mercoledì 28 maggio 2014


Reportage Carnage of Children + Nevernight + Frozen Hell - 24/05/2014

E finalmente arriva il giorno tanto atteso.Il terzo concerto che sono riuscito ad organizzare fino ad ora e con una band estera tra l'altro.Da mesi e mesi ero dietro a questo evento e finalmente si è concretizzato.
Dunque bisogna partire da più o meno le 16:00 del pomeriggio quando 6 loschi figuri (manager compresa) vesiti di nero entrano dove lavoro facendo sbiancare totalmente il mio direttore.Magari finissi tutti i turni in questa maniera.Tempo di cambiarmi e mi trovo con loro all'esterno per salutarli come si deve.Dato che eravamo in anticipo e li vedevo parecchio stressati li ho portati a rilassarsi un oretta al fiume e lì a mio parere sono letteralmente rinati svagandosi un po' e recuperando il buon umore.Li credevo più musoni invece sono stati simpaticissimi.Subito dopo quindi li ho portati al locale per il soundcheck lasciandoli scaricare con calma.Nell'attesa ho parlato con la manager finchè piano piano sono arrivate anche le altre bands con il resto dell'attrezzatura.Poi è arrivata l'ora di cena e siamo stati ancora assieme sparando fesserie di continuo.
E senza rendermene conto arriva la sera e si comincia quindi partiamo :

Attaccano i Frozen Hell, band di death melodico che già vidi all'opera mesi prima.Il concerto fu un mezzo disastro per i suoni che andarono a penalizzare pesantemente il sound.Stavolta però le cose sono andate diversamente e finalmente si sentiva come si deve specialmente le chitarre che ruggivano per bene.Il loro mix di In Flames/Dark Tranquillity/Amon Amarth e Children of Bodom stasera è stato micidiale.Vengono presentati i brani dell'EP Rise più se non ricordo male un pezzo nuovo.Prestazione tecnica potente ed incisiva da parte di tutti i musicisti e un cantante che non stava fermo un attimo andando in giro per il locale a far avvicinare gli spettatori dimostrandosi un ottimo frontman.I pezzi seppure con qualche somiglianza a livello ritmico erano davvero interessanti e non lasciavano un attimo di respiro risultando epici e con la giusta dose melodica (presente più che altro negli assolo) che rende sicuramente più appetibile la proposta.Inizio davvero con i fiocchi!!!

Seguono poi i Nevernight sempre dalle nostre zone, quartetto heavy/thrash che è sempre sinonimo di garanzia.Al momento sono sempre fermi al primo disco ma spero vivamente riescano a concludere e pubblicare il secondo perchè questi ragazzi quando mettono le mani sugli strumenti sono peggio delle armi di distruzione di massa.Fieri e potenti i ragazzi ci mitragliano violentemente unendo il metal classico anni ottanta a qualche spunto più moderno così da rendere fresca la proposta senza risultare un tributo agli anni d'oro come purtroppo fanno molti.Tecnicamente il gruppo ci sa fare benissimo, la sezione ritmica è un martellamento continuo, la chitarra è uno spettacolo ed alterna giri schiacciasassi ad assolo velocissimi senza comunque perdere il gusto melodico.La voce infine è davvero la ciliegina sulla torta dato che spazia dallo screaming al growl al pulito senza particolare fatica.I pezzi ormai sono dei must e i fan della band li conoscono tutti perfettamente e anche chi non li conosce li impara subito data l'immediatezza dei ritornelli che anche stasera hanno fatto il botto.Grandi come sempre!!!

Ed eccoci agli headliner ovvero i francesi Carnage of Children quintetto che ha visto cambiare prima il cantante poi il batterista ma dal vivo vi assicuro che i nuovi membri sanno sicuramente il fatto loro sia Mahell, nuova voce e Raoul dietro le pelli.Due dischi all'attivo e tantissimo death metal che deve molto ai Morbid Angel e alla corrente di quel death tecnico che rese famosi molti gruppi negli anni passati.La setlist è compatta, oscura e sulfurea.Tutta la band è coesa e compatta e tenace.Non saranno originali ma dal vivo ci sanno fare ed è una meraviglia sentire i vari passaggi strumentali ricchi di sfumature e cambi di tempo.Molto interessanti gli assolo chitarristici che concedono qualche melodia prima che la furia torni a martellare i presenti senza pietà.Non parliamo comunque di sfuriate a tutta velocità, anzi molte volte i pezzi sono lenti o mid tempo e permettono di saggiare le doti degli strumentisti.E' una musica di certo non semplice da assimilare ma per chi ama questo genere e non solo.A mio parere è doveroso darci un ascolto.I ragazzi sono sorridenti e suonano con grinta e passione.Qualche sbavatura magari sarà anche capitata, è normale che succeda ma ciò non ha influito sulla bontà dell'esibizione facendoci scoprire una piccola gemma proveniente dalla Francia.Fantastici!!!

Dopo lo show attendo che la band si riposi e che smonti tutto.Sono oramai le 2:30 più o meno ed è ora di portarli al loro alloggio.Tempo di salutarli che arriva la mattina dopo.Alle 10:00 lì vado a prendere per le ultime tappe (non prima che succedesse l'imprevisto canino ma è meglio tralasciare) tra cui bar e pasticceria finchè non arriva il momento dei saluti finali che speravo arrivassero più tardi.
Vi dico con sincerità che un weekend così non lo scorderò mai grazie alle splendide persone che hanno contribuito a renderlo tale.Il furgone si allontana e si torna alla vita di tutti i giorni purtroppo.Ma ci si rivedrà prima o poi.
GRAZIE A TUTTI!!!

Alla prossima compari!!!

lunedì 26 maggio 2014


Reportage Toner Low + Manthra Dei - 21/05/2014

Altro giro altra corsa come si dice in questi casi.Convinto dal mio amico e cantante Diego degli Ivy Garden of The Desert ci dirigiamo in quel di Montecchio per assistere ad una serata che prometteva scintille a non finire.Tempo quindi di ritrovarci e si rifà un altra volta la lunga strada fino all'autostrada e poi via per l'E20, locale che ho scoperto da non molto ma che è entrato tra i miei preferiti per la gran qualità delle bands che chiama a suonarci.
Arriviamo di buon ora e appena entrati troviamo gli headliner con cui chiacchierare amabilmente come si fosse tra amici.Di pubblico per tutta la serata ne ho visto pochissimo.Posso capire che era durante la settimana però la cosa mi piace sempre meno.Poi ci lamentiamo che nessuno viene a suonare in Italia.
Andiamo quindi ad iniziare :

Comicia la prima sorpresa della serata ossia i Manthra Dei, quartetto di cui ignoravo il nome, da Brescia.
Beh hanno fatto un concerto sfizioso e decisamente gustoso che appena è finito ci sono rimasto un po' male perchè ero curioso di vedere cosa avrebbero avuto ancora in serbo.Il genere proposto è uno stoner bombato di psichedelia e di prog anni 70'.Niente di originale potrebbe dire qualcuno e potrei essere in parte d'accordo.Ma la loro musica era così ricca di elementi, sapori, gusti e profumi che stimolava l'ascolto.Ammetto che l'inizio non è stato amore a prima vista ma poco a poco la curiosità si è risvegliata e ho seguito tutto lo show che ha previsto l'esecuzione dei brani provenienti dal primo e al momento unico disco del gruppo.A sorpresa la band usa anche le tastiere (non molte stoner bands le usano) che danno quel tocco vintage al sound.La sezione ritmica e la chitarra sono spesso lenti tranne qualche accelerata.Molto spesso i Black Sabbath emergevano con il ghigno alle spalle di questi giovani ragazzi ma è comprensibile dato che hanno influenzato praticamente tutti.
Ripeto, le canzoni erano piene di tante cose mettendo tanta carne al fuoco quindi se avrò occasione andrò a vederli nuovamente con piacere.Bravi ragazzi!!!

Ed eccoci al gran finale ossia i Toner Low, trio attivo dal 1998 autore di un miscuglio di doom, stoner, drone e psichedelia.Anche da loro non è da aspettarsi chissà quali innovazioni ma vi assicuro che questi tre musicisti ci sanno fare meglio di tanti altri spavaldi che girano nella scena.
Chitarra, basso e batteria, non serve altro per fare andare su e giù le teste degli impavidi che si sono gustati il loro concerto.Brani lenti, pachidermici dai suoni pieni ed enormi gonfi di distorsioni e stacchi psichedelici.
E' una musica che non ha bisogno di voce (è stata prettamente strumentale tranne qualche incursione vocale) ma solo di essere vissuta con l'anima e il corpo chiudendo gli occhi e lasciarsi trascinare nello spazio profondo.Un muro di suono davvero impressionante che ha visto comunque un ulteriore sorpresa ossia l'ospitata sul palco proprio del mio amico Diego degli Ivy Garden che è stato chiamato a cantare assieme alla band facendosi valere e dimostrando il suo lavoro.
La band in finale non ha suonato moltissimo, all'incirca una cinquantina di minuti ma sono stati comunque minuti di completa ammirazione e soddisfazione.
Dei tre dischi pubblicati sono stati presi diversi estratti, forse i migliori e i più coinvolgenti suonati egregiamente e sempre con il sorriso e ringraziando a più volte i presenti.Fantastici!!!

A fine concerto abbiamo conversato un altro po' con la band che si è dimostrata ancora più umile di quel che immaginavo.Persone meravigiose a cui non si può non portare rispetto.

Alla prossima compari!!!

Reportage Atlantis + Hydromancer - 19/05/2014

Da tempo sapevo di questo concerto ma fino all'ultimo non ero sicuro di parteciparvi.Dati gli orari di lavoro favorevoli ho deciso quindi di andare pur sapendo che sarebbe stato un lungo viaggio.
Parto quindi di buon ora verso Castelfranco Veneto e da lì mi aspetta l'orrenda strada verso l'imbocco dell'autostrada Vicenza Nord/Valdastico.Una strada quasi infinita tutta dirtta piena di buche e camion.
Passato il casello prendo la A31 e proseguo fino alla svolta per la A4 verso Milano.Il traffico non è opprimente per fortuna e dopo non molto esco finalmente dall'autostrada per dirigermi a Creazzo.La strada è davvero incasinata ma tra cartina, fotocopie e navigatore in qualche maniera riesco ad arrivare a destinazione dopo circa un ora e quindici.Il luogo del concerto è una sala prove all'interno di una sorta di casolare/fattoria/stalla con annesso orto.La band headliner era fuori che chiacchierava mentre l'altra band stava finendo il soundcheck.Tempo quindi una mezzoretta ed entriamo nella minuscola stanza per assistere al primo show :

Suonano quindi gli Hydromancer, duo che vede tastiere più basso, quest'ultimo ad opera dell'organizzatore Giulio.Una musica minimale che ingloba note di piano classicheggianti, atmosfere ambient e un basso lento e penetrante.Un sound sicuramente non facile che in una ventina di minuti ha cercato di mostrare ai presenti un modo originale di proporre musica e sicuramente a mio parere ci sono pienamente riusciti.Suoni eterei e sognanti ma claustrofobici, parti di pentagramma perse nell'oscurità, lacrime che scivolano via su rocce senza vita...è impresa ardua capire e descrivere ciò che abbiamo ascoltato.Un incedere lento e oppressivo ma melodico e carezzevole.Due anime fuse assieme allo scopo di emozionare.Interessanti e da rivedere!!!

La sala si riempie, quasi tutte le luci vengono spente tranne qualcuna che verrà lasciata accesa in alcuni punti della stanzetta.Gli Atlantis sistemano velocemente i volumi, imbracciano gli strumenti e ci trascinano in un vortice sonoro a base di post-rock ed elettronica.Tralasciando una traccia in cui uno dei tre chitarristi utilizza la voce il resto della setlist è totalmente strumentale.I suoni sono davvero ottimi.Io riuscivo a sentire bene tutti gli strumenti e le sei corde si distinguevano senza fare troppa fatica.L'atmosfera era davvero unica come non mai.La musica così intensa (seppur non originale) suonata ad un centimetro dal proprio naso, dimensione spazio/tempo infranta dalla tonnellata di note che ci venivano lanciate addosso con potenza e decisione.Il buio quasi totale ci faceva addentrare ancora di più nella musica di questi cinque musicisti che hanno dato il massimo nonostante fossimo credo poco più di una ventina.La setlist ha attinto dai due album finora pubblicati privilegiando l'assalto frontale che non la parte più elettronica e sognante che però venivano valorizzate di più creando un equilibrio perfetto.Davvero stupefacenti!!!!

Il concerto è durato un 45-50 minuti se non ricordo male ma è stato uno dei più intensi e meravigliosi a cui io abbia mai assistito.Grazie davvero a Giulio, alle bands e a tutti i partecipanti!!!
Tempo di salutare tutti e fare qualche acquisto che torno verso casa perdendomi un paio di volte e rientrando alle 3 del mattino ma felice!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Ivy Garden + Rudhen - 17/05/2014

Buio, strade deserte, nessuna anima in giro.Mi stavo chiedendo dove fossi finito quella sera.Avevo sbagliato strada ?O era la cena oscena di qualche minuto prima che mi stava facendo effetti strani ?Sembrava di essere finiti in un set di Dario Argento dove un ipotetico serial killer era pronto ad infilarti un pugnale in gola.
Poi dopo aver quasi preso sotto un gatto trovo il locale che avrebbe ospitato la serata.
Incontro amici e conoscenti, il top per passare un sereno weekend in compagnia, quindi andiamo ad inziare :

Freschi freschi del primo agognato EP tornano nuovamente live i Rudhen, quartetto locale che dovevo rivedere in quanto (non so se ve ne ricordate) durante il loro ultimo show che vidi i suoni non valorizzarono al meglio il loro concerto.Oggi finalmente si sente decisamente meglio, in particolare le chitarre e il loro stoner/rock'n'roll marcio, crudo e alcolico.Stavolta lo show è stato più energico e coinvolgente seppure non molto lungo dati i pochi pezzi in cantiere al momento.Le due sei corde sono cupe e funeree, la sezione ritmica accompagna la tetra marcia sulla via del pessimismo e della psichedelia più sporca e zozza.La voce ha un tono grezzo e sudicio ed è perfetta per il sound della band.I brani dal vivo rendono sicuramente meglio che su disco in particolar modo il sicuro al 100% tormentone dell'estate 2014 a nome Hellraiser, canzone con un ritornello a presa rapida che ha contagiato tutti e sono sicuro entrerà in testa anche ad altri nuovi seguaci.
Ottimo lavoro e tanti auguri per una lunga militanza tra le bands nostrane!!!!

Eccoci all'ultima band ovvero gli Ivy Garden of the Desert trio che ho visto e rivisto molte volte e che mi mette nuovamente in difficoltà.E' un gruppo più difficile da assimilare rispetto agli sporchi rockers che hanno suonato pochi minuti prima seppure suonino anche loro stoner.E' una musica da cui traspaiono depressione, malessere, odio ma anche forza d'animo, coraggio e determinazione.Tutto ciò viene sciolto e messo in circolo in composizioni spesso lunghe dal sapore psichedelico oppure in canzoni d'impatto come l'iniziale Viscera (pezzo che ogni volta suona diversamente).Ma possiamo trovarci anche incastri complessi di note come se anche il prog si insinuasse silenziosamente nella loro musica.I rimandi al grunge dei tempi d'oro li noto molto sul timbro vocale del cantante/chitarrista Diego che sfrutta la sua voce in maniera totalmente differente dal 99% dei cantanti stoner seppure sia molto simile ad un noto cantante thrash metal americano ma la sua voce è quella quindi non ci si può fare molto.In ogni caso è una voce che punta all'emozionalità che non all'assalto.Un anima oscura a tinte dark anima anche essa i loro viaggi sonori lenti, intensi e affascinanti.Stasera ho notato un legame ancora più forte tra i tre ragazzi.Coesione, complicità e una forte intesa che hanno contribuito ad un ottima resa live.La sezione ritmica di Paolo e Alexander fa sempre di più passi da gigante.Il primo è l'anima folle il secondo è lo psicopatico in quanto parte piano e in maniera disinteressata e quando meno te l'aspetti diventa una belva pronta a scatenare l'inferno.Seppure devastato da una pesante giornata di lavoro ho voluto comunque essere presente e anche stavolta non sono rimasto deluso.Grandissimi!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Adam Bomb - 13/05/2015

Personalmente ai concerti a cui assisto mi rimangono sempre in mente le emozioni, la musica, gli incontri e non ultimo lo spettacolo visivo e i personaggi che calcano i palchi nelle maniere più strane.
Ecco stasera mi è capitato un concerto che non so bene se mi sia piaciuto oppure no ma andiamo con ordine.
Arrivo con anticipo al locale e mi riempio per bene lo stomaco dato che la cucina dell'Altroquando è e sarà sempre una garanzia.Mentre mangio si avvicina un tipo che riconosco subito ossia il protagonista della serata.
Vi chiederete che cosa mai mi avesse detto immagino giusto ?Beh mi ha venduto un biglietto della lotteria per vincere un cd, maglietta e tre birre.Vi assicuro che ai concerti me ne son capitate di tutti i colori ma questa ancora mi mancava!!!
Veniamo quindi a cosa ha proposto il musicista dopo la sua comparsa sul palco :

Anche stavolta è un concerto abbastanza intimo con un pubblico non numeroso ma comunque caldo e partecipe.Adam Bomb agguanta la sua chitarra e comincia il suo set.Ammetto come sempre in questi casi che non lo conoscevo e quindi sono andato a spulciare il web per avere informazioni e ho scoperto che ha collaborato con una valanga di personaggi della scena hard/heavy/glam degli anni 80 aprendo poi i concerti di altrettante bands famosissime.Osservando il suo concerto mi ha fatto venire in mente Leroy Emmanuel, anche lui come Adam ha collaborato con tantissimi musicisti ma non è mai riuscito ad emergere rimanendo un "eterno secondo".La sensazione che ho avuto ascoltando i pezzi della setlist (troppe le cover mi spiace dirlo) è che fossero quasi un tributo a quel mitica decade che ha visto esplodere tanti gruppi ora diventati milionari.
Troppe somiglianze, troppi passaggi strumentali simili a quelli del passato...il buon Adam ha voluto pagare pegno al passato e continuerà a farlo perchè lo ha vissuto sulla sua pelle e il suo cuore batterà sempre per quel genere musicale.Anche visivamente il concerto riportava alla mente quanto di meglio offrissero i live del passato (effetti pirotecnici a camionate e abbigliamento a base di pelle, lustrini e capelli cotonati).
La serata in finale è stata una rievocazione per quelli che magari non hanno potuto vivere quegli anni e sono convinto che a molti sarà piaciuto (e da quel che ho saputo all'estero Adam ha un grandissimo successo) ma a me personalmente, tralasciando il fatto che la scena hard/glam mi ha sempre o quasi annoiato, ha lasciato l'amaro in bocca.Difficile dare un opinione che esprima come è stato l'evento.A me non è piaciuto ma lo spettacolo è stato godibile ma ho visto decisamente di meglio.

Un saluto comunque ad Adam ho voluto darlo e personalmente l'ho visto molto giù di morale, quasi nervoso (probabilmente per lo scarso pubblico) e irritato.Ma gli auguro comunque di andare avanti per la sua strada sempre al meglio.

Alla prossima compari!!!

lunedì 19 maggio 2014


Reportage Blood Ceremony + Spiders + Dr. Cyclops - 10/05/2014

Ultimamente al New Age ho trovato pochi eventi interessanti rispetto al passato e ciò mi ha messo in allarme.
Fortunatamente sembra che dopo l'estate ci saranno concerti più ghiotti quindi possiamo tirare un sospiro di sollievo almeno per ora.
Anche stasera il turno finisce alle 20 quindi appena finisco salgo in macchina.Per strada come prevedevo trovo camion, camper, nonnetti e ogni possibile bastone da infilarmi nelle tra le ruote per arrivare tardi.Arrivo finalmente al locale e data la fame oscena mi lancio come un missile al vicino ristorante dato che le porte erano ancora chiuse.
Dopo una bella mangiata mi riavvio al concerto dove fortunatamente avevano cominciato da pochissimo.
Diamo il via quindi alle danze :

Davanti a pochissime anime si stanno esibendo i Dr. Cyclops un trio italiano che non avevo neanche mai sentito nominare.Si respirano molto i Black Sabbath nel loro sound come pure tanto stoner.Niente di nuovo sotto il sole potremmo dire.C'è diciamo un però.La band non si ostina come molte a ricopiare i maestri da cui si ispira ma cerca comunque di metterci del suo e mi riferisco in particolar modo a diversi interventi jazzati che i ragazzi si divertono ad inserire nelle loro canzoni.La propsta quindi si equilibra magicamente tra distorsione, bassi micidiali, ritmiche da lividi extra corporei e la giusta parte melodica.Ottima tecnica e un lotto di brani che nonostante al primo ascolto mi abbiano lasciato in un limbo di perplessità mi hanno comunque lasciato in bocca un buon sapore.A rendere stimolante il concerto compaiono sul palco per un brano a testa prima il chitarrista originale dei Wichcraft (che avrebbe suonato poco dopo con la sua nuova band, gli Spiders) e poi la cantante/flautista dei Blood Ceremony.Davvero una sorpresa vedere una cosa del genere sul palco che mi sarei mai aspettato.Un inizio bomba insomma.Mi ricorderò dei Dr.Cyclops e appena avrò occasione li rivedrò sicuramente.Bravi!!!

Durante la pausa vado a fare un giretto al banchetto merchandise dove incontro una simpaticissima Alia (la voce degli headliner) con cui conversare come si fosse tra amici.Dopo la piacevole chiacchierata e su consiglio della stessa cantante mi avvicino al palco per vedere gli Spiders.Partiamo dall'inizio.Non avevo particolarmente voglia di vederli dato che i video su youtube disegnavano una band abbastanza moscia e noiosetta.Ancora una volta il web sbagliava di brutto perchè il quartetto appena salito sul palco ha offerto la migliore prestazione della serata.Un tiro rock'n'roll pauroso, una chitarra fiammeggiante (assolo e giri che non ti davano respiro), sezione ritmica alla pari di un mitragliatore e una cantante fuori di testa che saltava come una molla, si dimenava e suonava pure l'armonica.Rock'n'roll quindi con attitudine alla Motorhead e incursioni nel blues e nel southern.Che dire se non che il pubblico si è gasato di brutto ?Le teste andavano su e giù che era una meraviglia.Nessuno riusciva a stare fermo data l'energia che la band trasmetteva.Questa serata man mano che procedeva si voleva non finisse mai.Mitici!!!

Prima dell'inizio dell'ultima band saluto uno per uno gli Spiders e dato che la gente (purtroppo) non è molta mi accomodo sul divanetto e mi sono gustato il concerto da lì perchè la stanchezza si faceva sentire parecchio.
Ed ecco gli oscuri protagonisti della serata ossia i Blood Ceremony e qui la musica cambia ancora facendosi cupa e spettrale.Parliamo di doom con i soliti Sabbath come influenza principale ma con contaminazioni folk dettate dal flauto e molte parti psichedeliche ad opera delle tastiere.Sinceramente i suoni non erano il massimo rispetto alla band precedente ma non hanno penalizzato troppo il concerto.
Il sound è tetro ma etereo, oscuro ma carezzevole.La setlist di questa band privilegia l'atmosfera, un atmosfera che richiama la magia arcana del passato ancora legata alle forze naturali e primordiali.E' un rituale più che un concerto.Non c'è impatto nè violenza distruttiva ma sensazioni, visioni ipnotiche, foschia mentale, mantra acidi...sarebbe magari stato bello assistere al concerto all'aperto sotto una luna piena o comunque in altro contesto perchè sebbene la band sia preparatissima e abbia dato un ottima prova ne ha perso sotto l'aspetto visivo.Con qualche video di sfondo o un massiccio uso di luci l'evento sarebbe schizzato parecchio in alto.In ogni caso tirando le somme una serata così per pochi miseri euro non me la sarei mai aspettata.
Peccato che ancora una volta il grande pubblico snobbi queste iniziative.
Un concerto intimo, piacevole che ha messo d'accordo tutti.

Tempo di salutare le bands al completo e si rimbocca la strada verso casa!!
Grazie a tutti.

Alla prossima compari!!!

mercoledì 7 maggio 2014


Reportage Antonio Allegro Project - 03/05/2014

E siamo all'ultimo capitolo della trilogia di concerti che mi ha letteralmente spaccato in due.Tante serate una dietro l'altra per quanto siano belle sono sempre pesanti ma danno molte soddisfazioni quando si redige il bilancio finale.Oggi viene un amico conosciuto su facebook, un musicista napoletano ma che abita a Roma con cui mi scrivevo da diverso tempo e dato che passava a suonare in zona non potevo non andarlo a trovare.Arrivo quindi praticamente un minuto prima di lui e dato che mancavano un paio d'ore prima dell'inizio del concerto ho assistito al soundcheck e ho cenato con la band e devo dire che sono stato benissimo.E' stato piacevolissimo discutere di musica con loro e confrontarsi sulle proprie idee.
Piano piano la serata continua e si arriva all'inizio del concerto :

Il bar è piccolo ma è molto caldo, intimo ed accogliente, perfetto quindi per un bel concerto rock/blues grazie alla presenza di Antonio Allegro alla chitarra, Ren Palaz alla voce, Mauro Tolot al basso e Carlo Bonazza alla batteria.I tre musicisti che accompagnano il protagonista non sono certo dei novellini, anzi andando poi a spulciare le informazioni su internet scopro che sono letteralmente dei pezzi grossi e che vantano collaborazioni con tanti di quegli artisti da scriverci un libro!
Non voglio soffermarmi quindi sulla notevole preparazione di questi musicisti perchè ognuno di loro ha messo il suo talento al servizio delle canzoni che si districavano tra cover (Hendrix, Cream, Led Zeppelin e altre) su cui non mi voglio soffermare particolarmente perchè come ben sapete non mi interessano dato che sono un maniaco della musica originale.Quindi concentriamoci sui pezzi (purtroppo non molti) provenienti dall'album di debutto di Antonio ossia Madness of Metropolis, Come Down, I'm Not Here e Violence is Cold che dal vivo rendono davvero molto di più rispetto alla già ottima resa su disco.E' un blues comunque contaminato dal rock'n'roll e anche dal southern.C'è una certa originalità, non è la solita sequenza di note tipiche del genere ma vi è una ricerca per qualcosa di personale magari ancora un pochino grezzo forse ma che già lascia intravedere un più che buono margine di miglioramento.Durante la serata c'è stata energia, passione, calore, ottima musica e tante risate che hanno reso il tutto più piacevole.
Io sono sempre dell'idea che vedere all'opera musicisti di questo genere è sempre interessante e stimolante.Odio focalizzarmi sempre sulle stesse bands o su un genere e basta.Come dicevano nel film L'Attimo Fuggente : "Cercate nuove strade".Oggi infine è stato un ulteriore esempio di come la magia della musica possa avvicinare le persone e che saper suonare veramente è un arte che appartiene a sempre meno persone.

A fine serata saluto tutti con la speranza di rivederli al più presto e mi concedo il meritato riposo.
Fine della trilogia almeno finchè non ce ne sarà un altra!!!

Alla prossima compari!!!

martedì 6 maggio 2014






Reportage The Midnight Ghost Train - 02/05/2014

Secondo della trilogia di concerti in tre giorni che mi sono sparato poco tempo fa.E' sempre più difficile scegliere cosa andare a vedere data l'immensa moltitudine di serate a sfondo musicale che ci sono in giro.
Stasera ho optato per una band che difficilmente si può vedere a due passi da casa nostra quindi appena finito il turno mi sono diretto subito al Mattorosso di Montebelluna perchè c'è sempre il rischio di trovare a sorpresa tutto pieno.
Arrivo e fortunatamente non trovo tanta calca quindi ceno con calma e chiacchiero con alcuni amici che sono venuti a godersi la serata.
Piano piano la sala si riempie e verso le 23 la band sale sul palco pronta ad infiammare il pubblico :

Scherzosamente ci chiedevamo tra noi quante persone sarebbero scappate dopo i primi secondi di concerto ma invece non so perchè ma la maggior parte degli spettatori non si sono mossi quando i The Midnight Ghost Train hanno messo mano ai propri strumenti bombardandoci senza pietà.
Tempo una canzone e il trio gronda sudore da ogni centimetro di pelle mitragliando tutto e tutti a suon di southern rock/metal, venature blues (molti gli assolo debitori della musica del diavolo per eccellenza) e tanto groove.Uno dei pochi concerti che davvero non riescono a farti star fermo con la testa data la grinta dei pezzi proposti che pur nella loro semplicità ti entrano dentro e ti scuotono l'anima rivitalizzandola.Può magari sembrare banale direte voi che state leggendo.Chissà quanti gruppi esistenti che lo fanno mi chiederete.Io sono dell'idea che pochi sanno davvero fare ciò che questi matti sul palco hanno fatto durante la serata.Puoi essere il più tecnico o il più conosciuto ma alle volte basta davvero poco per esaltare.Il lavoro di chitarra come la micidiale sezione ritmica (il batterista era peggio di una base missilistica!!!!) non hanno riposato mezzo secondo continuando a pestare durissimo a tutta velocità per un oretta abbondante di concerto.Ma oltre ad un applauso vero e sincero per la band stavolta lo merita anche il pubblico che finalmente è rimasto fino alla fine (sarà un segno di cambiamento ?).Nonostante la presenza di alcuni pezzi meno riusciti sento di dire che una botta di energia mi ci voleva proprio per ripigliarmi dalla nottata precedente.
Fra un mesetto scarso li rivedrò in Germania.Son davvero curioso se sapranno fare meglio di così.Mitici!!!

Tempo come sempre di salutare la band e prendermi il loro cd che rientro alla base, stanco ma soddisfatissimo.Spero che il Mattorosso continui a variegare sempre perchè davvero sta facendo un ottimo lavoro!!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Negura Bunget + L'Alba di Morrigan + Delirium X Tremens - 01/05/2014

Da molto aspettavo questa data non tanto per la musica ma proprio perchè conoscevo molte persone che sarebbero state presenti alla serata e che l'avrebbero resa speciale.
Non conoscendo il posto sono partito parecchio in anticipo dato che la strada non era certo poca e non conoscevo per nulla le zone vicine al locale.Fortunatamente è una splendida giornata per guidare.Parto quindi con il sole che mi osserva dall'alto e mi dirigo verso Castelfranco Veneto poi da lì imbocco la strada per Padova passando vicino a Camposampiero, poi Campodarsego e piano piano raggiungo Vigodarzere.Finisco quindi in una zona di campagna in un paese di nome Terraglione.La strada è quella giusta a quanto pare.Comincio a girare ma sbaglio strada e manco la via giusta.Tornando indietro finisco in aperta campagna."Dove cavolo sono finito ?" mi domando finchè non raggiungo un casolare che sembra abbandonato ed invece scopro che il posto era quello data la presenza di un furgoncino targato Romania e del fonico degli Alba di Morrigan.Mi ritrovo quindi in mezzo ai campi in attesa che arrivino i gestori ad aprire i cancelli e che arrivi anche l'organizzatore.
Finalmente arrivano e possiamo entrare nel parcheggio interno.Sono presenti il cantante e il chitarrista dei Negura Bunget con cui chiacchiero un pochino finchè non arrivano i Delirium X Tremens e vi giuro che in loro compagnia mi sono piegato in due dalle risate.Tra una chiacchiera e l'altra arrivano gli amici L'alba di Morrigan così il quadro è completo.Il pomeriggio vola quindi velocissimo a ridere e scherzare e discutere di musica ovviamete.
Il sole tramonta e finalmente arriva l'ora dell'apertura porte e dell'inizio della prima band quindi possiamo iniziare :

Direttamente da Belluno calano sul piccolo palco del locale (che dopo questa serata chiuderà da quel che ho capito, un vero peccato) i Delirium X Tremens, la band più pesante della serata che già dopo dieci secondi martellerà incessante a suon di death metal contaminato da atmosfere antiche derivanti dall'ultimo loro disco.Violenza quindi ma non certo fine a se stessa, una violenza che deriva da fatti storici, da ciò che è diventata la società, dalla rabbia verso un mondo che sta andando al contrario.Sono come dei menestrelli delle nostre zone che anzichè cantare di leggende e basta puntano a dire la verità nuda e cruda narrando anche storie di fantasia ma che contengono sempre un fondo di verità.Canzoni come 33 days of Pontificate (dedicata a Papa Giovanni Paolo I) o Artiglieria Alpina (un epico omaggio al corpo degli alpini) sono chiari esempi del concept che la band vuole seguire.Ci sono parti estreme nel sound della band ovviamente ma ci sono anche tante melodie rendendo il tutto originale e soprattutto "nostro", che rispecchia la nostra cultura e la nostra terra una volta tanto.Come sempre il quartetto è una vera e propria macchina da guerra sia tecnicamente che in quanto a tenuta del palco.Non sono secondi a nessuno e possono polverizzare chiunque!!!Peccato per i suoni che hanno penalizzato in parte l'esibizione.Massimo rispetto per loro in barba a chi crede che l'Italia non abbia bands valide.Grandi!!!!

Andiamo avanti cambiando totalmente genere con gli L'Alba di Morrigan da Torino e il loro doom incrociato con il post-rock combinato a sua volta con melodie eteree che profumano di paesaggi di natura incontaminata, di ricordi pregni di malinconia, di un certo malessere sentimentale, di ricordi che lasciano il segno.La band grazie alla sua maestria strumentale riesce a portare emozioni e sensazioni nei cuori di chi li ascolta trasportandoli grazie alla dolcezza delle canzoni e allo stesso tempo dall'energia sprigionata dagli strumenti.E' musica molto intima e delicata, quasi timida in certi frangenti e spaventata in altri.La setlist privilegia al momento l'unico album pubblicato offrendo un ulteriore prova della loro bravura live.Nonostante il drastico cambio di sonorità il pubblico apprezza risultando provvisto di una buona apertura mentale.
Il concerto prosegue placido e tranquillo, impalpabile, cristallino e carezzevole ma senza dimenticare qualche robusta dose di violenza metallica che ogni tanto fa la sua comparsata per amplificare l'efficacia delle parti melodiche che comunque non risultano mai lagnose o zuccherose ma assolvono al loro scopo di sedurre i sensi degli spettatori.Insomma la serata procede in maniera eccellente e finora le nostre bands stanno facendo un lavoro eccezionale!!!Fantastici!!!

E con quasi un ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia (già so che farò tardissimo e che dopo poche ore al lavoro sarò ridotto uno straccio) dalla Transilvania ecco i Negura Bunget.Dall'ultimo album in studio targato 2010 di acqua sotto i ponti ne è passata molta e ad oggi la formazione è stata stravolta lasciando al timone il batterista storico Negru e cambiando tutti gli altri membri.Non sono un perfetto conoscitore della band avendo solo l'ultimo disco pubblicato quindi cercherò di dare un opinione in base a cosa i cinque rumeni mi hanno trasmesso.La loro musica è arcaica, mistica, pagana...è un metal che incorpora elementi provenienti dal black, dal folk, dalla psichedelia...è una sorta di arcobaleno perso nella nebbia.I colori vengono oscurati e resi cupi, malvagi e tetri.Le note quindi rispecchiano questa sorta di mood trasportandoci in un mondo sotterraneo dove la realtà non è così bella come ci viene fatta vedere.I musicisti tramite sia gli strumenti elettrici sia quelli acustici (in cui si sono sbizzarriti non poco) ci portano ad assaporare quella semplicità che deriva dalla natura, ad ascoltare la voce di un mondo oramai assordante, a dimenticarci delle cose inutili che ci circondano.Sanno unire sapientemente la violenza (in particolare a livello vocale in puro screaming black) a non pochi momenti eterei, magici e sognanti derivati dalla commistione del folk della loro terra.Il concerto sarà durato un oretta e nonostante la partenza non avesse dei suoni ottimali piano piano le cose sono migliorate ed abbiamo potuto godere di qualcosa di unico e particolare e considerando un prezzo del biglietto bassissimo ne valeva davvero la pena esserci anche se mi sarei aspettato molta più gente ma anche l'intimità ha giovato molto alla piena riuscita della serata.Favolosi!!!!

Tempo di fare i veloci convenevoli con la band e salutare gli amici che mi fiondo subito sulla strada del ritorno sbagliando pure strada e rientrando quasi alle tre del mattino quando alle sei dovevo alzarmi.

Alla prossima compari!!!

lunedì 5 maggio 2014


Reportage Holyphant + Blood Red Water + Return from the grave - 26/04/2014

Accadono spesso giornate storte o peggio periodi lunghissimi che sembrano non finire mai colmi di rabbia, frustrazione e angoscia.Impariamo ogni giorno che siamo circondati da falsi, bugiardi e la peggiore feccia che possa esistere.Ma come mi raccontava un amico durante la serata (frase che mi è rimasta particolarmente impressa) "Dobbiamo imparare che ogni qualvolta troviamo qualcosa di positivo che ci fa stare bene ci dobbiamo aggrappare, acchiapparlo e godercelo al massimo senza pensare al negativo traendone tutto ciò che di buono ci può dare".Questo è in sintesi il discorso e ciò è quello che anche io sto imparando a fare minuto dopo minuto della mia vita.E stasera di benefici ce ne sono stati parecchi siano essi musica, compagnia o qualsiasi altra cosa.
Arrivato al locale trovo parecchi amici e conoscenti con cui passare piacevolmente il tempo finchè la prima band si appresta ad iniziare :

Ecco quindi gli Holyphant, trio sconosciuto (almeno per me) autore di un riuscitissimo calderone a base di oscuro prog anni 70', stoner e colate di blues.Davvero un inizio bomba quello proposto dalla formazione che ha aperto le danze.Pezzi non eccessivamente lunghi o troppo cervellotici ma che andavano dritti al punto con parti chitarristiche incisive contagiate da notevoli inserti blueseggianti negli assolo e una sezione ritmica che faceva il suo lavoro donando linfa vitale alle canzoni.Un plauso anche alla voce, davvero bella, piena, con un anima e una tonalità perfetta.Questi elementi messi insieme formano davvero un efficace muro di suono.Le composizioni si dimostrano snelle ed asciutte, potenti e melodiche senza annoiare tranne forse qualche episodio a mio parere meno riuscito ma nel complesso mi sento davvero soddisfatto di ciò che ho visto ed ascoltato!!!Aspettiamo il disco di debutto, forza ragazzi!!!

Ora si scende davvero nel buio totale con l'esibizione dei Blood Red Water che già dal nome si capisce che non sarà una cosa pacifica.Il quartetto veneziano con a sorpresa una batterista (prima volta che vedo una ragazza alla batteria di una band doom) suona come detto un doom/sludge mortifero, lentissimo e malvagio.
C'è poca speranza nel sound di questi ragazzi.Un serpente veleonoso in agguato nell'ombra pronto a dilaniare i malcapitati che si ritrovano a passargli vicino.Un veleno che agisce lentamente e morbosamente smembrando i sensi poco a poco e colpendo all'improvviso con letali fitte al cuore.Questo fa la band mentre la voce urla che siamo alla fine di tutto con ferocia e cattiveria.Non ci sono mezze misure.Loro sono così...freddi e spietati.Personalmente non amo tantissimo questo tipo di sonorità ma devo dire che impressionano positivamente!!!

E arriva il gran finale con i Return form the Grave che rivedo con piacere dopo averli ascoltati di supporto ai Black Moth dove in quell'occasione sfoderarono una prova più che convincente.Ero quindi curioso di constatare la forma di questa band.Beh sono bastati pochi minuti perchè qualsiasi perplessità venisse spazzata via.Ancora più fieri, epici e deflagranti i nostri pestano davvero di gusto combinando i Black Label Society, doom alla Black Sabbath (soprattutto a livello vocale combinato però con un certo mood alla Phil Anselmo) e bordate stoner a tutto volume.La sezione ritmica sembrava una mitragliatrice (il lavoro di batteria equivaleva ad una guerra mondiale!!!) seguita a ruota dalla chitarra che definire indiavolata è dir poco.Quest'ultima prediligeva gli assalti frontali piuttosto che gli assolo (molto pochi quelli eseguiti) e ciò non  stato necessariamente un male anzi, ha sempre tenuto alto l'interesse senza perdere nulla in efficacia.Il cantante Jacopo è sempre il solito animale da palcoscenico nonostante l'influenza del singer dei Pantera faccia sempre parte di lui ma non ne facciamo certo una colpa anzi.Ragazzi miei se vi capitano tra le mani non ve li perderte!!!Supportate la nostra scena invece dei soliti nomi esteri perchè la qualità esiste anche davanti a casa vostra!!!!

Finito il concerto le chiacchiere sono andate avanti fino quasi alle 3 del mattino tra risate e discorsi musicali.
Ed è sempre un piacere!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Maximum Festival - 21/04/2014

Nella vita capitano molti imprevisti, cose che ti fanno riflettere, cose che ti cambiano in meglio o anche in peggio.Non si sa mai cosa può capitare.Accadono magari eventi che ti stravolgono, ti confondono o ti portano a non capirci più nulla di quello che ti sta intorno.Cerchi allora dei punti di riferimento, magari delle persone o un qualcosa che ti indichi una giusta via da seguire.Ci sono certezze durante la nostra esistenza ?Molti diranno no, altri si, altri che una è sicura al 100%...io invece mi pongo nel mezzo e dico che alcune certezze ci sono e una di queste sono le nostre passioni che ci aiutano durante il nostro cammino.E come le nostre passioni anche il Maximu Festival e l'Altroquando sono delle certezze...certezze che troverai sempre ottima musica ed ottime persone e che ogni volta che ci andrai saranno sempre le stesse e sempre diverse.
La giornata è senza mezze misure uno schifo...gonfia di pioggia, freddo e vento ma non ci lasciamo spaventare dal tempo immondo perchè per quanto sia dura a noi piace e quindi ci dirigiamo alla volta di Zerobranco per assistere al festival di quest'anno ridotto ad una sola giornata.
Arrivato in loco il festival era già iniziato quindi partiamo con la prima band che ho potuto vedere :

Partiamo quindi con i Tundra, particolare trio veneziano composto da batteria e due bassi senza nessun uso di chitarre.E' musica distorta, rugginosa, contorta, che colpisce lo stomaco e tende ad annientare i sensi.E' stoner grezzo e psichedelico con melodie compresse e lasciate a morire in agonia tra note urlanti e beat martellanti.Esibizione molto buona e tecnicamente soddisfacente.La band on stage si presenta riservata e decisa a mettere davanti la musica conscia che ciò che fa è quello in cui crede.La setlist privilegia un certo mood oscuro, una sorta di malessere corale che primeggia nel lento scorrere del suono.Quando finiscono resta una sorta di eco bizzarro.Da rivedere assolutamente!!!Bravi!!!

Seguono i Black Dago da Verona nello stage interno (ricordiamo che quest'anno le bands si dividono tra il palco esterno e quello interno più piccolo).Il quartetto veneto propone garage/stoner che tende a ricercare una sorta di equilibrio tra parti rock'n'roll e le bordate più lente e pachidermiche/stordenti.Devo dire che la prima parte della setlist non mi ha convinto molto ma poi le cose si sono ribaltate con la parte finale dello show dove il gruppo ha sfoderato più grinta, groove e calore desertico.Anche per loro necessito una seconda visione per farmi un idea più piena.Per il momento show buono ma con riserva.

Andiamo avanti con i The Clamps da Brescia sul palco esterno.Quando si presentano sul palco guardo il chitarrista e mi viene subito un dejavù e penso "io quello lo conosco!!!" E difatti si trattava di Cristiano, ascia anche degli Humulus, qui sempre in veste di voce/chitarra.Ammetto di avere un debole per il suo modo di suonare.Il suo stile in qualche modo si riconosce ed oggi mette la sua sei corde al servizio di brani meno improntati sullo stoner/doom dell'altro suo gruppo ma su composizioni più veloci e rock'n'roll ma imbastardite con giri chitarristici colmi di potenza ed un energia pazzesche.Lo stoner è presente e seppur poco distorto rende la musica davvero coinvolgente grazie all'uso di cori stile Motorhead e ritornelli a efficaci ben fatti.Tecnicamente ineccepibili e grondanti passione e sangue il trio non ha risparmiato le energie neanche un attimo.Una delle migliori esibizioni del festival e sicuramente una bella sorpresa!!!A fine concerto mi sono preso anche il cd perchè ne valeva davvero la pena dopo uno show del genere!!!Grandissimi!!!

Proseguiamo con un altra vecchia conoscenza ossia i Douge da Montebelluna.Torniamo quindi allo stoner estrapolato dal loro unico per ora album all'attivo.Anche oggi l'esibizione è stata positiva come le altre a cui ho assitito.Ottimo bilanciamento tra le parti più aggressive e quelle più delicate e psichedeliche.I pezzi sono sia potenti che pregni delle giuste parti melodiche senza eccedere verso una o l'altra parte.Come già detto la voce è uno dei loro punti di forza, fiera e potente con la giusta personalità.La parte strumentale è potente quanto basta seppure forse necessità un'evoluzione o comunque non ha ancora trovato la via esatta da seguire.Fa insomma il suo lavoro ottimamente ma ancora non ha quella scintilla che faccia brillare i pezzi.Anche i ritornelli per quanto potenti non riescono del tutto a scintillare di luce propria.Ma per ora sicuramente possiamo godere di una più che valida realtà nostrana.Continuate così!!!

La fame comincia a crescere quindi mi procuro le cibarie e mi gusto il gruppo sucessivo ossia un altro ritorno all'Altroquando, gli austriaco/italiani Solrize.Il quartetto è deciso a dimostrare al pubblico mezzo infreddolito dalla pioggia (che comincia a martellare i tendoni) e dal vento, quello che valgono.Rispetto all'ultima volta sono risultati più convincenti, forse anche più maturi e coinvolgenti.La sezione strumentale mi ha convinto notevolmente di più.Il lavoro di chitarra era bello pieno veloce e potente con quella distorsione tipica dello stoner che la rendeva sfiziosa all'ascolto.Ciò che ancora mi lascia perplesso tralasciando l'ottima esecuzione strumentale sono le canzoni che secondo me non entrano in testa a causa di ritornelli debolucci e una voce che seppur interessante e debitrice di Danzig stenta a decollare.Migliorati insomma ma ancora non ci siamo.Se ci sarà occasione vedremo la prossima volta come si presenteranno.Godibili per ora ma nulla di più.

Dopo di loro sempre più stremato decido che è meglio rientrare anche perchè dovendo lavorare il giorno dopo necessitavo riposo non essendomi ancora ripreso del tutto dalle fatiche dei giorni precedenti.Prima di andarmene però cerco e trovo Vic Du Monte (primo bassista dei Kyuss) per salutarlo e per i convenevoli di rito e lascio il festival, almeno per quest'anno.
Ringrazio nuovamente gli organizzatori, la Godown Records, lo staff dell'Altroquando, tutti gli amici che ho rivisto e tutto il simpatico pubblico presente.Alla prossima edizione.

Alla prossima compari!!!


domenica 4 maggio 2014


Reportage Hellmetall + Silverbones - 20/04/2014

Non ero al massimo della forma questa sera e quindi mi scuso se sarà un reportage a metà ma tra il lavoro e le non eccellenti condizioni fisiche sono stato costretto a vedere solo una delle due bands che si sarebbero esibite.Quindi chiedo perdono ai pirati Silverbones nel caso leggessero questa recensione.La prossima volta vedrò di essere presente anche perchè quando li vidi di supporto agli Alabastrum mi presero molto.
Tempo di arrivare quindi al locale e chiacchierare con amici e conoscenti che la prima band dopo il soundcheck si appresta ad iniziare :

Provenienti da Udine e zone limitrofe gli Hellmetall prendono possesso del palco dell'Old Saloon di Pederobba.Molte cose saltano subito all'occhio lasciando di sicuro molta curiosità nelle menti degli spettatori.Andiamo quindi con ordine.Il genere proposto è una sorta di folk metal data la presenza sia del violino che di diverse parti melodiche riconducibili ad atmosfere antiche.Ma la cosa si ferma lì dato che poi arrivano alcune sorprese come l'abbigliamento da  militari, i testi quasi tutti riguardanti tematiche belliche tratte per esempio dalla seconda guerra mondiale (diciamo che fanno come i Sabaton) cantati nel loro dialetto e dulcis in fundo arriviamo alla spina dorsale ossia il sound che anima le canzoni del gruppo.Difatti una delle cose che mi hanno piacevolmente impressionato è che il gruppo non cade nel tranello del folk metal da balera ma come detto prima prende il violino e lo mescola con robuste frustate thrash metal con un cantato in screaming tipico del black metal.L'ibrido finale seppure con qualche cosina da sistemare è davvero interessante e i pezzi svolgono davvero il compito di non lasciare indifferenti.In particolare mi sono piaciuti molto i momenti più lenti dove l'enfasi battagliera emergeva particolarmente.Tecnicamente i ragazzi ci sanno fare e anche la tenuta del palco era su buoni livelli anche se posso capire fosse difficile muoversi dato che erano in molti on stage.Che dire insomma ?Un ottima scoperta e davvero un ottimo concerto.Spero di rivederli prima possibile così mi faccio un idea migliore e magari prendo il loro demo dato che mi sono scordato di chiederglielo.

Sarebbero poi seguiti i Silverbones con il loro metal piratesco ispirato ai Running Wild ma come dicevo non stavo benissimo quindi rimanderemo ad un altra volta.

Alla prossima compari!!!