mercoledì 31 luglio 2013


Reportage Bluestone - 26/07/2013

Incredibile quante novità si incontrino durante la vita di tutti i giorni, nel caso del vostro affezionatissimo poi bisogna ovviamente parlare di musica ed è con piacere che vado a parlare della serata svoltasi in un grazioso locale un pochino nascosto nell'affollato centro di Conegliano Veneto che la stessa sera ha visto una marea di persone complice l'orario prolungato di apertura dei negozi.Se questo da un lato è stato un bene dall'altra l'eccessiva confusione ha rovinato l'atmosfera creatasi ma per fortuna non in maniera eccessiva.
Arrivo in fretta e furia per paura di non arrivare in tempo per l'inizio ma fortunatamente lo show non era ancora incominciato.Faccio a tempo quindi a mettere qualcosa sotto i denti dati i morsi della fame arrivati ad un livello osceno.
Di pubblico è inutile parlarne solo perchè il 95% era intento a chiacchierare o fare rumori fastidiosi tra cellulari e assurdità assortite.Capisco che siamo al bar ma bisognerebbe portare rispetto sia per un musicista che per coloro che vogliono ascoltarlo ma purtroppo l'educazione non esiste.
E si inizia :

Il duo in questione vede all'opera Gloria Piccinin alla voce e Alberto Ravagnin alle tastiere e risponde al nome di Bluestone, un progetto che porta sul palco un repertorio di cover che pescano da moltissimi artisti blues/jazz e swing.Chi mi conosce sa che non vado matto per le cover e tributi, anzi li odio per dirla tutta.
Qui in questo caso però le cose si differenziano anche se in minima parte.Qui mi ha mosso la curiosità di vedere all'opera una cantante che viene dal mondo rock e che si sta facendo le ossa suonando anche generi distanti da quello di origine.La scaletta ha attinto da svariati brani di cantanti come Adele, The Blues Brothers, Michael Bublé e molti altri.L'atmosfera era perfetta e intima per tali sonorità.Dato che le musiche bene o male sono conosciute proverò nel mio piccolo a dare un opinione sulla prestazione del duo.
Il concerto parte in maniera molto dolce e delicata come un bacio.Un inizio soft che mette già in mostra le qualità dei musicisti.Alberto alle tastiere svolge un egregio lavoro spaziando dal blues al pop in maniera fluida risultando sempre molto concentrato su ogni singola nota dall'inizio fino alla fine.
La cantante Gloria senza neanche il bisogno di strafare impressiona fin da subito, anzi emoziona da quanti brividi mi sono venuti.Io amo dire le cose come stanno, faccio sempre in modo di essere sincero in quello che scrivo, non voglio essere di parte solo perchè conosco questa o quella persona che suona durante la serata.La prestazione della giovane cantante per la maggior parte del concerto riscalda, abbraccia e culla l'animo delle persone che desiderano ascoltare (nonostante abbia dovuto sforzarmi di ignorare il caos dei vicini di tavolo e ascoltare il concerto).Il tono di voce è soffice, avvolgente con quel tocco di sensualità che permette di dare un qualcosa in più ai brani.Anzi io personalmente Adele non riesco ad ascoltarla ritenendo fastidioso il suo timbro, le canzoni proposte stasera come cover mi sono piaciute nettamente di più in quanto la voce era decisamente più diciamo "saporita", una voce che esprime qualcosa, che tenta di donare qualcosa, un qualcosa che viene dall'anima e non dal materialismo tipico dei cantanti ai vertici delle classifiche.Massima stima per un/a cantante che riesce a spaziare tra diversi generi risultando comunque convincente sempre.
Ogni pezzo viene suonato con trasporto e anche se sono cover ne valeva la pena essere lì ad ascoltarli.
Peccato per l'assoluta insensibilità delle persone che in parte ha rovinato il concerto applaudendo a caso oppure in maniera calorosa solo per un paio di pezzi più noti cantati con un pizzico di cattiveria in più.

Applausi, applausi, applausi.Bravissimi, continuate così!!!

Tempo di salutare il duo e imboccare la lunga strada verso casa.

Alla prossima compari!!!

Reportage Mondo Naif - 20/07/2013

Ero davvero all'oscuro che esistesse questo festival e solo per puro caso trovando un poster dell'evento in una stazione dei treni ne sono venuto a conoscenza.Quindi è doveroso cominciare con i ringraziamenti dato che da quel che ho capito staff e organizzazione sono composte da volontari.Davvero complimenti per scelta della locazione, servizi offerti e tutto ciò che riguarda palco, suoni ecc.
Gustarsi dei concerti con il fiume Piave proprio alle spalle del palco con la possibilità anche di campeggio è qualcosa di assolutamente meraviglioso, un luogo che meriterebbe di essere utilizzato spesso per concerti.
Causa diversi impegni non ho potuto presenziare a tutti i concerti della giornata quindi farò una piccola recensione del festival con il primo concerto della serata :

Data la buona impressione che ho avuto al loro precedente concerto al Parco Manin di Montebelluna ho colto l'occasione al volo per gustarmi nuovamente un loro show.
I Mondo Naif salgono quindi sul palco e devo dire che l'impressione è stata ampliamente positiva!Se già l'altra volta ero rimasto piacevolmente stupito, questo show ha confermato quanto notevole sia la qualità della musica suonata dal gruppo.
Non è proprio semplice descrivere il loro stile in quanto ai ragazzi piace inglobare tanti sapori.Non c'è una fragranza principale ma si percepiscono diversi aromi.Il basso "grasso" e distorto assieme alla batteria rappresenta l'ossatura stoner del sound e da lì vengono costruiti diversi edifici sonori creati dalla chitarra che viaggia su molti binari, dal blues alla psichedelia, dallo stoner/doom al rock alternativo.Infine la voce accompagna il tutto graffiando e ammaliando al tempo stesso tempo.Tutto questo stasera c'era ed in grande abbondanza.Il luogo suggestivo, l'efficace uso delle luci ed un ottimo bilanciamento dei suoni hanno contribuito a valorizzare uno show davvero coinvolgente, etereo, potente e stordente con una setlist (che ha attinto dall'unico disco al momento prodotto) ottimamente bilanciata tra furia e calma, tra pesantezza e melodia.Il trio tecnicamente ha davvero stupito per come riesca a far convivere diverse anime discendenti dalle sette note risultando compatto e ben amalgamato.
Lo show purtroppo finisce in un soffio ma ha messo in luce un altra band che sicuramente merita attenzione!

Tempo di salutare la band e rientro alla base.Lunga vita all'underground nostrano!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Earthless + The Atomic Bitchwax - Mirror Queen - 18/07/2013

Era da un bel po' che avevo messo gli occhi su questa serata.Considerando che era l'unica data italiana di questa tripletta di bands non potevo permettermi di mancare.
La strada come al solito è lunghetta ma il tempo perso per il viaggio sarà ampliamente ripagato dal concerto.
Ci siamo quasi, Zero Branco...si attraversa il centro, piccola svolta sulla destra e poi sempre dritti fino a passare il piccolo paesino di Sant'Alberto ed infine altra svolta a destra, qualche minutino ed eccoci al parcheggio.
Mi sarei aspettato più persone a dire il vero dati i nomi.Pubblico discreto che andrà aumentando nel corso del concerto ma niente che porti a strapparsi i capelli.
Tempo di un giretto veloce e si comincia con la prima band :

Iniziano gli americani Mirror Queen che offrono uno show che mi ha lasciato un po' perplesso.Non fraintendetemi, il quartetto ha proposto un lotto di canzoni ottimamente suonate con energia, buon tasso tecnico e coinvolgimento di buon livello ma, a mio modesto parere come sempre, c'era qualcosa che non andava ossia le canzoni stesse.Provo a spiegarmi meglio.L'hard rock (con qualche lieve concessione allo stoner) della band che mescola melodie anni 70 a partiture psichedeliche offre diversi spunti di interesse ma poi con lo scorrere dei minuti perde mordente e finisce in una sorta di limbo da cui non riesce più e venirne fuori.Le composizioni risultano un pochino piatte e nonostante qualche potente giro di chitarra Hendrixiana (davvero squisito il lavoro solista) e alcune parti melodiche ben costruite il tutto finisce per arenarsi ed è un gran peccato data la bontà del sound.Da rivedere.

E ora seg...no, aspettate, voglio invertire un po' le opinioni sulle esibizioni andando direttamente agli Earthless, ossia gli headliner esibitasi per ultimi.Qui non hanno importanza le canzoni o dire una sequenza di titoli perchè non servirebbe a nulla.Il trio ci catapulta nello spazio a suon di psichedelia strumentale che tende molto ad essere rocciosa, ossia che punta più sull'energia e sulla potenza dove domina la chitarra che si erge ad assoluta protagonista cucendo e ricamando affascinanti paesaggi sonori volti ai classici trip mentali mentre la sezione ritmica composta da basso e batteria è messa quasi in secondo piano.Il lato etereo e liquido tipico della psichedelia cede molte volte il passo all'irruenza dell'hard rock.Concerto davvero intenso anche se devo ammettere altrettanto pesante da seguire data la lunghezza dei brani e la poca immediatezza dovuta anche all'assenza di voci.Trio comunque da vedere assolutamente e lasciarsi trasportare dalla musica che offre sul menù.

Ora andiamo avanti...o meglio torniamo indietro alla seconda band ossia quegli The Atomic Bitchwax che una volta avevano tra le proprie fila il chitarrista dei Monster Magnet, Ed Mundell ora tornato con la sua band principale.Io praticamente non avevo mai ascoltato nulla quindi ero davvero curioso di sentire questo gruppo all'opera dal vivo.Mi immaginavo qualcosa sullo stile degli Earthless, qualcosa quindi di psichedelico...cielo, invece mi ritrovo polverizzato da un trio che mi ha ricordato molto i Motorhead per l'attitudine quasi punk, grezza e micidiale.Qui poi troviamo anche parecchio stoner che è diciamo l'ingrediente di base su cui poi si sviluppano le mitragliate della sezione ritmica combinate alle rasoiate di chitarra tutta riff e assolo a tutta forza.Vorrei però fare davvero un plauso al lavoro di basso che è qualcosa di sopraffino e assurdo allo stesso tempo.Raramente il basso si sente dato che molte volte viene messo in ombra dalle chitarre ma qui pompava più quest'ultimo che tutto il resto permettendo al pubblico di sentire e percepire tutte le note.Davvero uno spettacolo vedere muovere le dita di questo asso che risponde al nome di Chris Kosnik.Ma tutta la band era una goduria per i timpani, in più in diverse occasioni scoppiava pure il pogo da quanta potenza il gruppo infondeva nei propri strumenti.Da segnalare anche l'uso delle due voci che nei cori dava un risultato fantastico.Quella venatura blues che emergeva diverse volte all'interno delle schegge sonore sparate dai ragazzi è stata la ciliegina sulla torta.I migliori della serata!!!!Se vi capitano a tiro non ve li perdete!!!

Si fa tardi ma un saluto alle band non può non essere fatto!!!!
Seratona senza se nè ma.Per 12 euro poi!!!!

Alla prossima compari!!!!
Reportage Tolo Marton band - 11/07/2013

Vi capita mai che per quanto un film o un determinato gruppo musicale per quante volte lo abbiate visto non vi vada mai a noia ?Beh questo è quello che succede molte volte a me e in particolare voglio approfondire la serata dell'undici luglio alla Festa della Birra a Fontigo che ogni anno propone delle gran belle serate con gruppi sempre diversi e di alta qualità.Stasera si va sul caro rock/blues (anche se è riduttivo parlare solo di questo binomio), un chiamiamolo "amico di infanzia" che mi ha sempre tenuto per mano fin da quando vidi il film The Blues Brothers e rimasi folgorato.Il musicista in questione fa anche esso parte della mia vita, la sua musica mi ha sempre accompagnato lungo la retta via di questa splendida arte.
Occasione ghiotta oltre che per assistere ad uno show di notevole tasso emozionale anche per rivedere un caro amico che non rivedevo da diversi anni (so che non interesserà a nessuno ma non importa) e che ha alzato la qualità della serata.
Arrivato quindi davanti al palco tempo di una birra in compagnia e cominciano le danze :

Tolo Marton e la sua band (se non sbaglio è la stessa che si è esibita non molto tempo prima all'Inverness Pub a Mareno di Piave) fanno ingresso sul palco quasi in punta di piedi, in maniera soffice direi e dopo pochi secondi si capisce davvero cosa può fare uno strumento quando viene messo nelle mani giuste.Avere poi il supporto di ottimi musicisti che si fondono perfettamente uno con l'altro è il perfetto trampolino di lancio per un concerto da brividi.E così alla fine è stato, anzi la carica e l'energia erano ancora più alte dell'ultimo suo concerto a Mareno a cui ho assistito.Quella volta data magari l'atmosfera del locale le sonorità erano più soft pur suonando molti pezzi proposti anche oggi.Durante lo show la chitarra ruggiva, le corde vibravano ferocemente al ritmo di quel blues sofferto, agrodolce in bilico tra il drammatico e il passionale.La forza emotiva con cui si susseguivano i pezzi era una gioia per i padiglioni auricolari.Lo ripeterò fino allo sfinimento ma sembra che per Tolo gli anni non passino mai; quel tocco, quel modo di suonare tra il raffinato e l'essenziale, quel suo essere semplice e genuino come pochi faranno sempre parte del suo essere.Vi scrivo un paio di esempi che spiegano e chiarificano quanto appena detto : Alpine Valley per cominciare, pezzo che non mi aspettavo di risentire dal vivo, pura poesia messa sul pentagramma e un medley dedicato alle musiche di Ennio Morricone, da ascoltare senza fiatare entrambi gli esempi.
Come al solito faccio fatica a trovare i giusti vocaboli che rappresentino al meglio un artista come Tolo Marton ma credo che quanto scritto sia sufficente per comprendere la maestria che solo pochi artisti possiedono e riescono a portarla anche su di un palco, che sia minuscolo o enorme.

A fine concerto non potevo non salutarlo come faccio sempre.

Grazie di cuore per il concerto Tolo!!!!

Un ringraziamento anche allo staff della Festa della Birra di Fontigo che ogni anno si sbatte per portare sempre artisti di qualità!!!!

martedì 2 luglio 2013

Reportage Black Moth + Return From The Grave + Welkin - 28/06/2013


Reportage Black Moth + Return From The Grave + Welkin - 28/06/2013

Tre bands stasera al mitico Altroquando a Zerobranco in provincia di Treviso.Gruppi che mi erano ignoti e come spesso mi accade spinto dalla curiosità sono andato a documentarmi almeno sugli headliner.I pochi video sul web mi hanno dato una buona se non ottima impressione quindi armato di passione salgo in macchina e mi faccio i soliti 45 minuti circa di strada per arrivare a destinazione.
Anche oggi il concerto è gratuito e anche stavolta mi duole dirlo con sempre maggiore tristezza ci sono poche anime presenti.Leggo cifre assurde come 40000 spettatori che vanno a vedere personaggi che non voglio nemmeno nominare, "artisti" che non hanno più nulla da dire ma che si atteggiano a divi della musica (rock in questo caso) senza rendersi conto che la vera musica è altrove.Ci sarà mai speranza come dico sempre ?Io si, moltissime band underground si, una minoranza di pubblico si...beh a volte basta una piccola fiammella per bruciare una città...Lasciamo la massa all'ignoranza.
Non manca molto all'inizio ma si sta alzando un bel freddo gelido che mi costringe a coprirmi stile inverno russo.Ma siamo davvero a fine giugno ?!?
Bene inizia il primo gruppo :

Cominciano i trevigiani Welkin, che hanno un particolare stile.Ascoltandoli durante il breve tempo a disposizione ho sentito tante influenze.Echi degli Iron Maiden (in particolare su certe armonizzazioni di chitarra), intro post-rock con giri chitarristici liquidi e molto eterei, strofe/ritornelli che ricordano il rock alternativo americano (Nickelback, 3 Doors Down), qualche sfuriata più grezza e violenta e la giusta dose di immediatezza.Davvero interessanti e tecnicamente ci sanno fare.Dato il poco tempo non sono riuscito a farmi un idea precisa quindi conto di rivederli per un opinione più completa.Bravi, ottimo inizio!!!!

Pausetta spuntino e attaccano i Return from the grave, quartetto letteralmente indiavolato che scatena un micidiale putiferio a suon di sludge metal pesante come un macigno.A livello sonoro si sentono molto influenze di Down e Pantera, in particolare per lo stile vocale del cantante (di sicuro profondo estimatore di Phil Anselmo), anche lo stoner e il doom fanno la loro parte ma la componente sludge domina in quanto il binomio hardcore e stoner/southern erano decisamente conficcati di prepotenza nel tessuto sonoro del gruppo.Devo dire che tutti e quattro i veneziani hanno davvero offerto una gran prova, le rasoiate di chitarra (che comunque avevano il blues nel dna) e i ruggiti del cantante erano davvero coinvolgenti e scatenavano un headbanging furioso; la sezione ritmica era letteralmente di proporzioni atomiche in particolare il batterista era una mitragliatrice!Potenti, fieri e devastanti.L'unico appunto che a mia opinione va detto è che la voce manca un pochino di originalità in quanto le influenze si sentivano troppo.Per il resto grandissimi!!!

Ed arriviamo al pezzo forte ossia gli inglesi Black Moth.Ho letto diverse recensioni su questa band e sinceramente non condivido molto le opinioni scritte in particolare sul genere.Secondo me la band suona un doom infarcito di qualche trama psichedelica con qualche melodia prog anni 70 giocando molto d'impatto,  sfruttando la potenza della sezione ritmica e infine combinando delle potenti rasoiate di chitarra ad una sezione ritmica rocciosa, lenta e dinamica quanto basta.Hanno una sorta di spirito stoner ma più nell'anima che non effettivamente nella musica, non ci sono sonorità fumose, grasse o stordenti, almeno solo in una percentuale molto bassa.I ragazzi citano molto i Black Sabbath e li rielaborano aggiungendo una voce femminile intrigante, sciamanica e seduttrice e delle parti psichedeliche con delle punte di stoner.Stasera la band anche se non si trova davanti a folle fa comunque centro, di sicuro con qualche sbavatura ma non ha la minima importanza, lo show ha gasato tutti (pure il cane che gironzolava in cerca di elemosine culinarie) facendo contorcere i presenti con delle potenti scariche di adrenalina a tutto volume. Tutti e cinque erano in palla e hanno offerto una prova genuina, passionale, onesta e micidiale!!!!La setlist ha privilegiato l'unico album prodotto al momento, speriamo continuino su questa strada, mitici!!!!

Si sta facendo tardissimo e il freddo ha stretto come una morsa il pubblico ma un saluto alla band era d'obbligo con un pochino di shopping al banchetto merchandise.E si rientra alla base.

Alla prossima compari!!!!

Reportage Testament - 18/06/2013


Reportage Testament - 18/06/2013

Una band del genere a poca strada da casa.Si corrono i classici rischi classici come arrivare devastati al lavoro la mattina dopo ma si fa, per la musica questo ed altro come si suol dire no ?
Arrivo al locale non molto prima dell'inizio e devo dire che il colpo d'occhio è davvero imponente a livello di pubblico.Fortunatamente trovo un posto adatto per vedere bene in mezzo al marasma.
Tempo pochi minuti e si comincia :

Con un caldo infernale, uno a uno salgono sul palco 5 anime che a loro modo sono nella leggenda del metal e stasera sono tutti sotto il nome Testament, band che è stata ingiustamente rimasta fuori dalla cerchia dei grandi big del thrash, un po' per quel motivo, un po' per un altro ma che a conti fatti la qualità nei dischi concerti è sempre stata di altissimo livello.Se li confrontiamo con band come i Metallica a mio parere gli autori del recente Dark Roots of Earth vincono con il massimo dei voti!!!!
Si attacca con la micidiale e fresca Rise Up e la devastazione comincia e continuerà con violenti poghi tra le prime file sulle note di bordate sonore come le successive More than Meets the Eye e Native Blood.Seguono le nuove True American Hate e Dark Roots of  Earth e il macello continua come pure le micidiali temperature che faceva grondare di sudore senza muovere un dito.
Si entra nel vivo con Into the Pit (suonata a mio avviso un po' troppo presto) seguita a ruota da Practise what you Preach.La band dà fondo a tutte le sue energie ma a mio parere li ho visti parecchio affaticati con il proseguire dello show.Il cantante Chuck l'ho visto poco partecipe, freddo, non molto coinvolto seppure abbia tuonato ogni nota con tutta la voce che aveva in gola.Tutti gli altri hanno suonato bene ma anche per loro ho visto poco trasporto, non so come spiegarlo ma c'era qualcosa che non andava.Credo che le condizioni orrende a suonare con quel caldo li abbia distrutti fisicamente anche se suppongo ne abbiano passate di peggio.Non mancano moltissimi pezzi ma l'afa insopportabile mi costringe a bere qualcosa all'esterno e prendere una forte boccata d'aria.Verso la fine i pezzi si susseguono senza grandissimi picchi, sia canzoni come Over the Wall, D.N.R. o la finale The Formation of Damnation hanno sofferto di un calo qualitativo, ottimamente suonate ma credo con poco trasporto e non molto incisive.Alex alla chitarra è sempre una gioia uditiva e i suoi assolo sono magia pura come pure la seconda chitarra.La sezione ritmica era un macigno ma sinceramente da un mostro sacro come Hoglan mi sarei aspettato di più, devastante ovviamente si,con qualche se e ma...La band alla fine si è congedata senza bis ed è scappata via senza concedersi minimamente e la cosa mi è parsa strana dato che altre volte era disponibilissima e molto alla mano.Serata storta forse.Le condizioni per suonare bene credo non fossero idonee al 100%, il che ha tagliato le gambe all'esibizione costringendo la band ad andare via subito a rinfrescarsi in albergo.
Un gran peccato, poteva andare meglio.
In ogni caso forza TESTAMENT!!!!!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage GoDown Anniversary Party - 08/06/2013


Reportage GoDown Anniversary Party - 08/06/2013

Torniamo con piacere al Senza Filtro, locale alternativo bolognese.Un edificio in disuso che grazie all'associazione che gestisce il locale, è diventato un centro culturale che propone iniziative di cinema, musica e tante altre attività.
Per cause diciamo "materiali" e "temporali" mi è stato possibile assistere a solo due delle esibizioni della serata ma in ogni caso ne valeva la pena anche fare solo un mini resoconto per l'importanza dell'evento.
Si festeggiano 10 anni dell'etichetta discografica Godown Records, anni di sudore, lacrime e sangue.Anni di passione per la musica, per il rock'n'roll, il garage, lo stoner, la psichedelia...sonorità non certo per le masse ma quei suoni sono ascoltati e seguiti da una moltitudine di ascoltatori fedelissimi che non mancano di supportare i gruppi.
Stasera si esibiscono 5 gruppi della GoDown Records e quindi partiamo con la terza band che sono riuscito a vedere all'opera :

Arriviamo giusto in tempo prima che gli Alice Tambourine Lover, duo nato dagli stoner/psych Alix, band da Bologna, comincino il loro set.Il concerto si sviluppa su coordinate che fanno riferimento all'album di debutto.Il viaggio sonoro dove la coppia ci accompagna profuma di essenze multi-livello.Si provano sensazioni strane in quanto la musica evoca qualcosa di diverso per ogni spettatore.La psichedelia dolce e atmosferica culla la mente facendola vagare nell'ignoto, mentre il blues minimale contornato da sfumature southern ci tiene ancorate le membra sulla terra.La voce della cantante Alice è molto particolare e dal vivo acquista vigore inglobando melodie eteree ed energia rock.L'accompagnano le dure note del chitarrista Gianfranco che da quel tocco di ruvidezza e potenza che rende ogni concerto un piccolo gioiello adagiato sul pentagramma.La musica in generale è cibo per l'anima, purtroppo di questi tempi la gente preferisce il fast-food ma non vi preoccupate, cercate questa band e ne sarete deliziati."Buon appetito"!!!!

Seguono i veterani OJM, storici alfieri dello stoner rock ma anche di ricercatori che marciano lungo un impervio sentiero sulla via dell'evoluzione sonora.Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e il sound del gruppo non è mai rimasto statico, anzi al giorno d'oggi troviamo sprazzi si stoner, psichedelia, rock'n'roll, prog anni 70', southern, e chissà cosa altro ancora.Stasera a sopresa non troviamo le tastiere ma un quartetto di rock ad altissimo voltaggio.Al posto del tastierista Paski c'è il bassista Stefano che mi pare di avere già visto assieme ai Poison Deluxe.Dicevamo, stasera lo show è meno incentrato sul prog/psych (in cui domina molto l'hammond) ma sull'energia rock'n'roll.Ammetto che è la prima volta che sento la band così potente e veloce rimanendo davvero piacevolmente impressionato.Nonostante venga meno la componente atmosferica c'è un tripudio di watt scaraventati sui presenti a compensare il tutto.Tutti e 4 i musicisti erano in palla (o forse in "bala", concedetemi la battuta veneta); Andrea alla chitarra è sempre un asso nei riff combinando alla grande rock'n'roll e blues, Max alla batteria oggi ha rinunciato al tocco morbido per pestare come un indiavolato ma sempre con quel suo modo originale e particolare di suonare, David allla voce è il solito bucaniere dal timbro vocale alcolico e grezzo ma perfetto per il genere proposto e il basso di Stefano è granitico e devastante al punto giusto.Sempre grandi!!!!!

La serata si sarebbe conclusa con i CUT che purtroppo causa stanchezza non sono riuscito a vedere ma vedrò di recuperare quanto prima assieme alle prime due bands che mi sono perso.
Una serata di assoluto valore.Sinceramente piuttosto che andare a vedere i soliti mega eventi come il Sonisphere (che era proprio la stessa sera) con i soliti nomi, ho preferito di gran lunga l'intimità di eventi come questi colmi di bella gente, atmosfera piacevole e tanta ottima musica.
Un sentito ringraziamento al locale, alla GoDown Records, al banchetto merchandise, alle bands, al pubblico e a tutto lo staff.Alla prossima!!!

Ciao compari, see you soon!!!!