martedì 5 giugno 2012

Reportage Rhapsody of Fire + Bejelit + Kaledon - 14/04/2012

Serata decisamente appetibile quella di stasera seppure con luci e qualche ombra che hanno reso l'evento un pò diciamo "strano" almeno per il mio parere personale.
Convinto che come di consueto i concerti iniziassero ampiamente dopo le 22 arrivo al locale verso le 22.10.Trovo il parcheggio bello pieno, segno quindi che gli headliner hanno attirato l'attenzione di parecchi spettatori.Tempo di entrare e resto di sasso.Sta già suonando il secondo gruppo.Mi venisse un accidente...i concerti erano cominciati prima del solito e non credo di essere stato l'unico a rimanere fregato.
Un gran peccato anche perchè ero interessato a vedere tutte e tre le bands.

Con mio dispiacere quindi perdo del tutto i Bejelit, primo gruppo che si sarebbe dovuto esibire.

La seconda band in programma arrivata circa a metà show sono i Kaledon che cerco di seguire al meglio dato che non avendo cenato mi sono fiondato al bar il più in fretta possibile.
Beh sono rimasto senza parole dallo show che seppur breve ha dimostrato nuovamente che le bands italiane non devono temere nessuno.Il power-epic dei nostri deflagra sui presenti come una mitragliatrice.I brani sono potentissimi, melodici, accattivanti con la giusta dose sinfonica senza esagerare.Ogni pezzo è più bello dell'altro, la qualità del concerto si è sempre mantenuta alta, buoni i suoni e ottimo intrattenimento.
La setlist privilegia gli ultimi dischi che comunque proseguono il concept iniziato con il primo album.Ogni applauso se lo sono meritato enormemente.

Tempo di salutare la band durante il cambio palco che partono i "nuovi" Rhapsody of Fire orfani del chitarrista Luca Turilli che ha deciso di seguire un altra via con una nuova band.
Ammetto che gli ultimi dischi non mi hanno entusiasmato moltissimo rivelandosi troppo pomposi e poco metallici.Dal vivo però i pezzi ne traggono vantaggio guadagnandone in potenza.
Alla chitarra troviamo un membro dei Sinestesia ad affiancare Tom Hess.Alla sezione ritmica troviamo due pezzi da novanta ossia i fratelli Holzwarth che garantiscono una garanzia.Difatti grazie a loro la prestazione totale sale ad un altissimo livello.Fabio Lione accompagnato (dal maestro Alex Starapoli alle tastiere) si rivela cantante formidabile in ogni caso anche se il cantato screaming non lo vedo adatto nè a lui nè al sound della band.Un gruppo coi fiocchi quindi che nonostante non veda più la presenza di Turilli sa farsi valere.I cavalli di battaglia bene o male vengono suonati tutti e la parte del leone come sempre la fanno i classici dei primi dischi, i brani nuovi ricevono un accoglienza un pò più tiepida ma in finale i Rhapsody hanno sempre dimostrato di essere in grado di risultare efficaci anche dal vivo e non solo su disco.

A fine concerto speravo di vedere un minimo di disponibilità ed umiltà dall'intera band invece ho assistito ad atteggiamenti un pò da prime donne da alcuni membri e ciò mi ha fatto rimanere perplesso...
Mi ha fatto piacere poi incontrare membri di Ashent, Elvenking e Burning Black.

Ottima serata a conti fatti.

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