martedì 18 dicembre 2012


Reportage Jorn Lande + Ashent + Eliseum + Alberto Rigoni - 13/12/2012

Parto subito a raffica con uno dei miei soliti commenti che oramai vi sarete anche stancati di sentire ma è più forte di me.Prezzo del biglietto 15 euro, 3 bands più un ospite in apertura, headliner uno dei migliori cantanti hard-rock/metal...pubblico scarsissimo.Poi ci si lamenta che molte volte i tour evitano l'Italia, proviamo a chiederci ogni tanto il perchè.Davvero tanta tristezza vedere così poca affluenza per tale evento, in ogni caso i pochi fortunati hanno avuto modo di assistere ad una gran serata.
Arrivo al New Age pochi minuti dopo l'apertura delle porte, nell'attesa che inizi il musicista di apertura faccio qualche acquisto al banchetto merchandise e scambio due parole con diversi conoscenti.Bene si inizia :

Comincia con un set ultra-ristretto praticamente a due canzoni, il bassista Alberto Rigoni (da ricordare la sua collaborazione con Daniele Liverani e il progetto prog Twinspirits).Essendo da solo viene usata una massiccia quantità di basi che un po' tende a snaturare l'ottima musica proposta sul palco.Vengono proposti un paio di estratti dal nuovo disco solista Three Wise Monkeys.Tempo di iniziare che già finisce lo show in un baleno quindi è difficile dare un giudizio.I pezzi rendevano molto bene, improntati sullo stile prog/fusion.Promosso con la speranza che la prossima volta ci sia un gruppo intero che suona.

Seguono gli Eliseum da Vicenza autori di un interessante symphonic-metal con qualche spruzzatina power/prog.Ho trovato qualche affinità nelle melodie con i Within Temptation dei primi dischi ovvero quelli più metallici che non quelli più rockeggianti del periodo attuale.Punto a favore della band lo stile vocale della nuova cantante Giulia, non il solito stile tutto vocalizzi da soprano oppure il cantato pop stile nuovi Nigthwish o Within Temptation ma un cantato che punta sul trasmettere qualcosa, uno stile vocale particolare che combinato con la più che buona musica prodotta dalla band creava un mix davvero intrigante.La band secondo me ora deve lavorare duro dato che la concorrenza in questo genere è agguerrita purtroppo.Tanti auguri ragazzi!!!!

Piccola parentesi.In tutti i concerti a cui ho assistito non ho mai visto dei cambi palco così veloci e ben organizzati.I primi tre gruppi spalla si sono esibiti uno dietro l'altro in tempi molto ristretti.

E veniamo ad uno dei piatti forti della serata ovvero un altra band nostrana, trattasi degli Ashent, gruppo che ho avuto modo di vedere in altre occasioni e come in passato ci si trova spiazzati.Come per gli Eliseum i suoni non sono bilanciatissimi, il volume della voce era basso e gli strumenti creavano un pò di caos.Chi magari era neofita ci avrà capito molto poco.E' musica raffinata e colta che va ascoltata con pazienza.Stasera si festeggia l'uscita del nuovo disco e anche l'ingresso del nuovo batterista Ivan.I ragazzi come sempre sono una macchina di tecnica e precisione e il nuovo cantante Titta Tani offre una prestazione come sempre di alto livello.Il prog offerto è molto contorto con melodie non certo di facile assimilazione ma in qualche modo ti cattura e non ti lascia più andare, basta solo dedicarci del tempo e si viene premiati.Purtroppo anche per loro il tempo è pochissimo e viene suonata solo una manciata di pezzi : Shipwrecked affair, The starving litany e Eve dal nuovo album (pregni di una particolare atmosfera e di cori suggestivi oltre che delle melodie intense tipiche della band), la splendida Imperfect e Sinking beneath dall'album Deconstuctive.Splendido concerto!!!

Ed eccoci al gran finale.Davanti ad uno sparuto gruppo di persone dopo l'ingresso della band ecco salire sul palco l'atteso Jorn Lande.In altre recensioni lo davano come un personaggio freddo sul palco e poco comunicativo.Stasera l'ho visto particolarmente socievole, energico e caldo.Tempo pochi minuti e già grondava di sudore dall'energia che sprigionava.Non mi permetto di dire nulla sulla voce, assolutamente pazzesca, inimitabile, potente e melodica allo stesso tempo, magica...insomma avrete sicuramente capito che questo è un mostro sacro e fa dispiacere vedere così poche persone.La band di supporto seppure composta da rocker vecchia scuola a dire il vero non mostra chissà quali doti, fa il suo lavoro intrattenendo quel che basta.In particolare buona la prova della chitarra solista e della batteria (entrambi ottimi autori di efficaci assolo).I pezzi proposti sono un mix di hard-rock e metal classico, mai veloci ma tutti che si assestavano su tempi medi e tratti dalla discografia solista di Jorn.Uno show davvero da brividi per il carisma sprigionato dal leader Jorn.Sembrava che cantasse davanti ad un arena pienza zeppa che non di fronte a quattro gatti (membri delle altre band compresi) e qui si vede la differenza tra un professionista e un non professionista.Passione, tanta passione e tenacia nel portare avanti la propria musica.Meraviglia!!!!

A fine concerto tutta la band stringe le mani alle prime file e poco dopo si intrattiene con chiunque voglia e pure il mitico Jorn esce a salutare tutti anche se di fretta dato che la band deve partire subito per l'estero.Ma il sottoscritto assieme ad altri quattro-cinque temerari lo aspetta fuori e riesce a parlarci un po' e ottenere qualche firmetta in più.Degno epilogo di una gran serata e chi se ne importa se la mattina dopo ci si deve svegliare presto ?A volte per ottenere delle emozioni bisogna anche soffrire.

Grazie davvero a tutte le bands!!!

Alla prossima compari!!!

lunedì 10 dicembre 2012


Reportage Hell in the Club + Fake Idols - 07/12/2012

Ultima data prima degli inizi della lavorazione del secondo album dopo l'ottimo debutto di qualche anno fa.Stasera si festeggia quindi e lo si farà in grande stile, lo stesso non si può dire esattamente del pubblico in quanto erano presenti più membri di altre bands che non appassionati di musica, pochi ma buoni come sempre ma continuo a non ritenere giusto questo assenteismo di massa nei confronti di gruppi italiano o comunque meno sotto i riflettori dei cosiddetti big.Dubito che il tempo poco favorevole (ma nemmeno rendeva impossibile esserci) abbia influito negativamente, comunque bando alle ciance e cominciamo.

Attaccano i Fake Idols, sorta di super-gruppo con membri di Slowmotion Apocalypse, Raintime e Jar of Bones.Faccio un pò fatica a descrivere il loro genere, mescolano diversi elementi presi dall'hard-rock degli Skid Row (quelli più aggressivi di Slave to the Grind), qualche parte melodica presa dal rock'n'roll e infine uno strato metallico ad unire il tutto.Immagino di aver confuso le idee oppure di aver sbagliato totalmente diagnosi, in ogni caso nonostante dei volumi non proprio bilanciati in cui è stata la voce a farne le spese, lo show dei nostri è energetico e potente con la giusta dose melodica.Mi è parso ci fossero dei cori campionati, avrei preferito fossero fatti dal vivo e questo oltre ai volumi è uno dei pochi difetti che ho potuto notare.Durante uno dei pezzi compare come ospite anche Davide degli headliner per fare un duetto.La band è agli inizi e c'è curiosità su come si evolverà.L'inizio è con il piede giusto.Tanti auguri!!!!

Tempo un veloce cambio palco e i rockers Hell in the Club prendono possesso del palco.La setlist sarà abbastanza lunghetta.Dato che il quartetto (composto voglio ricordarlo, da membri di Elvenking e Secret Sphere) ha all'attivo un solo disco stasera oltre a proporre diversi pezzi da esso come Rock Down this Place, l'iniziale potentissima Natural Born Rockers, Never Turn my Back, la frizzante Another Saturday Night, la corale Raise your Drinkin' Glass, On the Road e così via, ha deciso di aggiungere qualcosa di speciale ossia chiamare diversi ospiti sul palco proponendo varie cover oltre alla consueta Lit Up dei Buckcherry.E di cover appunto ne vengono eseguite parecchie come ad esempio Dr.Feelgood, Ace of Spades, I Wanna Rock, Higway to Hell e sul palco si sono alternati membri delle Cellulite Star (Isabella e Giuditta), Scarecrown (Antonella), Burning Black (Alessandro e Stefano), Over (Rick) più un altro paio di ospiti che però mi erano ignoti.Dall'inizio alla fine è stato quindi un tripudio di rock ad alto voltaggio che ha riscosso una valanga di applausi dal fedelissimo pubblico.Piccola chicca poi è stato vedere il cantante imbracciare la chitarra, cosa che finora non avevo mai avuto piacere di vedere.Gran finale sull'ultimo pezzo che ha visto una marea di gente sul palco compresi i Fake Idols al completo a divertirsi come pazzi.
Supportiamo la scena locale, so che oramai dico sempre le stesse cose, la qualità in Italia c'è, basta solo aprire gli occhi e sturarsi le orecchie.Seratona!!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Richard Julian - 01/12/2012

Ogni giorno il freddo aumenta sempre di più e stasera quale occasione migliore per scaldarsi in un accogliente pub stile irlandese con della musica di qualità di sottofondo ?
Era parecchio che non tornavo all'Inverness Pub, mi mancava molto per quella sua atmosfera intima e particolare.Io e la mia ragazza dopo aver avuto qualche contrattempo diciamo "stradale" (non mi ricordavo bene la strada, mea culpa) arriviamo al locale comunque in anticipo.Fortunatamente prenotando per tempo otteniamo un tavolo proprio davanti al palco e dato che manca ancora perchè inizi lo spettacolo data l'ora e la fame che squarciava lo stomaco ci siamo concessi una ghiottissima cena.
Mentre mangiamo arrivano i musicisti tra cui una cara amica che non vedevo da diverso tempo ossia Rosita Kèss in compagnia del figlioletto appena nato e  Tommaso Cappellato visto all'opera con la stessa Rosita, Debora Petrina oltre che a Kicca & Intrigo.Dopo aver scambiato quattro chiacchiere il gruppo sale sul palco.

Mister Richard Julian chitarra alla mano comincia il suo set accompagnato oltre che da Tommaso alla batteria, da Andrea Lombardini al basso.Il concerto si presenta molto morbido e soffice.Richard non bada tanto a tecnicismi o a mettersi in mostra, suona il suo mix di folk/blues con un tocco di gipsy o almeno così mi ha dato l'impressione.Una voce rilassata e calda che sembra voglia ipnotizzarci, ci trasporta lungo i pezzi presentati durante lo show.Un concerto oserei dire minimalista che mette molto a nudo il pentagramma cercando la passionalità in ogni nota.Forse gli unici difetti che mi sento di dire è una certa ripetitività nelle canzoni, magari qualche variazione in più ne gioverebbe molto.L'incanto comunque continua a scorrere piacevolmente e grazie all'ottimo lavoro della parte ritmica (tutta italiana, tanto per dimostrare che anche noi ci sappiamo far valere!) tutto fila liscio fino all'apice in cui vengono proposti alcuni pezzi assieme a Rosita Kèss che accompagna vocalmente Richard avvalendosi anche del pianoforte.Le loro voci fuse assieme sono assolutamente una meraviglia e l'armonia fa risplendere l'interpretazione dei musicisti sul palco.
Piano piano il tempo scorre e lo show si dissolve lasciandoci tutti di buon umore e in fondo è questo che la musica darà sempre a patto ovviamente che sia lontana da cattive influenze e dal music buisness soprattutto!
Grazie per la serata ragazzi!!!!

Tempo di salutare tutti con la speranza di un prossimo incontro e si imbocca la fredda via verso casa.

Alla prossima compari!!!

giovedì 6 dicembre 2012


Reportage Luca Turilli's Rhapsody + Freedom Call + Orden Ogan + Vexillum - 25/11/2012

Sarò sincero ma all'inizio quando lessi la notizia che il tour dell'ex chitarrista dei Rhapsody sarebbe passato anche dalle mie parti non ero così interessato a presenziare all'evento.Non so dirvi esattamente il motivo, dopo averlo visto dal vivo con la sua vecchia band al Bloodstock Open Air edizione 2011 (praticamente poco prima che il gruppo si disgregasse e diversi componenti prendessero strade diverse) potevo anche ritenermi soddisfatto.I nuovi Rhapsody ora rinominati Rhapsody of Fire li vidi poco dopo il festival appena citato e diciamo che offrirono un ottimo spettacolo...tornando al discorso iniziale temevo di ritrovarmi ad un concerto clone dei Rhapsody of Fire.Visti però i gruppi di supporto ho deciso di aderire data la mia stima per un paio delle bands di spalla.Arrivo di buon ora trovando il parcheggio quasi deserto.
Dato il freddo osceno mi infilo subito dentro e nell'attesa che si cominci do un occhio al merchandise.

Poco dopo iniziano gli italianissimi Vexillum.Di loro conoscevo solo il videoclip per il pezzo The Wanderer's Notes e qualche altro brano che non mi impressionarono molto.Beh tutto si è capovolto pochi attimi dopo l'inizio.La band suona compatta e potente unendo melodie folkeggianti ad un heavy-power metal sullo stile Elvenking/Spellblast.Ogni pezzo rende ottimamente in sede live ancora meglio che su disco, forse se avessero beneficiato di una produzione più potente ne sarebbe venuta fuori una bomba.Questa è solo una mia opinione ovviamente.Comunque bravi ragazzi, peccato fossimo in quattro gatti davanti al palco.Un ottimo inizio!!!!!

Seguono gli Orden Ogan dalla Germania, band che io adoro e seguo con passione da quando li ho scoperti con l'album Easton Hope.Seppur stanchi (il cantante specialmente mi sembrava sentisse il peso del tour) hanno offerto comunque uno show coinvolgente partendo con New Shores of Sadness seguita poi dalla mitica We Are Pirates!!! che mette a dura prova le mie corde vocali.Seguono poi un altra manciata di brani tra cui uno del nuovo disco To the End.Il concerto dura purtroppo davvero poco.Vengono ingiustamente definiti dei meri cloni dei Blind Guardian ma secondo me il gruppo ha una sua identità e stasera poterli vedere dal vivo è stato emozionante, peccato per le troppe basi ma non sono stati gli unici a doverne fare uso stasera.Grandissimi!!!!Il loro power-prog venato di folk ha dimostrato il suo valore.

Segue la band più diciamo leggera della serata.I simpaticissimi Freedom Call prendono possesso del palco e trascinano tutti in un turbine di allegria e spensieratezza sparando i loro pezzi pieni di cori epici e melodie al limite del pop combinate con il classico power di scuola tedesca.Ogni canzone inneggia a cantare tutti assieme divertendosi senza pensare ai propri problemi e non importa se ogni tanto scappa qualche sbavatura o errore, a nessuno importa, conta solo canticchiare e saltare sulle bordate "happy-metal" del quartetto.Palma d'oro per simpatia al cantante Chris Bay che ne ha sparata una dietro l'altra facendo morire dalle risate tutti coloro che capivano un minimo di inglese.Fantastici!!!!

E arriva infine il momento della verità su chi fra i due contendenti riesca ad imprimersi meglio nella memoria degli ascoltatori.Il buon Luca qui sotto il nome di Luca Turilli's Rhapsody per questo tour ha fatto le cose in grande mettendo insieme in ogni show filmati proiettati alle spalle della band, una danzatrice (con tanto di coreografie fatte con abiti di scena luminosi), l'ospite Sassy Bernert alla voce (presente anche su disco) e il supporto alle tastiere dell'ex tastierista dei Sonata Arctica ovvero Mikko Härkin.Da segnalare anche alla batteria un grandissimo come  Alex Landenburg già alla corte dei Mekong Delta.Purtroppo manca il secondo chitarrista Dominique Lerquin che per un incidente domestico si è infortunato e quindi ha dovuto rinunciare al tour.La band ha dovuto quindi avvalersi di una seconda chitarra campionata che purtroppo ha indebolito la potenza della band lasciando spesso un senso di vuoto durante i pezzi.Un difetto comunque trascurabile in quanto i ragazzi sul palco hanno dato veramente l'anima, nessuno escluso.Turilli è una garanzia seguito a ruota da tutti gli altri strumentisti che hanno sfoderato un eccellente mix di tecnica, potenza e melodia.Veniamo all'uomo al microfono ossia mr Alessandro Conti che ci ha davvero fatto volare, voce davvero magnifica ma mi permetto di dire che tende secondo me un pò a scopiazzare Fabio Lione, ho percepito il voler imitare la voce dei Rhapsody of Fire ma credo comunque sia perchè non ha ancora trovato un identità precisa.Staremo a vedere in futuro.La setlist oltre a diversi assolo come basso e batteria ha previsto un alternarsi di brani del disco di debutto ed altri della vecchia band di Turilli tutti suonati egregiamente ad alti livelli e ammetto che proprio sul disco di debutto sentendolo dal vivo si sente proprio da dove abbia avuto origine il suono che ha reso famosi i Rhapsody.Immensi davvero.

25 euro spesi davvero bene.Quattro bands eccellenti.Ogni singolo centesimo pagato è stato ampiamente ripagato.Dopo gli headliner shopping selvaggio al banchetto dei cd e firme e autografi a catinelle con tutti i gruppi della serata.Ogni singolo musicista era disponibile con chiunque e questo è sempre un valore aggiunto ad un concerto.Dopo aver salutato mr Turilli imbocco la lunga via per tornare a casa arricchito da una splendida esperienza.

Alla prossima compari!!!!

martedì 4 dicembre 2012

Reportage Shearwater + Jesca Hoop - 10/11/2012

Serata davvero fredda e piovosa ma ciò non ha impedito al vostro affezionatissimo di recarsi al Covo Club di Bologna per assistere al concerto di una band cha ha stuzzicato il proprio gusto uditivo.
Tempo di trovare il posto (dato che era la prima volta che ci andavo), fare la tessera e accompagnato dalla mia dolce metà comincio ad esplorare il piccolo locale che si rivela piccolo ma accogliente, molto intimo, profuma di musica ma non quella da classifica, quella vera, quella che si respira solo in quei luoghi pregni di passione per l'arte.Mi ha ricordato molto il Bloom di Mezzago per quella atmosfera intrisa di magia che in qualche modo era presente in entrambi i luoghi.

Arrivati davanti al palco ci ritroviamo la band o meglio Mrs Jesca Hoop per la precisione, che ha già iniziato il suo live-set.Non conoscendola per nulla assistiamo con curiosità al suo show.La musica della giovane ragazza pesca un po' dal pop e un pochino dal folk, impreziosita da una voce dolce ed eterea che detto così lascia presumere che la serata inizi davvero con il piede giusto.Beh le cose non sono andate proprio come previsto.Jesca avrebbe davvero una voce splendida, il problema sono le canzoni a mio parere che annoiano in fretta.La chitarra non porta da nessuna parte sciorinando note deboli e purtroppo fiacche e la voce da sola non basta a sollevare la piattezza dei pezzi.La ragazza secondo me deve lavorare sulla scrittura.Se riuscirà a rendere le canzoni intriganti farà strada ma per ora mi spiace davvero ma non riesco a digerirla.Peccato.

Tempo del cambio palco e iniziano i Shearwater.Anche loro mi sono praticamente nuovi tranne qualche pezzo ascoltato su youtube.Sono rimasto a bocca aperta.I dubbi su di loro sono stati letteralmente polverizzati in quanto il quintetto guidato da un portento vocale come Jonathan Meiburg ha offerto uno spettacolo vario, dinamico e coinvolgente.Jonathan come già detto ha una voce meravigliosa che si adatta perfettamente ad ogni pezzo variando all'occorrenza senza perdere un briciolo di potenza.Il quartetto che lo supporta dà il massimo proponendo un ibrido musicale in bilico tra pop/rock e folk iniettandoci dentro anche psichedelia ed elettronica.E il bello della cosa è che i pezzi pur essendo contaminati da stili differenti si mantengono sempre freschi ed immediati senza essere troppo complessi da assimilare.Mai mi sarei aspettato una tale energia da questa band.Sono davvero felice di essermi sbagliato.Un grandissimo concerto dove la musica ha trionfato ancora una volta.

A fine show saluto 4/5 della band ad esclusione purtroppo del cantante in quanto era impegnato in un intervista.Conto di rivederli appena possibile.E complimenti al Covo Club!!!

Alla prossima compari!!!