domenica 13 aprile 2014


Reportage Alabastrum + Silverbones - 12/04/2014

Era da molto che mi ci voleva una seratina metallica come questa e dato che era di sabato non me la sono lasciata scappare.
Lavorativamente negli ultimi tempi sono avvenuti dei cambiamenti e quindi stasera ero fisicamente a terra con più di dieci ore di lavoro alle spalle.Arrivo a casa, ceno e parto per il Bar 701 situato a Selva del Montello.Mezzo rimbambito riesco a trovarlo senza troppe difficoltà quindi entro, tempo di salutare un po' di persone che la prima band della serata inizia :

Bella scoperta i Silverbones da Conegliano (se non erro) portabandiera (in tutti i sensi dato l'epico gesto nel finale, ma per scoprirlo andateveli a vedere) di un certo modo di intendere l'heavy metal duro e puro come fece a suo tempo un certo Rock 'n' Rolf.Parliamo quindi di metal pieno zeppo di melodie piratesche (ammetto di avere un debole verso queste sonorità) e canzoni colme di cori da cantare con i pugni in aria.
Sinceramente mi sarei aspettato cover a profusione ma invece a sorpresa la band ha presentato moltissimi pezzi propri fin dalla epica intro.Le canzoni hanno un  buon tiro e cosa importante sono infarcite di belle melodie e ritornelli ben studiati per coinvolgere il pubblico, elementi insomma non da poco e se a ciò uniamo una più che buona prestazione tecnica piena di energia e passione possiamo dire che il concerto è pienamente riuscito.La band si presenta sul palco pure con i costumi di scena calandosi pienamente nella parte.Si sente molto la mancanza di band che suonino questo genere e sentire dal vivo perle forse dimenticate o ignorate da molti come Lead or Gold, Blazone Stone o Port Royal mi ha ritrasmesso la voglia di ascoltare inni da vecchi bucanieri rimasta sopita per troppo tempo.Spero arrivi prima possibile il loro album di debutto, sono davvero curioso.Bravi bravi!!!!

Ed eccoci alla seconda band.Personalmente ero sempre più provato e più di una volta mi si chiudevano gli occhi dalla stanchezza ma ho fatto di tutto per tenere botta.Da Montebelluna ecco gli Alabastrum.Se prima eravamo sul classico heavy/power ora passiamo al power/prog sinfonico che mescola Sonata Arctica, Symphony X, Rhapsody od Fire e company.Tempo di assestarsi con il primo brano che non molto tempo dopo il cantante sparisce in bagno a causa di un colpo al naso dato dal manico del basso se non ho capito male.Passato qualche minuto ricompare sul palco e dopo l'intermezzo splatter/gore il giovane quintetto riparte a raffica con le sue atmosfere fantasy, voci eroiche, tastiere e melodie sognanti (con diversi inserti medievali/folk).Stavolta finalmente c'è anche la potenza oltre che alla melodia.I volumi erano equilibrati e leggermente in favore della sezione metallica del gruppo quindi sezione ritmica micidiale e una chitarra udibile perfettamente sia nei riff che negli assolo.Stasera è stato il loro miglior concerto.Lasciate perdere sbavature, imprecisioni tecniche o stupidaggini del genere perchè quelle succedono sempre e a chiunque.Parliamo di emozionalità e coinvolgimento.Come per i marinai sotto bandiera nera che hanno suonato in precedenza anche loro hanno offerto un ottima prova ben bilanciata tra violenza e melodia.L'unica cosa che mi sento di dire è il migliorare un pochino i ritornelli perchè un po' si perdono mescolandosi con le strofe e aggiungere a mio parere qualche coro che renderebbe più corposo il sound.Per il resto sono pienamente soddisfatto.Bravissimi anche loro!!!!

E' tempo finalmente di ritornare a casa per il meritato riposo dopo aver salutato tutti.

Alla prossima compari!!!

Reportage Kim Bingham - 11/04/2014

Il fascino per l'estero nella cultura italiana odierna porta spesso a situazioni imbarazzanti.Tralasciando i nomi grossi della musica italiana è oramai noto che i musicisti fuori dai nostri confini hanno un mostruoso hype.Attirano attenzioni che i nostri gruppi che sputano sangue di continuano non riescono mai ad ottenere essendo anche qualitativamente e tecnicamente migliori.Di recente ho appurato che anche in Francia non stanno messi tanto bene.Non si crede più nelle possibilità del proprio paese...abbiamo un governo che sta affondando la Nostra Arte e noi invece di proteggerla continuiamo a supportare solo i prodotti esteri.Di pienoni come stasera ne ho visti davvero pochi e per fortuna che mi ero recato al locale in anticipo o sarei rimasto compresso in una zona dove non avrei visto nulla.
La protagonista sale quindi sul palco :

Ci sono parecchie cose da dire e non so nemmeno se me le ricorderò tutte sul concerto di Kim Bingham.Partiamo subito con l'elogiare il trio orgogliosamente italiano che ha accompagnato Kim ossia Alberto Rigoni al basso, Stefano Silenzi alla chitara e Denis Novello alla batteria.Tre mostri di tecnica che hanno impreziosito il set senza essere invadenti ma dando quell'extra di potenza e dinamicità che altrimenti sarebbero purtroppo mancati.Riagganciandomi all'ultima affermazione sono dell'avviso che alla musica della giovane donzella per il 95% manchino tiro ed energia.Il suo stile pur essendo sul pop(molto)/rock(poco) è parecchio latente in quanto a coinvolgimento.I pezzi sono debolucci e fiacchi tranne qualche caso come la tosta What a Drag (tra le mie preferite) e sono privi di quella scintilla che possa accendere gli animi almeno nella versione dal vivo.Credo sia stata voluta la scelta di ammorbidire il sound dato che nei dischi precedenti un pochina di cattiveria c'era e poteva rendere appetibile la proposta.Per quanto vocalmente e tecnicamente la protagonista del concerto se la cavi in maniera più che discreta a mio parere sono i pezzi che non convincono.Sarò fustigato per ciò che dico ma non mi interessa.Non dico che la sua musica non meriti un ascolto...il suo stile è piacevole e melodico ed adatto ad essere di compagnia in ogni momento senza la minima difficoltà.Io personalmente mi aspettavo di più, la credevo più aggressiva e sfrontata sul palco ma non è stato così pazienza.Mi è dispiaciuto poi che l'applauso più eclatante sia venuto fuori per l'esecuzione di una cover di un brano italiano...ma non riusciamo proprio ad apprezzare le novità invece delle cover ?E' così impossibile ?Poi vorrei fare l'ennesimo appello al pubblico perchè ne ho davvero le scatole piene...se non vi interessa un concerto evitate di urlare ogni due secondi...evitate di fare commenti idioti ai musicisti che sono sul palco...poi al gruppetto di buffoni che lanciavano aeroplani di carta sul palco statevene a casa la prossima volta, questa è mancanza di rispetto!!!!Aspetto i vostri commenti se volete ne ho per tutti!!!!
Kim ha scherzato sul gesto ma non so fino a che punto le abbia fatto piacere ricevere certi regalini mentre stava suonando la sua musica.
Il set ha previsto parecchi pezzi dato che il minutaggio di ognuno era ridotto e dopo i bis sono andato comunque a salutare la ragazza.Tornerà questa estate in zona quindi credo che la rivedrò per vedere se la mia è stata un impressione sbagliata o no.

Alla prossima compari!!!

Reportage Jeremy Spencer - 09/04/2014

Altra serata sfiziosa al Mattorosso e con un altro pezzo di storia della musica che si esibirà sul palco del sempre più quotato locale montebellunese.Niente male l'affluenza per essere un mercoledì sera, anzi decisamente più di quanto avessi previsto.
Oggi giornata durissima...dieci ore di lavoro, fine turno alle 20, cambio veloce e di corsa al locale per trovare un posto decente e per fortuna ne trovo uno quasi davanti al palco.Tempo di cenare e chiacchierare un po' che l'ospite speciale si presenta on stage :

Davanti a un nutrito pubblico Jeremy Spencer fa (timidamente direi) la sua apparizione assieme all'italianissima band si supporto (praticamente la stessa che suonò assieme live a  Leroy Emmanuel).Parliamo di un chitarrista che ha suonato assieme ai Fletwood Mac per diversi dischi/anni, non certo un pivellino potremmo dire che non ha nulla da dimostrare a nessuno.La serata che si è quindi svolta ha immerso l'audience in un clima che profumava di antico.Nessuna contaminazione, nessuna evoluzione all'orizzonte, nessun tentativo di rendere la proposta più accessibile per i non appassionati se non in sporadici interventi più melodici.E' quel blues polveroso e caldo che va assaporato piano piano come un bicchiere di whiskey davanti al fuoco di un camino.Oltre alla classica "musica del diavolo" il buon Jeremy inserisce qua e là dei rimandi al southern rock giocando molto con lo slide (il mitico "bottleneck" insomma).Personalmente avrei apprezzato se la chitarra fosse stata più alta in quanto molte volte è rimasta soffocata dalle tastiere.Negli assolo combinati si sentivano solo o quasi le note del bravissimo tastierista, un vero peccato perchè non ci ha permesso di godere del tutto dell'esibizione.(almeno per chi si trovava nelle prime file, non so se più indietro se si sentisse meglio).Batteria e basso come volumi erano giusti e non tendevano a dominare troppo.Difficile anche stavolta dire un opinione riguardo ad un musicista.Io poi che sono giovane non ho mai potuto vederlo all'opera con la sua precedente band quindi cercherò di basarmi solo su quello che ho visto durante il concerto.L'approccio è molto soft, lento con una musicalità che si muove quasi in punta di piedi aggirandosi nell'oscurità con solo la luce di una candela per illuminare la via.Le note canticchiate dalla chitarra si susseguono soffuse e placide ben accompagnate dalla morbida voce del nostro intrattenitore.L'unica pecca che forse ha messo a dura prova il pubblico è stata l'esecuzione di pochi pezzi più veloci o comunque più energetici che spezzassero un po' il ritmo.Parlando con qualcuno il concerto è stato deludente per la mancanza di brani più movimentati ma in finale è un piccolo neo se guardiamo l'esibizione nel suo complesso.Se non sbaglio era pure il suo primo tour da solista quindi in parte l'emozione può essere stata un fattore che ha portato lo show su questa via.Ma va bene così...ne avessimo di più di musicisti di tale calibro!!!Il musicista dopo la fine del set non ne voleva proprio sapere di fare bis (difatti notavo che era parecchio provato) ma alla fine il pubblico lo ha convinto facendolo suonare un altro brano.
Bella serata!!!Grazie nuovamente al Mattorosso!!!!

Prima di andarmene mi avvicino al tavolo della band per salutare Jeremy e mentre uscivo ho notato con molta tristezza che quasi nessuno ha fatto lo stesso...ma la speranza continua a resistere!!!

Alla prossima compari!!!

giovedì 10 aprile 2014


Reportage David Lenci and The Starmakers + Alice Tambourine Lover - 05/04/2014

Esiste qualcosa che ci circonda che noi non possiamo vedere ?Esiste un flusso energetico che collega le persone ?Esistono dei segni che in qualche modo ci indicano un determinato sentiero da seguire ?Noi scegliamo la nostra strada in base a ciò che sentiamo dentro di noi...io però personalmente se ci rifletto sento che c'è qualcosa di più, c'è come una sensazione di armonia spirituale tra alcuni di noi...non credo sia un tipo di contatto che hanno tutti...e più passano gli attimi più mi rendo conto che forse la strada intrapresa porterà a qualcosa.Volti, parole, persone, amici...in qualche modo sono tutti pezzi di un mosaico il cui collante è la musica...
Stasera infatti è un enorme gioco a incastri e tutto piano piano si allinea alla perfezione...ogni pezzo trova il suo corrispondente...come le lancette di un orologio che finiscono di compiere il loro giro per poi cominciarne un altro ecco che trovo nuovamente lungo la mia via amici e conoscenti che non vedevo da tempo sia esso breve o lungo...Fabio dei Temple of Deimos, Gabriele dei Pek, Alice e Gianfranco (Ex Alix), David degli Ojm, Diego degli Ivy Garden of the Desert, Frank (ex Poison Deluxe)...tutte persone che in qualche modo nella mia lunga via hanno contribuito a farmi diventrare ciò che sono...e non c'è nulla di meglio che incontrarli tutti insieme per ridere e chiacchierare serenamente.E ovviamente non possono mancare i live quindi partiamo subito con la prima band :

Da Bologna gli Alice Tambourine Lover continuano a dimostrare come si possa fare grande musica suonata con il cuore pur essendo italiani.In un settore dove ci si accoltella l'un l'altro e si tende a sottovalutare i musicisti nostrani la coppia presenta ad un folto pubblico una musica semplice e genuina ma capace di penetrare ogni difesa usando semplicemente una voce e due chitarre.C'è la malinconia e la tristezza del blues, c'è la grinta del southern-rock, c'è una soffice aria psichedelica...le note sono piccole carezze, delle lievi pennellate su di una tela...la voce di Alice nella sua peculiarità ammalia come il canto di una sirena ma sa anche essere dura come la cruda realtà...le sei corde disegnano ambienti solitari, caldi ma allo stesso tempo freddi, tristi forse.Sono viaggi musicali a bordo di un automobile in un tunnel buio ma di cui riesci a vedere comunque l'uscita.E' un pentagramma che rispecchia la vita odierna e i due album da cui il gruppo attinge sono ciò che vediamo nello specchio.Sono probabilmente un esempio di cosa avremmo realmente bisogno...di calore, di affetto, di amore, di amicizia...valori che sono stati dimenticati in favore di lavoro, stress, denaro e tecnologia...in fondo anche alla musica di oggi manca quello spirito originario, quell'energia che non necessitava di produzioni stellari o trucchi live/studio per essere apprezzata dalle persone.Il duo ci tende la mano e dice "noi siamo qui" e attendono un vostro gesto...noi sappiamo cosa fare...e voi ?
E' sempre un piacere ascoltarli, grandi persone e grande musica!!!!

Seguono David Lenci and The Starmakers, band che ha tra le proprie fila membri di Pek e Temple of Deimos (rispettivamente basso e batteria).Qui assistiamo a delle bordate grunge/stoner con la chitarra di David in primo piano atta a maciullare tutto quello che trova a volumi davvero alti per farci godere al massimo dello show.Il buon Fabio stasera accompagna il vocione roco di Lenci a suon di martellate alla batteria invece che con la sua fidata chitarra.Nonostante fosse un po' ingessato nei movimenti ha davvero massascrato la batteria non risparmiando la minima goccia di sudore e il resto della band non è stata da meno macinando note su note e durante le pause veniamo intrattenuti dai discorsi di David che spaziano tra l'ironico e il delirante.Le distorsioni colpiscono gli spettatori con violenza acida.Sono note acide, ubriache e moleste pregne di una sorta di malessere che viene sputato in faccia senza mezze misure.Anche loro tendono a trasmettere una riflessione su come va il mondo però in maniera più grezza, minimale e mostruosa.Duri, sporchi e cattivi ma a noi piacciono così.Se magari i volumi fossero stati un pochino più equilibrati riuscirei a dare un opinione migliore ma al momento devo fermarmi qui e rimandare ulteriori impressioni al prossimo ascolto live!!!

E' tempo purtroppo di saluti.Chissà tra quanto li rivedrò ma ringrazio ognuno dei presenti per la splendida serata!!!!Vi voglio bene!!!

Alla prossima compari!!!

domenica 6 aprile 2014


Reportage Made Of Sun - 30/03/2014

Molte volte si cerca di sorridere anche se le cose vanno male, ci si fa forza cercando di essere comunque allegri e sereni nonostante le avversità.La giornata parte un po' malinconica ma allo stesso tempo è calda, il sole ci sta già anticipando che all'estate non manca poi così tanto.Parto in anticipo considerando che non so esattamente se le indicazioni di google maps siano veritiere.La strada è abbastanza lunga e come al solito trovo un traffico equivalente al nuvolone da impiegati di fantozziana memoria.Fortunatamente arrivato a Mogliano Veneto sbaglio trovo senza incasinarmi troppe volte la via giusta e per miracolo trovo il locale al primo colpo con tanto di posto auto davanti ad esso.Entrando nel locale scopro di essere il primo e che manca ancora un bel po' all'inizio dato che l'orario era stato posticipato.Poco male dato che l'attesa non si fa minimamente sentire.Il tempo vola chiacchierando con la band e con la cantante Giulia (attuale cantante anche dei Teodasia) a cui si aggiunge un altro amico di vecchia data ossia il mitico Onofrio degli Ashent.Piano piano poi il piccolo e accogliente locale (chiamato La Lampada che consiglio a tutti di farci un salto a mangiare) si riempie di amici e parenti del gruppo compreso anche il chitarrista Fabio dei Teodasia.Mentre il concerto inizia comincio a cenare.Non c'è nulla di meglio che ascoltare buona musica cenando altrettanto bene per cui andiamo ad iniziare :

I Made of Sun si apprestano quindi ad iniziare.Quartetto locale composto da Giulia alla voce e chitarra, Andrea alla chitarra e voce, Marco alle tastiere e chitarra ed infine Riccardo al flauto e cori.La setlist ha previsto l'esecuzione di numerose cover oltre che all'unico ep finora pubblicato chiamato Seasons che lascerò momentaneamente da parte.Non non voglio tanto dilungarmi sulla bravura dei musicisti che si sono dimostrati ottimi esecutori pieni di passione e calore.Ho notato anche un enorme miglioramento della voce di Giulia che da quando la vidi con gli Eliseum è maturata rendendo il suo timbro più pieno e maturo.La cosa che comunque mi ha colpito di più del concerto è stato il crearsi all'interno del pub di un atmosfera di serenità e pace come se la musica del gruppo fosse una sorta di veicolo magico che porta agli spettatori sensazioni piacevoli.Il folk acustico venato di atmosfere celtiche/fantasy non è solo musica, è un bacio tra innamorati, un abbraccio tra amici, una stretta di mano...è una cura per il malessere, è una persona che fa di tutto per farti sorridere e ridarti il buon umore che prima avevi smarrito in qualche buio tunnel.La simpatia durante il concerto tra una pausa e l'altra contribuisce ad aumentare la sensazione di cui vi parlavo prima.Questi sono momenti che fanno stare bene con se stessi e con gli altri e di ciò bisogna essere grati alla band.Altra nota di merito è stata l'esecuzione del già menzionato ep; trattasi di un concept di cui non voglio rivelare i dettagli perchè è più interessante sentirlo spiegato dal vivo man mano che viene suonato che non leggerlo su di un blog.I pezzi li ho trovati molto accattivanti, freschi e piacevoli da ascoltare in ogni momento della giornata grazie al fascino che riescono a sprigionare.Che dire insomma per concludere ?Supportate le band locali perchè daranno sicuramente più soddisfazioni che i soliti nomi lodati da tutti.Hanno bisogno di noi, non manchiamo di dargli l'affetto che meritano!!!

A fine serata non sono mancati saluti e abbracci augurandosi di incontrarsi nuovamente quanto prima possibile.Grazie a tutti!!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Anneke Van Giersbergen + Anna Murphy - 02/04/2014

Sono in situazioni come queste che si vede il vero appassionato di musica...quello che non manca alle occasioni speciali.Purtroppo stasera siamo davvero pochi e ciò mette davvero preoccupazione...mi ricordo un Bloom parecchio più gremito che non stasera e non si tratta di trovarsi in un altra città o data.In molte occasioni ho visto il locale più affollato anche per gruppi meno conosciuti.
Arrivo in zona che le porte sono già aperte, quindi tempo di fare il biglietto e fare un giretto che comincia la prima ospite della serata :

Era da molto che non vedevo dal vivo Anna Murphy...me la ricordo ancora sul palco assieme alla sua ex band, gli svizzeri Eluveitie autori di un riuscito e pesante connubio di folk e death metal.Mi chiedevo quindi verso quali lidi la giovane musicista si sarebbe avventurata.La ragazza si presenta quindi sullo stage accompagnata dalla sua band.Vestita in maniera molto più sobria del passato parte quindi con la sua setlist lasciandomi parecchio perplesso.Di quello che suonava una volta è rimasto poco o nulla anzi ha fatto un po' la scelta dell headliner abbandonando il metal in favore di sonorità rock alternative, anche pop potremmo dire.Riguardo ad Anna tralasciando la sua bella voce, eterea e sognante, credo che questa proposta musicale non sia esattamente nelle sue corde.Non so se sia lei la compositrice dei pezzi ma in ogni caso le canzoni si presentano deboli e fiacche come se avessero qualcosa da dire ma che non trovassero le parole giuste per esprimere i propri pensieri ed emozioni.Qualcosa di buono ogni tanto salta fuori, alcune melodie sono coinvolgenti ma non bastano a salvare un esibizione buona dal punto di vista tecnico ma non certo a mio parere dal punto di vista del coinvolgimento.Aggiungete pure che la chitarra dopo poco è svanita nel nulla facendoci sentire un concerto più ritmico che non melodico.Anna non manca comunque di ringraziare tutti non mancando ogni due secondi di dire che apprezza lo spritz e la cucina italiana.Sembra che la band avesse un pochino esagerato e fosse in stato di semi abbiocco.Concludendo show non proprio esaltante sul lato musicale ma che comunque ha mostrato un'artista che si vuole rinnovare ed evolvere.

Nella pausa cambio palco incontro diversi amici e conoscenti ossia Francesco degli Arkaios, Enrico dei The Moor e pure Fabio dei Serenity.Tempo di salutare anche Anna che la protagonista della serata sale sul palco.Anneke Van Giersbergen e il suo gruppo sono pronti a farci vibrare l'anima.La cantante ha cambiato nuovamente look tornando al capello corto rosso fuoco come ai temi dell'album Home.Come dicevo non siamo in molti, un numero davvero osceno per un artista di tale livello.Ma lei non se ne cura minimamente anzi sorride, saltella, balla, si diverte e non manca per un solo istante di accompagnarci durante il concerto.Io non sono un grandissimo estimatore del suo repertorio solista come forse sapete, ammiro invece la sua splendida voce che dal vivo è ancora più dolce, delicata e soffice che non su disco.Il suo timbro è così intenso e femminile che è impossibile non rimanerne affascinati.Anche se le canzoni personalmente non mi entusiasmano rimango rapito dal suo modo di cantare.Ad un certo punto del set Anneke ha intrattenuto i presenti con qualche brano senza la band.Vi confesso che l'emozione era così forte da farmi scendere una lacrima da quanto grande era la commozione.Altrettanto è successo con Strange Machine presa dal suo repertorio con i The Gathering; il trasporto emotivo è stato assolutamente altissimo.Nonostante il metal non faccia più parte del suo modo di concepire la musica se non in sporadiche occasioni il suo talento emerge sempre sia su disco che dal vivo dove può esprimere tutto il suo potenziale.Anche oggi la musicista scende dal palco per ballare qualche momento in mezzo a noi per poi tornare a cantare imbracciando anche la chitarra in diverse occasioni.Immensa!!!!

A fine concerto speravo di poterla nuovamente incontrare per salutarla ma a causa di un forte mal di gola e una forma non proprio ottima è dovuta subito ritirarsi a riposare.Peccato.

Alla prossima compari!!!

mercoledì 2 aprile 2014


Reportage Give Us Barabba + The Moor - 28/03/2014

"Allora, apriamo il nostro solito dibattito, chi vuol parlare ?Lei Filini ?Calboni ?..." Qualcuno si ricorderà questo epico dialogo che poi sfoecerà nell'altrettanto epica affermazione del ragionier Ugo.
Questo inizio sta ad avvalorare una mia tesi che oramai ho ripetuto molte volte ma che qui calza ancora di più a pennello.Chi si muove per andarsi a vedere un concerto di questi tempi ?Una miriade dirà qualcuno...aumentiamo lo zoom sui concerti di bands locali...già lì la risposta cambia o meglio subisce una mutazione...e tutto si riduce a cover band o musica propria...e qui il dibattito dell'inizio non finirebbe mai...l'unico epilogo di questi tempi è il vedere pienoni nei locali dove si esibiscono tributi a musicisti più o meno discutibili....
Molte volte ho trovato occasioni di litigio su queste problematiche sentendomi dire "sulle cover/tributi vai sul sicuro perchè si conoscono le canzoni e non si rischiano fregature".Mi chiedo cosa ci sia di gratificante nel copiare, nell'essere solo dei cloni senza un anima propria.Dire che basare il proprio animo di musicista sul copiare equivale ad essere offensivi ed avere un idea malata.
Beh stasera diciamo che il pubblico non era proprio assente ma onestamente mi sarebbe piaciuto che ci fossero stati più curiosi che solo gli appassionati di sonorità alternative.Ancora il pubblico non capisce che se non ci diamo una svegliata rischiamo di trovarci davvero nella situazione imbarazzante di non avere più cose nuove...una volta c'era il desiderio della scoperta...ora c'è la volontà del nulla...
Fortunatamente non la pensiamo tutti così...
Appena finito di lavorare parto all'istante per godermi una serata che si dimostrerà decisamente potente.
Arrivo al locale, ceno con calma facendo quattro chiacchiere con alcuni conoscenti.Ed ecco che si comincia :

Attaccano i The Moor, band che già conoscevo da parecchio tempo da quando li vidi al Revolver di San Donà di Piave.Il loro sound con il tempo ha trovato la sua via.Partono dal rock e lo contaminano con diverse sfumature che lo rendono accattivante e coinvolgente senza perdere di vista il lato tecnico e l'aspetto melodico.Il concerto attinge dal disco di debutto, (unica loro opera pubblicata al momento) e mostra quanto di buono possa fare una band quando ci mette impegno e passione senza per forza dover copiare e basta.Sanno essere duri e pesanti (le chitarre suonano furiose in diversi momenti abbracciando una sorta di metal alternativo), complessi ma senza perdere di vista l'immediatezza componendo canzoni brevi senza infarcirle di parti troppo cervellotiche e risultando quindi indigeste.C'è anche un velo di malinconia nelle loro composizioni, la dinamica sezione ritmica scandisce diverse volte momenti musicali sofferti, autunnali.Sono sensazioni fredde, note dolenti si susseguono sul pentagramma che questi quattro ragazzi fanno interagire con noi tramite la loro musica.L'esibizione scorre compatta, precisa, emozionante con quella raffinatezza e classe che li ha sempre accompagnati fin dal loro primo Ep.E' musica intelligente e suonata con il cuore, non è banale e soprattutto è originale e di questo la musica ha bisogno.Un concerto che ha saputo deliziare i palati di più persone, che fossero appassionati di rock, di metal o di sonorità progressive/alternative.Bravissimi!!!

E ora segue un altra band a me personalmente sconosciuta che risponde al nome di Give Us Barabba.Di band folli ultimamente ne ho scoperte diverse (di recente notai i Phobic Pleasure) e oggi tocca a loro.Stravaganti e a loro modo geniali che amano viaggiare per vie traverse, che prediligono le strade meno battute rischiando di non ottenere nulla e infischiandosene se lo scotto da pagare sarà l'anonimato perchè l'importante è provarci consci del fatto di non aver ceduto a compromessi per il successo.Anche per loro l'ironia è fondamentale in ogni cosa che si tratti di suonare o intrattenere il pubblico nelle pause tra un pezzo e l'altro.Il loro genere è un miscuglio festaiolo di metal, reggae, sperimentazioni inedite d'avanguardia che intersecano prog, funky e new metal...salgono on stage mascherati oppure vestiti in bilico tra il casual e il senza-senso.Danno spettacolo con il loro fare al limite tra il cabaret e il circense e fanno altrettanto sfoderando un lotto di canzoni che seguono dei tunnel dove non si sa mai cosa possa capitare.Da un momento all'altro può spuntare un sax, un coro melodico ai limiti del pop, micidiali e violente partiture metalliche oppure atmosfere allegre degne di raduni sulle assolate e calde spiagge della Giamaica.Si può parlare di evoluzione come anche di originalità...questi sono i bersagli a cui puntano i sei componenti (tutti provenienti da esperienze musicali differenti) con o senza il consenso degli altri.La band esprime la propria arte.Ammetto che personalmente non sono stati facili da digerire ma sicuramente sanno come attirare l'attenzione in un epoca dove vige la normalità, la staticità e la routine abbinate a tonnellate di musica copia-incolla.Show arduo ma altamente stimolante che sicuramente ha fatto guadagnare loro parecchi fan o curiosi come il sottoscritto!!!

Alla prossima compari!!!