine vivono di momenti in particolare nelle parti strumentali e in qualche melodia azzeccata per il resto di entusiasmo ce ne è davvero poco come pure il pubblico (seppur estasiato) ce ne era meno della volta precedente.Un punto debole imputabile al gruppo è che rende meglio sui palchi grandi con un adeguata scenografia a supporto della musica.
Esibendosi in luoghi piccoli contando solo sulla musica (compreso l'ovvio porcone lanciato, anche se mi è sembrato un pò forzato, dal singer) l'atmosfera ne risente parecchio.
Alla fine comunque tutti soddisfatti osservando le facce dei presenti.

Serata quindi moscietta penserà qualcuno e non gli dò torto ma lo avrei confermato solo se non ci fosse stato un gruppo greco (che solo di questi tempi sta ottenendo più visibilità) ad aprire le danze ossia i
Septic Flesh che forti di un nuovo album seppur suonando una manciata di pezzi hanno messo le cose in chiaro su cosa voglia dire emozionare con la propria musica.Gasati da ottimi suoni la band ha scagliato sui presenti sia brani dall'ultimo album sia brani del passato tra cui ha spiccato Anubis.Il loro stile è un mix di epic e black metal condito da parti etnico/sinfoniche e dal vivo crea un atmosfera avvolgente (peccato per il largo uso di parti campionate).Praticamente hanno polverizzato le altre 2 bands e il leader Seth sprigiona un carisma quasi magico che molti possono solo sognarsi.
Lo show purtroppo giunge velocemente al termine e poco dopo vado ad incontrare Seth al banchetto merchandise per salutarlo.Il resto della band lo troverò poi nel tourbus e ringrazio nuovamente Seth per avermeli fatti incontrare e per avermi pure fatto la foto.

Si sta facendo tardi e domani si lavora quindi dopo uno spuntino gentilmente offerto dall'allegra brigata composta da Miss"Ladywolf"Elisa, Jacopo (mi raccomando io non sono MARCO!!!!) e Damiano"Immortal" che saluto calorosamente e ringrazio per la bella serata mi accingo al ritorno.
Reportage White Hills + Douge - 19/10/2011

Mercoledì sera,

sul sottoscritto incombe minaccioso un mix di raffreddore/debolezza fisica che avrebbero portato presumibilmente ad un odiosa influenza.Fuori fa freddo e cè quella fastidiosa pioggia che rende le condizioni per uscire sfavorevoli se non si è in perfetta salute.Solo ad un matto verrebbe l'idea di uscire in tale stato ed invece "Il vostro affezionatissimo" (citazione interessante che dite ?) ben coperto è andato a fare una piccola gita alle "COLLINE BIANCHE".

Come supponevo non cè grande afflusso...poche anime erano presenti ma come al solito non cè da stupirsi più di tanto dato il genere proposto e la serata a metà settimana.


Attaccano quindi i
Douge gruppo stoner locale.Avevo già avuto modo di vederli in occasione della seconda giornata del Maximum Festival all'Altroquando di Zero Branco.Se non sbaglio cè un nuovo batterista e francamente non so se in parte sia dovuto a lui la causa ma lo show è stato decisamente più intenso ed energetico del precedente visto mesi prima.I pezzi hanno reso decisamente meglio sfoderando potenza e coinvolgimento.Tutta la band era davvero in forma stasera (davvero ottima la voce!!!!) ed ha fornito una gran prova di forza.Bravi!!!

Dopo essersi gustati assieme al pubblico la band di apertura ed essersi cambiati gli headliner
White Hills si apprestano a buttarci in un vortice infinito di suoni, luci e distorsione, psichedelia senza freni insomma.Ogni pezzo eseguito dal trio ti portava direttamente in luoghi lontani ai limiti dell'universo conosciuto dove chitarra, basso e batteria facevano in modo di creare una sensazione di vuoto cosmico, di alienazione mentale.Dopo un pò le mie funzioni corporee hanno iniziato ad essere compromesse a livelli preoccupanti.La voce era poco presente, erano le parti strumentali a far da padrone allo show inclusi una marea di effetti creati dalla chitarra.
La sezione ritmica filava che era un piacere sia nei momenti più atmosferici (impreziositi dalla dolce ugola della bionda e sensuale bassista che partecipava ad alcune parti vocali) sia in quelli più duri.
Il concerto non dura molto e quando finisce sembra che il tempo si sia fermato.
Come di consueto a fine show vado a salutare la band al banchetto merchandise per i soliti convenevoli.Tutt'altro che Rockstars!!!!Il che è un bene!!!

Un ringraziamento e un saluto a Max degli OJM che ha organizzato la serata.Ciao Max!!!
Reportage Extrema + Molosh - 14/10/2011

Oramai ho perso il conto di quante volte ho rivisto entrambi i gruppi che si sono esibiti al Plettro di Quero in una fredda notte di Ottobre.
L'affluenza è stata scarsa.I Pain al New Age la stessa sera di sicuro hanno atratto molte persone affamate di musica estera boicottando come al solito i concerti di gruppi italiani.Salgo in auto e tempo 10 minuti abbondanti sono davanti al locale.Incrocio e saluto Tommy Massara seguito poi da Gianluca Perotti (entrambi membri del gruppo headliner per chi non lo sapesse rispettivamente chitarra e voce).

Le porte si aprono ed entro nel locale che più il tempo passa più si dimostra versatile a livello di genere proponendo sempre gruppi molto diversi tra loro.

Cominciano i Molosh da Montebelluna che al momento hanno all'attivo due demo (uno registrato di recente).Propongono quindi pezzi nuovi e a mio parere personale ho notato che le nuove canzoni sono più asciutte, più grezze, diciamo più dirette rispetto alle vecchie che erano un pò più intricate a livello ritmico.Il gruppo comunque dal vivo sfodera sempre potenza e cattiveria con il suo mix di death metal e hardcore.Continuano a essere un pò troppo statici sul palco (tranne il cantante che sembra una belva liberata dalla gabbia), un pò di più movimento non guasterebbe.Per il resto lo show comunque è stato godibilissimo.Avanti così!

Tempo di fare un giretto al banchetto cd/magliette e bere qualcosa che attaccano gli
Extrema band che non ha bisogno di presentazioni.Una band che si è fatta le ossa in anni e anni e anni partendo dal nulla e guadagnandosi ogni singolo fan con tenacia e perseveranza.Non devono più dimostrare nulla a nessuno.Hanno suonato assieme a innumerevoli gruppi sia italiani che stranieri senza mai vendersi o atteggiandosi da superstar.
Tempo pochi secondi e il "FOTTUTO MASSACRO COLLETTIVO" ha inizio.Al basso cè il nuovo arrivato (si fa per dire dato che se non sbaglio aveva già fatto parte della band in passato) Gabry Giovanna che si dimostra ottimo bassista.Paolo Crimi alla batteria è la solita macchina da guerra.Da restare a bocca aperta dalle mitragliate che scaraventa sui presenti.La coppia GL/Tommy fa faville come sempre, si sbattono senza risparmiare energie scherzando ripetutamente alla faccia di chi crede che il metal sia composto da depressi tendenti al suicidio.Non serve citare un pezzo o un altro.Vengono proposti brani sia dal debutto che dagli ultimi ed è un continuo martellare a suon di thrash metal con quelle parti funky mescolate abilmente con le parti più violente.Una band che può rivaleggiare con chi vuole a testa alta e fiera.Il pubblico non ha smesso per un secondo di applaudire la band che ringraziava tutti senza tralasciare nessuno.A sorpresa direttamente da Trento come ospite speciale era presente Cristiano dalla Pellegrina ex batterista del gruppo e attualmente in forza ai Negrita che sale sul palco a salutare gli amici e a scherzare con loro.Nel finale non poteva mancare la leggendaria Ace of Spades.
A fine concerto vado a salutare Cristiano e ci scappa la solita foto.Concerto micidiale e non c'erano dubbi lo sarebbe stato.Peccato per i pochi presenti.
Come sempre lunga vita agli Extrema!!!


Reportage Debora Petrina - 16/07/2011

A volte capita senza rendercene nemmeno conto di assistere ad eventi particolari che ti sorprendono pur nella loro semplicità.Capita di concedersi una vacanza da qualche parte e girando per il web programmando i luoghi da visitare ti capita sotto mano una lista di eventi presenti proprio nel luogo che visiterai.Concerti gratuiti e situati in un luogo tranquillo lontano dal caos del centro.Quindi niente di meglio che godersi dell’ottima musica in pace e serenità.
Lo show in questione organizzato in collaborazione con l’Estragon si svolge in una delle aree dell’Università di Bologna nei giardini di via Filippo Re.Se non sbaglio ogni estate vengono organizzati diversi eventi quindi se vi capita di passare fateci un salto.
Il posto al mio arrivo è poco popolato ma piano piano si riempirà parecchio lasciando comunque ampio spazio per tutti.L’artista in questione che sta per salire sul palco è sconosciuta a molti, io per primo difatti sono andato a cercare informazioni riguardo alla sua musica.

Ed eccola che sale sul minuscolo palco del Botanique assieme ai due musicisti Mirko di Cataldo (chitarra e altri strumenti) e Niccolò Romanin (batteria).Il set prevede alcune cover che vengono riarrangiate in modo davvero personale ma sono i pezzi proposti dall’album di debutto In Doma a risplendere di luce propria mescolando tantissime influenze siano esse jazz, pop, elettronica, rock, blues…Debora non si risparmia ad osare usando oggetti, giocattoli o strumenti al limite dell’assurdo pur di creare forme sonore originali.E la missione riesce in pieno.La sua creatività non conosce limiti.Il suo modo di stare sul palco, le sue movenze tutte particolari, i suoi balletti ma soprattutto la sua voce che varia a seconda delle canzoni…combinando tutto questo si ottiene un artista nel vero senso della parola.Non serve citare una canzone piuttosto che un'altra anche se devo dire che uno dei miei preferiti è A ce Soir ma tutti i brani compresi quelli che andranno sul nuovo album (dove ho notato un maggiore uso della chitarra elettrica) meritano proprio per la loro infinità varietà.La tecnica del trio che si è esibito stasera viene messa al servizio dei pezzi senza che uno prevalesse sull’altro.Continuano a passare per radio e tv delle accozzaglie di musiche che vengono spacciate per arte quando i veri musicisti che abbiamo in Italia sono confinati nel semi-anonimato.Io spero tanto che un giorno le persone aprano gli occhi.Il concerto purtroppo dura molto poco ma gli applausi sono stati meritatissimi dal primo all’ultimo.A fine show riesco ad entrare nel backstage a fare due parole con Debora per i soliti convenevoli.Una persona gentilissima e cordiale, genuina come ce ne sono poche.Lo ripeto sempre, teniamoci stretti questi musicisti.Date un ascolto all’album se vi piace la musica sperimentale che comunque ha sempre quel qualcosa di magico che la rende a portata di tutti.Datele una possibilità.

Reportage Karma to burn + Underdogs - 30/06/2011

E’ estate.Tempo di tormentoni musicali di dubbio gusto.Canzoncine da cantare in gruppo in spiaggia spopolano in questo periodo di vacanze.Solo il pensiero di finire in mezzo a tutto ciò mi fa venire I brividi dentro e fuori.Una delle tappe italiane degli headliner che saliranno sul palco è come un dono dal cielo e quindi senza esitare mi fiondo all’Altroquando di Zero Branco.
Arrivo al locale con buon anticipo quindi ne approfitto per mettere qualcosa sotto i denti in compagnia di Max degli OJM ed Alessandra dei Mr.Bizarro a cui si aggiungerà poi Giulio dei Red Roses From Hell.Dato che la band poi mangiava sul tavolo accanto al nostro vado a farmi firmare il cd.

Il tempo vola e partono gli
Underdogs.
Il concerto non è stato male.La band propone un mix di grunge, stoner e rock’n’roll.Le canzoni erano discrete ma alla lunga mancava quel qualcosa che le facesse restare in mente e forse è questo il punto debole del gruppo.Tecnicamente nulla da dire.Un maggior lavoro sugli arrangiamenti e credo i miglioramenti ci potrebbero essere a mio modesto parere.

Il pubblico aumenta anche se rimarrà scarsetto ma sarà sufficiente a supportare a dovere i
Karma to Burn che salgono sul minuscolo palco del locale.
Non hanno bisogno di particolari effetti scenici o chissà quali tecnologie.Attaccano le spine agli amplificatori e nel giro di pochi attimi scatenano il finimondo tra i presenti.Il loro stoner mescolato con il metal dà un senso di piacere mescolato a scariche di adrenalina da far paura.Ogni pezzo è davvero una cannonata e viene suonato con gran tiro e potenza.

Bastano una chitarra, basso e batteria per emozionare, non serve chissà che e la band ci dà dentro senza risparmiarsi gasata anche dal caloroso supporto del pubblico che non mancava di applaudire a ogni fine pezzo.La parte del leone l’hanno fatta le canzoni dei primi dischi ma anche quelle dell’ultimo album hanno fatto la loro figura.Peccato che il concerto finisca senza nemmeno rendersene conto e per fortuna che la pioggia nonostante diversi lampi nelle vicinanze si è tenuta lontana.Grandissimi senza dubbio!
A fine show foto ricordo con la band e rientro alla base.