lunedì 30 luglio 2012



Reportage Alma Swing - 26/07/2012

Ammetto, come sempre in casi del genere, la mia ignoranza dato che ero all'oscuro che a soli 5 minuti da casa mia si svolgessero concerti di alta qualità come quello di stasera.Lo show si è tenuto alla cantina Fasol Menin che da quel che ho capito è già da diversi anni che propone musica dal vivo e quindi stavolta ho deciso di farci un salto data anche la mia stima per uno dei componenti della band che si esibirà durante la serata ossia il chitarrista Lino Brotto.

Arrivo alla cantina giusto un dieci minuti prima dell'inzio del concerto e per fortuna, dato che non sapevo si dovesse prenotare, trovo anche un posto decente per assistere allo show.
Ed ecco che si apprestano a salire on stage gli Alma Swing che vede per cominciare il già citato Lino Brotto alla chitarra solista e Mattia Martorano al violino.Vorrei iniziare spendendo due parole proprio su loro due in quanto si sono resi protagonisti di un esecuzione formidabile, uno spettacolo uditivo delle meraviglie.I loro assolo mescolavano tecnica ed emozionalità senza che nessuno della coppia prevalesse sull'altro, anzi si amalgamavano alla perfezione lasciando a bocca aperta.Seguono poi il bravissimo Beppe Pilotto al contrabbasso che si rivela un eccellente parte della sezione ritmica.A completare la formazione troviamo alle chitarre ritmiche Andrea Boschetti e Diego Rossato che a dire il vero erano un pò in ombra in quanto non si sentivano benissimo (come anche le voci a dire il vero erano a volumi bassissimi e molte volte non si capiva nulla) e quindi non sono riuscito a farmi un idea completa del loro contributo al sound della band.Per quel poco che sono riuscito a cogliere comunque hanno fornito un ottima prova.
La band propone un mix piuttosto complesso di jazz, folk, melodie provenienti dalla cultura nomade ed afroamericana e swing eseguito con raffinatezza e classe immensa.C'è sempre un ma in quanto l'unica pecca è la difficoltà decisamente alta di seguire lo show in quanto i pezzi, le trame intricate, le melodie non di facile presa non sono le classiche canzonette radiofoniche piatte e banali ma veri e propri scrigni a combinazione e per poter trovare il tesoro bisogna faticare non proprio per aprirli.Difatti e non me ne vogliano i presenti ma parecchie persone (che poi portare bambini a concerti del genere mi lascia perplesso) erano sul punto di addormentarsi, guardavano il cellulare o sembravano pensare ad altro.La maggior parte degli spettatori sembrava lì diciamo per "presenziare" o "essere lì per fare scena".Pochissimi erano realmente interessati a mio parere.In ogni caso i miei personali complimenti a tutto il gruppo per la bontà del concerto!

A fine show cè stato un gustoso rinfresco a base di vino e delizioso affettato dove ne ho approfittato per salutare alcuni membri della band tra cui il chitarrista Lino che si dimostra un ottima persona.

Un ringraziamento particolare alla cantina Fasol Menin per organizzare eccellenti eventi musicali come questo.

Alla prossima compari!!!

domenica 29 luglio 2012


Reportage Terje Nordgarden - 21/07/2012

Piacevole doppia-sorpresa stasera.Prima, l'aver scoperto un altro ottimo locale per musica dal vivo all'aperto con ottimo cibo e molto accogliente ossia il Bolognetti Rocks.Secondo aver visto all'opera un musicista di cui ignoravo l'esistenza e che mi ha sorpreso piacevolmente.
Ma andiamo con ordine.Trovare il posto è stato un pochino difficile dato che è nascosto in una stradina secondaria e non su di una qualche via principale e quindi arriviamo sul posto un pò tardino.
Per fortuna il concerto non era ancora incominciato e quindi ci sediamo ad un tavolo per mangiare mentre pericolosi nuvoloni, lampi e qualche gocciolina di pioggia non preannunciavano nulla di buono.
Fortunatamente il tempo è rimasto invariato.

Tempo pochi minuti ed il norvegese Terje Nordgarden accompagnato da bassista e batterista (entrambi italiani) sale sul piccolo palco del Bolognetti Rocks.Premetto che avevo visto qualche video di alcuni suoi brani dal vivo e devo dire che l'impressione iniziale era discreta.Durante la serata sono bastati un paio di pezzi a Terje per carburare e dimostrare a tutti i presenti che ci sa davvero fare.
Il ragazzo propone una sorta di folk-pop eseguendo pezzi ottimamente suddivisi tra eleganti parti strumentali e dolci melodie vocali in bilico tra pop e rock.Ma c'è dell'altro in quanto un pò nascosta ma per chi magari ne mastica non era così messa in ombra, c'era una venatura blues che dava alle canzoni una interessante marcia in più testimoniata dai diversi guitar-solo "selvaggi" che Terje ha sciorinato in diversi momenti del concerto e da diverse partiture chitarristiche.Che dire quindi, davvero un ottimo musicista che stasera ha presentato diversi estratti dal suo nuovo album You Gotta Get Ready ben supportato dall'ottima sezione ritmica.Il bassista ha dato man forte anche ai cori.Fa piacere vedere quanto la scena musicale sia ricca di eccellenti musicisti provenienti dall'underground e anche Mr.Terje ne fa orgogliosamente parte offrendo prova di qualità sia su disco che grazie a show come questi dimostra ampliamente il suo valore.
Bravissimo!!!!

A fine concerto vado a salutarlo al banchetto merchandise e come spesso mi accade si dimostra una persona semplicissima, umile e gentilissima.

Davvero una bellissima serata!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Arenna + Poison Deluxe - 19/07/2012

E come al solito fine turno a orari improponibili specie quando cè un concerto interessante ma il sottoscritto non si perde d'animo e dopo essersi cambiato con velocità supersonica si precipità a tutto gas all'Altroquando di Zero Branco per passare una bella serata pregna di musica, buon cibo e belle persone.
Arrivo al locale di buon ora e quindi dopo aver incontrato qualche conoscente data la fame oscena mi riempio per bene lo stomaco con olive ascolane e un bel piattone di "spaghetti all'altroquando" (provateli e non ve ne pentirete, oramai lo avrò ripetuto seicento volte).Intanto poco distante da me la band headliner sta cenando come me quindi me la prendo comoda.La prima band intanto sta per cominciare.

Rivedo per la seconda volta i Poison Deluxe che vede tra le sue fila sia Max (batteria) che Stefano (tastiere) degli OJM.E per la seconda volta fatico a seguirli.Ho prestato più attenzione considerando anche che già li avevo visti una volta pensavo di riuscire ad apprezzarli di più ma così non è stato.La band propone una musica molto complessa con pochissimi appigli.Qui la situazione credo sia che o piace o non piace.Il loro mix di jazz, garage e rock è molto ostico, le melodie sono intricate e richiedono un enorme sforzo perchè possano piacere.Mi spiace ma proprio non è gruppo per me.

Tempo di farmi un giretto al banchetto merchandise che gli spagnoli Arenna prendono possesso del palco.
La Spagna da quel che ne so non ha partorito moltissime band che siano riuscite ad uscire dai confini escludendo Mago de Oz, Moonspell (Portogallo), Nahemah e pochi altri.Di band stoner-psych nemmeno l'ombra ed invece con sorpresa mi accingo ad ascoltare all'opera questa band che devo dire ha regalato diverse sorprese.Solo youtube mi ha fornito un'infarinatura circa le loro capacità artistiche e il concerto in questione oltre che confermarle le hanno anche spinte oltre.
Oltre ad alcune cover dato che al momento la band ha pubblicato solo un album vengono presentate al pubblico diverse perle tratte dal debutto "BEATS OF OLARIZU" mescolando psichedelia e stoner,  macinando stordenti parti di chitarra alternate a momenti sognanti e psych.
Certo non saranno originali ma la qualità delle canzoni proposte è davvero alta.La band nonostante salti la luce su tutto il locale dopo qualche pezzo non si preoccupa e continua a darci dentro senza risparmiare energie facendo contorcere i nostri sensi, stringendoli in una morsa per poi lasciarli liberi all'ultimo momento.
Assolutamente fantastici!!!

A fine concerto saluto uno per uno i membri della band per i soliti convenevoli e rientro alla base conscio di aver assistito ad un altro ottimo concerto per di più gratuito!!!!

Alla prossima compari!

Reportage Eric Johnson - 16/07/2012

Non esiste che si manchi a tale evento.Non è ammissibile perdersi serate del genere, perciò appena venuto a conoscenza che un maestro delle 6 corde sarebbe passato per la prima volta in Italia poco distante da casa mia non ho aspettato neanche un secondo ed ho prenotato un posto dato il limite di 450 persone del locale.
Il mio turno sarebbe dovuto finire alle 20:15 ma data la fretta sono uscito alle 20:00, cambio veloce d'abito e via all'Esse Music Store, celebre negozio di strumenti localizzato a Montebelluna.
Arrivo un pò tardi e difatti trovo posto solo in fondo alla sala...beh pazienza...
Data la fame atroce mi ingozzo di patatine dato che non c'era molta scelta per sfamarsi.
Ed ecco che poco dopo si spengono le luci.

Lui, un musicista forse sottovalutato dato che quando si parla di grandi chitarristi spesso viene lasciato fuori prediligendo Malmsteen, Satriani, Vai, Petrucci e company.Eppure fu lui che partecipò alla prima edizione del leggendario progetto G3 con Satriani e Vai e al giorno d'oggi la considerazione del pubblico su di lui è calata a mio parere.In ogni caso il locale ha registrato sold-out che è un ottimo segno e quindi partenza!
Mr. Eric Johnson si presenta al caloroso pubblico accompagnato da Chris Maresh al basso e Wayne Salzmann alla batteria.I due "accompagnatori" si dimostrano una sezione ritmica eccellente che supporterà il maestro egregiamente ritagliandosi un pò di spazio per qualche assolo.
Ma veniamo al buon Eric.Non essendo un tecnico della chitarra come la moltitudine dei presenti dirò la mia in maniera "esterna".Il suo modo di suonare non è il classico stile che macina note su note alla velocità della luce sfoggiando tecnica a non finire.Qua non cè il virtuosismo fine a se stesso ma il cercare di emozionare mettendo l'abilità al servizio dei pezzi.Ogni passaggio viene eseguito in maniera molto morbida, delicata e raffinata.Dalla musica traspare amore per il blues, il jazz, il rock ed un pizzico di folk.
I brani scorrono via in maniera fluida, come una fresca brezza di mare che accarezza la pelle.Questo è il suo gran segreto, non ha bisogno di fare chissà quale stramberia con la chitarra, basta il suo speciale tocco per accendere la magia e stasera ha donato questo talento ai presenti ricevendo applausi in continuazione.Davvero un concerto che meritava sia per gli appassionati dello strumento sia per chi ama la musica.Immenso.

Gran delusione per diverse persone che come me lo aspettavano a fine show per incontrarlo.Una voce al microfono annuncia che Eric firmerà solo chitarre perciò a tutti gli altri viene chiesto di uscire dal locale dannazione...ma come dice il detto"provarci sempre arrendersi mai" il vostro affezionatissimo assieme ad altri due temerari si è appostato fuori dal locale in attesa.Poco a poco se ne sono andati tutti, pure quelli dello staff più o meno.Escono quindi Chris e Wayne che si piazzano in tranquillità su due sedie per bere qualcosa fuori al fresco.Ed ecco che esce pure Eric che velocemente si infila nell'edificio accanto a mangiare.Preoccupati ci avviciniamo piano piano ed ecco che poco dopo esce di nuovo per caricare le sue cose in macchina.Ci decidiamo a parlargli e con sorpresa si rivela di una disponibilità e gentilezza disarmante offrendoci firme e foto senza problemi inclusi anche gli altri due musicisti.

Lieto fine...The End.

Alla prossima compari.

mercoledì 25 luglio 2012

Reportage Suffocation + Origin + Rearmed + Unbreakble Hatred - 14/07/2012

Serata caldissima per i presenti al concerto all'Apartamento Hoffman.Il tempo durante la giornata ha compromesso la riuscita dei concerti nella zona esterna del locale e e quindi la soluzione è stata di far esibire le bands nella zona interna con somma tristezza del sottoscritto.Cose che capitano.Arrivo al locale e devo dire che mi aspettavo molte più persone ed invece non è stato così.Bene procediamo :

Credevo di arrivare in tempo per vedere tutti i gruppi ed invece mi perdo la prima band che doveva esibirsi ossia gli Unbreakble Hatred, che da quel che ho capito hanno cominciato alle 21.Decisamente prestino.Peccato.Riesco a vedere solo un pezzo dell'ultima canzone.Nell'attesa della prossima band mangio qualcosa e incontro anche un disponibilissimo ed allegro Terrance Hobbs che si concede a chiunque ne abbia desiderio gironzolando per il minuscolo locale sorridendo e divertendosi come un ragazzino.

Seguono i Rearmed che sparano sui presenti bordate pesantissime di death-thrash metal.A dire il vero band come questa ne ho viste tantissime e mi duole confermare le mie impressioni ossia che è sempre la solita minestra riscaldata.La solita proposta musicale che punta su violenza ed aggressività ma che non profuma di nulla ma diventa solo fumo negli occhi.Non cè la sostanza.Passiamo oltre.

Non va meglio nemmeno con gli Origin che sulla carta ipotizzavo fossero una delle migliori band in cartellone.Tecnica sicuramente di alto livello ma che si traduce anche in questo caso in un ammasso di urla in tutte le salse con contorno di strutture musicali mitragliate a velocità folli.L'interesse ci sarebbe anche stato ma alla lunga anche il loro death-grind distruttivo non mi ha detto molto.Non basta maciullare i timpani per essere una band di metal estremo.Spiacente ma voto negativo anche per loro.

E meno male che alla fine c'erano loro, uno dei gruppi punta del death metal ossia i Suffocation altrimenti tutta la serata sarebbe andata a farsi benedire.Purtroppo alla voce non cè il mitico Frank "Blast hand" Mullen ma un sostituto a me sconosciuto.Il problema non è questo bensì che non si sentiva nulla.La voce solo negli intermezzi tra un pezzo e l'altro si sentiva poi quasi nulla.In pratica mi sono ascoltato la band quasi in versione strumentale ma devo dire che si sente in ogni caso la differenza con i gruppi precedenti che vengono spazzati via senza pietà.La vecchia scuola come sempre vince ancora.I "ragazzoni" riescono a far convivere ritmiche intricate, complessi cambi di tempo, sfuriate violente e "melodie" azzeccate senza perdere nulla in ferocia.Anche alla batteria cè un cambio in quanto lo storico Mike Smith ha lasciato il gruppo lasciando il posto a Dave Culross che si dimostra un ottimo batterista con tecnica e potenza.Un grandissimo show a mio parere che ha dato di che godere allo scatenato pubblico presente nonostante il caldo atroce.Immensi senza se ne ma.
A fine concerto tutti i membri si sono resi disponibili a quattro chiacchiere dimostrandosi simpaticissimi, e poi dicono che musicisti del genere sono peggio dei serial killer, quanta ignoranza.

Alla prossima compari.

Reportage Debora Petrina - 10/07/2012

Quanto adoro questo luogo.Bologna nasconde parecchi "segreti" per quanto riguarda la musica.Difatti parecchi concerti sono organizzati in zone che magari molti non conoscono e l'atmosfera quindi è più intima.
La protagonista della serata ritorna con orgoglio al Botanique per presentare un appetitoso concerto a base di materiale nuovo che andrà sul nuovo album ora in lavorazione.E' con immenso piacere quindi che presenzio alla serata assieme alla mia dolce metà.

Stasera assieme alla padovana Debora Petrina (voce, piano e "altro") e al fedele Mirko di Cataldo (basso, chitarra e "altro") c'è un nuovo batterista di mia conoscenza ossia Tommaso Cappellato già all'opera con musicisti del calibro di Oscar Marchioni, Kicca Andriollo e Rosita Kèss.Tempo di cenare e salutare il trio che il concerto ha inizio.Pubblico c'e nè di meno rispetto alla volta scorsa, comprensibile anche per il fatto che il concerto sia di martedì, un vero peccato non sia stato organizzato nel fine settimana.
Beh non avevo dubbi che la serata sarebbe stata interessante.Anzi provo a spingermi oltre e dico senza rancore che il concerto di stasera è stato decisamente più impegnativo da seguire in quanto i nuovi brani hanno alzato il tasso tecnico rispetto all'esordio.Ci sono svariate sfumature nelle canzoni e per poterle cogliere bisognava seguire con attenzione il susseguirsi di note create dai tre sul palco.Ogni suono danzava con il blues, il jazz, il rock , il pop e chi più ne ha più ne metta e tutto in maniera originale, pregio questo che è raro trovare nei musicisti di oggi.Debora e Mirko si rivelano nuovamente coppia affiatata e "folle" e questa sera molto concentrata sulle intricate trame sonore, Tommaso riconferma la sua bravura anche stasera impressionando con un alternarsi di partiture morbide e altre più incisive e potenti senza sbagliare un colpo.Bravissimi tutti quanti e grande serata.
Sarò un sentimentale ma concedetemelo: W la Musica!!!

Alla prossima compari.

Reportage The Silvereel + Stramash - 29/06/2012

Non potevo certo mancare a questa serata.Primo perchè la cantante Alendiel è da diverso tempo una cara amica/conoscente (un altro dei piccoli miracoli nati grazie al bistrattato Facebook) e secondo perchè la musica folk ed in particolare modo quella celtica ha sempre fatto parte della mia formazione musicale fin da piccolo.Terzo punto cosa non trascurabile è l'ottima cucina presente al locale e quindi appena finito di lavorare mi precipito di gran volata al concerto.

Arrivo al locale e vado subito ad ordinare da mangiare dato che i morsi della fame si facevano sentire ogni due secondi.
Tempo di salutare qualche conoscente ed iniziare a cenare che i The Silvereel attaccano a suonare.Stasera sono in trio perciò oltre alla brava Alendiel e al maestro Giacomo Li Volsi di Treviso sul palco è presente anche la bravissima violinista Lorenza Bano, diplomata in violino al conservatorio di Castelfranco Veneto.
Niente di meglio che farsi una gustosa cena accompagnata dalla musica eterea e sognante creata dal gruppo.Tecnicamente il trio non invidia nulla a nessuno, gli intrecci di violino, arpa e pianoforte uniti alla splendida voce della cantante creano un atmosfera magica, fatata e rilassante.
Il disco di debutto viene riproposto dal vivo per una buona parte seguendo la tradizione celtica pregna di melodie tinte sia nell'allegria sia nella malinconia tipica del Nord Europa.
Consiglio davvero a tutti se hanno la possibilità di non perdere questa band in azione, vi basterà chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare nel mondo dei sogni.

Purtroppo si sta già facendo tardi quindi non ho assistito a tutto il concerto della band headliner (per motivi di lavoro) ossia gli Stramash dalla Scozia che non mi erano nuovi difatti i componenti sono gli stessi di un altra band chiamata Clan Wallace (tutti i membri discendono dal leggendario William Wallace) che in quella veste propone a mio parere un noiosissimo polpettone di cornamuse e tamburi sparato a ripetizione per più di un ora.Qui invece viene proposto un miscuglio di folk celtico e punk ma a sentire i pezzi non si grida certo al miracolo.Il solito folk punk suonato da tantissime bands ma solo poche riescono a fare centro, gli scozzesi per quanto ci provino non rientrano nei miei motivi di interesse data la piattezza delle composizioni.Peccato.

Alla prossima compari!!!

domenica 15 luglio 2012


Reportage Metalfest Open Air Austria 31/05, 01/06, 02/06 - 2012

Come diceva quel detto ?Ah già..."Non cè due senza tre".
Nuova edizione e nuovo viaggio verso l'Austria stavolta in dolce compagnia quindi fuoco alle polveri!!!

30/05

Come per ogni anno non mancheranno le sorprese e tanto per cambiare la partenza necessita la sveglia di prima mattina.Tempo per una breve ma efficace colazione e ci dirigiamo alla stazione per iniziare il nostro "pellegrinaggio".La prima tappa sarà Mestre che raggiungiamo in un oretta di treno.
Appena scesi ci incamminiamo alla fermata del pullman OBB situata appena fuori della stazione.Caricati i bagagli comincia il tragitto che ci porterà alla stazione di Villach al confine austriaco.
Usiamo il tempo di viaggio (quasi 3 ore) per rilassarci e riposare un pò ammirando il paesaggio nell'ultima tratta dopo aver attraversato il confine.Sembra proprio di aver cambiato mondo.
Non avendo molto tempo appena arrivati andiamo a saccheggiare il bar della stazione per rifornirci di vivande per la tratta successiva ossia da Villach a Salisburgo.Comincia già a comparire qualche metallaro.Anche qui cè parecchio tempo a nostra disposizione prima di raggiungere la prossima tappa.Tra spuntini e partite a carte giungiamo alla stazione di Salisburgo senza esserci annoiati troppo.Il tempo sembrava peggiorare ma fortunatamente in seguito dopo un temporale preoccupante è spuntato nuovamente il sole.
"NAECHSTE HALTESTELLE SALZBURG" annunciano i microfoni del treno.
Scendiamo per sgranchirci un pò le gambe.Tempo di attendere un pò e saliamo sul treno per Braunau.
Ci allontaniamo sempre di più dai centri urbani più grossi.Ogni stazioncina è immersa nella campagna contornata da qualche casetta e nulla di più.Il tempo è eccellente e soleggiato.Il paesaggio è sempre una meraviglia e non ci si stanca mai di guardarlo.
Non manca molto ormai.
Ed eccoci all'ultimo cambio treno e come temevo il tempo cambia nuovamente investendo i passeggeri con aria fredda e pioggia.Appena fatti i biglietti via verso Mining Am Inn.Il tempo continua a darci contro ma imperterriti scendiamo a destinazione raggiunta chiamando poco dopo l'albergo per farci venire a prendere.
Lasciati i bagagli in camera sotto una fastidiosa e gelata pioggia andiamo a fare un pò di spesa al supermercato e poi di corsa a cenare come si deve in un tipico ristorantino in centro.
E finalmente ci possiamo riposare in attesa della prima giornata del festival.

31/05

Dopo un'abbondante colazione ci dirigiamo di buon ora al festival dato che già dalla mattina suoneranno diversi gruppi interessanti.
Rispetto agli altri anni il festival è rimasto pressochè uguale tranne per una minore presenza purtroppo di stand di cd e punti ristoro ma per il resto a mio avviso l'atmosfera è sempre magica; staff cordialissimo e disponibile e un affluenza ideale per vedere ogni concerto in pace e comodità.
Purtroppo molte esibizioni non siamo riusciti a vederle tutte dall'inizio alla fine data la notevole mole di cose da vedere.
Andiamo subito sotto al palco principale dove stanno per cominciare gli Huntress nuova band da poco sulla cresta dell'onda molto probabilmente perchè alla voce cè un ex coniglietta di Playboy che ha deciso di cantare in una band metal.La ragazza sfodera un ottima potenza vocale intrisa sia di melodia ma anche di parecchia cattiveria (screaming), difatti molte volte il sound del gruppo parte da un metal oscuro figlio dei Mercyful Fate per sconfinare poi verso il black metal.I pezzi non sarebbero male ma mancano forse di quel qualcosa che li possa rendere assimilabili.Tranne il finale con Eight of Swords gli altri pezzi non fanno del tutto breccia.Vedremo in futuro comunque bravi!
Ci dirigiamo poco dopo al tendone per vedere all'opera i Dragony.Propongono come si intuisce dal nome un power metal melodico con accenni sinfonici e testi fantasy.Davvero niente male.La band offre una buona prova sfoderando brani allo stesso tempo melodici e potenti cercando di avere una loro identità.Cosa non da trascurare è l'affiatamento tra i componenti che non mancano di prendersi in giro di continuo.Una piccola chicca è stato vedere alla voce come ospite una ragazza che si occupa sia di parti soliste che dei cori; non ho ben capito però di che altra band facesse parte.
Tempo di andare ai meet and greet con gli Huntress (dove la cantante Jill si dimostra molto alla mano e ci viene richiesto pure di fare una foto al gruppo) e gli Emergency Gate (dove ci viene regalato anche un loro cd)  torniamo al tendone per gustarci gli Ecliptica, altra formazione di metal melodico con in formazione due cantanti (maschile e femminile).Anche loro offrono un gustoso spettacolo con delle canzoni fornite di buoni ritornelli a presa rapida e tenendosi fuori dai soliti schemi growl/voce pulita dell'attuale scena metal con voce femminile.Davvero un altra valida band.Tenetela d'occhio!
Abbiamo un pò di tempo prima della prossima band quindi giriamo un pò per l'area curiosando tra le bancherelle di merchandise, cd e vestiario e partecipiamo anche a diversi meet and greet: Kreator, Behemoth che si rivelano persone quasi identiche a come stanno sul palco ossia molto cupi e tetri (non nego che aver stretto la mano a pezzi da novanta come Nergal e il mostruoso batterista Inferno mi ha dato una gran soddisfazione), Powerwolf (che si ricordavano di me e del nostro incontro di due anni fa) e Grand Magus.
Proprio questi ultimi saranno la prossima band di cui riusciamo a sentire qualche pezzo.Il trio epic-doom Grand Magus forte del nuovo disco The Hunt non si fa pregare e incanta il pubblico con la sua particolare miscela di folk nordico, epic-doom metal e qualche dose di metal classico.Non tutti sono molto presi data la particolarità del sound dei nostri ma i cultori hanno avuto di che godere dalla calda voce di Janne supportata dalla potente sezione ritmica di Fox e Seb.Finale con la mitica Iron Will.Ottimi davvero!!!Una delle band che più volevo vedere quest'anno.
Seguono poi i sempre più acclamati Powerwolf.Già si nota il salto di qualità prima che cominciasse lo show ossia il vedere dei tecnici a fare il soundcheck piuttosto che loro stessi come due anni prima.
Ed ecco che il gruppo sale sul palco supportato da parecchi fan e si rivela anche stavolta un ottimo concerto nonostante il cantante Attila non si spingesse molto in alto restando su tonalità medie.Ciò andava un pò a segare le gambe ai pezzi, il che mi è dispiaciuto.La scaletta bene o male ha puntato sui pezzi "bomba" come per esempio Raise your fist, Sanctified with Dynamite, We drink your blood o Resurrection by Erection.
Bravi anche loro anche se mi erano piaciuti di più anni prima.
Seguiamo poi un pò degli svizzeri Eluveitie che da diversi anni mi pare vadano avanti con il pilota automatico sia sul lato dischi sia sul lato live in quanto non si assiste a particolari picchi, sorprese o altro.I pezzi del nuovo disco dal vivo rendono meglio ma a conti fatti il concerto è uguale a tutti gli altri a cui ho assistito.A mio parere la band dovrebbe rinnovarsi un pochino o rischia di fare la fine di molte formazioni folk metal finite a fare album tutti uguali.
Dopo di loro ci voleva qualcosa che scuotesse gli animi e in realtà ci mancava poco per far scuotere qualunque cosa perchè si apprestano alla loro opera di deflagrazione i Kyuss Lives che scatenano un macello sonoro senza precedenti con volumi altissimi e distorsione macella timpani.Sono rimasti solo il cantante John Garcia e il batterista Briant Bjork come membri storici ma ciò non significa necessariamente che senza la chitarrona di Josh Homme e il basso di Nick Oliveri non venga fuori qualcosa di buono.
Difatti pur essendo metà Kyuss i 4 ci prendono tutti a bastonate con un energia ed una potenza da far invidia  a chiunque.Persino i Powerwolf (che me li sono ritrovati vicino) hanno tributato i maestri dello stoner facendo headbanging per tutto il concerto.Uno dei picchi assoluti della prima giornata che con le leggendarie Thumb e Green Machine hanno fatto godere a mille i presenti!!!!
In attesa dell'accoppiata finale che non avrebbe sicuramente deluso e pregustandoci già due show da lacrime ci sediamo un pò ad aspettare dato che la stanchezza cominciava a farsi sentire.
Qualche gocciolina comicia a dar fastidio il che non è un male dato il caldo della giornata.Il problema è stato poi l'aumentare della pioggia divenuta in pochi istanti un acquazzone pachidermico.Facciamo a tempo a ripararci sotto un tendone e poco dopo si scatena una tempesta epica con mitragliate di grandine.Scoppia il fuggi-fuggi generale.Sembrava una scena di un film sulla fine del mondo.Tempo credo neanche 15 minuti e tutto finisce ma purtroppo arrivano le brutte notizie.
I danni al palco principale sono stati troppi e quindi Behemoth e Kreator non potranno esibirsi perchè i rischi per la loro incolumità sono altissimi.Con sommo dispiacere per consolarci ci ascoltiamo un pò dei post-rockers My Sleeping Karma che suonano nel tendone e con la loro musica pregna di misticismo, psichedelia e magia arcana imbocchiamo la via del ritorno attraverso il bosco martoriato dalla grandine.

01/06

Ed eccoci alla seconda giornata.Il tempo sembra non riservare sorprese difatti si manterrà sul nuvoloso tutto il giorno più o meno.
Dopo un abbondante colazione ci avviamo al festival che, reduce dalla tempesta del giorno prima, ha subito il distacco da parecchi stands e tende che hanno deciso di abbandonare date le orrende condizioni del territorio.
Siamo giusto in tempo per goderci sul main stage i Graveyard che offrono il loro garage/rock'n'roll con un tocco blues/psichedelico che si riveleranno come una delle bands migliori della giornata.I suoni ottimali uniti ad un gran sprigionamento di energia riescono a coinvolgere i pochi presenti.Ogni pezzo va dritto al sodo senza usare inutili tecnicismi ma servendosi di passione e potenza.Assolutamente favolosi, stordenti ed intensi.E al meet and greet si dimostrano ottime persone, gentili, umili e ovviamente "freak".
Seguono poi i micidiali thrasher Death Angel che ripropongono per intero il loro album di debutto The Ultra-Violence.Beh, cè poco da dire.Una garanzia di tecnica e deflagrazione.Una delle poche band thrash che sono riuscite a resistere alla prova del tempo (nonostante cambi di lineup) sia live che su disco.Pazzesco come la vecchia scuola riesca sempre a mettere in ombra le nuove leve ma cè poco da fare.Lo show mitraglia sui presenti delle autentiche schegge a tutta velocità senza risparmiare nessuno facendo scatenare il pubblico.
Prima della prossima band facciamo un giretto che prevede qualche acquisto.Seguono poi i meet and greet con Fear Factory (molto gentili e umili cosa che a dire il vero non mi aspettavo), Ensiferum, Heidevolk e Dark Tranquillity.
Seguiamo un pò di show dei Turbowolf nel tendonone.Io mi aspettavo uno stile vicino ai Graveyard ma in realtà la band spara sui presenti un macello sonoro che sinceramente non mi ha detto nulla.Il loro rock sporco, grezzo e rumoroso non mi ha particolarmente colpito ma sembra che quei brani cortissimi e casinisti siano piaciuti a diverse persone.
Nel main stage suonano anche i Saltatio Mortis che, forti del loro acclamato folk metal a base di cornamuse, flauti e chitarre, sono seguitissimi e la loro fama aumenta sempre di più.Non mi dispiacciono però alla lunga stufano un pò data la ripetività dei classici stilemi del loro modo di comporre i pezzi.Dal vivo comunque sanno intrettenere a dovere.
Ed eccoci ad un altro concertone, un altro picco del festival.Dato che tutte le volte non sono mai riuscito a seguirli con attenzione sia su disco che dal vivo questa volta ho colto l'occasione e mi sono goduto tutto lo show dei death metallers Dark Tranquillity.Diciamo che del death metal degli esordi è rimasto molto poco in quanto il sound si è spostato su lidi prog/melodici da parecchio tempo pur conservando un certo grado di violenza sonora (soprattutto a livello vocale).Che dire quindi dello show ?Nonostante qualche problema ai suoni cè stato da godere parecchio in quanto gli inserti melodici creati dalle tastiere e dalle chitarre creavano qualcosa di meraviglioso.Ogni pezzo era un piccolo gioiellino che univa tecnica, potenza e melodia.Qualche pezzo un pò più pesante non avrebbe guastato ma la band stavolta ha deciso di puntare sui brani più melodici rinunciando ad un pò di violenza.Poco male quando vengono offerti spettacoli di questo tipo.Grandi!!
Seguono poi gli Ensiferum che come sempre godono di suoni orrendi segando il sound epico che da anni la band propone.I pezzi proposti sono i soliti ma comunque riescono sembre a far breccia grazie ad un ottimo mix di ritornelli corali, melodie folk e sfuriate pagan/black metal.Si sente un pò la mancanza del vecchio cantante-chitarrista Jari Mäenpää (ora in forza ai Wintersun) a dare quel tocco di classe in più ma in ogni caso lo show è stato buono.
Segue poi una semi delusione in quanto una band industrial-metal storica come i Fear Factory dovrebbe avere tutte le carte in regola per polverizzare tutto e tutti.Non tutto è andato esattamente come mi aspettavo.
Allora primo punto: manca Gene Hoglan alla batteria.Un uomo che disintegra con una tecnica mostruosa qualsiasi cosa gli stia vicino.Il suo sostituto fa il suo lavoro ma senza dare quella marcia in più.In sè comunque è un difetto trascurabile, la cosa che più fa inorridire è l'orrenda prestazione vocale che sulle parti pulite sfoderava una stecca dopo l'altra rovinando quanto di buono riusciva a fare pochi secondi prima in quanto le parti più violente erano accettabili.Il resto della band fa quello che può ma non riesce a sopperire alle carenze della voce.Davvero un gran peccato.
Eravamo andati al tendone per vedere due bands ossia Krypteria ed Hate ma la security ci informa che non si esibiranno per non specificati motivi.Dannazione.
Segue poi un altro show che convince chi magari non ha mai assistito ad un loro concerto ma per chi li ha visti diverse volte rappresenta qualcosa di diverso.I W.A.S.P. festeggiano il trentennale e quindi mi sarei aspettato un concerto con i botti.La scenografia è piuttosto scarna ma non è fondamentale.Pochi attimi e parte l'intro.Ogni tour sempre la stessa con i soliti campionamenti dei pezzi più famosi della band.Poi entra il gruppo e anche qui entrano sempre nello stesso ordine.Passiamo oltre ancora ma serve a poco.La scaletta è sempre quella, sempre gli stessi pezzi Wild Child, Blind in Texas, Love Machine, I Wanna be Somebody, Babylon's burning ecc. ecc.
Questo sarebbe lo show per il trentennale ?No, è stato un concerto normalissimo, suonato benissimo per carità ma non ha dato nulla in più, niente di memorabile come la ricorrenza avrebbe fatto supporre.
Vergogna!!!!
La stanchezza si fa sentire quindi dopo aver assistito ad un pò di show dei Lake of Tears che mi sono sembrati decisamente noiosetti, il loro stile aveva un che di gothic-rock/metal ma non mi ha minimamente impressionato anzi...
Giunge quindi l'ora di rientrare alla base per prepararsi all'ultima giornata.

02/06

Per fortuna anche oggi il tempo sarà ottimale.Fresco e nuvoloso con qualche arco di giornata soleggiato
Arriviamo in tempo per vedere gli Orange Goblin, band storica attiva dal 1995.Quest'anno il festival ha accolto diverse band stoner tra le sue braccia e la cosa non può che far piacere.La band non si lascia pregare e rovescia sui presenti delle belle bordate stordenti a cavallo tra il rock'n'roll, il blues e lo stoner.Il cantante Ben Ward non smette un istante di intrattenere il pubblico incitandolo a supportare la band.Un vero animale da palcoscenico supportato da un trio di strumentisti che faceva faville.Ottimi!!!
Tempo di assistere agli scozzesi Alestorm con il loro power-folk metal piratesco (a dire il vero più passa il tempo più stanno perdendo colpi e ciò mi spiace) che ci aspettano un bel pò di meet and greet.
Si comincia con i simpaticissimi Orange Goblin, seguiti dai richiestissimi (ma comunque pieni di disponibilità e buon umore) Blind Guardian, i Moonspell e a sorpresa gli Hypocrisy (aggiunti alla sessione autografi all'ultimo momento) dove riesco a conoscere il mostruoso (in tutti i sensi) batterista Horg.
In attesa delle prossime bands facciamo un ultimo giretto tra le purtroppo ultime bancherelle rimaste dato che, come avevo detto prima, diverse se ne erano già andate.
Ed ecco che si sta per esibire un altro gruppo di punta del festival, i portoghesi Moonspell che offrono uno show raffinato e di classe.Vengono proposti brani dal debutto fino al nuovo album percorrendo tutta la carriera discografica.Concerto assolutamente strepitoso.Un mix molto particolare di doom, gothic, black, prog, folk e chi più ne ha più ne metta.Una band purtroppo sottovalutata che non ha nulla da invidiare a nessuno.Ogni brano viene eseguito perfettamente e fortunatamente con suoni all'altezza.E poi troviamo anche un cantante che sa perfettamente come alternare growl a cantato pulito non sbagliando un colpo donando brividi a ripetizione.Mitici!!!
Dopo i thrash-death metallers Legion fo the Damned (che continuano a non sapere di niente, pregni di una piattezza e banalità senza limiti) si preparano a scatenare l'Apocalisse gli Hypocrisy.Come anche per i Moonspell il sole anche se non fortissimo fa perdere un pò di atmosfera al suono del gruppo.Il leader Peter in ogni caso non si preoccupa più di tanto, anzi cerca in tutti i modi di far scendere l'oscurità devastando i timpani dei malcapitati (anzi, "Bencapitati") con letali dosi di death metal tecnico trita tutto senza fare prigionieri.Delle autentiche macchine da guerra.Oscuri e maestosi!!!!
Ed eccoci ad un altro gruppo amato dai metallari di tutto il mondo.I tedeschi Blind Guardian.Anche per loro show assolutamente di alto livello.Il cantante Hansi purtroppo fa sempre più fatica sulle tonalità alte quindi diversi brani in particolare quelli dei vecchi album subiscono un pò di cadute di tono ma in ogni caso è un difetto marginale.Il loro power metal infarcito di folk, atmosfere fantasy e prog ha ben pochi rivali seppure negli ultimi album il gruppo stia perdendo un pò la bussola e non si capisca esattamente dove voglia andare a parare.Ma la magia è sempre garantita in ogni caso e ci troviamo tutti lì con loro a cantare in coro i ritornelli di tutte le canzoni come Sacred Worlds, Immagination from the other side, Nightfall, Valhalla...
Insomma come si intuisce un altro ottimo show!!!!Immensi!!!!
Dato che il giorno dopo ci sarà da alzarsi presto vediamo un pò di concerto dei Witchcraft che mescolano un rock ispirato agli anni 70 e un pò di psichedelia ma sinceramente pure loro non mi hanno trasmesso molto, però sono curioso di rivederli meglio in un club piccolo così da potermi fare un opinione migliore.

E così un altro metalfest si è concluso, i giorni sono nuovamente volati assaporando musica, aria buona e serenità.Il viaggio di ritorno come al solito mostra il suo lato peggiore varcati i confini italiani e lasciando quella sensazione di rigetto che da anni non mi molla più dannazione.Ma ne valeva la pena.

Alla prossima compari!!!