domenica 29 settembre 2013


Reportage Time for Jane @ SilArt Festival - 22/09/2013

Su segnalazione dei Milksnake che avrebbero dovuto suonare nella giornata di domenica 22 mi sono diretto a Villa Memo Giordani Valeri a Quinto di Treviso per presenziare a questa davvero splendida organizzativa.
Una bella sorpresa aver scoperto questo festival.Gratuito e organizzato in maniera eccellente che combina musica e arte visiva in un colpo solo.
E' d'obbligo spendere qualche parola sull'evento...un palco grande, ben attrezzato e con ottimi suoni, stand ben forniti di cibarie, una piccola zona con bancarelle (pochine purtroppo) e una nutrita area dedicata ad una mostra di artisti  e opere d'arte "underground" che è risultata davvero una piccola gemma.
Arrivo mentre la prima band sta esaurendo il suo set, se non sbaglio erano i Rosso Piombo ma non ho fatto in tempo a sentire granchè quindi non posso dare un opinione.
Vengo a sapere che i Milksnake non suoneranno ma in ogni caso almeno una band la voglio vedere all'opera data la strada non certo corta che ho percorso per arrivare al festival.
Salgono quindi on stage i Time for Jane, che come mi capita molte volte non conoscevo per nulla, quindi mi sono messo con piacere ad ascoltare il concerto.
Devo dire che la band ha davvero ottime potenzialità dato che sul palco non se la cava per niente male, anzi le impressioni sono state decisamente buone.
Strumentalmente il gruppo se la cava bene, c'è un buon affiatamento e coesione tra i vari membri e nessuno tenta di primeggiare o perdersi in virtuosismi inutili.Buona la prova della cantante anche se tendeva spesso a indietreggiare verso la batteria lasciando più spazio ai musicisti, però a mio parere una frontwoman deve essere più in vista, deve essere la colonna portante negli show dal vivo.Poi un altra cosa che ho notato vocalmente è il non avere una voce riconoscibile quindi carente di personalità ma sono convinto che con il tempo questi giovani ragazzi cresceranno e troveranno la loro via.
La setlist ha previsto diversi pezzi, ognuno devo dire con un anima diversa che spaziavano dal rock alternativo, al post-rock (mi sono venuti in mente i Paramore) passando per il pop.Ecco quest'ultima influenza non la vedo particolarmente adatta al sound in quanto i brani che prevedevano delle melodie più zuccherose e facili come ad esempio in Party (mi pare la canzone si chiamasse così) stonavano parecchio.I pezzi invece più introspettivi o comunque più elaborati "non-pop" erano davvero ben fatti e secondo me la band dovrebbe seguire questa strada,
In ogni caso davvero un avvincente prestazione.Complimenti alla band e a tutto lo staff del SilArt Festival!!!!

Alla prossima compari!!!!



Reportage GO!GO!Festival - 13/09/2013

Lo ammetto, non ne sapevo nulla di questo evento se non fosse stato per una buon anima che mi ha avvertito pochi giorni prima.Da molti anni conoscevo di fama i Marlene Kuntz.Vuoi per pigrizia, mancanza di tempo, mancanza di abbastanza interesse o per mille altri motivi ma non ho mai provveduto ad ascoltare come si deve nè su disco nè dal vivo questa band.Stavolta però, con un festival di tale genere a due passi da dove lavoro, ho deciso che non potevo perdere l'occasione di gustarmi dal vivo della musica "Nuova".Già, sonorità che non avevo mai sentito o comunque dei gruppi che ancora non ho ascoltato.Chi lo fa più oramai ?Chi usa il suo tempo per ascoltare cose nuove ?Pochi, davvero troppo pochi,oramai solo tributi o cover o le solite mummie che stanno su palchi enormi per non perdere la poltrona, ma per fortuna durante la serata verrò smentito per un valore non indifferente.
Cominciamo con il parlare di ciò che ho trovato al mio arrivo dopo un duro turno di lavoro.Un ampio spazio con a mia sorpresa due palchi (uno piccolo per le bands minori e uno grande per gli headliner), un nutrito stand per mangiare (anzi due, di cui uno in esclusiva per i dolci), diversi stands per bere e qualche bancarella di cd, magliette ecc.
I concerti devono ancora cominciare, nell'attesa mi fiondo allo stand di cibo e non appagato a sufficienza data la presenza di un maestoso stand di torte fatte in casa aderisco pure a quello!!Un plauso davvero alla qualità delle torte, complimenti davvero!!!!
Ok terminiamo subito le premesse culinarie e partiamo con la prima band che data la notevole qualità avrebbe meritato un pubblico più ampio ma per fortuna dalle 4 persone che c'erano all'inizio l'incremento è stato considerevole.
Il trio a nome Il Corto Maltese da Bassano, prende possesso del minuscolo palco e comincia a deliziare il pubblico con un mix di follia, tecnica, originalità e melodia.Sentire musica nuova e fresca mi dà sempre un energia strana e questa band mi ha letteralmente affondato.
E' difficile descrivere la musica proposta da questi giovani musicisti, diciamo che giocano molto con qualsiasi cosa gli capiti a tiro che sia post-rock, free-jazz, bordate metalliche, grunge, rock alternative o psichedelia.Le note viaggiano come schegge impazzite ora dure come pugni ora soffici come fiocchi di neve.Davvero un plauso alla sezione strumentale che davvero faceva scintille passando da momenti di tempesta a vere e proprie sezioni "libere" che andavano a braccetto come in una jam session.Notevoli non c'è che dire e non dimentichiamoci dell'uso di 3 voci con diversi cambi di tono e un altrettanto efficace uso dei cori per i momenti più melodici ma assolutamente mai banali, scontati o zuccherosi.
Concerto davvero intenso che invitava a restare incollati al palco per assicurarsi di aver ascoltato tutto senza tralasciare nulla.Grandissimi davvero.Spero di avere occasione di rivederli ancora!!!
Tempo di fare un giro e comincia la seconda band ossia i Masca altro gruppo a me ignoto dalle sonorità diversissime dalla band precedente.
Anche qui faccio un po' fatica ad individuare il genere musicale...possiamo dire sia un pop/rock alternativo con influenze "blueseggianti" e rock'n'roll.Anche qui i ragazzi inizialmente partono abbastanza bene.I pezzi intrattengono a dovere ma piano piano almeno a mio parere l'energia e il mordente sono venuti meno.Forse un po' troppa staticità o un certo modo di creare le canzoni che non mi faceva presa ma alla fine non sono riuscito a seguire bene lo svolgersi del concerto.Non dico che i ragazzi abbiano suonato male ma personalmente non sono riuscito ad apprezzarli.Forse ci voleva un pochino di aggressività o comunque delle soluzioni che facessero decollare di più le canzoni.Urgono ulteriori ascolti dal vivo.
E veniamo all'ultima band prima del gruppo principale, gli Universal Sex Arena che a mio parere hanno offerto una prova alquantro strana.Il loro garage/rock'n'roll con delle velate influenze country/blues sparato a tutta velocità ha fatto di tutto per fare un gran macello anzichè risultare piacevole all'ascolto.A me ha infastidito parecchio una tale esecuzione perchè ascoltando con attenzione i pezzi non sarebbero neanche male ma la prestazione tirando le somme poteva essere molto meglio.Il cantante poi credo avesse bevuto troppo dato che si è messo a correre e saltellare in giro (pure sul palco degli headliner) a tal punto che uno della security per poco non perdeva la pazienza.Mi spiace ma non ci siamo.Conto di assistere ad un altra esibizione per farmi un idea migliore.
Il freddo comincia davvero a farsi sentire ma nessuno si smuove dalla sua posizione in attesa dei Marlene Kuntz.Con molta fortuna riesco ad essere in prima fila in posizione centrale con quindi la possibilità di godere dei suoni al massimo.Il quartetto sale sul palco piano piano tra le urla e gli applausi della notevole folla che si era assiepata sotto il palco.
Ignaro su come iniziasse un loro concerto mi aspettavo una partenza micidiale e invece no, la setlist parte con dei brani acustici, soffusi, forse anche dolorosi e malinconici atti a trasportarci piano piano in acque placide e sognanti.Un atmosfera che mai mi sarei aspettato di provare durante un inizio di un concerto.Piano però il mare sonoro si fa via via più impetuoso ed ecco che la band sfodera gli artigli, imbraccia le chitarre elettriche, le percussioni lasciano spazio alla batteria e da quel momento sarà un crescendo che davvero lascia a bocca aperta per intensità sprigionata, per l'energia trasmessa, per le emozioni, per la tecnica esecutiva.Su quest'ultima vorrei spendere due parole nonostante la mia ignoranza dato che io non sono tecnico e non suono nessuno strumento ma non posso non elogiare il lavoro strumentale che se su disco è già eccellente dal vivo invece è superlativo.La classe che ha la band nel suonare è davvero un qualcosa che ingloba sia il raffinato che il poetico.Passare da mitragliate grunge/alternative rock a viaggi psichedelici o ancora a sonorità intime cantautorali nel giro di pochi minuti è una qualità che hanno in pochi e risultare assolutamente perfetti in ogni passaggio lo è altrettanto.Sentire una devastante ma dinamica sezione ritmica supportare la bellissima voce che comunque fa un ottimo lavoro anche alla chitarra è un sentimento da provare ma lo è ancora di più sentire la seconda chitarra che davvero mi ha folgorato.Due note bastavano a tirare giù i tetti delle case e ve lo sta dicendo un appassionato di heavy metal!!Un modo di suonare calmo, tranquillo ma devastante.
Che dire ancora ?Il concerto prosegue in un turbine di rock durissimo e squisite distorsioni condite da effetti vari, come mettere i Pink Floyd dei primi anni assieme ai Nirvana che verranno omaggiati con una cover.
Il vero punto di forza comunque sta nel privilegiare prima di tutto l'aspetto strumentale per poi inserire la voce nel miglior modo, cosa che purtroppo la maggior parte degli artisti fa al contrario.
Concludendo che posso dire ancora  ?Concerto assolutamente esplosivo, reso tale anche dalla presenza delle altre bands che hanno suonato e da tutta l'organizzazione del GO!GO!Festival che ha reso possibile questa serata gratuita.

A fine concerto mentre la folla si dissolve lentamente e si dirige verso l'uscita oppure all'interno della villa per ballare fino a tarda mattinata io intercetto la band infilandomi di nascosto nel backstage dato che non era rimasto quasi più nessuno e li saluto come si deve.

Serata da ricordare!!!!


Alla prossima compari!!!!

lunedì 16 settembre 2013


Reportage Electric Moon - 12/09/2013

Concerto gratuito, band che stuzzica la curiosità del vostro affezionatissimo, locale ottimo...conclusione scontata ossia si parte all'istante.
Tempo di trovarmi con il collega Mr.Slash che ci dirigiamo all'Altroquando in compagnia di fulmini che squarciavano il cielo ma per fortuna era tutto fumo e niente arrosto.
Arrivati al locale cena a base dei leggendari Spaghetti all'Altroquando e chiacchierata con diversi conoscenti in attesa che il trio headliner tedesco salga sul palco.
Ed ecco che con un freddo osceno degno dell'inverno più maniaco e sadico che si possa immaginare si va a cominciare :

Gli Electric Moon prendono quindi lentamente possesso del palco ed altrettanto lentamente cominciano la loro opera di distruzione cerebrale dei presenti ma lo fanno in maniera subdola in quanto non partono veloci o bombardandoci con rallentamenti stile legnata sui denti...niente di tutto questo.La musica parte piano, dolcemente con vari effetti che poco a poco ci indeboliscono e poi sempre comunque con un tono soave e leggero ti guida verso tutta un altra strada.Il rock acido e psichedelico della band ha sicuramente sia pregi che difetti e infatti non sono state poche le discussioni tra il pubblico.
Lo show ha sicuramente pregi come l'ottimo tasso tecnico della band.La sezione ritmica era assolutamente favolosa con una batteria sempre precisa, potente e varia quanto basta.La bassista non sbagliava un colpo tenendo sempre il tempo dando un eccellente supporto.La chitarra seppur un pochino in secondo piano in quanto non particolarmente sfruttata aveva degli spunti davvero interessanti e creava delle melodie davvero geniali.
Di contro bisogna constatare una certa legnosità e staticità della musica ossia i pezzi molte volte erano lunghi e con pochissime variazioni.Insomma ti tenevano lì fisso in un limbo e ti lasciavano andare solo quando volevano loro.
A me personalmente lo show ha appassionato molto e tornerei a vederli volentieri per avere un quadro più completo.
In ogni caso serata sicuramente riuscita e con un buon quantitativo di pubblico.
Dopo il presunto ultimo pezzo la band decide di fare una pausa aggiungendo di suonare altri brani in seguito.Purtroppo data l'ora tarda sono dovuto rientrare ma non prima di aver salutato come sempre il gruppo.
ROCK ON!!!!

Alla prossima compari!!!!


Reportage Home Festival 05-06/09/2013

Ed eccoci nuovamente all'Home Festiva.Evento enorme che da diverse edizioni porta una marea di gente a Treviso.Quest'anno sono presenti ben 5 palchi più qualche altro "mini" per eventi extra come interviste o piccoli eventi musicali.Gli stand se non sbaglio sono aumentati di parecchio specialmente la varietà di cibo ha subito un notevole incremento permettendo a chiunque di provare sempre cose diverse senza trovare file fastidiose. 
Chiedo scusa se scriverò cose che normalmente con le recensioni dei concerti centrano poco ma devo, non posso starmene zitto.Da appassionato di musica quale sono ho il dovere di esprimere la mia opinione.
Devo però constatare diverse cose che personalmente non mi hanno convinto e spero che non si ripetano.
Partiamo dal prezzo del parcheggio : 5 euro!Sinceramente lo trovo esagerato, capisco che i concerti sono gratuiti ma un prezzo così è fin troppo alto anche perchè all'interno dell'area del festival le cose non vanno certo meglio in quanto la varietà (come citato in precedenza seppur varia) dei cibi si paga a prezzi salatissimi.
Allora qui bisogna fare un ragionamento, o almeno io me lo sono fatto.Con 5 euro di parcheggio e altrettanti euro per mangiare ci saranno sicuramente delle band validissime che portano spettacoli di alta qualità come magari fecero i Subsonica.Magari anche qualche artista internazionale.
Qua però i nodi vengono al pettine perchè il programma a vedere sarebbe anche discreto ma purtroppo anzichè dare spazio a alle band fa il contrario sfruttando malissimo la portata dell'evento.
Come è possibile che sul main stage e in generale sui palchi più grossi venga dato spazio a gruppi fotocopia che propongono musica al limite dell'assurdo ?Adesso già so che attirerò le ire di tutti ma non mi interessa.
Gruppi da sagra paesana che a sentire i testi veniva da piangere, pseudo rappers che dicono le solite cose e che musicalmente sono uno uguale all'altro, bands di punk/rock da prima elementare che si atteggiavano da prime donne.E le band che davvero avevano qualcosa da dire venivano relegate a orari osceni o su palchi piccolissimi.Ma siamo arrivati a questo punto ?
Non ci vuole molto a capire...la massa ignorante va per sballarsi e ubriacarsi come si poteva notare girando per il festival.Per carità divertirsi va benissimo ma la cultura musicale scarseggia.
Non si parla di gusti ma di qualità e quella non può essere messa da parte.Il trono era nelle mani di alcune band che da tempo hanno il dominio nei concerti grossi, poi si fondano la loro etichetta e supportano i gruppi che propongono lo stesso genere e look con atteggiamenti da superstar.
Dico solo un ultima cosa, a sentire quanti soldi sono stati spesi per chiamare alcune band c'è da pensare che con la stessa somma si sarebbe potuto dar la possibilità a moltissime band che sputano sangue per esibirsi dal vivo!!!!
Ok basta, andiamo con il report :

05/09/2013

Tanto per cambiare finisco il turno di lavoro alle 20 e quindi mi tocca sbrigarmi per arrivare in tempo per vedere il primo gruppo che mi interessa.Dato che c'è un po' di ritardo nell'esibizione faccio un giretto per mangiare qualcosa e vedere le esibizioni di qualche altra band.
Riesco a vedere sul Jack Daniel's Stage (il secondo in termini di grandezza) gli ultimi pezzi dei Tirataie ennesimo gruppo stile orchestra di liscio con cantato in dialetto che per poco mi facevano andare di traverso la piadina appena ingurgitata.Il pubblico si divertiva ma io dalla musica pretendo molto di più.
Finalmente cominciano gli Asperatus sul GoDown Stage, il palco più piccolo del festival ma quello che ha offerto più qualità in assoluto.
La band è al suo secondo concerto dopo il debutto sul palco dell'Altroquando e propone uno strano ma interessantissimo ibrido tra stoner, psichedelia e progressive, il tutto in versione strumentale.
Non pochi tra il pubblico vagante si è fermato incuriosito ad ascoltare il quartetto e difatti la musica che esce dagli amplificatori è pregna di tante atmosfere che evocano sensazioni diverse stordendo ma accarezzando i padiglioni auricolari.I pezzi sono articolati e contorti, pesanti e ed eterei al punto giusto a cui comunque non manca quell'energia rock che li rende appetibili e accessibili anche a chi non è abituato a tali sonorità.Le canzoni purtroppo non sono molte e lo show finisce fin troppo presto.La strada intrapresa sicuramente è quella giusta.Staremo a vedere quali altre sorprese questa band ci riserverà.
In attesa del gruppo seguente vado ad avventurarmi al Main Stage ed era meglio se lasciavo perdere in quanto sul palco ci sono i Los Massadores, ancora dialetto, ancora musicalità da sagra della salsiccia e fans ovunque.Non ci sono parole.Divertimento assicurato per quelli a cui piacciono ma qua musica non ne vedo e soprattutto non ne sento.Meglio andare oltre e consolarsi con una calda crepe alla nutella.
Ora mi sposto sul La Grande V Stage che ospita i FO-GO, ennesimo gruppo in dialetto ma per fortuna stavolta le cose vanno un pochino meglio in quanto non siamo davanti al solito gruppetto da liscio o punk da quattro soldi ma un "hardcore" o meglio un punk più pesante che vede tra le proprie fila Giovanni dei Rumatera alla chitarra e cori.Lo show non è stato male, potente e incisivo con un pizzico di ironia usata con sapienza.Gruppo tutto sommato piacevole anche se potrebbero fare di più ma va detto che erano alla loro prima esibizione e quindi di strada da fare ne hanno tanta e di lavoro per migliorare pure.
Andiamo avanti e ci dirigiamo al RedBull Tourbus Stage dove infiammano i presenti Gli Sportivi, duo che con la loro miscela impazzita di blues, rock, stoner e punk rielaborano pezzi famosi trasformandoli in uno stile tutto particolare.Anche stasera i nostri ci danno dentro a suon di schitarrate, assolo schizzati e batteria pestata a tutto rock!!!Forse mancava un po' di volume in più ma alla fine spaccavano!
Proseguiamo con la band più estrema del festival ossia i Bleeding Eyes che con il loro sludge-stoner metal venato di blues e psichedelia cominciano a macinare il GoDown stage a suon di martellate sonore.Anche per loro c'è un discreto numero di fan e curiosi, peccato che dopo poco molti si siano interessati ad altro o perchè non gradivano la pesantezza degli "Arrotini" montebellunesi il che è un gran peccato.I suoni erano ottimi, la voce tuonava alla grande, le chitarre erano la solita garanzia di ferocia, melodia e droga per la psiche ed infine la sezione ritmica era un rullo compressore.Quello che probabilmente la gente non capisce è l'ostinazione a spaventarsi per un volume alto e qualche urlo ma poi se si ci ostina ad ascoltare si possono scoprire piacevoli sorprese come l'anticipazione del nuovo album con un pezzo nuovo che profumava dei Pink Floyd più acidi e psichedelici oppure i giri di chitarra blues nascosti sotto tonnellate di metal oppure ancora il southern rock incrociato con l'hardcore.Troppo facile avere tutto pronto, anche nella musica bisogna darsi da fare e dedicare tempo e pazienza per venire poi ampliamente ripagati.Sempre grandi!!!!
La stanchezza si fa sentire sempre di più ma non posso mancare a supportare l'unica band a mio avviso più valida che è salita sul palco della Grande V ossia le Cellulite Star chiamate a suonare ad un orario decisamente orrendo ma per fortuna il giusto pubblico è stato presente per supportare le 4 ragazze.
Tempo di fare quattro chiacchiere con Damnagoras degli Elvenking che lo show comincia.Al basso c'è Erika, il nuovo acquisto dopo che la precedente bassista Krim aveva deciso di lasciare la band per dedicarsi alle Motolickers.Nonostante sia meno "pazzoide" (in senso buono ovviamente) la ragazza appare molto concentrata e più su uno stile dark che non guasta mai.
Alla chitarra c'è sempre la grandissima e biondissima Claudia che suona sempre con un energia pazzesca spaziando dal rock'n'roll al punk in maniera naturale e sciolta macinando note su note supportata come sempre dalla forsennata Giudy alla batteria e cori che non sta ferma un attimo e per quanto sia magrolina semba una posseduta quando suona.Alla voce Isabella che come le altre tre della band evita di ostentare il suo essere donna come fanno molte ma punta a dare tutto quel che ha con la sua voce ed intrattenere il pubblico da vera frontwoman.I pezzi sono quelli del disco di debutto ma veniamo deliziati anche da un inedito in italiano in attesa del nuovo disco che uscirà entro tempi brevi.
Tirando le somme un concerto dal vivo come si comanda, indiavolato, coinvolgente e ROCK!!!
Ottime come sempre!!!
Tempo di salutare tutti/e che vado a dormire in attesa della seconda giornata!

06/09/2013

Oggi posso arrivare in tempo per la prima band prevista per le 19.15 ma purtroppo non tutto è andato per il verso giusto.Nel cammino dal "maledetto" parcheggio a pagamento sento già le riconoscibili note, guardo l'ora e sono in anticipo rispetto all'inizio.
Arrivo davanti al palco e i Mondo Naif stanno provando...no suonando...o forse si ?o forse no ?non si capisce bene, stanno suonando davanti a due persone e mezza.Ma il gruppo pare disinteressato, stufo, annoiato, svogliato...ma che succede ?Si rompe pure il rullante che viene cambiato mentre comunque basso e chitarra continuano...e alla fine quando la band saluta tutti capisco che il tutto era lo show!Chiedo spiegazioni e vengo a sapere di una valanga di casini capitati alla band, costretta a suonare in anticipo per cominciare e piena di problemi anche durante lo scarico strumenti e ciò mi dispiace molto.Massimo rispetto e supporto!!!
Seguono poi sulla Grande V Stage i Recattivo autori di uno sfizioso rock alternativo cantato in italiano che combina l'irruenza delle chitarre con una voce si melodica ma comunque aggressiva e tenace, purtroppo pure loro suonano davanti a una manciata di anime.Interessanti anche alcune parti strumentali che odorano di post rock e grunge.Bravi bella sorpresa!!!
Poi mentre ceno ascolto qualche brano dei Muchachito Bombo Infierno che propongono un banale ska-etnico latino/caraibico/brasiliano o qualcosa del genere.Meglio cambiare aria.
Andiamo avanti con i Linea77 che con il loro mix di cantato-rap e chitarre metalliche fanno accorrere parecchio pubblico sotto il palco.Per essere la prima volta che li vedevo li ho trovati interessanti per qualche brano poi la ripetitività è andata troppo oltre e sembrava che i pezzi fossero tutti uguali.Discreti ma nulla di più.
E seguono i Sixteen Again con il loro zuccheroso punk-rock innocuo e piatto oltre ogni limite.C'è poco da salvare, ragazzi giovani con pochissima esperienza e zero carisma.Mi spiace ma non ci siamo!!!!
E alla fine ci risolleviamo con gli Humulus sul GoDown Stage che fortunatamente attirano anche diversi curiosi con il loro stoner/doom che attinge sia dai Black Sabbath che dalla scena stoner stile Kyuss.Se la volta precedente che li avevo visti avevano dato una buona impressione ma non del tutto stasera si sono ampliamente rifatti offrendo uno show potentissimo grazie a giri di chitarra pesanti come macigni ma pregni di quella magia rock che li rende pieni e accattivanti.La sezione ritmica non smette mai di picchiare creando un muro di suono impossibile da buttare giù.La scaletta si concentra sul disco di debutto ma concede anche delle anticipazioni del nuovo album.
I brani riescono ad essere allo stesso tempo accattivanti, coinvolgenti risultando pure semplici ad un primo ascolto ma con più attenzione si trovano delle piccole chicche che fanno lievitare le quotazioni le canzoni.
Concerto davvero grandioso!!!!
Tempo di salutare i ragazzi e mentre un altra assurdità on stage come i John See A Day suona sul palco accanto inneggiando alle solite canzonacce in dialetto e vestiti come pagliacci, rientro alla base.
Purtroppo mi sono perso gli Statuto.Sarà per un altra volta!

La nuova edizione del festival ha presentato molti bassi e pochi alti.Speriamo in un miglioramento il prossimo anno.

Alla prossima compari!!!!

martedì 3 settembre 2013


Reportage Blues a Balues - 30/08/2013

E chi se lo aspettava ?Per puro caso ho visto la locandina dell'evento appesa in una bacheca solitaria vicino ad un edicola.
Peccato che la cosa fosse poco pubblicizzata ma osservando il quantitativo di pubblico sembra che la voce si sia sparsa parecchio.Un miracolo non c'è che dire considerando come in Italia il concetto di musica sia equivalente ad andare a mangiare nei fast-food piuttosto che al ristorante.
Il mini-festival si svolge in un piccolo parco-giardino in una zona più tranquilla rispetto al caotico centro città.
Va subito fatta una lode per aver organizzato un così genuino evento con stand di cibo, un ottimo palco con suoni udibili perfettamente, qualche bancherella e tanto calore.Di questi tempi certi eventi son sempre più rari.
Tempo di arrivare che le danze già sono iniziate qundi partiamo con il primo ospite della serata :

Anzi sarebbe opportuno parlare di band in quanto i Stefano Ronchi Blues Quintet è una band vera e propria che respira e vibra, viaggia sui binari dettati dai duelli tra armonica, chitarra e tastiere mentre basso e batteria tengono i tempi in maniera precisa ed equilibrata.
Il leader è Stefano Ronchi, chitarrista e cantante dotato di un timbro di voce morbido e passionale ricordandomi Joe Bonamassa come impostazione vocale.Il tocco di chitarra è molto stile southern/blues alla Steve Ray Vaughan ma suonato con meno irruenza e più dolcezza sempre comunque pregna di quella sofferenza tipica del genere.La setlist varia tra cover di artisti famosi e pezzi propri.Tutta la band è coesa e compatta e offre un bello spettacolo alternato tra momenti più "movimentati" al limite del rock'n'roll e altri più intimisti.Il pubblico gradisce molto anche se faceva strano vedere tutti seduti come al cinema senza molti sussulti.
Davvero un ottimo inizio di serata.Complimenti davvero!!!!

Segue un altro bluesman ossia Angelo"Leadbelly"Rossi alla voce e chitarra accompagnato da Andreino Cocco all'armonica e percussioni.Qui siamo sempre sul blues ma c'è da fare qualche precisazione in quanto le sonorità sono decisamente più ruvide, grezze, minimali, "sporche"...insomma un blues originario, meno colto e raffinato se volete ma più puro e genuino.La chitarra e la voce graffiano e le note che escono scuotono gli animi.Anche questa è una "band" che suona con passione e cuore e il pubblico risponde in maniera molto calorosa ad ogni giro e assolo di chitarra ottimamente accompagnate dalla sezione ritmica, semplice si ma potente al punto giusto!
E poi ci lamentiamo che musicisti italiani validi non se ne trovano.Non limitatevi solo a radio e tv.
Grande musica e grandi interpreti!!!!

Non so se in seguito si sia fatta una jam conclusiva perchè sono dovuto rientrare a casa.

Gran serata e ancora complimenti per l'organizzazione!!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Leroy Emmanuel - 08/08/2013

Chiedo venia per il ritardo con cui pubblico questa recensione ma tra vacanze e lavoro non sono riuscito a scriverlo prima.
Allora cominciamo...Ultima serata estiva al Med di Conegliano che conclude la stagione concertistica all'aperto del locale.Il tutto con un ospite decisamente interessante!!!!
Non si contano le collaborazioni che questo musicista ha fatto, basti pensare a nomi come John Lee Hooker e Marvin Gaye per farsi un idea.
Stasera quindi non si poteva mancare e appassionato di blues quale sono appena finito di lavorare mi sono fiondato direttamente al locale.
Tempo di ordinare la cena che lo show comincia quindi via :

Mentre trangugio un delizioso sandwich club e la musica scorre con il pensiero volo ai tempi delle medie quando i Blues Brothers mi diedero uno shock che mi segnò per tutta la vita.Il blues, una musica purtroppo seguita molto poco dai giovani, anzi oramai è diventato R&B il che delinea un chiaro tramonto su ciò che la musica dovrebbe rappresentare.Ma stasera no...stasera c'è Leroy Emmanuel contornato da ottimi musicisti locali a farci capire da dove si dovrebbe ripartire per imboccare la giusta direzione.
Viene suonato per intero il nuovo disco ossia un live che viene promosso dal vivo ad ogni concerto.Peccato che Leroy stia ottenendo il successo date le qualità che possiede.
La sua maestria nel suonare, la sua tecnica raffinata, la sua voce molto morbida...si sente la malinconia, quell'antico dolore che permea questa musica.
Quest' uomo ad ogni passaggio, ad ogni nota ci mette tutto se stesso non mancando di comunque intrattenere il pubblico a suon di battute comiche e varie bordate ironiche sul hip hop e sul rap.Uno spettacolo nello spettacolo da parte di un uomo che ha vissuto sulla sua pelle la scena blues e oggi ce la narra come un menestrello antico ma allo stesso tempo moderno.
Quando un bluesman puro e degli ottimi musicisti salgono sul palco la magia è sempre assicurata e stasera senza spendere nulla il pubblico si è goduto un grandissimo spettacolo!!!!!

Dopo il concerto Leroy si intrattiene con tutti anche se mi pare facesse parecchio il marpione ahahhahahahhahahahha scusate il commento ma fa parte anche questo del suo essere.
Firma, foto e rientro alla base!!!

Alla prossima compari!!!