lunedì 20 maggio 2013


Reportage Maximum Festival - 01,02,11/05/2013

Ed eccoci a raccontare come è andata la nuova edizione del Maximum Festival.Ogni anno che passa vengono fatti dei notevoli passi avanti sia nel bill che a livello organizzativo.
A far da cornice all'evento oltre alla trattoria Altroquando, che non mancherà di rifocillare gli ospiti con deliziose portate (che seppure in versione limitata in confronto al menù classico si difende ottimamente anche con l'aggiunta nuova delle pizze), vi è la presenza di stand di dischi e merchandise, poi la zona del palco grande è stata ampliata (ricordo totalmente coperta e attivissima anche in caso di pioggia) garantendo più spazio al pubblico e il palco piccolo è stato spostato vicino al main stage, localizzato sempre al coperto e aumentato un po' di dimensione.La forza di questo festival sta nel fedele pubblico e nella passione che ognuno degli organizzatori ha messo in questo progetto.A volte mi è capitato di leggere nel web come sia possibile garantire sempre così tanti concerti a prezzi bassi o adirittura gratuiti chiamando anche svariati gruppi sia italiani che esteri.Beh la risposta mi sembra ovvia.Qui non ci sono Rockstars, non si fanno le cose solamente per gonfiare il portafogli.Quando si crede nelle musica, ci si mette il cuore e ripeto la passione anche se nel piccolo i risultati si ottengono.Il pubblico molto eterogeneo formato sia da appassionati che da musicisti seppur non in grandi numeri non ha mai mancato di supportare il Maximum in questi anni e sono convinto che continuerà a farlo.
Bene partiamo con il reportage delle giornate del festival a cui ho partecipato :

01/05/2013

Questa giornata prevede una moltitudine di bands a partire dal pomeriggio quindi seppur un po' devastato dalla serata precedente con i Meshuggah, verso le 16 arrivo in tempo per la prima band che stava per cominciare.
Attacca il duo strumentale Backing Band Project che fa deflagrare un deciso e potente di mix di stoner e grunge sul già nutrito pubblico.Interessante il connubio basso/batteria che riesce a tenere sempre alto l'interesse con pezzi non lunghi puntando dritto al sodo senza troppi orpelli.Bravi!!!
Seguono i Fastback, band rock'n'roll che nonostante non brillasse per i pezzi proposti (a mio parere ripetitivi e poco coinvolgenti) ha intrattenuto i presenti con molta energia e simpatia e ciò non è poco.Le canzoni si susseguono veloci e gli applausi non sono mancati!!!Divertimento e allegria assicurati.
Andiamo avanti con i Clepsydra che ci propongono una sorta di rock anni settanta mescolato con il pop e un pizzico di blues.Anche loro se la cavano senza infamia e senza lode.Forse quel che manca è un pochino di aggressività e tiro perchè alla lunga le canzoni tendevano ad annoiare.
Durante l'esibizione colgo l'occasione per mettere qualcosa sotto ai denti.Tempo qualche minuto e comincia la prossima band.
E qui veniamo ad uno dei punti forti della giornata ovvero l'esibizione dei sardi King Howl Quartet che scatenano letteralmente il putiferio con un concerto devastante che mescola blues, punk, rock'n'roll e stoner.Un gruppo che fa davvero la differenza con una chitarra infuocata, una sezione ritmica modello schiacciasassi e un cantante che sfodera un ugola pazzesca senza mai perdere un colpo che tuonasse sui pezzi più violenti che su quelli più lenti e blues.I pezzi sono delle belle mazzate ma non sono mai privi di melodia che viene sempre incorporata alla potente struttura delle canzoni.Il pubblico è altamente coinvolto e infiammato e di certo non si dimenticherà di questo concerto.Una cascata di applausi alla fine è ampliamente meritata.Grandissimi!!!!
In attesadel prossimo gruppo vado a salutare la band e ovviamente acquisto del cd con firme e foto non è mancato!!!
Continuiamo con i Mad Penguins, trio che fa dello stoner più classico la sua arma vincente ossia un continuo stordimento neurale a suon di atmosfere soniche "grasse" e pesanti come un macigno.Niente male la voce, malsana e "tossica" al punto giusto.Le canzoni anche se non originalissime facevano il loro dovere e gli appassionati del genere hanno avuto di che gioire.Ottimi!!!!
Si prosegue con un'altra chicca del Maximum, un piccolo gioiello che forse si è esibito ad un orario strambo in quanto parte del pubblico aspettava la prima band nel main stage e un'altra parte chiacchierava o mangiava.Un vero peccato in quanto la qualità anche qui era altissima.
I Lord Shani cambiano le carte in tavola e ci propongono uno show raffinato e diciamo "oscuro".Unica band della giornata con voce femminile e che ci permette di degustare un sound che attinge sia dal prog italiano che da quello estero combinando atmosfere cupe, elaborate ma in ogni caso pregne di melodia unite a delle parti di chitarra più pesanti che inglobano folk, stoner e blues.Non è facile descrivere la loro musica perchè unisce molti elementi strumentali che comunque coesistono in maniera armonica guidate (e qui lo dico) da una cantante superlativa, una sorta di sciamana che usa la sua voce come se fosse uno strumento muovendosi a suo agio nelle trame psichedeliche partorite dagli strumenti.Ovviamente mi darete del matto ma la voce mi ricordava il timbro di Mina e la similitudine continua a restarmi in testa.A voi la sentenza.Magnifici, grande band e grande musica!!!
Ora è tempo di concedersi un po' di riposo e cenare in attesa delle band seguenti.Tempo di un giretto per salutare i Lord Shani e i Fatso Jatson e cominciano i Vibravoid sul palco principale.
Li avevo visti tempo fa al Punky Reggae di San Zenone e suonarono un gran concerto.Stasera il gruppo vuole spingere di più con un acustica migliore, un palco più spazioso e un impianto luci pazzesco e difatti il trio (con un nuovo batterista) mette su uno spettacolo ad alto potenziale psichedelico, spaziale e sognante.Lo show decuplica quanto di buono visto la volta precedente risultando una gioia per i padiglioni auricolari.Nessun difetto è appuntabile alla band.Stasera il trio ha dato assolutamente un ottima prova sotto tutti i profili dosando i viaggi mentali scaturiti dalle svariate parti psych, assieme al tiro rock che permea le loro composizioni, derivative si ma ottimamente composte.Grandi!!!!
Sul palco piccolo c'è ancora tempo per assistere all'esibizione degli Herbamate che stordiscono ulteriormente a suon di stoner acidissimo senza risparmiare energie ma dando al pubblico tutta l'energia che hanno in corpo e sicuramente ci riescono bene con tecnica e furore.La tecnica c'è e le buone canzoni pure.Ottimo lavoro!!!
Purtroppo comincio a sentire segnali di cedimento e quindi dato purtroppo l'accumularsi di ritardo nelle esibizioni resto per un po' di concerto degli Yawning Man, band che vede tra le proprie fila il bassista dei Fatso Jatson.
Beh di certo questi non sono certo dei novellini e si sente, la loro musica è quello che si potrebbe definire una sorta di prima ondata del post-rock, una musica sognante, eterea, forse un po' ripetitiva ma suonata ad alti livelli con una grande tecnica e tanta ma tanta passione.I pezzi sono delicati ma non disdegnano incursioni in territori stoner risultando quindi più oserei dire "epici" mai banali o scontati.Trio assolutamente spettacolare che tecnicamente lascia a bocca aperta per la classe sprigionata.

Oramai vinto dalla stanchezza e perchè la mattina dopo la sveglia è alle 5:30 e la strada del ritorno è lunga purtroppo mi vedo costretto a lasciare, almeno fino al giorno dopo.

02/05/2013

E siamo a tre concerti in tre giorni.Il sottoscritto non è propriamente in forma ma non voleva perdersi questa serata e quindi si tiene botta il più possibile.Arrivato a destinazione trovo il deserto.Poche anime si aggirano per locale, fa freddino e il sonno da recuperare pesa ma piano piano complici qualche parola con dei conoscenti le forze tornano.Tempo di bere qualcosa e davanti a pochi ma fedelissimi attacca il primo gruppo.

"Donne, è arrivato l'Arrotino!!!Ricchi premi e cotillons!!!" tuona il cantante dei Bleeding Eyes e si scatena un bel putiferio.Per quanto abbia visto i ragazzi dal vivo è sempre un piacere assistere ad un loro concerto.Quella genuinità, quella passione che mettono in quello che fanno, il loro essere semplici e non credersi delle prime donne come purtroppo fanno in molti li rende speciali.Ovviamente la musica è sempre un enorme punto di riferimento, difatti il loro metal incrociato con lo stoner/sludge aromatizzato con il blues è sempre una garanzia.Seppure davanti a poche persone i ragazzi non si rattristano ma anzi ci danno dentro ancora di più a suon di chitarre che alternano momenti veloci e pesanti costruendo delle piccole sculture blues/psych seguite a ruota dalla micidiale sezione ritmica che non lascia respirare.Stasera viene nuovamente privilegiato l'ultimo disco da cui ne vengono estratti diversi pezzi tra i quali quelli in italiano che a mio avviso rendono alla grandissima.Sia nei pezzi più corti che quelli più dilatati i ragazzi non perdono un colpo suonando con sicurezza e ottima tecnica coinvolgendo al massimo gli spettatori.La setlist piano piano si esaurisce ma oggi è impreziosita dalle diverse compars
ate di un ospite speciale e fisso del Maximum.Andate a gustarvi le foto e capirete meglio!Come sempre grande band, curioso di vedere in futuro dove arriveranno!!!

Tempo una pausetta drink e seguono i Maya Mountains, gruppo che per quanto valido mi ha lasciato un po' perplesso.Il trio propone un rock'n'roll imbastardito con lo stoner e la psichedelia aggiungendo un timbro vocale che ricorda Ozzy Osbourne.Fin qui lo stile non sarebbe neanche male, anzi decisamente interessante.Il punto debole secondo me è che le loro qualità e il loro sound un po' particolare non sono valorizzati a dovere in quanto i pezzi per quanto ben suonati non riescono a centrare del tutto il bersaglio ma ci girano intorno.C'era qualcosa che non mi convinceva nello show, sia le parti più rock che quelle atmosferiche non erano amalgamate in maniera armonica e la voce stentava un pochino a emergere risultando soffocata,Magari era solo una serata storta.Necessitano ulteriori visioni e ascolti per dare un opinione migliore.

E arriviamo agli headliner della serata, gli americani Naam purtroppo davanti ad un pubblico scarsissimo, da veri professionisti mettono su uno show che come accade spesso, riesce a ripagare la comunque misera cifra del biglietto (solo 5 euro!!!).I quattro si prodigano in uno show dagli svariati sapori e aromi pescando da diversi generi creando pezzi che profumano di Deep Purple/Pink Floyd grazie alle tastiere molto prog anni settanta, aggiungono poi delle atmosfere psichedeliche/spaziali e condiscono il tutto con delle parti più aggressive inserendo delle belle mazzate stoner.L'inizio è leggermente soporifero ma poco dopo la band si scalda a dovere e mette su uno spettacolo assolutamente coinvolgente pescando a piene mani dall'ultimo disco suonandolo quasi per intero miscelando viaggi nel cosmo, intriganti sperimentazioni prog e schitarrate stoner (ottimamente pompate dal lavoro di basso e batteria).Fantastico l'uso delle tastiere che donano un tocco vintage alla struttura dei brani.Grande anche l'uso della chitarra che cambiava spesso registro adattandosi a diversi stili musicali.Il pubblico era rapito e visivamente interessato, la curiosità era molta per questo quartetto e sicuramente è stata soddisfatta in pieno.Assolutamente uno show che doveva essere visto, della sana musica suonata da veri musicisti.Grandiosi!!!!

A fine show mi infilo nel backstage per i soliti convenevoli meritati come tutti gli applausi ricevuti!!!!
Si sta facendo tardi e quindi rientro alla base.

11/05/2013

E si arriva all'ultima giornata, la degna chiusura del Maximum Festival.Purtroppo per orari di lavoro non mi è stato possibile vedere tutte le band quindi tempo di finire il turno, andare a prendere la mia ragazza e via di gran volata.Di pubblico stasera ne ho visto parecchio di più del solito anche se quantivamente è stato sotto le mie aspettative.

Arriviamo al locale mentre stanno suonando i Kani che sparano un ferocissimo e bastardo rock'n'roll sui presenti.Ci godiamo quindi gli ultimi pezzi mentre ceniamo.Salgono subito alla mente i Motorhead come stile difatti le canzoni sono debitrici al 99,99% del trio capitanato dal leggendario Lemmy.I ragazzi comunque suonano ancora più grezzi e cattivi puntando sulla potenza e sull'impatto il che va di sicuro a loro favore.Poca originalità ma tanta grinta!!!!!

In seguito ci spostiamo nel main stage per assistere allo show degli svedesi Bombus.Il concerto non è stato male ma a dirla tutta non sono rimasto granchè impressionato.Il loro stoner/psych/rock con una punta metallica per quanto potente stentava a decollare, nei pezzi corti e più d'impatto dove si andava dritto al sodo la band era più interessante ma in quelli più lunghi la musica a mio parere tendeva un po' a perdersi per strada non trovando una direzione che destasse l'interesse.L'uso delle voci non era male, un cantato roco si adattava bene alle composizioni, ma guardando il tutto nel complesso non aiutava a far risplendere il concerto.Ripeto qui è questione di gusti, i ragazzi hanno suonato bene, con grinta e passione con il giusto tasso tecnico ma erano poveri di idee.A mio avviso comunque da rivedere in futuro.

Ed ecco l'ospite più atteso del festival, Mr. Danko Jones sale sul palco mettendo a ferro e fuoco il Maximum.Grazie alla man forte di Atom Willard alla batteria il trio si scatena dando forma ad uno spettacolo ad altissimo voltaggio.Delle vere e proprie mitragliatrici, pezzi scagliati a tutta velocità sui presenti che più di una volta innescano un pogo furibondo e Danko non manca in ogni pausa di gasarsi per quello che vede e sente.Un personaggio che dal vivo sprigiona un carisma assolutamente enorme di pari passo con il suo ego affamato di acclamazioni e sentire inneggiare il suo nome di continuo.Il lavoro di batteria ha un tiro micidiale, molto punk/rock, essenziale, potente e dal gran tiro.Il leader tempo due pezzi si toglie la giacca restando in camicia nera e sputa davvero sangue ogni millesimo di secondo a suon di rock'n'roll primordiale, quello che ti scuote dentro e ti fa muovere ogni cm del corpo.Non ci si accorge nemmeno del tempo che passa e il concerto finisce in un batter d'occhio.In parecchi erano qui per lo show e vedendo le facce tutti erano soddisfatti nessuno escluso!!!Show di altissima qualità!!!

Tempo di incontrare Danko finito lo show ed è tempo di lasciare il Maximu (almeno fino al prossimo anno!!!).

Doveroso fare alcuni ringraziamenti : Max e la Godown Records, tutto lo staff del festival e dell'Altroquando
che ha ospitato l'evento (cameriere, cassiere, cuoche, Oriano, i pizzaioli, dj, merchandise, bancherelle), tutti i gruppi che hanno suonato e ovviamente il pubblico che ha sostenuto con passione il festival!!!!

Grazie a tutti!!!

Alla prossima compari!!!

lunedì 6 maggio 2013


Reportage Meshuggah + Decapitated - 30/04/2013

Non ci credevo quando ho visto che l'unica data italiana degli "Ebrei Folli" sarebbe stata al New Age di Roncade.Occasioni del genere sono rare e per di più il giorno dopo è di riposo fortunatamente quindi andiamo a devastarci.Il pubblico stasera sarà davvero quello delle grandi occasioni e riempirà parecchio il locale sfiorando il sold-out.
Tempo di arrivare al locale, incontrarmi con dei conoscenti tra cui Miss LadyWolf e bere qualcosa che inizia il gruppo di supporto :

Attaccano i Decapitated con il loro death metal tecnico e schizzato, stile non molto distante dal sound degli headliner ma comunque pregno di originalità e più incline al pugno in faccia che non alle ferite mentali.
Questa è la seconda volta che li vedo e la formazione mi sembra cambiata nuovamente ma alla fine il risultato finale non andrà compromesso.La band ci dà dentro fin dai primi secondi colpendo durissimo e con violenza.I pezzi sono tecnici e ricchi di cambi di tempo ma hanno un anima pregna di immediatezza e incisività perciò si riesce a godere dallo show senza dover per forza metterci la testa.Un antipasto eccellente in attesa del quintetto seguente.Il tempo vola via veloce e lo show finisce con molti applausi di incoraggiamento per i polacchi.Grandi!!!
Nell'attesa degli headliner e anche perchè il caldo era insopportabile e non si respirava più ho fatto un giretto al merchandise e ne ho approfittato per salutare i Decapited.

Ed eccoci al piatto forte.I Meshuggah non si fanno pregare e trascinano o meglio ci buttano tutti dentro un vortice di violenza psicologica senza precedenti.Un continuo martellare la mente graffiandola e violentandola
senza pietà contribuendo al massacro con un uso delle luci allucinante, schizzato e disturbante.Finiamo tutti in una dimensione di odio e disperazione scandite dalla voce profonda e glaciale, non c'è melodia che sarebbe la salvezza se non qualche sprazzo negli assolo di chitarra ma portano solo alla follia, scende l'oscurità scatenata dal basso e dalla batteria e lì non c'è più scampo.Questo mix letale viene poi amplificato dal caldo mostruoso che toglie totalmente il fiato.Purtroppo dopo un po' ho dovuto allontanarmi verso la zona merchandise e ascoltare più che vedere.L'inferno è in ogni caso sempre presente più che mai donando scariche orgasmiche che mai ci si aspetterebbe.I pezzi sono contorti, elaborati, criptici senza ritornelli ma solo un flusso malvagio di death/thrash metal industrializzato freddo come una lama pronto a colpire.Uno show a cui non serve dire i titoli delle canzoni, sarebbe inutile.Questa è un esperienza, i musicisti non sembrano nemmeno umani ma delle macchine impazzite.Mostruosi, micidiali e devastanti!!!
Immensi!!!

A fine concerto si sono pure dimostrati disponibili tranne uno dei chitarristi che ha proprio ignorato tutti, peccato davvero ma comunque grande serata!!!!

Alla prossima compari!!!!

Reportage Tolo Marton - 27/04/2013

Amo particolarmente questo musicista in quanto fin da quando lo vidi dal vivo la prima volta ad una festa della birra una vita fa.Me lo ricordo ancora quel concerto.Ce ne sono stati altri nel corso del tempo, uno più bello dell'altro, per me è stato impossibile non affezionarsi alla sua musica e data l'occasione di questo concerto in un accogliente pub irlandese a Mareno di Piave il mix di cibo e musica è stato irresistibile e non potevo non presenziare.

Tempo di arrivare e fare una bella cena a base di bruschette, sandwich club e dolce che il concerto si avvia quindi iniziamo :

Accompagnato da Andrea De Marchi alla batteria, Walter Dal Farra al basso e Simone Bistaffa alle tastiere il protagonista della serata Tolo Marton sale sul palco e come si suol dire fuoco alle polveri.
Quando si vede una band o un musicista diverse volte, come dico sempre si fa fatica a trovare le parole giuste per descrivere cosa si prova ma farò il possibile.
Niente da dire sulla preparazione tecnica del gruppo, sono dei professionisti, si sente e si vede quando un musicista SUONA.
Non posso non dire che anche se il tempo passa Tolo è sempre una garanzia ad ogni concerto.Non me ne è mai capitato uno di qualità scadente e stasera la serie continua senza che ci sia un solo anello debole della catena.Supportato da una deliziosa sezione ritmica profumata dalle tastiere il chitarrista trevigiano sfodera un eccellente prestazione da tutti i punti di vista.Anzi, quello che a mio parere rende speciale e talentuosa l'arte di suonare la chitarra di Marton è quel mescolare raffinatezza, dolcezza e delicatezza perchè le note anche se spesso sono inserite in uno strato rock non sono mai troppo dure ma tendono ad accarezzare con pennellate di malinconia ma anche di serenità.La setlist prevede estratti da diversi album suonati con estrema perizia, tecnica e tanta passione.Ogni canzone viene suonata in maniera così spontanea e naturale da risultare quasi banale, ciò che impressiona molte volte è l'intesa e anche stasera nella migliore tradizione jazz-blues bastano qualche occhiata e gesto per capirsi mentre si suona, ciò mi lascia sempre a bocca aperta, c'è come un legame invisibile che unisce i vari musicisti e ciò è altamente affascinante.
Il pubblico non ha mai smesso di incitare la band per tutta la serata dimostrandosi partecipe e molto caloroso supportando di continuo con applausi continui.

A fine concerto un saluto alla band e a Tolo è d'obbligo, non riesco a non farne a meno.Il rispetto e la stima per la sua musica non verrà mai meno.Grazie Tolo!!!

Alla prossima compari!!!

Reportage Avantasia - 16/04/2013

Ed eccoci ad uno degli eventi dell'anno.Una sola data in Italia e quindi non potevo perdere l'occasione di vedere uno show a cui non capita di assistere tanto spesso.
Nonostante sia arrivato abbastanza prestino della band nemmeno l'ombra, solo in seguito sono venuto a sapere che era in giro per Milano e niente è servito girare per ore dato che non ho incontrato nessuno di loro.Purtroppo con mia somma delusione a fine concerto i musicisti si sono concessi poco o niente, solo una manciata di firme e foto e poi volatilizzati, alcuni senza farsi nemmeno vedere.In fondo non eravamo molti all'esterno, atteggiamenti un po' da superstar che lasciano il tempo che trovano.

Andiamo quindi con la recensione del maestoso concerto :

 Più che concerto è stata una maratona.In totale il super-gruppo nato dalla mente di Tobias Sammet ossia gli Avantasia hanno suonato per quasi 3 ore e mezza.Uno show che ha messo a dura prova la mia resistenza e non credo solo la mia.Per quanto il tempo sia volato è stata tosta, ma ne valeva la pena.
Allora cominciamo dalla scaletta :
  1. Prelude
  2. Encore:
Mai mi sarei aspettato di ascoltare così tante canzoni in particolare poi sentire The Seven Angels completa senza nessun taglio è stata davvero una sopresa.
Andiamo quindi sulla prestazione della band.Beh c'è ben poco da dire in quanto tutti sono stati ai limiti dell'eccellenza!!!!Tobias ha partecipato a quasi tutte le canzoni e infatti più di una volta è sparito nel backstage per riposare lasciando la scena agli altri ma in ogni caso il suo mix di intrettenitore e cantante rende alla perfezione.Vedere Kiske è stata un emozione immensa, nonostante gli anni passino la sua voce è sempre stellare e fa venire i brividi ad ogni nota.Bob Catley dei Magnum mette a disposizione la sua magica ugola e i pezzi lenti prendono il volo, su qualche pezzo ci mette anche un pochino di cattiveria in più dimostrandosi un grandissimo cantante.Eric Martin nonostante non sia prettamente un cantante metal a tutti gli effetti mette a disposizione la sua voce al massimo delle sue possibilità dando un anima molto soul ai pezzi.
Segue Ronnie Atkins dei Pretty Maids che senza troppi giri di parole fa deflagrare la sua voce con una potenza paurosa, una vera belva da palcoscenico, la vecchia scuola come sempre non delude mai.Proseguiamo la lunga lista con i coristi ovvero Amanda Somerville e Thomas Rettke.Allora se li prendiamo esclusivamente per il loro lavoro ai cori non so dare un opinione precisa in quanto si sentivano molto poco le loro voci.Prendendoli invece in sede separata Amanda ha davvero una bellissima voce, dolce piena ed eterea che nelle ballate letteralmente esplode, Thomas sfodera un ugola d'acciaio dimostrandosi un validissimo cantante.Andiamo ora ai musicisti, a dire il vero solo uno a mio parere si è distinto.Quasi tutta la sezione strumentale ha fatto il suo lavoro senza dare niente di particolare in più.Felix degli Edguy alla batteria
ha svolto il suo compito e basta ma mancava un qualcosa che rendesse la prestazione memorabile.In ogni caso comunque tutti perfetti senza dubbio.Ma l' "oscar" indubbiamente va a Oliver Hartmann che oltre a svolgere un grandissimo lavoro alla chitarra e ai cori si occupa anche di cantare come voce solista mettendo in ombra la maggior parte dei musicisti giovani che si vedono oggi.Immenso!!!!
Poi da segnalare è stato il massiccio coinvolgimento del leader Tobias, che ha intrattenuto il pubblico a suon di battute dimostrandosi realmente stupito dell'accoglienza che il pubblico italiano ha riservato alla band.
Che altro dire, sommate una prestazione globale da brividi, supporto infinito del pubblico a suon di cori, urla, applausi e corna al cielo e otterrete uno dei migliori concerti a cui si possa assistere.Se ci fosse stata un po' di più disponibilità con i fans magari si parlerebbe di concerto perfetto a mio parere.
Vergognoso poi che la band sia stata costretta a vendere il merchandise fuori dal locale altrimenti i costi sarebbero stati troppo alti!!!!
Serata comunque magnifica, emozioni a mille e musica di altissima qualità!!!!Grazie di cuore!!!!

Alla prossima compari!!!