lunedì 4 agosto 2014


Reportage Random Metal Fest - 27/07/2014

Applausi!Ma davvero tanti e meritati per questo festival, che per problemi dovuti al tempo osceno che sta massacrando senza pietà questa estate, ha avuto la forza per non annullarsi ma spostarsi in un altra location in tempi equivalenti alla velocità della luce.Stesso discorso merita il progetto della Metal Boat del giorno prima ovvero una crociera metallica che si preannunciava evento da paura con bands assolutamente di primo ordine.Peccato che anche per il concerto in questione la pioggia sia stata ancora peggiore e più pericolosa di quella prevista e quindi gli eroici organizzatori hanno dovuto trasferire in tempo record tutta l'attrezzatura in un locale apposito per far svolgere comunque la manifestazione.Spiace venire a conoscenza che c'è stata comunque gente che si è lamentata per il cambio di locazione o per altre assurdità.Se questa è la maniera di comportarsi nei confronti di chi si spacca la schiena per organizzare tali serate siamo davvero messi male.
E' una domenica parecchio calda e decido di partire in anticipo non sapendo esattamente dove si trovi il locale e nemmeno il paese Albignasego.
Partenza quindi verso Castelfranco per poi imboccare la tangenziale verso Padova, una strada che sembrava infinita ma almeno era resa godibile dal paesaggio.Finalmente trovo l'uscita per raggiungere la meta che riesco a raggiungere dopo non molto considerando anche l'aver sbagliato strada.
La certezza di essere arrivato è stato l'avvistamento di magliette nere davanti ad una cancellata aperta e quello di solito è il segnale che la strada era quella giusta con tutto il rispetto per i navigatori o per gli indicatori casuali di direzioni (da evitare molte volte).
Dato che le porte non erano ancora aperte mi sono messo in attesa finchè finalmente c'è stata la possibilità di entrare senza nemmeno troppo ritardo sulla tabella di marcia.
Cominciamo quindi questa lunga serata/nottata metallica :

Attaccano i bellunesi In Torment i Die e spetta a loro aprire le danze e nonostante siamo solo all'inizio c'è già una buona dose di pubblico che assieme alle bands presenti supporta il gruppo sul palco.
La band normalmente sarebbe stata un quartetto ma a causa di non meglio precisate motivazioni c'è una chitarra in meno e quindi il sound verrà proposto da un terzetto.Nonostante tutto i ragazzi sono agguerriti e sparano sui presenti un malvagio e cattivo death/black metal con alcune parti melodiche che emergono nel caos apocalittico creato dai ragazzi.Tempestosi, violenti e senza compromessi, prendere o lasciare!!!Band davvero interessante che merita di essere rivista appena possibile!!!Inizio promettente!!!

Seguono i Chaos Theory da Trento, quintetto che come i precedenti non si risparmia di certo.Thrash metal a tutta velocità mitragliato senza pietà per nessuno.Il sound è monolitico e ignorante, forse ripetitivo e con ritornelli non sempre all'altezza ma dal vivo sicuramente la band ci sà fare e offre uno show intenso con molta cura per gli assolo e una sezione ritmica a livelli terremotanti.Anche se non sono rientrati tra i miei preferiti della giornata mi sono goduto tutto lo show dall'inizio alla fine.Se avrò occasione comunque li rivedrò con piacere.

Tempo di cenare seduto comodamente sui divanetti che sta per partire il terzo gruppo previsto e qui cambiamo nuovamente genere anche se non totalmente.Salgono quindi on stage i Cruenta Lacrymis da Padova autori di un mix di black e symphonic metal.Curatissimo l'aspetto scenico secondo un immaginario erotico-vampiresco di sicuro impatto.Mi hanno ricordato molto i primi Cradle of Filth sia come sonorità che modello visivo.L'immagine combinata alle sonorità decadenti, malvagie e lussuriose non lascia certo indifferenti e dimostra un forte interesse ad emergere e sicuramente i presupposti ci sono.Davvero ottimo lo screaming della cantante Elena, ben supportata dalla bassista Erika (anche tra le fila delle punk-rockers Cellulite Star) e dal batterista Teo che completa la sezione ritmica oltre che Daniele alla chitarra.
Band da tenere d'occhio se amate il genere!!!Ottimi!!!

Andiamo avanti con un quartetto veronese a nome Sinphobia, una delle più belle sorprese del festival assieme ai demoniaci Cruenta.Gruppo che si definisce groove-death metal e vedendoli dal vivo posso anche capire il perchè di quel groove.Il gruppo spara sui presenti un death metal tecnicissimo eseguito con notevole perizia tecnica e allo stesso tempo con una furia micidiale.Il sound tiene altamente incollati i padiglioni auricolari alle casse grazie proprio a quel groove nominato in precedenza ossia quel modo di suonare che riesce a non annoiare mai ma a tenere anzi sempre l'attenzione fissa.Tenuta di palco ottima ed anche per loro direi che l'aspetto visivo era molto interessante.Mai mi sarei aspettato tanta carne al fuoco.E poi dicono che in Italia non siamo competivitvi.Grandissimi!!!

Proseguiamo con gli Amassado, quintetto che propone un sound che mi ha ricordato moltissimo i Sepultura
quindi hardcore a tutto volume con elementi provenienti dal thrash, grind e dalla cultura brasiliana (se non sbaglio alcuni membri sono pure dal Brasile).Potenti e volgari, i nostri fanno di tutto per maciullare i timpani dei presenti con bordate metalliche violentissime combinate alla furia hardcore.Anche se non sono un gran fan di tali sonorità la band ci sa sicuramente fare e non ha mai mancato di appassionare il pubblico affamato della loro musica.Auguro anche a loro di emergere dall'underground!!!

La stanchezza si fa sentire sempre di più ma continuiamo con i Neptune, quintetto da Verona che suona death melodico/metalcore che dal vivo riesce a mescolare al meglio melodia e cattiveria.Molto interessanti i ritornelli con clean vocals che fortunatamente non scadono nel banale o nel troppo zuccheroso come spesso capita e che riescono comunque a mantenere alta la potenza.Se amate il genere è di sicuro una band che vi consiglio di vedere e supportare perchè non hanno niente di meno rispetto alla concorrenza estera.Bravi!!!

Siamo quasi alla fine e per risvegliare i possibili animi assopiti ci pensano i Crisalide, band da Vicenza attiva fin dal 1994.Il gruppo dopo pochi secondi scatena il putiferio a suon di bastonate thrash/death che non lasciano certo indifferenti ma che scatenano un numeroso headbanging collettivo.Potenza, cattiveria, tecnica, cuore e passione, così potremmo descrivere una delle più solide realtà della scena nostrana che dal vivo ha tutto il diritto di ottenere rispetto e se lo meritano sicuramente senza dubbio.Avanti così, la vecchia scuola non delude mai!!!

Ed eccoci al piatto forte.Io personalmente ero stremato dopo ore e ore di concerti ma non potevo mollare proprio ora.Salgono sul palco i Nightrage, band che vede tra le proprie fila niente di meno che Jesper Strömblad, ex chitarrista degli In Flames.Altro ospite speciale è Anders Hammer dei Dragonland al basso.
Non saranno magari originali, non proporranno nulla di nuovo ma vi assicuro che il muro di suono che la band ha tirato fuori è stato epico.Il death melodico degli svedesi (mi pare ci sono anche dei greci nella band) nonostante i diversi cambi di formazione non è stato minimamente compromesso pettinando letteralmente tutti i presenti come un tornado.I cinque musicisti non stanno fermi un attimo e hanno continuato a picchiare duro come dei fabbri incitando di continuo i presenti.Vederli all'opera è stato davvero uno spettacolo.Tecnici, ottimi intrattenitori e persone umili e gentili sia sul palco che fuori.Ero un po' dubbioso sulla loro performance a dire il vero, temevo un flop ma mi sono dovuto ricredere.Immensi!!!!

Finito lo show c'è stata la lotteria per vincere una chitarra ma purtroppo non ho avuto fortuna ma mi sono rifatto salutando uno ad uno i Nightrage che sono stati cordialissimi con tutti.Poi mi sarebbe aspettata un ora abbondante di strada per rientrare per poi buttarmi nel letto verso le 3 del mattino ma non ha importanza perchè ne è valsa la pena.

Di nuovo un ringraziamento speciale al Work in Progress, a tutto lo staff, ad Alex Torchia e tutti i collaboratori del festival ed infine alle bands che hanno suonato.
Grazie a tutti!!!

Alla prossima compari!!!

domenica 3 agosto 2014


Reportage Minstrhell + Overcrown - 25/07/2014

E finalmente si torna a supportare la nostra scena, le bands locali e la musica indipendente.I concertoni enormi probabilmente saranno più appaganti per la maggior parte degli appassionati di musica ma per me le cose si fanno più intricate e complesse.Il mio posto è con coloro che faticano ad emergere e chi si fanno in quattro per far conoscere la propria musica al mondo.Non mi sento più a mio agio nei grossi eventi, mi sento estraneo o citando gli Iron Maiden..."Uno straniero in una terra straniera"...
Stasera non potevo mancare data l'importanza, che seppure sia un "piccolo" evento, per molti era direttamente proporzionale ad un impegno di lavoro.
Ore 20:00 : Fine Turno e relativo percorso dal lavoro fino al luogo del concerto.Decido di partire subito finito di lavorare dato che non conoscevo la strada per raggiungere il posto.
E dopo circa una cinquantina di minuti abbondanti raggiungo il locale e dopo qualche minuto per salutare i conoscenti sono andato subito a mangiare perchè la fame mi stava letteralemente disintegrando.
Ed eccoci quindi alla prima band :

Iniziano gli Overcrown da Conegliano, band che vedevo all'opera per la prima volta e devo dire che mi hanno lasciato piacevolmente colpito.
Il loro symphonic metal venato di doom/gothic con mio grande sollievo non pesca come fanno molti dai più famosi colleghi come Nightwish, Epica, Within Temptatione e compagnia.Le composizioni invece non abusano di onnipresenti tastiere o ritornelli troppo zuccherosi o le solite chitarre sempliciotte per compiacere un pubblico troppo "volgare" di mentalità.Il quintetto si lancia quindi in uno show composto da pezzi originali e che seppur ancora grezzi lasciano intravedere molte potenzialità.I pezzi scorrono lenti e ricordano molto bands più in ombra (seppure qualitativamente molto più interessanti di chi è finito sotto i riflettori del successo) come The Third and The Mortal o i The Gathering seppure in veste più sinfonica ma le chitarre grevi come pure la sezione ritmica disegnano delle note accostabili ad un filone musicale che punta più all'emozionalità prettamente metal ossia quella non certo di facile presa ma quella dove bisogna immergersi totalmente per apprezzarla.Buona prestazione totale della band sul lato tecnico e anche dal punto di vista scenico.Forse diminuirei l'uso dei vocalizzi lirici e che a mio avviso si puntasse più su un cantato con tonalità più basse.Per il resto aspettiamo la pubblicazione del primo demo che se non ho capito male uscirà a breve per farci un opinione migliore e anche per rivederli presto dal vivo per cogliere altre sfumature che magari erano sfuggite.Bravi ragazzi!!!

Ed eccoci ai protagonisti ossia il quartetto a nome Minstrhell che dopo la buona prova al festival di poche settimane prima a Pederobba si presentano live anche stasera per presentare l'uscita del primo demo.
Mentre scrivo ho già il suono del cd ben presente in testa e dal vivo quei tre brani risultano ancora più vigorosi accompagnati dalle altre canzoni eseguite durante lo show che spero siano incise prima possibile
data veramente l'ottima qualità e il tiro che hanno.
Anche durante il live che ho visto la prestazione è stata davvero esaltante e le canzoni uscivano fiere e potenti dalle casse.Lo stile potremmo definirlo un power-thrash stile anni 80' ovvero primi Blind Guardian, Grave Digger o anche Iron Saviour ossia quel metal potente ed arrembante colmo di epicità ma duro e cattivo nella migliore tradizione metallica.Una cosa che mi è sempre piaciuta di questa band è il riuscire a far convivere belle melodie (diverse volte derivanti da certo "fantasy-folk") a micidiali rasoiate di chitarra oppure a rendere memorizzabili sia i i ritornelli che le strofe nonostante una sezione ritmica schiaccia sassi.
Una band sicuramente da tenere d'occhio se vi piace il metal incontaminato, puro ed epico senza il bisogno di chissà quali inutili orpelli per renderlo gradevole.I ragazzi spaccano e speriamo continuino a farlo ancora!!!
Complimenti davvero!!!

Tempo di salutare i presenti che imbocco la lunga strada verso casa.

Alla prossima compari!!!

venerdì 1 agosto 2014


Reportage Scorpions + H.E.A.T - 18/07/2014

Lo dirò con franchezza e credo che chi mi conosce bene o che magari ha letto qualche altro mio diario di viaggio lo sappia già.Non sono un fanatico dei concerti-evento da migliaia di persone, non mi piace guardare un concerto in spazi enormi (tranne magari i festival dove puoi vederti una valanga di bands in tre giorni) e non amo nemmeno tanto i concerti dove fa un caldo micidiale.Per questo evento che molto probabilmente non ricapiterà più (anche se non ne saremo mai certi finchè non ci saranno comunicazioni ufficiali) e per pochissimi altri in molti anni ho fatto un eccezione.
Fine turno alle ore 16:30 e si parte immediatamente per Piazzola Sul Brenta che raggiungo assieme al compare raccolto sulla strada in un oretta grazie al traffico poco pressante.Tempo di parcheggiare al modico prezzo di 5 euro in un parcheggio ovviamente incustodito, che ci incamminiamo verso l'area concerti che scopriamo essere ancora chiusa.I morsi della fame si fanno sentire dato che il sottoscritto ha dovuto pranzare alle 10 del mattino.Ci dirigiamo quindi in un bar in attesa che le porte aprano.E finalmente la gente comincia ad entrare.Ci accodiamo con calma ed in attesa che la prima band inizi facciamo un giro sperando ci fosse qualche banchetto di cd o qualche altro tipo di intrattenimento ma purtroppo è il deserto totale e il caldo osceno non aiuta certo a rilassarsi al meglio.
Vaghiamo così senza meta dentro e fuori dall'area concerti.Poi passeggiando tra le gente ho notato un fatto che salta sempre più all'occhio quando ci sono eventi enormi come questo ossia una massiccia presenza di persone che sembravano lì solo per passare il tempo oppure presenziare perchè quasi era di moda.Ammetto che gli Scorpions sono famosi e che magari è normale che ci vada anche un fan di Ligabue (ne ho visti diversi) oppure discutibili fighetti tunzettari o pseudo rapper dal tipico abbigliamento "tenuta da basket+cappellino al contrario".La cosa che mi angoscia è il vedere come la gente si faccia vedere come un qualcosa che non è...gente che sembrava al primo concerto della sua vita oppure gente che si atteggiava da rocker navigato e forgiato da migliaia di ascolti e concerti (e alla fine dei conti conosceva si o no due bands rock e una magari erano gli Oasis).Tutto è moda oramai che si tratti di AC DC, Metallica, U2 o altri nomi...molti diranno che è un bene che la gente ascolti anche queste bands ma personalmente io lo vedo come fumo negli occhi...per l'ascoltatore medio è solo un passatempo e solo una maniera per incrementare il proprio status symbol.Immensa tristezza.

Veniamo quindi alla prima band a nome H.E.A.T direttamente dalla Svezia se non erro.Sul genere siamo sull'Hard Rock melodico tinto di atmosfere glam (a livello di sonorità non tanto di abbigliamento) quindi vagonate di melodie facili facili, cori enormi (fin troppo e parecchio "perfetti" a mio parere) e chitarra potente quanto basta per rendere i pezzi d'impatto ma non troppo.Come show non è stato male ma se togliamo l'energia sprigionata nei primi pezzi poi il gruppo comincia a mostrare la corda risultando noioso e altamente ripetitivo girando attorno alle stesse melodie/giri di chitarra.Il sound fortemente debitore degli Europe per quanto frizzante e divertente si è spento fin troppo presto per i miei gusti e personalmente non vedevo l'ora il concerto finisse.Tutti erano estasiati e considerando la bassa cultura musicale di una buona percentuale di pubblico non mi stupisco più di tanto.E aggiungo anche che in più di un'occasione mi pare che gli svedesi si siano serviti del playback e non ero l'unico ad avere fatto caso a questo fatto.Discreti ma nulla di più.

Ed eccoci al piatto forte ossia gli storici ed inossidabili Scorpions, band hard-rock/melodic-rock tedesca che da decenni infiamma i cuori di milioni di persone.Tre quinti della band sono i membri storici ossia la coppia di chitarristi ed ovviamente la voce.Accolti da un boato epico sulle note di Sting in the Tail i cinque musicisti partono con la loro setlist.A me scoccia però fare sempre l'entusiasta ed elogiare a sproposito.L'inizio è stato fiacco ed è continuato su questa riga per minimo 4 pezzi.Attenzione però, non parlo di una esecuzione o di un modo di porsi sul palco da gente che non è più in grado di suonare ma parlo di una diuscutibile scelta delle canzoni che a mio avviso ha avuto un impatto assolutamente debole.Poi bisogna assolutamente parlare dei volumi che erano equivalenti a quelli di una sala parrocchiale.Con un impianto del genere avrebbe come minimo dovuto scendermi il sangue dalle orecchie.Invece ho dovuto subire un concerto con delle chitarre che sembravano dei gattini ed una batteria che aveva paura di fare rumore.Ma dico io, è possibile che sia successo tutto ciò ?Imposizioni comunali forse ?E' probabilmente l'ultima volta che vedremo la band live e gli facciamo questo trattamento ?Mah...ma comunque proseguiamo.Con il quinto pezzo si comincia a vedere qualche segno di riscaldamento (Coast to Coast) e finalmente con la successiva Loving You Sunday Morning la band si dà una regolata e comincia a macinare per bene ma ancora non mi sento soddisfatto e il vero concerto sapete quando inizia ?Con una ballad!!!La classe degli Scorpions emerge proprio con The best is yet to come ed è l'inizio di una piccola parentesi con diverse ballate anche acustiche (Send me an angel + Holiday).Ritorniamo al rock'n'roll con Raised on Rock e finalmente i cinque cominciano a pestare come si deve scatenando diversi headbanging.I volumi un po' migliorano ma sono comunque a livelli che sfiorano la parodia.Notevole il solo della sezione ritmica ad opera dei nuovi innesti al basso e batteria che offrono uno spettacolo nello spettacolo a livelli orgasmici.Segue un altra rocciosa hit come Tease Me Please Me affiancata da Hit Between The Eyes, altra bella mitragliata.Completano l'opera le restanti Blackout, la micidiale Six String Sting e la finale Big City Nights cantata a squarciagola da tutti.
C'è poi il tempo dei tre classici finali durante il bis ossia le due ballatone che conoscono tutti anche senza essere appassionati di rock, Still loving you (strepitosa!!!) e una Wind of Change che deflorata a causa di un esecuzione penosa durante l'assolo.Gran finale con la dinamitarda Rock you like a hurricane che scatena cori senza fine concludendo il concerto.
In ultima analisi mi sento di dire che è stato un bel concerto ma mi sarei aspettato molto di più che però non è imputabile del tutto a loro.In ogni caso musicisti che suonano ancora da tanti anni che ancora stanno sul palco a testa alta ce ne sono davvero pochi.

Tralascio i gravi problemi che mi sono accaduti al rientro ma purtroppo non accadono sempre cose belle ma per fortuna poteva andare peggio.
Speriamo di rivedervi ancora SCORPIONI!!!!

Alla prossima compari!!!