martedì 3 settembre 2013


Reportage Blues a Balues - 30/08/2013

E chi se lo aspettava ?Per puro caso ho visto la locandina dell'evento appesa in una bacheca solitaria vicino ad un edicola.
Peccato che la cosa fosse poco pubblicizzata ma osservando il quantitativo di pubblico sembra che la voce si sia sparsa parecchio.Un miracolo non c'è che dire considerando come in Italia il concetto di musica sia equivalente ad andare a mangiare nei fast-food piuttosto che al ristorante.
Il mini-festival si svolge in un piccolo parco-giardino in una zona più tranquilla rispetto al caotico centro città.
Va subito fatta una lode per aver organizzato un così genuino evento con stand di cibo, un ottimo palco con suoni udibili perfettamente, qualche bancherella e tanto calore.Di questi tempi certi eventi son sempre più rari.
Tempo di arrivare che le danze già sono iniziate qundi partiamo con il primo ospite della serata :

Anzi sarebbe opportuno parlare di band in quanto i Stefano Ronchi Blues Quintet è una band vera e propria che respira e vibra, viaggia sui binari dettati dai duelli tra armonica, chitarra e tastiere mentre basso e batteria tengono i tempi in maniera precisa ed equilibrata.
Il leader è Stefano Ronchi, chitarrista e cantante dotato di un timbro di voce morbido e passionale ricordandomi Joe Bonamassa come impostazione vocale.Il tocco di chitarra è molto stile southern/blues alla Steve Ray Vaughan ma suonato con meno irruenza e più dolcezza sempre comunque pregna di quella sofferenza tipica del genere.La setlist varia tra cover di artisti famosi e pezzi propri.Tutta la band è coesa e compatta e offre un bello spettacolo alternato tra momenti più "movimentati" al limite del rock'n'roll e altri più intimisti.Il pubblico gradisce molto anche se faceva strano vedere tutti seduti come al cinema senza molti sussulti.
Davvero un ottimo inizio di serata.Complimenti davvero!!!!

Segue un altro bluesman ossia Angelo"Leadbelly"Rossi alla voce e chitarra accompagnato da Andreino Cocco all'armonica e percussioni.Qui siamo sempre sul blues ma c'è da fare qualche precisazione in quanto le sonorità sono decisamente più ruvide, grezze, minimali, "sporche"...insomma un blues originario, meno colto e raffinato se volete ma più puro e genuino.La chitarra e la voce graffiano e le note che escono scuotono gli animi.Anche questa è una "band" che suona con passione e cuore e il pubblico risponde in maniera molto calorosa ad ogni giro e assolo di chitarra ottimamente accompagnate dalla sezione ritmica, semplice si ma potente al punto giusto!
E poi ci lamentiamo che musicisti italiani validi non se ne trovano.Non limitatevi solo a radio e tv.
Grande musica e grandi interpreti!!!!

Non so se in seguito si sia fatta una jam conclusiva perchè sono dovuto rientrare a casa.

Gran serata e ancora complimenti per l'organizzazione!!!!

Alla prossima compari!!!!

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