lunedì 22 aprile 2013


Reportage Douge + OJM - 19/04/2013

Stasera comincia una tripletta di tre giornate per festeggiare una festività importante ossia quella dedicata ai negozi di dischi indipendenti.Oggi si presentano in versione live acustico-elettrica due band che fanno parte della scuderia GoDown Records, etichetta discografica sempre più attiva e sostenitrice dell'underground nostrano e non.Per l'occasione il concerto si svolge presso il negozio di dischi "Disco Frisco" permettendo quindi di fare acquisti ben oltre l'orario di chiusura.Peccato per la vergognosa affluenza, ci si lamenta che i concerti costano o sono distanti ma oramai non ci si va nemmeno a quelli gratis, meglio chiudere qui o partono offese a raffica.Una cosa però la dico l'Italia invece di supportare l'arte la farà morire!!!!!
Tempo di quattro chiacchiere e qualche acquisto e iniziamo :

Cominciano i Douge in una veste bizzarra in quanto suonano sempre in versione elettrica spazzando via tutto a suon di stoner mischiato con il doom.Ora invece i ragazzi si sono messi di impegno e hanno messo su un concerto davvero sorprendente facendo trapelare la loro anima blues senza comunque rinunciare alle loro origini.Lo show dura pochino ma permette che la band sfoderi una prestazione a mio parere di alto livello.
Si vede emergere l'impegno, la passione e la dedizione.Essere giovani e fare Rock alle volte porta un po' verso un unica direzione e da lì non ci si muove più.Beh non è nel loro caso in quanto la band crede in quello che fa e crea uno spettacolo con intarsi di chitarre pregni di blues vero e pulsante, non schifezze r&b moderne no, melodie malinconiche dirette verso il cuore accompagnate lasciatemelo dire da un vero talento che assieme ai musicisti migliora sempre di più facendo passi da gigante.Peccato che lo show finisca velocemente.Complimenti davvero!!!!!

Seguono poi gli OJM storici alfieri dello stoner italiano anche loro in versione acustica e come sempre dimostrano di che pasta sono fatti con il loro rock che parte dallo stoner fumoso degli esordi andando a contaminarsi con il rock'n'roll, con la psichedelia, con il blues e con il prog.Insomma un arcobaleno di influenze che combinate l'una con l'altra come un puzzle creano il suono dei nostri.Stasera mancano sia batteria e tastiere e la loro mancanza si fa un po' sentire ma nel complesso il basso e la chitarra combinate alla caratteristica voce "alcolica" pompano a dovere i presenti che non mancano di incitare i gruppi a suon di applausi per tutto lo show.Sulle note della splendida 2012 mi devo congedare per impegni.In ogni caso grandi come sempre.

Prima di chiudere vi invito caldamente a non lasciare i negozi di dischi al loro destino, continuate a supportare loro come i gruppi che suonano, se amate davvero la musica non permettete che lo schifo di società in cui viviamo faccia affondare l'arte!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Metaltrashfactory + Amianto - 12/04/2013

E rieccoci per una nuova serata musicale immersi fino al collo nell'underground metallico.Stavolta si fa tappa al locale denominato "La Perla Nera" praticamente a due minuti da casa mia.Una volta tanto non mi devo macinare una valanga di km per assistere ad un concerto.Premetto che per impegni ho assistito solo allo show della prima band, gli Amianto se avrò occasione li recensirò in futuro.
Piccola considerazione che sento di dover fare, oramai preferisco di più questi concerti piccoli e intimi agli enormi eventi in stadi o mega club stracolmi di gente.Molti gruppi famosi tendono sempre di più a credersi dei in terra salendo sul palco, dicendo i soliti grazie grazie e ancora grazie, scendono e finità lì.Sinceramente a me non basta sempre questo tipo di atteggiamento.Quella freddezza che attanaglia le star, quel fare molte volte da superiore, quell'umiltà e calore che una persona dovrebbe avere nei confronti di chi ama ciò che fai svanisce sempre di più in molti musicisti.
Tornando a noi andare a vedere dei gruppi piccoli in ascesa dove ci puoi fare 4 chiacchiere assieme è decisamente più gratificante.

E quindi davanti ad un pubblico purtroppo esiguo ma fedele e partecipe sono pronti a cominciare i Metaltrashfactory.Avendoli visti non so quante volte trovo sempre più difficoltà a scrivere qualcosa di nuovo che solletichi la curiosità dei lettori.
Allora partiamo dal genere ossia un miscuglio molto strano di post-thrash metal e death, infarcendo il tutto con parti prog e melodie disturbanti.I brani si differiscono l'uno dall'altro, si passa dalla cupa Lost in the Snow pregna di un ritornello malsano che non ti si stacca più, all'articolata e ricca di cambi di tempo Horizon of Event passando per la fredda e tagliente Newlife pt.II.Negli ultimi show che ho visto la band ha deciso di osare proponendo pezzi in dialetto veneto e da quel che mi risulta è possibile che i prossimi pezzi seguiranno questa direzione ovviamente trattando temi seri e non canzoncine di facile presa.Potremmo dire che potrebbero seguire i passi dei bellunesi Delirium X Tremens, il che fa ben sperare.Piano piano come già dissi i ragazzi migliorano dal punto di vista esecutivo mostrando coesione e compattezza.Lo show è molto potente e di sicuro necessita di essere seguito perchè altrimenti si rischia di perdere il senso della musica.Un plauso alla band per andare avanti per la sua strada a suon di originalità e passione che di recente li ha portati in un lungo tour all'estero in Europa dell'Est (Bulgaria, Bosnia e Macedonia se non erro).La band cresce, il lavoro di chitarra è sempre quel mix di tanti sapori raffinati ma decisi a graffiare la mente, il basso punta sempre allo stomaco potente e distorto anche se io lo valorizzerei di più, la batteria è micidiale ma stasera mi ha colpito in quanto anziche bombardare è stata dosata con intelligenza mettendosi al servizio degli altri strumenti facendo si che si valorizzassero uno con l'altro.Andiamo sulla prova vocale.Ripeto che non sono un tecnico quindi darò un umile opinione personale, il combinare la voce pulita del chitarrista Devis a quella roca del cantante Diego è un idea interessante che andrebbe sviluppata di più.Nell'ep ad esempio c'è un brano che per il momento è stato lasciato lì e sarebbe curioso rispolverarlo.Anche i cori nei diversi pezzi sarebbe utile sfruttarli ulteriormente.In ogni caso ottimo concerto, andate avanti così!!!!

Alla prossima compari!!!!






Reportage And so i watch you from afar + Gallops - 05/04/2013

Dato che mi piace sempre spaziare tra gli innumerevoli generi musicali esistenti e spinto dalla curiosità mi sono diretto all'Apartamento Hoffman per assistere alla serata.

Di pubblico all'inizio ne trovo pochino ma andrà aumentando ma non così tanto come supponevo.Tempo di entrare, bere qualcosa e dare una sbirciata al merchandise che comincia la prima band :

I Gallops piano piano si sistemano sul palco e qui c'è diciamo un primo commento da fare ossia quanto siano interessanti rispetto a quanto sentito su internet.Come al solito ripeto sempre i soliti concetti ma è più forte di me.Il quartetto secondo me sarebbe stato il punto debole della serata ed invece in parte si è riscattato sfoderando una prestazione tutto sommato intrigante e piacevole.I ragazzi ci deliziano con un menù a base di elettronica e qualche incursione nel post-rock.Se da un lato la proposta potrebbe stuzzicare in quanto la musica è molto eterea e sognante dall'altro dopo un po' tende ad annoiare e stancare.Manca quel qualcosa di incisivo che ti trascini aldilà della porta che purtroppo rimane socchiusa e non ti lascia ammirare tutto lo splendore che nasconde al suo interno.E' davvero un peccato.Tecnicamente il gruppo era ottimo specie per il micidiale lavoro di batteria davvero spettacolare, chitarre e tastiere varie non erano niente male.Le basi ci sono ma vengono sviluppate in modo tale che non si arrivi al traguardo ma ci si fermi a metà.Purtroppo non sapremo mai se riusciranno a migliorare in quanto ho saputo tramite la loro pagina Facebook che si sono sciolti.Vedremo se in futuro ricompariranno di nuovo.Per ora mettiamo tutto in pausa.

E segue la band che avrebbe dovuto ribaltare la serata ma che a mio parere aveva troppe ombre per portare a termine il proprio compito.Gli And so i watch you from afar supponevo potessero portare realmente una ventata di energia ma non è andato tutto come previsto.Non parlo di problemi di volumi, di tecnica, di coinvolgimento o cose del genere, qua entrano in gioco i gusti personali.La musica proposta dagli irlandesi ha parecchie sfacettature, in particolar modo nell'ultimo disco hanno osato parecchio, troppo.Stasera la setlist mescola i pezzi del nuovo album che risultano accorciati nel minutaggio e parecchio strani nella struttura risultando quasi frustranti e pezzi dai precedenti dischi che in qualche modo seguono la scia del post-rock evocativo ma senza inventare nulla creando quel solito ondeggiare della musica che nel loro caso non portava da nessuna parte.Le loro particolari melodie non mi hanno emozionato e seppure avessero un che di "malato e schizato" restavano in aria senza colpire.Ma una cosa che proprio non sono riuscito a digerire erano le chitarre con quel continuo uso di tonalità che le facevano diciamo "urlare, stridere" e creavano un fetto fastidioso per di più sparato a velocità eccessive rovinando l'atmosfera creatasi con tanta fatica.Immaginate uno specchio distrutto in mille pezzi.La potenza diverse volte c'era ma era solo un granello di sabbia in mezzo ad un caos senza controllo.Un vero peccato perchè qualche idea buona c'era.

In ogni caso alla maggior parte del pubblico sembra siano piaciuti e questo è l'importante.

Alla prossima compari!!!!

mercoledì 3 aprile 2013


Reportage Alestorm + Ex Deo - 22/03/2013

Stasera niente sonorità complicate, contorte o eccessivamente pesanti ma un flusso di note che pone l'accento sulla spensieratezza, sul divertimento e sull'allegria.Nonostante avessi già visto all'opera entrambe le band previste ho deciso di non lasciar correre via l'opportunità di rivederle vicino casa.
Non mi aspettavo grandi folle ma nemmeno poche anime e difatti trovo appena entro nel locale una sorta di via di mezzo.Un buon numero di presenti tra cui una maggioranza di giovanissimi e diversi con i genitori al seguito.Rarissime volte ho visto così tanti giovani, sarà per la semplicità della proposta, sarà per le melodie facili e di poche pretese, mah non lo so...ma ho come l'impressione che come nel cinema vadano per la maggiore i film sempliciotti anche nella musica la lancetta penda dal lato easy...

Appena entro vado a dare un occhiata al banchetto merchandise dove incontro Christopher Bowes e Pete Alcorn che bevono e scherzano con chiunque ne abbia voglia.Sul palco intanto il primo gruppo sta ultimando il soundcheck quindi cominciamo :

Il progetto epic-death metal del singer dei Kataklysm torna sui palchi per presentare il nuovo disco Caligula, dei suoi Ex Deo (che vede comunque nella line-up altri membri degli stessi Kataklysm).Il suono è altamente distruttivo, non li vedo particolarmente adatti ad aprire per gli scozzesi, in ogni caso dato che li seguo dal primo disco li ho ascoltati con molto piacere.Vestiti come dei soldati romani pronti alla battaglia Maurizio Iacono e la sua truppa dal primo all'ultimo pezzo devastano il locale a suon di death metal condito da passaggi epici e atmosfere sinfoniche.La musica è compatta e deflagrante, ogni musicista pesta che è una meraviglia e i pezzi risultano ancora più potenti che su disco.Le chitarre sono maledettamente epiche, lente e tendenti al doom, la velocità dei pezzi non è mai troppo alta ma tende a puntare sull'atmosfera, sul trasmettere emozioni.La scaletta purtroppo corta, è un mix di brani presi dal primo disco Romulus che da quello fresco di stampa.Il leader sa come coinvolgere il pubblico, difatti non mancano cori e pugni/corna in aria.Tecnicamente tutta la band ha dato tantissimo, in particolare il lavoro di batteria è stato fantastico a mio parere.Questa sera abbiamo respirato a pieni polmoni l'atmosfera dell'antica Roma.Ottimi davvero!!!!

E seguono i divertentissimi Alestorm.Pure loro li seguo fin dal timido esordio, li ho visti diverse volte e lo dico senza problemi, mi piacciono troppo.Da amante della musica folk quando li scoprii me ne innamorai.Certo gli ultimi due lavori hanno mostrato un certo calo di ispirazione piazzando pochi pezzi degni di nota, ma dal vivo i bucanieri del metal (dopo i Running Wild ovviamente!!) danno fuoco alle polveri e imbastiscono uno show ad alto tasso di coinvolgimento con il loro power-folk alcolico pieno di cori pirateschi da cantare a squarciagola!!!In particolare i pezzi del mitico primo album mi hanno coinvolto tantissimo come Over the Seas, la micidiale Set Sails e l'epica Captain Morgan's Revenge.A vedere comunque il pubblico ha gradito di più i pezzi più recenti che a mio parere sono decisamente meno ispirati tranne episodi come Death Throes of the Terrorsquid, Shipwrecked e Keelhauled che intrattengono a dovere anche se la magia del passato si è un po' spenta.Tutti gli spettatori urlano, pogano e saltellano felici sulle scanzonate canzonaccie degli Alestorm.E' puro divertimento e la band si entusiasma sul palco.Tecnicamente non sono dei mostri e non importa a nessuno se sbagliano qualcosa, qualche sbavatura fa in ogni caso parte di loro.Si amano o si odiano, non ci sono vie di mezzo.Tra birre a fiumi, gente mascherata da pirata e atmosfera da balera che puzza di grog e rum lo show volge al termine gonfio di applausi a non finire.

A fine show le bands erano in giro per il locale a chiacchierare con tutti dimostrando gentilezza e simpatia.
Ottima serata!!!!

Alla prossima compari!!!!