mercoledì 4 dicembre 2013


Reportage Bleeding Eyes + Captain Mantell + Mondo Naif - 30/11/2013

Serata fredda, gelida in tutti i sensi.Tutti rinchiusi a casa,in discoteca o pub per fighetti di dubbio gusto per eludere il minaccioso clima, ansioso di mietere ogni vittima possibile.C'è però una chiamata, un richiamo per quei pochi di questi tempi che ancora possono dire di sentirci ancora bene.No non si tratta del Bat-segnale, di un allarme di evacuazione o di una guerra imminente.Qualcuno ha preparato una serata particolare dove non serve essere qualcuno, non serve apparire o far vedere a tutti che siamo importanti.A questo qualcuno non interessa di che partito sei, cosa indossi, quanti soldi hai o che accidenti di macchina hai.
L'importante è esserci, condividere quella che si chiama passione per la musica, supportarla, amarla e dare il massimo del sostegno.Non stiamo parlando di matrimonio ovviamente ma quasi, un rapporto duraturo che si instaura tra le persone grazie ad essa.E fa piacere rivedere molti conoscenti accumunati dall'arte oramai dispersa tra radio, tv e politici incompetenti al servizio di uno stato che non fa nulla per garantirne la sopravvivenza.
Stasera ammetto che sono distrutto fisicamente oltre che in parte mentalmente ma non posso mancare.
Finito il turno alle 20.15, cambio vestiario e mi dirigo da amici per cenare e discutere piacevolmente di qualsiasi cosa ci permetta di rilassarci, sulle note dei Grand Magus.
Bene, partenza per Santi Angeli attraverso buie strade solitarie, case senza luci e ombre minacciose.Il paese non è da meno, sembra una "Silent Hill dei poreti" per citare il famoso videogame, con una punta di ironia ovviamente.Il locale si trova diciamo "in centro" ed è l'unico luogo dove si intravede qualche anima di numero superiore alle 4 unità.
Conoscenti, amici, amici di amici, conoscenti di amici...siamo tutti lì per passare una bella serata.Dopo aver conversato è ora di iniziare :

Con piacere rivediamo on stage i Mondo Naif, trio montebellunese dedito ad uno sfiziosa collezione di brani infarciti di ruvidezza grunge, annichilenti bordate stoner, malinconici testi in italiano, dolenti ondate sonore sfioranti il doom e tanto blues.E' una musica adatta al periodo, crepuscolare, ghiacciata pregna di un certo modo di intendere il dolore, le esperienze vissute, la vita quotidiana così tragicamente statica.I ragazzi anche stasera non si fanno pregare e accendono i propulsori a tutta potenza.I suoni sono ottimi e permettono di godersi il concerto fino in fondo.Il sound "Sotterraneo" del gruppo (oramai un nuovo stile musicale) è come sempre una garanzia.E io che una volta non mi soffermavo a dedicargli il giusto tempo.Mi scuso nuovamente e pubblicamente per averli snobbati.O forse è anche la propria personale crescita musicale che ha influito.
La setlist privilegia il per ora unico, LP, un nuvoloso viottolo ribollente della rabbia chitarristica di Alberto che fa letteralmente urlare il suo strumento affondando ogni nota nelle orecchie dei presenti con ottimi giri doom/stoner e assolo davvero potenti e con melodie mai assenti ma bilanciate con la furia omicida.
Il lavoro di batteria è sempre una garanzia di potenza ed efficacia e la giusta dose di creatività.Il basso è il consueto pugno allo stomaco, fa tremare la terra.La voce è un incrocio tra la drammaticità del blues e l'acidità del grunge.Che dire insomma ?Un inizio di serata così fa ben sperare per un finale altrettanto grandioso!!!!

Tempo di spararci una pizza (nonostante l'ora tarda ci siamo concessi lo stesso lo sfizio) che comincia la seconda band ossia i Captain Mantell, band a me sconosciuta.Trattasi di un duo chitarra+voce e batteria che mi ha ricordato molto Gli Sportivi come attitudine.In realtà mi è stato detto che la band era composta da tre persone e comprendeva un tastierista suonando un genere più sperimentale.Stasera invece la band punta più su di uno show rock grezzo ed essenziale.Minimale nel suo percorrere il pentagramma.Non bada a chissà quali orpelli ma  a scuotere con ritmo e groove.Non male come concerto però non sono stato preso più di tanto.Ascoltando in seguito i pezzi in versione trio sul web ho notato diversi spunti davvero interessanti e facendo il confronto con i pezzi eseguiti durante la serata la differenza si sente notevolmente.Sarebbe stato più spettacolare eseguire i brani con le varie sperimentazioni, in versione rock secondo me hanno perso.Buon concerto comunque.Da rivedere!!!!

Ed eccoci al finale.L'oscuro personaggio di cui parlavo all'inizio sta per arrivare...pericoloso, terribile, marcio, inquietante ma squisitamente vero, fiero di ciò che è, genuino e sincero, non ha paura di dire quello che pensa.Un essere scomodo che mette in mostra il lato peggiore che si nasconde dietro al falso buonismo della società moderna...chiamatelo come volete e ricopritelo di qualsiasi aggettivo...verrà comunque presentato durante il concerto scortato dai suoi fedeli Bleeding Eyes che oggi festeggiano l'importante anniversario di 10 anni di carriera.Un punto di arrivo ma anche di partenza, un momento per fare il punto della situazione ed il pubblico non aspettava altro per scatenarsi.Ma una nota deve essere chiarita ossia il livello indecoroso dei volumi.I due gruppi precedenti avevano suoni perfetti (ad opera se non sbaglio del bassista Marco dei BE), gli headliner invece hanno sofferto di un audio letteralmente tempestoso.Non si capiva nulla, gli strumenti andavano e venivano.La batteria era decisamente bassa tranne che sui primi brani...basso e chitarra ritmica altrettanto...la solista e la voce a colpi si sentivano bene altri no...Davvero un peccato ma in compenso c'è stata energia e parecchio coinvolgimento a partire dai cambi di costume del cantante Simone, assolutamente memorabili!
E finalmente durante la setlist viene menzionato il personaggio misterioso in questione : l'Arrotino, pezzo che è diventato la loro Ace Of Spades o la loro Smoke on The Water, la canzone che meglio rappresenta la band e il suo pensiero.Un pensiero che prende forma in brani come Pozzo senza Fondo o Cruel World e si dipana tra mitragliate sludge/stoner direttamente sulle gengive, psichedelia malata e blues ad alto tasso alcolico grazie all'ottimo lavoro chitarristico di Jason supportato da Luigi alla seconda chitarra.La voce è l'urlo che esprime il disprezzo per lo schifo di società che ci circonda, un ruggito aspro che esprime alla perfezione i contenuti dei pezzi.La sezione ritmica per quanto come il resto poco udibile ha fatto il suo lavoro fino in fondo.Anche oggi c'era nuovamente ospite Ama per alcune parti esclusive di tastiera/elettronica ma purtroppo anche lui si udiva poco.
Peccato che lo show fondamentalmente si sentisse male e non sia durato poi così tanto ma va bene così.Massimo supporto ragazzi.Auguroni per questi 10 anni!!!Al prossimo concerto!!!!

Si è fatto decisamente tardi e tra saluti alle bands, rientro e tutto si son fatte le 2 di notte ma in fondo anche questo è Rock'n'Roll!!!!

Alla prossima compari!!!!

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