domenica 20 luglio 2014


Reportage Delaney Davidson - 10/07/2014

Concerto decisamente particolare quello svoltosi al Mattorosso.Difficile definirne i contorni, difficile capirne il significato di ciò che è stato ascoltato.Vediamo quindi di riorganizzare i pensieri e descrivere l'evento della serata al meglio.

Arrivo piuttosto tardi causa impegni in centro città ma fortunatamente la band non aveva ancora iniziato il set.Tempo di iniziare a cenare che Mr. Delaney Davidson sale sul palco accompagnato da un gruppo di primo ordine ossia Pierre Omer dei Dead Brothers (alla chitarra e fisarmonica), Ben Woolley dalla Nuova Zelanda (al basso) e Davide Zolli dei Mojomatics (alla batteria).
Il protagonista mi era del tutto sconosciuto quindi non avevo grandi idee su cosa avrei visto e ascoltato durante il concerto.E devo dire con franchezza che è stato uno show molto strano, da gustare e assimilare a piccole dosi.E' musica colta e sinceramente non capisco molti invasati che si dimenavano di continuo sulle canzoni quando io ero lì che cercavo di entrare in quella corrente impenetrabile come un musicista jazz che deve infilare un assolo durante una jam session.
Sarò io che non ci capisco nulla di musica, sarò forse io che cerco sempre quel qualcosa in più durante uno show dal vivo...non saprei ma sta di fatto che ho faticato molto a seguire la musica.
Il sound è un mix di folk, blues, pop, rock'n'roll ed oserei dire dark...pezzi lenti, atmosferici ed avvolgenti anche se diverse volte ci sono state delle impennate ad opera della sezione rimtica ad opera del bravissimo batterista Davide (il più aggressivo del quartetto) e Ben al basso.
La parte del leone la fanno Delaney e Pierre due musicisti il primo con una voce molto personale ed originale ed il secondo con un gusto melodico decisamente cupo ed oscuro.Metterli insieme equivale a creare qualcosa di complesso perchè il loro intrecci sono tutt'altro che banali ma pieni di classe e raffinatezza.
Allo stesso tempo però sono molto difficili da ascoltare e le melodie non sono così immediate come ci si aspetterebbe.Con il susseguirsi del concerto bisognava cambiare di continuo l'approccio uditivo per entrare in sintonia con il mood espresso dai musicisti.Ma alla fine la mia curiosità è stata appagata sono riuscito ad aprire una piccola porticina che mi ha permesso di assimilare una piccola parte dello scenario immaginario evocato dalla band.Concerto che si può descrivere come "Di classe"!!!

Alla fine un cd me lo sono preso, una sorta di compito a casa per non dimenticare tutto e un saluto alla band era d'obbligo.

Alla prossima compari!!!

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