domenica 12 gennaio 2014


Reportage Debora Petrina - 03/01/2014

C'è bisogno di serate dove devi uscire per scaricare la tensione accumulata, serate che seppur fredde sanno darti quel calore all'animo, serate che ti riempiono quel vuoto che si allarga ad oltranza giorno dopo giorno.
Chi magari mi conosce o legge ciò che scrivo sa che quando compongo una recensione metto sempre una parte di me, qualcosa che mi rappresenti in moto tale da non renderla sterile e senza sostanza.Non voglio parlare solo di musica ma anche di sensazioni, sentimenti, valori, passioni...tante cose che in qualche modo ruotano sempre invisibili ed impercettibili attorno alla musica.
Ore 20:00 di sera.Il solito stressante fine turno.Il solito quotidiano gesto nel timbrare il cartellino, andare a cambiarsi e salire quelle maledette scale per uscire dagli spogliatoi sotterranei fino ad uscire attraversando silenziosi e oscurati reparti.
Oggi mi dirigerò in un locale a me nuovo, scoperto di recente e di cui ignoravo purtroppo l'esistenza.Direzione Treviso quindi fino a raggiungere l'Eden Cafè, un pub dove suonano dal vivo.Il posto è, da quel che ho saputo, un vecchio teatro trasformato in una davvero accogliente struttura per eventi.
Arrivato vado a prendere posto per mangiare (cucina favolosa provatela assolutamente!!!!) e nel mentre attendo trovo colei che suonerà dopo.Rivederla dopo diverso tempo è stato come fare nuovamente pace con un amica.Scambiarci quattro chiacchiere è sempre un piacere.
La cena intanto comincia e verso la fine comincia anche lo show quindi gusto di fretta il dolce e mi sporgo dalla balconata in cui mi trovavo per assistere al concerto dall'alto.

Ed eccola, Debora Petrina (curioso che sia praticamente identica ad ogni anno che passa, il tempo per lei è rimasto fermo....dovrò farmi dire il segreto un giorno) accompagnata dal fedele Mirko di Cataldo.Cominciamo con il dire che entrambi suoneranno un arsenale di strumenti manco fossero un orchestra e sinceramente non me li ricordo nemmeno tutti, si passa dai tradizionali agli atipici fino ad arrivare agli home-made quindi fate voi due conti.
Oggi per la prima volta vedo la cantante imbracciare la chitarra in apertura di concerto e verrà ripresa anche in altre occasioni durante la serata.Noto fin da subito che i set dei suoi concerti diventano sempre più corposi.Questa era la terza volta che la vedevo dal vivo e posso dire con sincerità che mai mi sarei aspettato così tanta carne al fuoco.Parola d'ordine varietà.Recensire tale concerto sarà un impresa, ci vorrebbe il libretto di istruzioni.E' tutto imprevedibile o quasi eppure tutto risulta impaginato con coesione ed armonia, un romanzo in cui anche se le pagine e i capitoli sono mescolati si riesce ad arrivare comunque ad un significato o ad una morale.La musica del duo (peccato per la mancanza di un batterista) è vorace di sapori esotici, bizzarri, di aromi inusuali ma che alla fine ti lasciano quella sensazione piacevole che non ti si scrolla più di dosso.Fondamentalmente il set prevede quasi tutti estratti dal nuovo album "Petrina" tranne qualche concessione al primo disco "In Doma".I brani partono dal jazz e poi si evolvono come farfalle impazzite incorporando e assimilando schegge di pentagramma senza sosta.Mirko passa dalla chitarra elettrica (presente sempre di più durante le canzoni e vi dico che il lavoro alla sei corde era di alto livello, potente ma con classe) alla acustica, al basso elettrico, alle percussioni, agli effetti psichedelici creando quei contorni pieni di sfacettature in modo tale che la protagonista vicino a lui possa giocarci sopra ancora di più.
E la ragazza non è da meno, canta , suona le tastiere e altre mille diavolerie, balla (alla sua maniera con quelle movenze tutte particolari che impari a conoscere e a non farne a meno durante un suo concerto), parla con il pubblico con quel suo fare tra il timido, lo scherzoso e il raffinato.Poi ovviamente stravolgendo tutte queste peculiarità mescolandole tra loro creando un ibrido tutto suo.Citare un pezzo piuttosto che un altro non serve, anzi sarebbe inutile in casi come questo.Riguardo alla tecnica ci troviamo al cospetto di due musicisti notevoli che ne fanno un uso perfetto ossia per dare magia alle composizioni.Niente virtuosismi, diciamo che usano un approccio stile prog anni 70' (i lontani tempi dei polistrumentisti), niente note suonate a velocità assurde,  c'è tutto un percorso del suono che parte dal cuore, prosegue la sua strada ed esce tramite gli strumenti.C'è la volontà di offrire ai numerosi spettatori (anche se non tutti sembravano interessati) qualcosa di più del classico binomio strofa-ritornello ripetuto fino allo sfinimento.Stasera c'è MUSICA!!!!
La forza di due musicisti come loro è il far convivere due anime, una complessa e intricata e l'altra leggera e melodica in una canzone permettendo di essere goduta ed ascoltata da tutti con il minimo sforzo, basta solo avere la volontà di ascoltare e non sentire.Un concerto che definirei fantasioso e fatato, il migliore fino ad ora della musicista padovana.Il tempo è volato e i momenti di noia non si sono mai fatti sentire perchè c'era sempre qualcosa di nuovo che emergeva in ogni attimo che trascorreva.
Spettacolo!!!!Complimenti davvero!!!!

A fine concerto dopo il bis, vado a salutare Debora e Mirko e ovviamente mi piglio il cd nuovo.Una serata gratuita che si è conclusa nel migliore dei modi conversando amabilmente senza che ci siano transenne o security.Negli ultimi tempi basta anche una punta di successo che i musicisti diventano peggio delle modelle, mah...

Alla prossima compari!!!!!

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