domenica 30 marzo 2014


Reportage Lipstick Vibrators - 26/03/2014

Bisogna essere sinceri sia con gli altri ma soprattutto con se stessi.Ricevetti l'invito a questo evento qualche tempo prima.Non mi interessò granchè...per quanto magari il genere fosse anche appetibile e andando anche a spulciare i video sul tubo più famoso del web non ero convinto.Trovavo la musica abbastanza noiosa o comunque poco potente per darmi quella scintilla che mi spingesse a dire "Ok andiamo!!!".Man mano che la serata si avvicinava l'interesse non aumentava di certo anzi tendeva a calare.Arriva il giorno X.Ho il turno di pomeriggio e mancano 10 minuti prima di dover andare.Mi chiedo se è il caso di portarsi dietro il cambio abiti e andarci comunque.Che fare ?Ero preso da degli strani dubbi che prima non avevo.E alla fine mi sono deciso ad andarci.Non chiedetemi il perchè.I motivi veri non li so nemmeno io.
Tempo quindi di farmi il solito turno di lavoro, pieno dei soliti problemi da risolvere e mi appresto a dirigermi alla mia oramai quasi seconda casa, il Mattorosso di Montebelluna.
Mi concedo una bella cenetta nella più totale tranquillità e con calma attendo l'inizio del concerto.Ed ecco che il gruppo sale sul palco :

Si presentano quindi on stage i Lipstick Vibrators, quintetto francese devoto al rock'n'roll duro e puro.Già dall'abbigliamento si capisce che questi se ne fregano di modernità o look e pensano a ciò cui sono nati per fare.Lo show sarà durato un oretta con le pause ridotte al "minimo-massimo" e ha completamente spazzato via le mie paure.Immaginavo potessero avere più tiro dal vivo ma non certo a questi livelli.Attaccano con Devil in a Box e continueranno fucilando tutti (o meglio quelli che non si sono spaventati come spesso accade per ciò che non si conosce) a suon di punk/rock'n'roll sparato a tutta velocità.Le chitarre urlano di felicità che è un piacere risultando perfettamente udibili nelle loro scorribande ritmiche e negli assolo laceranti.La voce di quel pazzoide del cantante è il mix perfetto di arroganza alcolica e melodia malsana.La sezione ritmica era un vero e proprio pugno sulle gengive e qui voglio fare un applauso alla bassista.Ha dimostrato di avere davvero due attributi lei che tanti altri bassisti.Il suo groove, il suo senso del ritmo, il suo pompare la musica...ecco cosa vuol dire suonare il basso...farti muovere il corpo...e lei ci riesce benissimo!!!
Ma bisogna vedere il concerto nel suo complesso, nel suo essere energetico, coinvolgente adrenalinico e ROCK!Non parlo di rock "falso" da classifica come i vari Vasco, Ligabue ecc. ecc. vogliono farci credere.No, parlo di quello sanguigno, quello che ti scuote (si è persino acceso un piccolo pogo davanti al palco durante i bis quando la band ci chiese"se volete i bis venite qui davanti" e così alcuni di noi lo hanno fatto), quel rock genuino e vero, suonato insomma con l'anima e non con il portafoglio.Dei veri animali da palcoscenico e non si può certo non parlare di quando il cantante per ben due volte è sceso dal palco per saltare a cantare sopra i tavoli (spogliandosi pure e rimanendo senza maglietta).Oppure anche delle numerose citazioni al sound dei Motorhead; alcune rasoiate di chitarra erano chiaramente ispirate da loro.
Per fortuna non mi sono perso questa serata, ammetto che il mio fiuto stavolta non era al top ma mi sono salvato in corner.ROCK ON!!!

Tempo quindi di salutare la band calorosamente (temevo fossero personaggi "tipici" della Francia con la puzza sotto il naso ed invece si sono dimostrati delle persone stupende, pure timide in certi casi) per i convenevoli di rito e si rientra alla base felici e contenti nonostante i problemi quotidiani!!!!Grazie!!!

Alla prossima compari!!!

venerdì 28 marzo 2014






Reportage David Grissom - 20/03/2014

Per poco me ne dimenticavo di questa data...troppi concerti, troppi eventi e bands da seguire...fisicamente molte volte dovrei farmi clonare per star dietro ad ogni cosa.Fortunatamente un amico me lo ha ricordato e quindi data la serata libera mi sono recato al Mattorosso per vedere all'opera l'ospite speciale previsto sul palco del locale montebellunese.
Arrivato al locale, incontro i compari di concerti ed entro...rimango sconvolto a trovare il locale semi deserto.Fortunatamente poi con il passare dei minuti tutti i tavoli si riempiono e anche davanti al bancone c'è un buon numero di persone però a conti fatti se penso a Leroy Emmanuel la differenza è abissale.Non riesco a capire...sarà stato anche che eravamo di giovedì però non riesco ad avere un idea chiara di questa mancanza di pubblico.
Tempo di mangiare con calma che il concerto inizia :

Stasera il trio che suonerà on stage è composto da David Grissom alla chitarra, Bryan Austin alla batteria e Harmen De Bresser al basso.Partiamo dalla solida sezione ritmica...i due musicisti sono preparatissimi e professionali...non si poteva chiedere di meglio per accompagnare David sul palco.Come sempre in concerti del genere dove si esibiscono musicisti che hanno fatto la storia della musica faccio fatica a descrivere le sensazioni e le emozioni che essi riescono a trasmettere.Di alcune cose però sono certo e sono quelle cose che mi hanno colpito maggiormente di questo artista.Parlare eccessivamente anche per lui della tecnica è inutile in quanto gli bastano due note per polverizzare chiunque si metta davanti a lui.Vorrei focalizzare l'attenzione sul suo stile che a differenza di altri punta molto alla melodia e al groove senza perdersi in troppi tecnicismi.La sua origine texana esce fuori chiaramente dalla sua musica.Al chitarrista piace contaminare il suo rock/blues con numerose iniezioni di southern rock e anche una certa vena pop che traspare dal suo modo di cantare che anzichè essere diciamo roco come esige il genere è molto pulito e melodico, carezzevole oserei dire.Non vengono suonati pezzi troppo complessi o cervellotici, niente fusion, niente cose da musicisti per musicisti ma solo calore, passione e tanta energia.C'è una ricerca dell'immediatezza e nella semplicità e solo i più grandi riescono a far sembrare le cose tecnicamente difficili come se fossero dei gesti di vita quotidiana.C'è poco da dire, un musicista immenso che ha meritato ogni singolo applauso.Grande nota di demerito a tutti quelli che se ne sono andati parecchi pezzi prima della fine.Una mezzoretta in più vi cambiava la vita ?Mi pare sia un atto di maleducazione andarsene prima della fine di un concerto a meno che non sia per emergenza ma non era certo in questo caso.Davvero una cosa vergognosa!!!
Tra giri di chitarra micidiali e assolo da lasciare a bocca aperta il trio dopo i bis si congeda e neanche pochi minuti dopo era a disposizione per chiacchierare con chiunque volesse.Chissà perchè sono più umili, cordiali e gentili loro che le nuove realtà che basta facciano un dischetto che si credono immortali...mah...

Tempo di salutare band e conoscenti che si rientra alla base.Seratona!!!Grazie al Mattorosso per questo magnifico concerto!!!

E' notizia recente che David ha dovuto abbandonare il tour per problemi di salute.Gli auguriamo una veloce guarigione.Un abbraccio!!!

Alla prossima compari!!!

giovedì 27 marzo 2014


Reportage Oranssi Pazuzu + Eremite + Phobic Pleasure - 14/03/2014

E rieccoci nuovamente all'E20 Undreground a Montecchio Maggiore (Vicenza) per una serata decisamente particolare, di sicuro non per tutte le orecchie ma che ha richiamato un discreto numero di persone, più di quante mi aspettassi.
Stavolta il viaggio è più rilassante dato che sono in compagnia.Dopo essere partiti verso le 20 arriviamo al locale comunque di buon ora.Dato che le porte non sono ancora aperte ci facciamo un giretto al bar per passare il tempo e fare due chiacchiere.
Finalmente l'ora dell'apertura arriva e con calma scendiamo le scale per arrivare all'area concerti.Tempo di dare un occhiata al banchetto merchandise che comincia la prima band che si esibirà purtroppo davanti a poche anime :

Attaccano quei quattro pazzoidi a nome Phobic Pleasure...un concentrato assoluto di follia, demenza, tecnica e genialità...ah dimenticavo l'ironia, presente praticamente in ogni momento dello show.Il genere suonato potremmo inquadrarlo come un incrocio tra il thrash, il black grezzo e una sorta di prog anni 70' nascosto sotto tonnellate di marciume sonoro, urla malate e bombardamenti auricolari.Caos insomma anche se non è esattamente così...c'è un filo conduttore, una sorta di chiave di lettura per interpretare le deliranti canzoni proposte dalla band.Ognuno dei musicisti usa la sua ottima tecnica (mi è piaciuto molto il lavoro di basso) per mettere in discussione la musica che sta suonando proprio in quel momento.Sembra quasi il gruppo stesso si diverta a prendere in giro sia il pubblico che se stesso devastando le cervella, creando disturbi neuronali e facendo perdere la concentrazione anche al più intrepido degli ascoltatori.Tutto sembra buttato a caso...forse lo è...forse no...forse non lo sanno nemmeno loro...noi ancora meno...ed è quello probabilmente il loro punto forte.Creare curiosità e interesse quando non ci dovrebbero essere ma i ragazzi ci riescono in pieno.Da rivedere per continuare a non capirci un emerita mazza, ma sicuramente da rivedere, riascoltare e perdersi assieme alla loro ottima musica.Bravissimi, bella scoperta!!!!

Dopo una pausetta per riprendersi sale sul palco un trio genovese (anche se su disco se non sbaglio si parla di one man band) chiamato Eremite.Qui si cambia stile ossia un genere meno ostico, almeno in parte.Anche qui prestazione tecnica di ottima fattura atta a ricreare un universo sonoro che esplora territori stoner, doom, black e uno stile chitarristico che mi ha ricordato i Black Label Society.A capo del progetto c'è Fabio Cuomo, stasera accompagnato da Giulia Piras al basso e da un chitarrista di cui non so il nome.Lo show è stato praticamente continuo senza pause...un flusso spaziale, distruttivo e senza via d'uscita.E' stato come perdersi in un oceano tra ondate furiose (il lavoro della sei corde era compresso, potente e in your face), colpi di vento ululante (rispecchiati nella voce anche se penalizzata da suoni poco udibili), tuoni e fulmini atti a colpire violentemente (batteria sempre presente e in continua evoluzione) e freddo glaciale (basso rugginoso e distorto).Detto così non sembrerebbe neanche male ma se da un lato invogliava a proseguire la visione/ascolto del concerto (e personalmente l'ho seguito dall'inizio alla fine) dall'altra ci ha messo in difficoltà perchè sembrava quasi di ascoltare la stessa canzone con qualche variazione quà e là.Forse sono stati un pochino troppo statici...magari su disco le cose cambiano, non saprei ma stasera non sono stato convinto del tutto dello show.Meritano di sicuro di essere rivisti per un opinione più completa.Tanti auguri comunque!!!!

E finalmente ecco il gran finale che ci ha messo direttamente al tappeto...Gli Oranssi Pazuzu (ve lo ricordate il demone del film L'Esorcista ? ) non si fanno pregare e scagliano sui presenti il loro particolare mix di Black Metal, Post-Rock e psichedelia acida degli anni 60'/70'.Benvenuti all'inferno direbbe qualcuno...diciamo che anche loro si divertono a farci perdere nei meandri infiniti dello spazio.Dimenticate poi face-painting, corazze, vergini nude legate a pali infuocati, croci rovesciate o altro...la band è vestita quasi a festa con giacchette e pantaloni a voler forse dimostrare che sono dei bravi ragazzi.Quando però suonano si trasformano e diventano delle bestie assetate di sangue pronte ad azzannarci al nostro minimo movimento.E il motivo è che la loro musica ti inchioda al pavimento e ti rende succube, in simbiosi con il loro schema sonoro.Di metal alla fine c'è solo la voce, un susseguirsi di urla in screaming black...tutto il resto è pura atmosfera, qualcosa di impalpabile, senza appigli e quando credi di aver trovato qualcosa a cui attaccarti diventi consapevole che era un illusione.Il loro continuo dilatare le canzoni come se fossero i Pink Floyd incrociati con i King Crimson costantemente sotto allucinogeni modificati rende il tutto più ostico ma allo stesso tempo affascinante.Ci si perde, si vuole perdersi, non si pensa più a nulla, si finisce dentro il loro percorso e solo loro decideranno quando buttarti fuori.Si vociferava che questi pazzi diventeranno qualcosa di più con il tempo e non posso nemmeno dargli torto.Finalmente una band che tira fuori qualcosa di diverso.Non importa che sia a livelli universali, ma che sia comunque un qualcosa che porta su nuove strade piano piano.Che fortuna aver letto per puro caso quell'intervista fattagli su una rivista o mi sarei perso qualcosa di davvero speciale!!!Fantastici!!!

E' tempo di tornare ma non prima di aver salutato come faccio sempre la band e aver fatto un po' di acquisti al loro banchetto compresa l'ultima copia di una musicassetta in edizione ultra limitata.
Grandissima serata!!!Peccato per gli assenti!!!

Alla prossima compari!!!

lunedì 24 marzo 2014


Reportage Borknagar + Manegarm + InVain + Ereb Altor + Shade Empire - 12/03/2014

Quando vidi pubblicizzato questo evento me lo segnai ovunque per non scordarmene.Appena possibile consegnai il piano ferie al mio datore di lavoro perchè non volevo avere limitazioni in quei giorni dato che la strada non era certo poca per raggiungere il locale.
Ebbene dopo una nottata non propriamente esaltante anzi colma di malinconia e depressione ci voleva una giornata gonfia di musica fino a scoppiare o il morale del sottoscritto sarebbe finito sotto il cemento.
Dopo pranzo quindi partenza.Armato di viveri e cd vari come sottofondo mi avvio verso la lunga strada verso la mia destinazione.Oggi è un caldo allucinante.La temperatura è sui 21 gradi e ciò non aiuta molto ma imperterrito mi dirigo verso Castelfranco per poi imboccare la via verso Vicenza.
Il traffico fortunatamente non è osceno e si riesce a circolare senza troppi intoppi.Il sole intanto continua a martellare.Tempo di espletare alcune funzioni fisiologiche durante una tappa di fortuna e riguardare la mappa che il tragitto riprende.
Mi avvivino piano piano all'imbocco dell'autostrada direzione Valdastico.Ci credete che non avevo mai preso l'autostrada in vita mia ?Poi commentate e pigliatemi in giro finchè volete, ve lo concedo!!!
Piglio il ticket e dopo il primo bivio imbocco la via per Milano.La strada fortunatamente è deserta almeno fino allo svincolo per la A4.Da lì mi ritrovo immerso nel traffico.Procedo comunque senza incontrare casini e finalmente vedo in lontananza l'uscita per Montecchio.Uscito dal casello mi ritrovo di nuovo nel caos automobilistico.Sembrava di essere in una colonia di formiche impazzite.Grosso problema ora capire bene come arrivare al locale.Altro sguardo alla mappa e si riparte.Noto un bar colmo di capelloni quindi deduco che la strada è quella giusta e difatti dopo qualche imprecazione e sensi unici trovo il posto.
Tempo di fare due passi, mangiare qualcosa che arrivano gli addetti del locale.Due bands sono già arrivate e non molto tempo dopo arriva il tourbus con i restanti gruppi.Io non so nemmeno cosa dire, mi passa davanti pure Vortex (bassista degli headliner) e mi saluta.Già la giornata è cambiata in meglio.Conosco poi i ragazzi che lavorano nel locale e vi dico che poche volte ho trovato tale gentilezza e umanità.Cortesemente mi invitano ad assistere al soundcheck e a bere qualcosa con loro.Cose dell'altro mondo!!!
Ovviamente dopo l'imbarazzo vado a curiosare cosa succede all'interno del locale.Gli headliner girano per l'area, il tipo del merchandise sistema le magliette e i cd, il fonico corre sue e giù dal palco, le restanti bands bevono e se la raccontano tra loro in lingua incomprensibile...il tempo così vola, colgo anche l'occasione per pigliare firme e foto mentre sono tranquilli.Arriva poi l'ora di cena e riesco pure a cenare vicino ai gruppi.
E finalmente il locale ufficialmente apre le porte e si comincia sul serio :

Prima band a calcare il palco dell'E20, minuscolo ma accogliente locale vicentino sono gli Shade Empire dalla Finlandia.Propongono un black sinfonico che se su disco ha il suo perchè ciò purtroppo non si rispecchia in sede live.Sul cd è tutto fin troppo perfetto, melodie intense, parti sinfoniche potenti, rasoiate micidiali di batteria e chitarra...stasera invece mi sono reso conto che purtroppo le realtà è un altra.L'esecuzione non mi ha colpito granchè, anzi sembrava che non ci fosse coesione e che ognuno andasse per conto suo.La voce poi non valeva un decimo del disco e in generale il sound sembrava la brutta copia ammalata della versione demo dell'LP.Mi spiace parlare male così, magari era solo una serata storta ma personalmente sono stati una delusione.I suoni non erano il massimo per loro, forse questo può avere influito sul risultato finale.Se ci sarà occasione di rivederli dal vivo vedremo se le mie impressioni erano giuste.

Seguono ora gli Ereb Altor, mega sorpresona della serata.Dalla Scandinavia si cambia genere con un sound epico e vichingo in pieno stile Bathory post black metal era.Il quartetto suona genuino, possente e maestoso polverizzando la band precedente già dal primo minuto.Pitturati come barbari pronti alla battaglia i nordici lasciano a casa l'originalità per tributare i loro maestri ispiratori senza plagiarli totalmente ma ricordandoli in maniera equilibrata con il giusto tocco di personalità.La setlist oltre a brani epici comprende anche estratti dal loro album più oscuro e violento a nome Gastrike per poi deliziarci con un brano da brivido (credo quasi mai eseguito da nessuno dal vivo), una cover ma che ha il suo perchè...Twilight of the Gods dei Bathory in versione integrale!!!Il loro doom nordico ha stupito tutti.Suonato egregiamente e con suoni ottimi.Credo che stasera gli scandinavi abbiano guadagnato parecchi fan in più.Splendidi!!!

Tempo di salutare la band che ha appena suonato che partono gli InVain.Altro cambio di sonorità che personalmente non mi pare centri granchè con la serata.Mi sono sembrati dei pesci fuor d'acqua.Suonano un mix di metalcore, prog e death melodico.I brani sono molto tecnici, complessi e con buone melodie grazie all'efficace lavoro di chitarra e tastiere.Quello che non mi ha convinto in primis è l'uso della voce hardcore contrapposta ad un altra melodica.Quel binomio proprio non riesco a digerirlo e sinceramente mi sembrava centrasse poco con la loro musica.Altra nota non proprio positiva è l'eccessiva lunghezza di alcuni brani che fa perdere d'efficacia le buone intenzioni della canzone stessa e vanifica il lavoro melodico.A sorpresa compare anche il tastierista dei Borknagar per un ospitata sul palco.
Che dire infine ?Buoni ma troppo pretenziosi.Da rivedere comunque!!!

Andiamo avanti con questo mini festival con i "nuovi" Manegarm.Nuova formazione ridotta a quartetto e un sound asciugato e semplificato.Volevo farmi un idea di come fosse la band live dopo l'ultimo disco e mi sembra un gruppo che ha fatto un passo falso al pari dei Tyr.Semplificare la proposta per ottenere consensi ma snaturando quello che avevano fatto in passato.Nel caso del gruppo in questione la scelta è stata di amplificare le parti black e lasciare le melodie alle chitarre e a qualche coro.Il problema è che le melodie sono fin troppo "facili".I lupi del nord sono caduti nella trappola del ritornello di presa immediata da cantare in coro.Se da un lato questo attira molti estimatori (come stasera) dall'altro rende il resto della canzone un banale susseguirsi di parti senza anima dato che il grosso finisce nella parte centrale.
Probabilmente molti non saranno d'accordo con quello che dico ma secondo me i Manegarm sembrano una copia semplificata dei Finntroll.Ovviamente hanno deciso di seguire questa via per emergere e sono sicuro lo faranno ma personalmente non destano più il mio interesse come una volta.Suonano bene e coinvolgono egregiamente senza ombra di dubbio ma sono cambiati in peggio e ciò mi dispiace molto.

Ed eccoci arrivati faticosamente alla fine.Con il loro primo tour da headliner i Borknagar si sistemano sul palco.Purtroppo non c'è Andreas alla voce ma a sostituirlo c'è Athera (cantante anche dei Chrome Division) e da quel che ho capito sarà difficile che lo vedremo live salvo rarissime volte.A dargli man forte però abbiamo I.C.S Vortex al basso e voce, il che non è poco anzi.
Che dire quindi dell'esibizione ?Come al solito non mi va tanto di dire i titoli dei brani ma voglio cercare di descrivere le sensazioni che ha provato il pubblico.La band mescola in maniera particolare epic, prog, black e  folk nordico con classe e parecchia destrezza tecnica.Uno dei pregi è il non risultare banali o troppo statici ma creare curiosità ed interessamento ad ogni nota inglobando tutte le influenze in maniera equilibrata e armonica.La violenza va perfettamente a braccetto con la melodia, la tecnica con la potenza...tutto è legato da un filo conduttore...loro narrano della potenza della natura e di tutte le sue sfacettature, raccolgono la sua energia e guidano il flusso tramite gli strumenti.L'esecuzione di stasera conferma quanto una band come questa sia di valore e sia erroneamente lasciata in disparte rispetto ai nomi più grossi.Sentire i cori di Athera e Vortex è qualcosa di sublime che fa venire la pelle d'oca.Proprio su Athera vorrei spendere due parole...è stato davvero una sorpresa, non mi aspettavo certo un livello così alto di preparazione (sebbene lui ne fosse molto preoccupato parlandoci a fine show) e invece non ha fatto rimpiangere Andreas.Tutto il resto della band ha sfoderato uno spettacolo di primo ordine compreso l'assolo di batteria posto poco dopo la metà dello show.Non si poteva mancare ad un concerto del genere e fa piacere vedere che un buon numero di presenti ha deciso di non farsi scappare questa ghiotta occasione.Fantastici!!!

Tempo dei saluti finali e si ritorna a casa, sbagliando strada un paio di volte ma verso le 2:30 del mattino finalmente sono tornato alla base.

Un ringraziamento speciale di nuovo all'E20 e a tutto il cordialissimo staff che mi ha fatto sentire come a casa.GRAZIE!!!!

Alla prossima compari!!!!

martedì 11 marzo 2014


Reportage Clinic Dave Lombardo - 07/03/2014

Come molti sanno negli ultimi tempi riguardo agli Slayer la loro musica è passata in secondo piano per lasciare spazio a casini legali e continui botta e risposta tra membri ed ex membri della band.Stasera uno di loro è qui all'Esse Music di Montebelluna per offrirci una serata diversa, piacevole, rilassante e spensierata.
Dato che questi eventi speciali rispettano degli orari molto più rigidi rispetto al normale decido di dirigermi in anticipo al negozio.

Tempo di arrivare e chiacchierare con alcuni conoscenti (nel frattempo mi passa davanti l'ospite che si sarebbe esibito sul palco lasciandomi in stato di pietrificazione immediata!!!!) che si aprono le porte e la gente comincia ad affluire piano piano e prendere posto.
Ed ecco che sua maestà Dave Lombardo sale sul palco.Sarà come detto una lezione sullo strumento quindi non essendo un musicista non so esattamente quanto possa essere stato istruttivo per gli aspiranti musicisti.
Ciò che mi ha colpito di Dave non è tanto la maestria tecnica (che da quel che ho capito l'ha sviluppata quasi senza lezioni)che impressiona al punto da non credere nemmeno a cosa vedi.Ho visto una miriade di batteristi ma pochi mi hanno lasciato il segno come lui...potenza, precisione, fantasia e professionalità al 100%.Dicevamo...la vera forza di questo immenso musicista è il suo essere trasparente, umile, passionale...sono convinto che metta il cuore in quello che fa e ciò traspare dal suo modo di porsi con le domande che gli vengono rivolte, alla sua simpatia (non credo di aver mai riso così tanto ad una clinic), al suo umorismo, alla sua semplicità.E come prevedibile quando suonava alcune parti delle canzoni più famose era come vedere all'opera un esercito che bombardava senza sosta.Non serve aggiungere molto di più...la serata è stata all'insegna della leggerezza e del conversare amabilmente come si fosse al pub con gli amici davanti ad una birra.
Queste sono più che altro lezioni di vita che non clinic.GRAZIE!!!

Tempo una manciata di minuti e Dave era al bancone a fare foto e firme con tutti.Anzi non è stato dietro al bancone ma è saltato dall'altra parte per stare più vicino ai fan.Massima stima!!!
Poco dopo era al Mattorosso tranquillo a gustarsi il concerto di Alex Masi.MITO!!!

Alla prossima compari!!!!

lunedì 10 marzo 2014


Reportage My Kirai + Frozen Hell - 02/03/2014

Una serata metallica di domenica sera a pochi passi da casa è davvero un dono dal cielo, o dalle viscere della terra se preferite.Una visita all'Old Saloon di Pederobba è dunque d'obbligo per passare una bella serata tra amici e ottima musica quindi partenza di buon ora per avere il tempo di chiacchierare prima dell'inizio dei concerti.
Non faccio in tempo a parcheggiare e trovarmi con un caro amico che non vedevo da molto che sento già suonare all'interno.Presumendo che stessero provando vado con calma ma poi scopro che avevano realmente già iniziato quindi mi fiondo subito vicino al palco per vedere all'opera le due bands della serata :

Attaccano quindi i My Kirai, giovane quintetto da Castelfranco Veneto, alfiere di un pesante connubio tra bordate metalcore colme (ma non troppo fortunatamente) di breakdown trita-ossa conditi da assolo melodici di chitarra (molto gustosi e mai banali devo ammetterlo, complimenti) e deflagranti ritmiche thrash moderne.
Diciamo che l'originalità come molto spesso accade latita ma comunque il concerto risulta piacevole seppur non rientrante molto nei gusti del sottoscritto.Fortunatamente vocalmente non si assistono a spiacevoli e continui cori melodici e zuccherosi, problema alquanto fastidioso che mette in gioco carte che centrano poco o nulla con il genere.C'è il giusto equilibrio tra pesantezza, violenza e la giusta dose di melodia.
Considerando la lunghezza del concerto non posso dire molto di più.Buone l'attitudine e tenuta del palco e sicuramente a completare l'opera c'è un lotto di canzoni che appassioneranno di sicuro gli estimatori del genere.Seguiteli!!!

Ed eccoci all'ultima band ossia i Frozen Hell, band sparsa tra Treviso e Padova.Qui purtroppo le cose non sono andate tutte per il verso giusto quindi mi toccherà fare dei commenti pregni di perplessità e di dubbi.
Il gruppo che finora ha all'attivo un ep, suona un repertorio che ingloba death metal melodico (influenze derivanti dallo swedish sound) e qualche assalto thrash.Il grosso problema dell'esibizione non sono stati i pezzi, il lato tecnico, il coinvolgimento o la passione nello suonare...no, tutt'altro, il guaio che ha segato le gambe per la maggior parte dello show sono stati i suoni.All'inizio bene o male si distinguevano tutti gli strumenti poi piano piano si è spenta una chitarra e non molto tempo dopo anche l'altra, poi ricompariva all'improvviso una, poi l'altra a fasi alternate.Praticamente abbiamo assistito ad un concerto di basso, batteria e voce.Mi è difficile come capirete dare un opinione.Mi riservo di dire qualcosa di più al concerto che si terrà il 24 maggio sempre all'Old Saloon di Pederobba!!!

Alla prossima compari!!!!

domenica 2 marzo 2014


Reportage Conny Ochs + Lu Silver - 28/02/2014

Con il tempo i concerti da grandi folle mi stanno sempre più stretti.Non riesco a capire bene il perchè ma trovarsi davanti a queste enormi feste musicali bombate fino all'inverosimile di persone, luci e suoni non riesce a trasmettermi quello che davvero vorrei, o almeno solo in parte.Ovvio che alcuni gruppi famosissimi li puoi vedere solo così e va anche bene andarli a vedere ogni tanto in quel caso ma così tanta perfezione, così tanto "tutto" a mio parere toglie emozionalità, quella genuinità e quel calore che la musica dovrebbe dare.
Stasera c'è un tempaccio poco propizio tanto per cambiare ma io e il compare tempo di finire di lavorare e ci dirigiamo verso Zerobranco al mitico Altroquando.
Arriviamo di buon ora e dilaniati dai morsi della fame ci spariamo due mega piattoni di pasta all'Altroquando (200g a testa!!!).Lasciate che vi dica che piatti così nei ristoranti stellati non li troverete mai ma sono delizie che riporterebbero in vita anche i morti.E così belli pieni e soddisfatti ci concediamo una rilassante serata.
Tempo di rivedere amici che non incontravo da molto tempo che comincia la prima band :

L'atmosfera è sempre magica in questo locale, ti senti come in famiglia...amici, bambini, cani, gatti...gentilezza, simpatia, cordialità...ce ne fossero di più di posti così calorosi.Quindi quale migliore occasione per gustarsi uun concerto in tutta tranquillità ?Ed il buon Lu (Luca) Silver accompagnato da bassista/tastierista e un altro chitarrista comincia il suo set.La prima volta che lo vidi fu ad una festa della birra diversi anni fa assieme alla sua ex band, gli Small Jackets.Furono devastanti e l'aver saputo il suo distacco mi lasciò l'amaro in bocca.Stasera quindi ero curioso di rivederlo all'opera in vesti diverse anche se non completamente differenti dal suo passato.Il repertorio è una sorta di rock/blues con influenze country che a differenza del disco dal vivo suona molto più energico e potente.Tecnicamente ci troviamo davanti a tre musicisti favolosi che trasmettono davvero cosa voglia dire suonare del vero e autentico blues.Luca con la sua chitarra acustica (si sentiva pochino purtroppo) e la sua splendida voce calda ci accompagna in un viaggio tra le polverose strade di un mondo che pur sulla via del tramonto trova ancora la forza per rimanere in piedi grazie a coloro che lo rendono un luogo migliore.Lo spirito e l'anima più introversa e nascosta degli Small Jackets rivive stasera grazie a questo mitico terzetto che merita tutto il meglio per la passione che dà a questo progetto.Non ve li perdete se capitano dalle vostre parti.Ogni applauso era meritatissimo!!!!

Durante il cambio palco chiacchiero con Luca e prendo a colpo sicuro il suo cd.Tempo pochi minuti ed ecco che un caro amico sale sul palco ossia Conny Ochs, musicista che stasera mi ha portato indietro con la mente a quando lo vidi la prima volta assieme a sua maestà Wino.In quell'occasione dimostrò notevoli potenzialità che si sono evolute fino ad oggi e sono sicuro continueranno a farlo in futuro.
Non mi spiego come mai il pubblico fosse evaporato durante la sua esibizione, mi è sembrata una gran mancanza di rispetto nei suoi confronti.
Ci troviamo al cospetto di atmosfere romantiche ma allo stesso tempo malinconiche e "oscure".Il sound di Conny è una sorta di dark folk/pop acustico che seppure triste fa emergere i sentimenti dell'artista e li mette a nudo siano essi ricordi, storie di amicizia o mali interiori.Voce e chitarra, basta, niente altro per prendersi cura del piccolo pubblico che lo vuole ascoltare.Canzoni brevi, attimi melodici, note soffuse, silenzi adagiati sul pentagramma.Noto con piacere che vocalmente il ragazzo è migliorato moltissimo, la sua voce appare diversa, più incisiva e calda rispetto al passato il che mi è piaciuto molto.Il flusso della sua musica così efficace e penetrante ci accompagna piano piano alla fine del suo seppur breve show ma la serata non è ancora finita in quanto a sorpresa Lu Silver e i suoi salgono nuovamente on stage per una piccola jam session semi improvvisata.Da brividi l'intreccio vocale dei due musicisti, mai mi sarei aspettato una così interessante armonia.Degno finale per una serata intima ma che resterà sempre dentro di noi!!!

Tempo di salutare tutti gli amici che si ritorna prima possibile a casa almeno per dormire una manciata di ore prima che la sveglia suoni ancora!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Keegan Mcinroe - 23/02/2014

Concerto scoperto e organizzato in pochi giorni quello di stasera.A dire il vero ero scettico se ne valesse la pena in quanto curiosando nell'immensità del web e spulciando vari video su youtube cresceva in me l'impressione che lo show sarebbe stato altamente soporifero e inadatto ad un locale come il Mattorosso che spesso ospita un pubblico inadatto ad "ascoltare", ma questo è un macro-problema che riguarda la cultura italiana ed è inutile dilungarsi su questi discorsi in questa sede.
Le canzoni ascoltate sul tubo pur essendo belle erano troppo calme e se proposte per un concerto intero che superasse un ora temevo avrebbero addormentato tutti.
In ogni caso la curiosità ha prevalso e quindi mi sono armato di pazienza e mi sono diretto al locale per assistere al concerto.
Tempo di trovarsi con dei conoscenti e lo show inizia :

Direttamente dal Texas sale sul palco mr. Keegan Mcinroe.Armato della sua fidata chitarra e della sua voce il ragazzotto comincia il suo set.Le canzoni bene o male sono sulla linea che mi aspettavo ma grazie all'ambiente live assumono più consistenza, sprigionano una forza maggiore ed un intensità che le rende più piacevoli all'ascolto senza annoiare.La furbizia di Keegan sta nel non addolcire troppo il concerto combinando il suo pop acustico con svariate iniezioni di blues/country cossichè da risultare accattivante e più ritmato e non zuccheroso come un banale songwriter da Mtv.
Lo show va avanti tranquillo e sereno ma come accade sono gli spettatori che non capiscono un accidente quindi ci si ritrova a dover aguzzare le orecchie per ascoltare la musica mentre molti maleducati urlano e parlano a voce alta di assurdità invece di rispettare il musicista e coloro che si vogliono godere il concerto.
Questo per la maggior parte dall'inizio dello show fino a metà quando sale sul palco un ospite speciale ossia Barbara Piperno che accompagna Keegan per alcune delle date italiane suonando il flauto e partecipando a qualche coro mostrando anche una gran bella voce.Ecco vi lascio immaginare i commenti poco coloriti sulle sue qualità fisiche.Siamo davvero arrivati al punto di ammazzare l'arte per questo ?Purtroppo si e la cosa più triste è il constatare come certe cose si ripetano di continuo.Comunque deviazione a parte.Questo duetto amplia i confini della serata rendendo la musica ancora più dolce, eterea e rilassante.La componente melodica grazie a Barbara aquisisce un impatto ancora più delicato e carezzevole.Il protagonista di cuor suo continua ad incantare con il suo strumento e la sua voce e la brava ospite lo supporta al meglio.
Peccato davvero per l'osceno brusio di sottofondo che ha rovinato la maggior parte dello spettacolo.Semmai doveste leggere queste righe fatemi il favore la prossima volta di starvene a casa invece di rovinare la serata agli altri!!!!
Il tempo alla fine è passato velocemente e lo show si conclude in un mix di applausi falsi (molti) e sinceri (pochi) ma che sicuramente verrà ricordato da chi davvero era lì non per sentire e basta se capite cosa intendo.

A fine concerto vado a salutare la coppia e senza rendermene conto sono rimasto a parlare con loro fino alle 2:30 del mattino.Sarà anche per questo che la musica è speciale perchè ti fa conoscere sempre persone nuove.Gran serata!!!!

Alla prossima compari!!!

sabato 1 marzo 2014


Reportage Steel Sensations - 22/02/2014

Probabilmente la maggior parte degli ascoltatori o di coloro che vanno ai concerti non gliene fregherà un accidente di ciò che sto per dire, abituati come sono alle mega produzioni, agli immensi palchi pieni di luci e suoni equivalenti a trovarsi in mezzo alla battaglia di Waterloo.Io dico con sincerità che serate come quelle di oggi valgono molto di più.Sarà perchè io ho il vizio di attaccarmi alle bands che mi piacciono, siano esse emergenti o già affermate, sarà che si instaura quel legame speciale tra spettatore e gruppo che molte volte ai concerti viene meno...beh il concerto di oggi rispetto agli altri è stato diciamo speciale ma andiamo con ordine.

Mezzo devastato dall'ennesimo weekend lavorativo che finalmente volge al termine mi accingo a dirigermi di gran volata a Paese (TV) in un locale per me sconosciuto ma fortunatamente non difficile da trovare.Arrivo a destinazione e nel mentre mangio qualcosa ho modo di conversare con la band che si sarebbe esibita a momenti e difatti ecco che si inizia :

Ho perso il conto di quante volte li ho visti negli ultimi tempi ma gli Steel Sensations fanno sempre di tutto per offrire uno spettacolo all'altezza delle aspettative.Il quintetto trevigiano stasera si esibirà per l'ultima volta con il chitarrista Roberto, che ha deciso di separarsi dalla band per seguire altre strade.Da fan non potevo non presenziare a questo nuovo inizio.E ora che sto scrivendo queste righe trovo molta difficoltà a non pubblicare un insulso reportage fotocopia.Mi è stato consigliato di non parlare o scrivere di ogni concerto a cui vado specie se sono dello gruppo che ho visto diverse volte magari in tempi ravvicinati.Aggiungo che mi è stato detto che potrei fare solo un reportage a gruppo...ma così non credo sarebbe giusto...due concerti possono essere identici oppure riservare delle sorprese, dei guizzi creativi, delle jam improvvisate...qualsiasi cosa possa accadere o non accadere io sono convinto che se c'è la possibilità bisogna assistere dal vivo all'evento che sia di loro o di qualsiasi altra band.Io che mi prendo anche l'impegno di descrivere la serata ritengo sia utile esprimere a parole cosa succeda durante il concerto.
Anche oggi si accende la miccia che a tutta velocità arriva al candelotto di dinamite e fa letteralmente esplodere l'oramai marchio di fabbrica a base di hard-rock, blues, heavy metal classico (primi Saxon) e una punta di rock'n'roll.Il chitarrista Andrea come sempre dà fuoco agli amplificatori e trascina tutta la band con sè accompagnato dalla sempre più solida sezione ritmica (e altrettanto potente e deflagrante) e dalla fedele chitarra di Roberto che dà sempre un preciso appoggio ritmico (peccato per la quasi totale assenza di assolo).Veniamo nuovamente ad Enrico (voce) per vedere se oltre alla grinta e alla potenza è riuscito a far emergere quella che è la sua lacuna più importante ovvero il forgiare un suo modo personale di cantare.
Stavolta ho cercato di isolare la musica e concentrarmi solo sul cantato e forse qualcosina sta emergendo, una certa venatura rock'n'roll figlia di Elvis Presley...al momento è solo una sensazione, staremo a vedere se la cosa si evolve per il futuro.
L'extra del concerto (oltre ovviamente alla setlist classica) è stata l'enorme mole di bis che sono stati eseguiti suonando cover a ripetizione e (vi ricordate di ciò che ho scritto prima ? ) un sorprendente scambio di musicisti.Si sono alternati Enzo il proprietario del locale alla batteria (wow!!!!), abbiamo assistito ad una succulenta prova del futuro nuovo chitarrista che a breve farà parte delle "sensazioni d'acciaio" più la comparsata per qualche brano di un ulteriore chitarrista che sinceramente non so nemmeno chi fosse.Insomma è stata una vera e propria festa con un folto pubblico che ha supportato per tutto il concerto i ragazzi.Non poteva esserci un finale migliore.E ora aspetto con curiosità che prima o poi esca il disco di debutto, sarebbe un peccato buttare via tale talento.

E la serata giunge quindi al termine e anche la mia lucidità quindi saluto la band e rientro alla base.
Bravi ragazzi!!!!