domenica 22 giugno 2014


Reportage Esrever - 21/06/2014

Organizzano troppe cose ultimamente.Troppi festival di dubbio gusto, troppi concerti nelle grosse città e altro ancora come si suol dire.Io necessitavo di una serata tranquilla vicino casa anche perchè dopo due serate di fila dove mi sono concesso le classiche ore piccole mi serviva relax poco lontano da casa.Quale occasione migliore quindi di cenare alla birreria Old Saloon in compagnia di ottima musica ?
Tempo di finire il turno, andare a casa a cambiarmi e parto per Pederobba.Arrivo in anticipo così da rilassarmi in attesa della band che si sarebbe esibita da lì a poco.

Vedo quindi per la prima volta gli Esrever, band locale che ha tra le proprie fila un chitarrista che già conosco in quanto ascia anche dei Mindcrushers.Il quintetto stasera oltre che una manciata di cover (tra cui Killed By Death dei Motorhead) propone un proprio repertorio (cosa graditissima ai miei occhi e soprattutto orecchi) che spazia dall'hard-rock al primo heavy metal inglese degli anni 80' (primi Saxon per intenderci).A tutto ciò aggiungerei anche uno spirito punkeggiante che emerge ogni tanto soprattutto nella timbrica vocale della cantante Roberta.La ragazza usa uno stile particolare nel cantato rendendolo spiritato e urlato aggiungendo così una componente in più alle canzoni.Sapete chi mi ha ricordato la voce appena ho sentito Roberta cantare ?Se siete un pochino esperti o appassionati di manga/anime andate a guardarvi NANA e ascoltatevi qualche canzone della band.In più il mood generale dei pezzi ha un che di "oscuro", non è il classico rock allegro e frizzante ma ha come qualcosa di malinconico sotto pelle.Una band davvero interessante che mi ha incuriosito molto che si è divertita moltissimo sul palco ancora di più degli spettatori.Qualche errore è scappato ma personalmente non mi interessa più di tanto.Per me contano i risultati finali e dico senza timore che sono stato contento di aver visto dal vivo questi ragazzi e spero di rivederli prima possibile per vedere cosa faranno in futuro.Bravi!!!Continuate così!!!

Tempo di salutare tutti che me ne vado finalmente a riposare che ne avevo davvero un bisogno enorme!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Crowbar + OJM + Bleeding Eyes + Prehistoric Pigs - 20/06/2014

Non ancora ripreso dalla serata con gli Anthrax preparo armi e bagagli per gustarmi un'altra serata di ottima musica, stavolta all'Altroquando di Zero Branco per l'unica data italiana dei Crowbar.Tempo di raccogliere il compare lungo la strada che ci dirigiamo al locale di gran volata soprattutto perchè la fame si faceva sentire non poco.Nel frattempo che si cena inizia la prima band esibendosi purtroppo a poche anime :

I Prehistoric Pigs attaccano a suonare immergendo gli spettatori in una miscela di stoner strumentale e psichedelia.L'effetto è stordente ed ipnotico ossia quelli tipici del genere, in particolare i bassi erano molto presenti ma personalmente avrei preferito la chitarra più udibile dato che risultava leggermente soffocata dalla terremotante sezione ritmica.Bisogna dire che quando la chitarra emergeva usava dei giri potentissimi da headbanging sfrenato, peccato che non fossero così incisivi come sulle versioni delle canzoni ascoltate su youtube.Se i suoni fossero stati migliori il concerto ne avrebbe giovato decisamente di più.Davvero una band da rivedere e tenere d'occhio.Bravi!!!

Seguono gli eroi dello stoner italiano, gli OJM, band attiva fin dal 1997.Non hanno verto bisogno di presentazioni e stasera gli ingredienti ci sono tutti per deliziare gli appassionati.Questo concerto è stato a mio parere il migliore da quando ho scoperto questa band.Non so dirvi esattamente il perchè.Partiamo dalla formazione ossia il rientro di Frank alla chitarra e la presenza del nuovo bassista Cristian.David alla voce è sempre una garanzia, può piacere o non piacere il suo modo di cantare stonato, acido e grezzo ma è uno stile perfetto per la loro musica.Max alla batteria è il solito folle dal tocco morbido con un modo di suonare allucinato ma davvero particolare e degno di nota.La vera sopresa sono stati i "nuovi" innesti.Il bassista pompa i suoni con violenza e precisione dando quel mood grasso che mancava da molto tempo alla band trevigiana.Frank dopo l'esperienza con i creativi Poison Deluxe, porta una ventata di aria fresca iniettando forti dosi di stoner e jazz al sound.Tutti questi elementi trasportano la band in un nuovo (o anche vecchio se preferite) corso, quindi chiudiamo le parentesi più rock'n'roll, quelle prog-psichdeliche per abbracciare l'anima primordiale, il figliol prodigo tornato all'ovile, STONER!!!!Ovviamente nulla è stato abbandonato definitivamente ma è stato incorporato ed assimilato.Grandissimi!!!

Seguono i Crowbar che dopo aver girato di continuo per l'area concerti si preparano a devastare tutto e tutti.Attivi dal 1989 sotto il comando del chitarrista/cantante Kirk Windstein (anche chitarra dei DOWN con Phil Anselmo) dopo averli visti anni prima al Disintegrate Your Ignorance Fest li volevo assolutamente rivedere per vedere se mi avrebbero colpito di più.Seguendoli meglio sicuramente l'impressione positiva è aumentata di percentuale ma non è ancora sufficente per farmeli piacere del tutto.Il loro sludge fumoso, cavernoso, putrido e melmoso è una vera mazzata che ti apre in due i timpani.Anche per loro ho notato però un certo uso dei bassi troppo alto indebolendo le chitarre che avrei preferito più presenti.Non so se la cosa sia voluta ma a me questo fatto non è piaciuto molto.La potenza e la presenza rocciosa sul palco ci sono senza ombra di dubbio e in quantità industriali ma personalmente ancora non riesco ad apprezzarli come vorrei.Un applauso al pauroso lavoro di batteria, una vera macchina da guerra che ha gonfiato alla grande i pezzi rendendoli deflagranti.Necessito un ulteriore ascolto e visione.

Tempo di salutare comunque la band e si riprende la strada verso casa data l'enorme stanchezza che avevamo addosso perdendomi purtroppo i Bleeding Eyes ma mi rifarò prima possibile!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Anthrax + Lucky Bastardz - 18/06/2014

Un nome, quello degli headliner che porta alla mente i big four, i quattro titani del thrash metal.Ritengo che loro siano sempre stati quelli messi in secondo piano rispetto ai mastodontici Metallica (forti di un successo a livelli galattici seppure su disco a mio parere siano finiti dopo Master of Puppets, tranne qualche sporadico colpo di coda), ai violentissimi Slayer (loro non mi sono mai piaciuti) ed infine ai Megadeth (che nonostante dischi sbalorditivi ora siano parecchio in crisi creativa e dal vivo suonano come se volessero ma non potessero).
Stasera quindi l'occasione era imperdibile sia per vedere da vicino una delle bands che hanno fatto la storia del metal sia per constatare in che forma fossero.
Arrivo al locale un po' tardino causa impegni lavorativi ma riesco comunque ad entrare tranquillamente.
L'aria comincia già a farsi pesante ed il caldo sega le gambe con violenza ma a momento si riesce comunque a stare all'interno per vedere la prima band quindi iniziamo :

Aprono le danze i Lucky Bastardz, nome non nuovo per il sottoscritto.Non li avevo mai ascoltati ma avevo comunque letto di loro sia su riviste che sul web.Mi chiesi cosa ci facessero sul palco dato che il genere proposto non centrava nulla con i protagonisti principali.Trattasi infatti di un hard rock bello tosto quello proposto dal quartetto di Alessandria (se non erro) che però a sorpresa riesce a non sfigurare davanti ai truci metallari seppure molti fossero fermi come mummie, impassibili e senza interesse.Allegri, divertenti e con la giusta dose di potenza (la sezione ritmica era micidiale, batteria deflagrante ed un lavoro di basso davvero szizioso lontano dai classici stilemi rock'n'roll).Il cantante ha dato una buonissima prova vocale oltre che dalla parte dell'intrattenimento.La chitarra era un pochino sottotono, avrebbe necessitato di più cattiveria ed aggressività.In ogni caso le canzoni si lasciavano ascoltare con piacere.Bravi ragazzi!!!

Tempo di prendere aria e rientrare poco dopo che il locale è pieno da far paura prima che gli Anthrax prendano possesso del palco del New Age Club.La temperatura essendo insopportabile e non riuscendo a respirare sono dovuto retrocedere alla zona merchandise osservando il concerto da distante.Dopo Among the living posta in apertura il concerto è stato letteralmente una cannonata mostrando al pubblico una band che sà davvero il fatto suo.L'inizio a dire il vero mi ha lasciato un po' sul perplesso e temevo che la serata non sarebbe stata il top ma poi la band ha ingranato alla grande sparando le sue cartucce migliori come Indians, Got the Time (nonostante sia una cover), Medusa, I'm the Law, Antisocial e altre.Viene pure proposta T.N.T degli ACDC che sinceramente non mi aspettavo ma comunque ci stava.Poco dopo è stata accennata pure Back In Black ma per fortuna non è stata eseguita (già stavano partendo bestemmie a raffica).Setlist quindi appagante con una band davvero in formissima.Joey è allegro, tonante e non smette mai di stare fermo incitando ogni due secondi i presenti che non mancano per un attimo di supportare i loro beniamini.Gli altri due membri storici ossia Frank Bello al basso e Scott Ian alla chitarra sono una garanzia in tutto macinando note su note senza perdere un colpo in potenza o coinvolgimento.Il loro thrash metal punkeggiante (sono sempre stati una sorta di pecora nera per questo loro modo di porsi) è sia orecchiabile con dei ritornelli a presa rapida, sia tecnico e deflagrante grazie agli intrecci strumentali intricati e mai banali e alle rasoiate metalliche.Un altro plauso va al turnista Jon Dette che sostituisce Charlie Benante alla batteria, un vero professionista senza dubbio che ha martellato senza sosta al massimo delle sue possibilità.L'unica nota diciamo "negativa" è il secondo chitarrista che sostituisce Rob Caggiano prima tra le fila degli Shadows Fall ossia Jon Donais.Vedendolo suonare mi sembrava lì tanto per esserci.Non lo vedevo coinvolto e sinceramente l'ho trovato insapore e senza un carattere musicale proprio.Ma è solo un piccolo dettaglio se pensiamo che avevamo davanti una delle migliori thrash metal band della storia e ciò non è poco anzi.
Serata davvero spettacolare!!!

Vinto dai morsi della fame e data la presenza del paninaro fuori dal locale vado ad ingozzarmi per bene anche se era mezzanotte e passa.Mi dirigo poi davanti al tour bus sperando che i musicisti siano disponibili a fermarsi con i fan.E a sorpresa si sono fermati tutti dimostrandosi umilissimi e cordiali.Oscar a Frak Bello per la simpatia!!!

Alla prossima compari!!!

lunedì 16 giugno 2014


Reportage Rock at Tarz - 14/06/2014

Mi chiedo dove trovo la forza per andare fuori quasi ogni sera e supportare le nostre bands.La passione arde forte senza dubbio, sarà quella forse la causa.Il tempo non si prospetta ottimale difatti dopo il sole mattutino nel pomeriggio calano nuvole minacciose e viene giù una pioggia orrenda.Finito di lavorare mi informo e fortunatamente l'organizzazione ha provveduto a sistemare il palco al coperto.Quindi si parte per Tarzo nonostante gli occhi si stessero chiudendo fin dalle quattro del pomeriggio.Arrivato al campo sportivo dove si tiene l'evento, tempo di chiacchierare un po' e vado a vedere le bands che stanno già suonando dal primo pomeriggio :

I Koldemoy stanno esaurendo il loro set, riesco giusto a sentire un paio di brani tra cui una cover dei Tool eseguita discretamente.Non posso dire granchè.Se avrò occasione di rivederli ne riparleremo.

Seguono i Silverbones alfieri del metal piratesco come lo furono i Running Wild ai tempi d'oro.Li rivedo con piacere dopo il loro precedente concerto all'Old Saloon di tempo fa.Oggi il quintetto dà davvero il massimo nonostante il tempo a disposizione cortissimo (una manciata di pezzi) sparando le sue cartucce migliori a base di atmosfere da vecchi lupi di mare e tanto metallo anni 80'.Buonissima prestazione del gruppo e l'uso dei cori rendeva ancora più epici i ritornelli (bellissime anche le melodie di chitarra).Sono fiducioso che questi ragazzi se ci si mettono con tutti loro stessi possano continuare la strada che solo un certo Rolf ha cominciato e che poi purtroppo ha perso.Ottimi!!!

Andiamo avanti con gli Alabastrum ed il loro prog metal sinfonico.Purtroppo per loro qualcosa non va e i suoni sono davvero orribili.Personalmente sia da vicino che da lontano non capivo nulla di quello che usciva dalle casse.Veniva fuori un mix incomprensibile.Non riesco nemmeno a dare un opinione sul concerto e mi spiace molto ma in questa situazione proprio non ho nessuna possibilità.Mi spiace tanto per loro ma non demoralizziamoci, andrà meglio la prossima volta.

Proseguiamo con gli H.P. Overload e finalmente i suoni tornano a livelli decenti.Il loro mix di Pantera e Black Label Society è una vera e propria mazzata sulle gengive.Crudi, fieri e potenti con delle belle chitarre pesanti e una sezione ritmica stile granata i cinque rockers sanno come scatenare il putiferio.I loro inni pur essendo tosti hanno una certa musicalità e si riescono anche a canticchiare data la semplicità ed efficacia dei ritornelli.Ci voleva una bella botta di energia, almeno per quel che mi riguarda.Bastardi e cazzoni ma ci piacciono così, da rivedere ancora!!!

Pausa cena per riprendermi dalla stanchezza anche se mi sa che ho ottenuto l'effetto contrario ma ormai il danno è fatto.Mentre finisco di mangiare attaccano gli Hell Theater.Anche per loro almeno inizialmente i suoni erano vergognosi ma per fortuna poi sono stati sistemati.Altra band che vedo per la prima volta e devo ammettere che inizialmente non mi attiravano molto ma poco a poco che li ascoltavo cresceva l'interesse e dal momento che la miccia si è accesa non sono riuscito più a distogliere le orecchie dallo show.Nonostante il sound (e anche gli abiti di scena) richiami il Re Diamante e i suoi Mercyful Fate la band ha abbastanza personalità e i pezzi sono davvero ricchi tra cambi di tempo, arpeggi maligni, sfuriate velocissime e melodie oscure.Davvero una band interessante che merita un ascolto.Una grande rivelazione.Fantastici!!!A fine concerto ho deciso di procurarmi il cd.

E arrivano ora quei quattro matti a nome Kani, che sparano a tutto volume il loro metal rockkeggiante o rock metallizzato se preferite.Motorhead bombati all'inversosimile di caffeina e alcool, ecco cosa ci si ritrova ad ascoltare.Niente tecnicismi, atmosfera o ritmi cervellotici ma solo del fottuto rock'n'roll alcolico, sporco e lurido a volumi altissimi.Energia a mille e nonostante i pezzi siano simili tra loro e l'originalità non si sappia nemmeno cosa sia la band si sbatte dall'inizio alla fine incitando il pubblico di continuo.Potentissimi!!!

La stanchezza ormai stava diventando pesante ma tengo duro per il finale con i rinati Burning Black che tornano a fare musica con 3/5 della vecchia formazione, un nuovo bassista ed un nuovo chitarrista.La forza del passato per la heavy/power metal trevigiana non è andata perduta, anzi è aumentata e sentendo alcuni dei nuovi brani la grinta è sempre alta e non accenna a diminuire.Rimango giusto per qualche brano poi sono dovuto rientrare perchè non mi reggevo più in piedi.Bentornati BB!!!!

E anche questa edizione è andata.Ci si vede l'anno prossimo!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Miss Eliana - 13/06/2014

Demoralizzato e stressato dopo il concerto della sera prima e da una settimana lavorativa piena avevo bisogno assolutamente di qualcosa che mi risollevasse il morale.Ennesimo timbro del cartellino ed ennesimo percorso lungo le fredde scale metalliche per raggiungere lo spogliatoio che d'estate arriva credo ai 40 gradi.Non vedo l'ora di uscire per respirare un po'di aria esterna che seppure afosa ha comunque un sapore diverso.Apro la portiera della macchina e dopo la vampata letale accendo i motori e mi dirigo al Mattorosso dopo diverso tempo di assenza.
Arrivato al locale mi sistemo con tutta calma e mi concedo una bella cena con tanto di dolce date le mie non esaltanti condizioni fisiche.Un po' alla volta il locale si riempie ma a livelli decisamente desolanti, un vero peccato la gente se ne rimanesse fuori ma è sempre il solito discorso sull'insensato modo di fare delle persone.E finalmente dopo che la partita dei mondiali finisce (ma perchè bisogna arrivare al punto di preferire una partita ad un concerto ?inutile dilungarsi perchè non la finiremmo mai a discuterne su questo) la protagonista della serata sale sul palco :

Partiamo subito dal quartetto che accompagna Miss Eliana (Cargnelutti) ossia Loris De Checchi all' hammond,  Simone Serafini al basso, Carmine Bloisi alla batteria e come ospite speciale Gianni Massarutto all'armonica.A sorpresa dopo l'energia iniziale sprigionata nei primi minuti vengono presentati tre/quarti dei musicisti ed ognuno di loro come curriculum sfodera un assolo da una tonnellata.Diciamo fin da subito quindi che tecnicamente i musicisti sul palco sono degli autentici pezzi da novanta, nessuno escluso.Quindi andiamo sul versante canzoni che sono state proposte durante la setlist.Tralascio completamente e volutamente le cover eseguite perchè anche se ben interpretate e suonate non rientrano nei miei canoni di interesse.Voglio invece puntare l'attenzione sulla giovane musicista Eliana perchè è di lei che bisogna parlare in questo caso essedo la protagonista.Se la si incontrasse per strada si potrebbe facilmente pensare che sia una persona dolce e tranquilla e diciamo che fuori dal palco lo dimostra ampliamente ma le cose cambiano quando si ritrova tra le mani una chitarra e un microfono.Ebbene se siete tra coloro che leggono le mie recensioni e avete letto quella della sera prima dei famigerati Ghost sappiate che la bionda cantante e chitarrista con il suo rock-blues a confronto dei docili gattini  svedesi è una leonessa.Energia, carisma, maestria senza il bisogno di inutili orpelli scenografici.La ragazza è gonfia di grinta e in ogni pezzo riesce ad essere tecnica (numerosi gli assolo eseguiti) ma anche facilmente assimilabile.Il disco di debutto viene saccheggiato quasi completamente e viene reso ancora più fiero e potente.Davvero ottima anche l'intesa con il resto del gruppo che si divertiva prima di tutto (era un continuo sorridere di gusto) e l'apice è stato raggiunto con l'ingresso dell'armonica per una parte dello show dando quel retrogusto southern che non guastava per nulla.Tirando le somme lo dico e lo ripeto, supportate la scena nostrana, basta con questi falsi big e false nuove promesse estere o finti dei televisivi/radiofonici.Un chiaro esempio di qualità lo avevate fuori casa, cercate di ricordarvelo la prossima volta.Grandissimi tutti e cinque.Una band con gli attributi!!!

Dopo il bis lo show si conclude ed ho il piacere di scambiare qualche parola con Eliana e la band e come dico sempre, trovo più umiltà e gentilezza con i piccoli musicisti locali che non con chi arriva in alto e poi si dimentica dei fans.Prendere il cd era d'obbligo.Grazie a tutti per la serata e grazie ancora al Mattorosso per proporre sempre buona musica sempre originale e mai riciclata.

Alla prossima compari!!!

Reportage Ghost + Crimson Dawn - 12/06/2014

Ricordo ancora quando lessi recensioni entusiastiche su di loro spacciati come nuova promessa musicale, idolatrati da tutti i migliori esperti del settore e pure sua maestà Dave Grohl ha prodotto un loro EP da quanto gli son piaciuti.Esplosi letteralmente ovunque gli headliner della serata dimostreranno davanti al pubblico del New Age cosa sono capaci di fare.Vediamo quindi come è andata.

Dopo essere arrivato e aver fatto la fila (numerosi gli stranieri) prendo qualcosa da bere e attendo che il gruppo spalla salga sul palco. Ed ecco che i Crimson Dawn appaiono on stage.Band italiana autrice di un doom metal abbastanza canonico tranne qualche incursione nell'epic.Tralasciando qualche stecca iniziale ed una discreta performance vocale il concerto è stato buono ma sinceramente non esaltante come mi aspettavo.I suoni non erano il massimo e ciò non ha permesso agli strumenti di emergere al meglio.Il vero punto di domanda sono le composizioni che non decollano mai come dovrebbero tranne quando si decide di pestare sull'acceleratore.I ritornelli mancano di quell'epicità oscura che solo i più grandi sanno fare, risultando poco incisivi e lasciandomi partire numerosi sbadigli.Temo che al momento non ci siamo proprio.Una buona dose di originalità c'era ma non basta per far esplodere l'emozionalità.Sarà per un altra volta.

Nella pausa cambio palco incontro numerosi conoscenti come Alberto dei Delirium X Tremens, Damnagoras degli Elvenking, Isabella delle Cellulite Star e i The Sade al completo.Scorgo anche due dei musicisti che si sarebbero esibiti poco dopo (senza maschere sembravano dei ragazzini).Poi piano piano si spengono le luci e il numeroso pubblico si agita come se ci fossero i nuovi dei musicali.Il concerto comincia immerso in una marea di applausi.I Ghost (o Ghost BC in America) spavaldi e carichi attaccano con foga ed entusiasmo e all'entrata del cantante Papa Emeritus II gli spettatori urlano talmente tanto che per poco non tirano giù il palco.Con il succedersi dei pezzi che risultano molto ma molto più potenti che su disco vengo colto da molte perplessità.Tralasciando il genere (un doom/pop/rock/prog all'acqua di rose) chitarre e batteria altissime e pompate al massimo, sarà mica una furbata per nascondere la fiacchezza delle canzoni ?Sentendo su disco il rischio sbadiglio è molto alto.Poi diciamocela tutta, chi se li sarebbe filati senza abbigliamento da spettacolo ?Altra ruffianata è proprio il fatto che a livello scenico la band ci sa fare moltissimo.Mosse, atteggiamenti e vestiti di scena ben studiati per risultare attraenti ai metallari pur non essendolo per nulla.Andiamo alla prestazione tecnica che è assolutamente nella norma, nessun picco, nessun segnale che ci dica WOW, no nulla, un esecuzione nella media.Mi veniva da ridere a vedere i due chitarristi che si atteggiavano a fare i nuovi Van Halen senza avere la benchè minima originalità o maestria.In molti mi avran già sparato mentalmente ma quà bisogna aprire gli occhi.Le canzoni sono banali, non hanno nulla che le possa far ricordare o tramandare ai posteri.Strizzano l'occhio a numerosi generi sputtanandosi per ciò che in realtà non sono.Un immenso fenomeno di marketing che spero duri poco.Business e basta.Se avete lamentele scrivetemi pure, ognuno credo abbia il diritto di dire la sua.Poi volendo aggiungere due parole.La voce di Papa Emeritus è davvero allucinante, abbiamo cantanti alle prime armi che fanno molto meglio di questo finto personaggio.Ciliegina sulla torta erano i prezzi del merchandise.30 euro per le magliette e 60 per le felpe.Tutti a comprarle, loro si ingrassano e le nostre bands fanno la fame a suonare per quattro soldi con molta più capacità di questi cinque buffoni!!!AMEN!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Mephitic Prolification + Mind Crushers + Athwart - 07/06/2014

Altro weekend altro concerto e anche se sono devastato dal lavoro cerco di essere presente in ogni caso.
Si prospetta una seratina bella pesante e quindi dopo una bella mangiata mi avvicino al palco per vedere all'opera la tripletta prevista :

Una delle bands previste ha dovuto rinunciare all'evento quindi partiamo con gli Athwart, quartetto nato nel 2006 da Pordenone/Udine che propone un solido e potente thrash/death metal stile assalto all'arma bianca quindi giù di brutto con feroci bordate chitarristiche sorrette da una micidiale sezione ritmica, il tutto ovviamente accompagnato da una voce cattiva e vorace.Siamo dalle parti degli Slayer, primi Sepultura, Sodom e chi più nè ha più nè metta.Un metal d'impatto suonato con sudore, energia e passione.Io non sono un gran fanatico di tali sonorità ma gusti a parte i ragazzi hanno infiammato il pubblico a dovere e questò è già tanto.Inizio promettente, bravi!!!

Seguono i Mind Crushers, altra band che vedo per la prima volta in azione.Qua si cambiano totalmente coordinate stilistiche in favore di un approccio lento (doom) mischiato però con deflagrazioni thrash e un attitudine molto rock'n'roll che mi ha portato alla mente i Motorhead.E' un sound particolare che dal vivo mi ha incuriosito non poco.Vocals acide, ritmiche che alternano partiture lente ad improvvise accelerate e dei gran assolo di chitarra.Un gruppo da segnarsi in agenda e non perderselo la prossima volta per avere un opinione migliore di questo quartetto locale.Avanti così!!!

E concludiamo con i violentissimi Mephitic Prolification, altra realtà locale che spara sui presenti una valanga di note insanguinate pregne di grind/death metal dalla testa ai piedi.Un macello sonoro continuo, nessuna melodia allegra ma solo un continuo desiderio di distruzione dei timpani e lo smembramento dei pochi neuroni rimasti.Tecnicamente validissimi (come sempre un plauso al lavoro di basso) e con una buona tenuta di palco i ragazzi macinano continuamente senza sosta sui loro strumenti a tutta velocità.PEccato ancora non abbiano trovato un modo per distaccarsi dalla massa creandosi un proprio stile ma sono fiducioso che con il tempo lo troveranno.Se amate il genere dategli un ascolto e non vi deluderanno.Grandi!!!

Alla prossima compari!!!

domenica 15 giugno 2014


Reportage Mystifier + Ars Goetia + Marbas - 03/06/2014

Ancora distrutto dal rientro dalla Germania ho raccolto le ultime energie per questo evento fortunatamente poco lontano da casa.Arrivo di buon ora che ancora i gruppi stanno mangiando quindi mi bevo qualcosa in attesa che aprano le porte e inizi la prima band :

Aprono le danze i Marbas da Padova, trio black metal che vedevo per la prima volta in azione.Mai mi sarei aspettato di essere folgorato da questi ragazzi.Tiro, energia, tecnica e un attitudine da rocker che non stonava per nulla.Il loro black metal è fortemente debitore di quello dei Venom abbinandoci mitragliate thrash e qualche sfuriata death ma sempre mantenendo le radici punk da cui il "metal nero" deriva e che senza di esso non sarebbe mai nato come la maggior parte delle derivazioni metalliche nate dopo l'ondata classico-britannica.Sembrava di sentire i Motorhead in versione satanista con tanto screaming vocals e testi infernali.
Godibili e piacevoli, peccato il concerto non sia durato moltissimo.Sarei rimasto ancora ad ascoltare la loro musica pregna di cavalcate rock'n'roll e i loro inni oscuri ma purtroppo il concerto termina.Da rivedere assolutamente.

Seguono gli Ars Goetia, band black metal in stile nordico quindi niente atmosfere punk/rock ma solamente freddo glaciale, face painting,urla disuman, suoni direttamente dall'inferno e violenza strumentale sparata a tutta velocità.Melodie nascoste sotto tonnellate di sangue sprigionato dagli strumenti, rallentamenti spacca ossa, accelerazioni che non lasciano respiro ed una voce tipica del genere ossia screaming violentissimo pronto ad azzannare senza pietà.Non sono diciamo un estimatore di tali sonorità tranne qualche caso.Loro comunque hanno offerto una buona prova.Un pizzico di originalità non sarebbe guastato.Vi auguro comunque tanti auguri!!!

Ed eccoci al piatto forte ossia i Mystifier direttamente dal Brasile, una band che è nata nel 1989 e stasera farà l'ultima data del loro primo tour in Italia.Il concerto vede come formazione due membri della seconda formazione se non erro (basso e chitarra) e un nuovo batterista.La musica è un black metal che profuma di anni 80' quindi grezzo e violento con parecchi assolo di chitarra.Anche per loro non c'è l'influenza del famigerato trio inglese, anzi strano a dirsi ma loro hanno anche osato metterci qualcosina in più, niente di così eclatante però uno studiato uso delle tastiere rende la proposta quantomai sfiziosa.La band è navigata e rodata al massimo e scatena un piccolo inferno nel locale aggredendoci con mitragliate continue lasciandoci riposare nei piccoli momenti sinfonico-atmosferici dati dalle tastiere.Un piccolo evento di culto che ha richiamato un discreto numero di presenti che comunque hanno acclamato la band con numerosi applausi e sicuramente i tre metallari non sono rimasti certo delusi!!!

Tempo delle firme e della foto di rito che rientro alla base!!!Gran bella serata!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Freak Valley Festival - 29,30,31/05

"E così partimmo, pieni di fede e di speranza, carichi di odio e freddo acciaio...
Pronti a sacrificare le nostre vite per la salvezza della nostra anima"

Nel cominciare questo lungo reportage mi è subito venuto in mente il brano "Crociata" dei nostrani Rosae Crucis che ben descrive l'epico viaggio che la compagnia formata da 8 compagni (come la ben più nota compagnia dell'anello in fin dei conti) ha intrapreso verso la Germania.Vediamo quindi di descrivere come è andata sperando di non tralasciare nulla.

29/05

Sveglia alle 4:45, tempo di controllare che non manchi nulla e si parte con tutta calma alle 5:15 per Montebelluna, luogo di ritrovo l'abitazione del cantante e chitarrista degli Ivy Garden of the Desert.La band si esibirà al Freak Valley Festival e io come loro "manager" (ma piace definirmi un amico e collaboratore che non manager) non potevo e non volevo mancare.Arrivo presto in loco e quindi dato l'anticipo ci mettiamo a caricare il furgone in attesa degli altri.Un po' alla volta arrivano gli altri 6 (band, fotografa, addetti al merchandise per la GoDown Records) e infine alle 6:15 circa partiamo.
Comincia così un massacrante viaggio che ha portato i  nostri eroi attraverso tre stati ma fortunatamente grazie al buon umore la serenità ha regnato sovrana e la fatica non si è fatta sentire moltissimo.Tra soste, schifezze alimentari, wc improvvisati all'aria aperta e con la musica sempre al nostro fianco piano piano ci avvicinavamo alla destinazione.La stanchezza probabilmente dopo tante ore ha fatto qualche scherzo (in più anche il tempo ci era contro bersagliandoci con pioggia e aria fredda) facendoci sbagliare più volte strada.Tutto ad un certo punto sembrava filare liscio finchè non veniamo fermati dalla polizia tedesca per un controllo di routine.Fortunatamente i due agenti erano anche di buon umore non facendoci perdere troppo tempo (temevamo potessero farci scaricare totalmente il furgone).Ripartiamo quindi per la nostra destinazione.Io personalmente stavo cominciando a crollare psicologicamente dopo le molte ore di viaggio.Finalmente arriviamo nelle vicinanze della destinazione e poco dopo raggiungiamo il paesino Netphen per lasciare i bagagli all'albergo.Si riparte subito dopo per il festival.Arrivati all'area parcheggio (spacciandoci per i Motorpsycho e mi sa che qualche ragazzino addetto all'entrata ci ha pure creduto XD) veniamo accolti dall'addetta di turno che ci dà i pass spiegandoci regole e istruzioni varie.Io non vedo l'ora di andare a vedere i gruppi quindi appena finiamo mi avvio nell'area concerti.Ci tenevo a vedere almeno le ultime due bands e grazie al cielo arrivo al momento giusto quindi iniziamo :

I Papir si stanno esibendo sull'enorme palco del Freak Valley Festival davanti ad un ottimo numero di partecipanti, parecchio numerosi già dalla prima giornata.Il tempo è stato duro nel pomeriggio-sera regalando pioggia e freddo senza risparmiarsi.Non piove al momento ma fa davvero freddo costringendomi a cercare qualcosa di caldo nel mentre che ascolto le peripezie strumentali del trio live.Trattasi di un interessante mix senza nessun ausilio vocale di prog, jazz e stoner.I brani sono tecnici, psichedelici e intricati ed ottimamente eseguiti.Fantastico in particolare il lavoro di batteria, molto vario e dinamico.Una band davvero atipica per questo evento che era devoto a ben altri tipi di sonorità ma sembra siano piaciuti a tanti, me compreso.Intensità più a livello cerebrale che non di stomaco e ciò mi ha incuriosito molto.Ottimi!!!
Tempo di finire la mia cioccolata calda e due waffle appena fatti che ritorno davanti al palco per l'ultima band della giornata.

Si cambia genere con i Radio Moscow altra band in versione trio.Blues/rock'n'roll con parti stoner/psichedeliche.Ci voleva una botta di adrenalina per resistere dopo il viaggio precedente.Energia ed un assalto frontale tipici del rock, melodie blues e delle iniezioni stordenti tipiche dello stoner.Band davvero potentissima che scalda a dovere l'infreddolito pubblico.Anche loro erano tra le mie priorità e non hanno minimamente deluso le mie aspettative donando ai presenti uno show grintoso, grezzo forse ma coinvolgente e deflagrante.Gran bello show!!!

Finito il concerto vado a fare qualche acquisto nella zona merchandise trovando i Papir che non sono scampati alle classiche firme e foto.Mi dirigo poi nel backstage per trovare i Radio Moscow e bere qualcosa in attesa di rientrare a riposare in albergo per la seconda giornata.

30/05

Ancora un po' rintronato dal giorno prima io e il compare di viaggio andiamo a fare colazione prestino per poi ritrovarci con gli altri.Arriviamo quindi di buon ora al festival per sistemare il merchandise.La band è invitata a fare un intervista e nell'attesa chiacchiero con i Solstafir che erano appena arrivati e i The Midnight Ghost Train.Ed ecco che comincia la prima band dopo che si è svolto un piccolo warm up sul palco piccolo con due gruppi locali.

Ecco i Sun Preachers, gruppo che personalmente mi ha procurato più di uno sbadiglio.Un doom rock con qualche puntatina nello stoner e nella psichedelia.Nei brani più lunghi i brani si perdevano senza avere una direzione precisa e quelli magari più brevi non avevano un gran mordente.I Black Sabbath aleggiavano intorno alla band come pure in molte altre del festival.Esecuzione scialba, una voce grezza e alcolica ma senza calore e trasporto e che puntava solo a sbraitare e basta.Si salva poco.Forse non erano al massimo della forma e i volumi non certo ottimali non hanno aiutato molto.Sarà per un altra volta.10 e lode per la simpatia dimostrata nel backstage a notte fonda!!!

Andiamo avanti con gli Ivy Garden of the Desert, unica band italiana della lineup del Freak Valley Festival.
Prima di iniziare si raduna un numero inaspettato di curiosi che aumenteranno notevolmente durante il concerto.I suoni stavolta pompano alla grande e hanno contribuito notevolmente all'esibizione.Passerò per il ruffiano se parlerò di un concerto fantastico, il migliore della loro carriera bla bla, quindi vediamo di analizzare il tutto in maniera obiettiva.Il trio è sicuramente carico e in forma e offre un ottima performance dal punto di vista tecnico.La setlist ha privilegiato i brani più ipnotici, oscuri e psichedelici.Il loro stoner darkeggiante con deviazioni su sentieri prog, grunge e psych oggi ha deciso di insinuarsi lentamente nei timpani degli spettatori come una serpe, come un amplesso morboso...un pachidermico muro di suono fluttuante scandito da una sezione ritmica stordente atta a massificare l'oscurità.La voce e le chitarra tendono a restare nascoste dentro al buio anzichè ergersi a protagonisti.Un orgia contorta di suoni, sussurri, tuoni e scariche orgasmiche.Ritmiche e pezzi sicuramente non di facile presa ma che convincono pienamente il pubblico ipnotizzandolo e strappandolo da terra.Personalmente avrei preferito qualche brano più potente e d'impatto equilibrando parti veloci e lente.Altra nota che devo dire è che la band tranne le movenze folli del bassista Paolo è si è mossa molto poco.Avrei preferito un po' di azione, più incitamento, più movimento.Il finale ad opera del batterista Alexander è stato epico come pure tutto il suo lavoro durante lo show e gli altri non sono stati da meno.Un errore è scappato durante Enchanting Odissey ma è un granello di sabbia in confronto a uno show che ha dimostrato tutto il valore di una band che può dare molto.Uno dei gruppi più validi ed originali del festival senza dubbio.Troppi cloni si sono succeduti in seguito e pure molte delusioni.Auguro loro il meglio, se lo meritano!!!

Tempo di ricaricare tutto sul furgone che andiamo a vederci i The Midnight Ghost Train.Dopo lo show superlativo al Mattorosso di Montebelluna mi aspettavo fulmini e saette, invece...invece lo stoner metallizzato annegato nel blues ad opera del trio esce impietoso dalle casse.I suoni sono davvero osceni privando il sound di quell'energia di cui la band è capace di sprigionare.Il gruppo sul palco è aggressivo, caldo ma le movenze sono sempre quelle e magari per chi li ha visti viene a mancare l'effetto sorpresa.Davvero un peccato assistere ad uno show privo di mordente dove se gli americani avessero avuto suoni migliori sarebbe stato molto meglio.Dopo pochi brani non sono riuscito ad andare avanti nell'ascolto.Spiacente ma stavolta non ci siamo.

Le due bands successive le ho seguite poco girando per le bancarelle di cd (pochissime, troppo) e curiosando nel backstage e in tutte le aree che di solito mi erano ignote.Ero molto curioso di vedere e scoprire cosa accadeva dietro il palco.Fonici, tecnici, musicisti, organizzatori vanno avanti e indietro di continuo senza fermarsi.Nell'area ristoro c'erano praticamente tre aree.Una tipo salotto con free drink continuo per tutti e potevi bere fino a distruggerti.C'è poi un area dove si mangia con i buffet che venivano spazzolati di continuo e se non ti presentavi in orario anticipato rischiavi di non trovare nulla.Infine c'era la stanza per le bands che volevano stare in intimità e di solito erano quelle più grosse che non volevano essere disturbate.Per il resto a parte fumare, ingozzarsi di cibo, fumare e chiacchierare i gruppi non facevano altro.Era stupendo essere lì in mezzo e assistere alla vita quotidiana dei musicisti e poterci parlare.

Andiamo avanti con un altra sorpresona del festival ossia i Mothership, ennesimo trio americano se non erro che spara uno stoner/rock'n'roll con un tiro pauroso ed un energia ad altissimo voltaggio.Si scatenano di continuo non stando fermi un attimo.Su internet non sembravano il massimo ma on stage hanno polverizzato ogni dubbio con un attitudine molto alla Motorhead e mostrando i muscoli anche sui brani più lunghi non annoiando mai e risultando sempre coinvolgenti dall'inizio alla fine.Tecnica e potenza al massimo.Grandissimi davvero, non mi aspettavo un concerto del genere.Ottimi anche i suoni!!!Fantastici!!!

Segue un altra band che già conoscevo.Già nell'area ristoro ci eravamo ritrovati a chiacchierare e non volevo perdermeli e quindi ecco i Blood Ceremony.Nel gruppo di viaggio sono piaciuti solo a me e aggiungo che sono stati ancora meglio della serata al New Age di Roncade godendo di suoni eccellenti e offrendo una prova assolutamente ottima.Tutti e quattro hanno sfoderato una prestazione sopra le righe sia che si trattasse della bravissima cantante/flautista che degli altri musicisti.Mi sono goduto il concerto da dietro il palco osservando ogni loro movimento e anche andando davanti allo stage.Doom-folk sicuramente non originalissimo ma sinceramente poco me ne importa.Mi hanno emozionato tantissimo grazie al giusto mix di melodie folkeggianti/oscure e di schitarrate lente e tenebrose.Musica per palati raffinati che purtroppo piace a pochi ma a vedere molti tra il pubblico hanno gradito.Fantastici, non ve li perdete se vi piace il genere!!!

Dopo aver salutato la band vado all'area merchandise per salutare i Mothership.Qualche altro acquisto e cominciano i Wo Fat, band stoner-doom che a mio avviso non entusiasmano.Le solite ritmiche, i soliti clichè proposti da una valanga di gruppi.Loro non escono più di tanto dagli schemi proponendo un lotto di canzoni di buon impatto con assolo anche interessanti e qualche accelerata per rendere più dinamiche le lente composizioni.La voce era lurida e sgraziata al massimo, perfetta per il sound ma a me non è piaciuta per niente.Concerto che mi ha lasciato indifferente.Mi aspettavo di meglio.Andiamo avanti.

Proseguiamo ora con i pezzi grossi di questa giornata.Primi fra tutti i Solstafir che rivedo con piacere dopo il loro concerto al Lo-FI assieme ai Long Distance Calling.Suoni splendidi e atmosfere a mille, così potrei descrivere il loro show.Fanno un genere decisamente particolare e sono un po' come dei pesci fuor d'acqua in questo festival ma a quanto pare molti erano interessati.Eterei ,melodici con il loro doom/post rock psichedelico un piccolo tocco di stoner hanno davvero fatto sognare con un esibizione sicuramente superiore al disco.Prestazione sicuramente eccellente.Tutti i musicisti erano concentrati ed impegnati più che mai a far parlare la musica.Peccato per quel suono di batteria plasticoso e soffocato che ha colpito diverse altre bands.Un altro dei picchi della giornata.Maestosi!!!

Torno nel backstage per riposare un pochino e fare qualche incontro come i Blues Pills e i Truckfighters che si sarebbero esibiti a breve.Vi racconto un anedotto ossia il bassista che un ora abbondante prima dello show non ha fatto altro che correre attorno all'edificio per le bands per tenersi in forma ed ha continuato fino a un minuto prima dell'inizio della loro esibizione.Nutrivo molte aspettative per il loro concerto e diciamo che non sono state tradite.Stoner e basta ?Beh non esattamente.Partirono da quel genere (Desert Cruiser proposto anche stasera ne è un esempio) ed in qualche modo sono sempre quelli ma uno dei loro pregi è il riuscire a variarlo senza perdere la loro strada.Cercano di avere una loro originalità variando le canzoni.Durante la setlist ci sono stati sempre dei momenti che mi hanno tenuto fermo ad ascoltare con attenzione restando gratificato da ogni melodia o passaggio strumentale.Rimanendo dietro al palco potevo notare ogni singola cosa e non vi nascondo che ci godevo molto.Finalmente potevo essere a contatto con la musica live in ogni più piccola cosa.Altro show davvero succoso con i tre musicisti che non stavano fermi un attimo (in particolare il chitarrista sembrava l'Angus dello stoner).Altra curiosità è stata la presenza del batterista vecchio in quanto quello nuovo ha sostituito il batterista dei Blues Pills che a poco sarebbero saliti sul palco.Ottimi!!!

Ed eccoci al finale.Fa sempre più freddo ma resistiamo per vedere all'opera la next big thing, la nuova rivelazione musicale finita subito sotto l'ala protettrice della Nuclear Blast.I Blues Pills, giovane e tecnicamente dotato quartetto con all'attivo praticamente un paio di EP salgono on stage.Emerge chiaramente che questi ragazzi sanno suonare benissimo e la cantante si rivela dotata di un ugola splendida ma quello che mi lascia perplesso è che siano finiti così presto ad abbracciare la fama.Si sono bruciati la gavetta e temo che le aspettative verso di loro saranno talmente alte che finiranno molto presto la loro corsa.Considerazioni a parte il soul/blues incrociato con il prog degli anni 70' (seppure con diverse influenze pop) è decisamente godibile e piacevole e canzoni come la mega hit Devil Man fa la sua figura.Non ci troviamo davanti ad un originalità prepotente ma comunque la musica permette di passare dei momenti ma purtroppo nulla di più per il momento.E' troppo presto per farsi delle piene opinioni in merito a tutto ciò.Quello che hanno visto tutti ha convinto su alcuni fronti e lasciato straniti in altri.Ci vorrà tempo per vedere se davvero questo gruppo avrà le carte in regola per sfondare oppure no.Promossi per ora.

Si sta facendo tardi quindi dopo un altra chiacchierata in area relax ce ne torniamo in albergo a riposare per l'ultima giornata.

31/05

Dopo la colazione ci vuole una bella passeggiata rinfrescante data la prima bella giornata di sole che troviamo.Un giretto nel piccolo paesino per fare qualche spesa in tranquillità ci voleva proprio.Nel supermercato trovo poi una panetteria stile "1000 e una notte" che mi "obbliga" ad acquistare una fetta di torta appena fatta che mi dà una bella botta di energia.
Tempo di girare un altro po' il paesino che siamo nuovamente pronti per tornare al festival per l'ultima giornata.

Arriviamo in tempo per vedere la seconda band in cartellone ossia uno dei gruppi che più tenevo a vedere ossia gli Zodiac, band che vede alla batteria lo stesso picchiatore dei Long Distance Calling.Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa band e a fine del loro show (corto purtroppo) ho pensato "WOW".Il quartetto in questione giocherella molto con i generi mescolando rock'n'roll, pop, stoner, metal, prog 70' e piccole dosi di post-rock.Questa fusione porta ad un sound magicamente sia orecchiabile che tecnico che intenso.Le canzoni scorrono fluide e cristalline come l'acqua su un tappeto tastieristico che enfatizza il lato melodico.Le chitarre infarciscono partiture varie senza risultare pesanti o indigeste ma concedendosi bordate metalliche a sorpresa quando serve.Ottimo anche l'uso della voce, mai banale e lontano dai classici stereotipi e capace di emozionare con un timbro caldo e avvolgente.Sezione ritmica perfetta che sorregge egregiamente il lavoro di tutto il gruppo.Davvero una sorpresa!!!Grandissimi.

Dopo lo show vado a salutare la band anche per rivedere il batterista che mi saluta ricordandosi del giro per Milano assieme a me.Seguono poi gli Øresund Space Collective, bizzarro gruppo di cui ci si ricorderà più che altro per l'abbigliamento freak, in particolare quello di uno dei componenti ribattezzato Gesù.Qui si parla di viaggi spaziali e ultra psichedelici, non c'è assolutamente altro.Musica sballata per sballarsi sotto qualche effetto da droghe allucinogene.Nessun ritornello o parti memorizzabili ma solo un continuo tempestare di note acide e squilibrate all'apparenza forse senza senso.Personalmente questa psichedelia fine a se stessa non mi ha detto nulla.Dopo pochi pezzi ho preferito farmi un giro.Magari di notte con un uso più interessante delle luci sarebbe stata tutta un altra cosa.Passiamo oltre.

Si cambia genere con un altro trio deflagrante ma non abbastanza a nome Mos Generetor.Diciamo che vocalmente mi son piaciuti parecchio e si trovano diciamo a metà tra i Mothership e i Wo Fat privi del tiro dei primi e non abbastanza catacombali come i secondi.Vocalmente molto validi e anche a livello di presenza on stage mi son piaciuti ma le canzoni non mi hanno preso particolarmente.Il loro stoner metallizzato è piacevole ed energetico ma molte volte dopo la botta iniziale perdeva di mordente e i ritornelli erano poco coinvolgenti.Anche da loro mi aspettavo di più.Sarà magari per un altra volta.

Ci concediamo una pausa ed una cena anticipata prima che gli avvoltoi prendessero d'assalto il buffet e si spazzolassero tutto.Torniamo davanti al palco per vedere all'opera i blasonati Samsara Blues Experiment.Dopo qualche brano mi chiedo di continuo come tale band possa essere così portata sul podio.
Anche qui siamo sullo stoner immerso in un blues ultra rallentato e distorto.Da quel che ho capito hanno cambiato ancora formazione e ora sono un trio.Freddi, distaccati, privi di emozione, il gruppo fa calare una certa oscurità sul freak ma personalmente mi hanno annoiato a morte specie quando il cantante ha cominciato ad intonare le strofe.La sezione ritmica faceva il suo senza mettere in mostra chissà quali doti e la chitarra era il classico duo distorsione/lentezza.Non ci siamo proprio!!!

Comincia a farsi sentire la stanchezza accumulata ma proseguiamo con gli Elder, altra band su cui notivo aspettative molto alte in quanto sentendo i pezzi su disco o youtube avevo l'idea di una musica visionaria, epica e allucinata al punto giusto.La realtà si è dimostrata poco piacevole dato che i pezzi sono risultati di una piattezza enorme.Le badilate chitarristiche dopo l'effetto iniziale di ogni canzone perdevano mordente e l'effetto diventava soporifero ed il resto dei musicisti non spingeva a dovere il sound per renderlo più energico.Altro punto debole la voce che dal vivo era priva della magia presente su disco.Il loro doom-stoner psichedelico visto nell'ottica live è stato un disastro.Non so se magari la giornata anche per loro non fosse buona ma per me è stato l'ennesimo fallimento, troppi in questa giornata a mio parere!!!

Ci voleva una band con gli attributi per risollevare questa giornata ossia gli immensi Motorpsycho.Non mi spiego il motivo per cui abbiano aggiunto una quarta persona dato che in tre erano perfetti quando li vidi anni prima al New Age di Roncade.Qui le cose rispetto alle band precedenti cambiano notevolmente fin dalla tecnica che qui raggiunge livelli sublimi.Impossibile non rimanare affascinati da tanta bellezza musicale che ingloba prog, psichedelia ed un pizzico di stoner.Mettono i sogni in musica raccontando storie senza bisogno di parole e quelle poche volte dove le voci intervengono si rimane comunque estasiati soprattutto dall'efficace uso dei cori (stasera però i microfoni non erano ben bilanciati).Classe e raffinatezza a livelli industriali, forse anche troppa per un popolo musicale che preferisce schitarrate acide e bassi a livelli inverosimili ma molti hanno gradito.Lo show forse è durato anche troppo e dato che la loro musica non è molto movimentata ma si basa molto sull'atmosfera e sull'evolversi continuo di brani molto lunghi ed intricati, il ciò ha messo a dura prova un po'tutti ma in ogni caso ne è valsa la pena.Enormi!!!

E arriva il turno dell'ultimo gruppo ossia un altra band trattata come se fosse la speranza musicale del futuro, i Kadavar.Buona prestazione sul palco del trio mescolante doom settantiano (Black Sabbath ovviamente) con il rock'n'roll e lo stoner.Godibili, energetici anche, coinvolgenti a buoni livelli e anche tecnicamente non erano affatto male ma mancava quella magia, quel fuoco ardente che li rendesse speciali, che li rendesse unici.Alla fine anche per loro le composizioni sanno di un continuo già sentito.Originalità praticamente assente e a moltissimi sembrava davvero che le cose andassero bene così.Io però non mi accontento di così poco ma pretendo che un headliner arrivi a farme arrivare a quell'orgasmo che in pochi riescono a darmi.Loro non ci sono riusciti.Vedremo se ci sarà occasione in futuro ma per il momento non fanno per me.

E così si conclude il Freak Valley Festival.Il giorno dopo ci facciamo una bella foto davanti al cartello del Freak e ritorniamo verso casa con i cuori gonfi delle emozioni che ci hanno lasciato questi giorni e dispiaciuti di dover lasciare così presto la Germania.Sembrava ieri quando eravamo arrivati.Un ringraziamento speciale agli Ivy Garden of the Desert per avermi permesso di fare questo viaggio con loro e ai nostri compagni di ventura (Thomas, Alberto, Alessio ed Enrica).Grazie a tutti davvero di cuore per tutto!!!!

Alla prossima compari!!!