Reportage Teodasia + Mugaen + Samel's Fall - 08/03/2013

La giornata lavorativa è stata davvero massacrante e la serata tra pioggia e freddo non dà un gran incentivo per uscire ma in ogni caso si cerca di vincere la stanchezza.E' una di quelle serate che non possono essere ignorate dato che primo il concerto è gratuito e poi c'è dell'ottima musica che aspetta solo di essere ascoltata e per l'occasione sarà molto varia e saprà soddisfare i palati di diverse categorie di ascoltatori.
E quindi si parte per tempo.
Arrivo al locale e come temevo trovo poche anime (chissà perchè mi stupisco ancora di trovare poca gente...ma continuo a sperarci...da appassionato di musica non smetterò mai di supportarla, che sia locale/underground o no!); con il proseguire della serata e l'avvicinarsi dello show degli headliner ci sarà un pochino di gente in più ma secondo me comunque troppo poca per tanto valore e qualità.Continuate a snobbare certi eventi, continuate a idolatrare solo gruppi esteri o quelli che si esibiscono esclusivamente in palazzetti, stadi o festival...non voglio essere troppo pessimista ma il futuro è poco allettante.Ok mi scuso per il mio solito (e ripetitivo fino alla nausea) divagare e proseguiamo.
Tempo di fare due chiacchiere con qualche conoscente (saluti ai gentili Aydan e Jakob degli Elvenking), bere qualcosa e si comincia :

Si parte in maniera decisamente violenta con l'ingresso sul palco dei Samael's Fall, quartetto veneziano dedito ad un thrash metal che profuma di Slayer mescolato con diverse bordate più brutali stile Sepultura.Nonostante non siano proprio in linea con la serata un po' di energia non ci sta affatto male...anzi forse era meglio metterli a metà serata.Comunque show niente male, potente e micidiale quanto basta per scaldare gli animi.Lo show non dura molto finendo dopo una manciata di pezzi.Qui entrano in gioco i gusti, la band tecnicamente fa un ottimo lavoro (soprattutto il lavoro di batteria mi ha intrigato molto) ma personalmente i pezzi si assomigliavano troppo senza avere quel lampo che te li faccia ricordare.Il rischio è sempre quello di finire nell'immenso calderone di band che propongono più o meno il genere thrash/death oramai saturo.Comunque la band è solo all'inizio quindi vedremo nel futuro cosa i ragazzi tireranno fuori.Tanti auguri!!!!

E ora si cambia completamente stile in tutto e per tutto, andiamo sul raffinato, sonorità per palati fini che necessitano molta attenzione e mi spiace dire che eravamo pochissimi sotto al palco, erano spariti tutti, beh peggio per loro.Allora da dove cominciare, immaginate di essere sempre abituati a mangiare semplice come pasta, pizza o cose del genere ed un giorno finite in un ristorante dove vi offrono piatti elaborati e dai sapori particolari (mi vengono in mente risotto con le fragole o magari salmone alle mandorle, cose del genere che poche volte si trovano in tavola).Beh con i vicentini Mugaen è più o meno la stessa cosa.La ricerca dell' originalità, il voler proporre qualcosa di nuovo è un sentimento che la band vuole condividere con tutta se stessa.Tecnicamente eccellente, il giovane quartetto suona un bizzarro ibrido che frulla jazz, elettronica, prog metal e qualche incursione sonora post-rock che ricorda gli ultimi The Gathering (in particolare a livello vocale ad opera della brava Sara accompagnata diverse volte dal tastierista Giuseppe).Insomma tanta carne al fuoco.La formazione è completata dal batterista Federico e dal chitarrista Giuseppe.Come dicevo prima è musica che non ha confini, i pezzi sono eterei, psichedelici con melodie che fluttuano invisibili davanti a noi.In più ci sono parti pesanti che ricordano certi Dream Theater soprattutto a livello chitarristico.Combinate il tutto con uno spettacolare uso delle luci ed avrete qualcosa che di certo saprà darvi un qualcosa in più se cercate emozioni diciamo "alternative".Niente di scontato, difficilmente vi annoierete se vi lascerete cullare dalle sonorità del gruppo.Per concludere, un plauso davvero alla band, sviluppate i vostri punti di forza e non demordete nonostante la dura concorrenza.Bravissimi!!!!

Eccoci alla fine con l'entrata sullo stage dei Teodasia, che rivedo per la seconda volta dopo che aprirono lo show di Pino Scotto a Castelfranco Veneto.Stavolta i suoni sono all'altezza e la chitarra sfodera il suo potenziale e ci permette di godere di molta più energia che l'altra volta in parte è venuta a mancare.Anche la voce si sente decisamente meglio e offre una prestazione di alto livello difatti la cantante Priscilla stasera è intenzionata a riscattarsi dopo il periodo di malattia che l'aveva costretta a stare lontano dai palchi.La ragazza offre uno spettacolo di ottima qualità puntando sempre su uno stile di canto che si discosta dal classico symphonic-metal di cui la band è esecutrice puntando invece su linee vocali emozionali e non liriche come la maggior parte degli altri gruppi (spesso anche forzate).Cerca insomma una via di mezzo, un modo di esprimersi senza dover essere il solito clone della quotata Tarja Turunen.Il resto della band offre quanto di meglio a livello tecnico possa dare, donando agli spettatori massicce dosi di melodia (mai banale o la solita minestra colma di orchestrazioni o satura di cori) che combinata alle parti rock/metal compone una struttura dei brani curatissima e di sicuro impatto.Ribadisco che l'album di esordio Upwards è una assoluta ventata di aria fresca nel panorama del metallo sinfonico.Lo show è un susseguirsi di emozioni vere che a mio avviso molti gruppi più "potenti" non riescono più a dare dal vivo o su disco.Stasera poi c'è un ulteriore chicca ossia l'inclusione di un breve set acustico che mette in mostra ulteriori sfaccettature del potenziale della band.Lo show man mano volge al termine senza perdere intensità o intrattenimento, il tutto con il massimo supporto degli affezionati presenti.Applausi meritatissimi!!!!Complimenti Teodasia!!!!

Tempo di salutare tutti quelli che posso in fretta dato purtroppo l'orario osceno e rientro alla base per riposare una manciata di ore prima di andare al lavoro.

Alla prossima compari!!!!