giovedì 9 gennaio 2014


Reportage Ivy Garden Of The Desert + Madera - 28/12/2013

E dopo numerosi tentativi andati a vuoto finalmente riesco ad andare per la prima volta a questo famigerato Mattorosso, nuovo locale sorto accanto al mitico Esse Music, negozio di strumenti musicali da anni punto di riferimento per musicisti e non.Il locale in questione è una sorta di pub/birreria con un ottimo palco di notevoli dimensioni e con una qualità dei suoni eccellente.
Unici difetti forse sono l'essere troppo grande ed essendo grande contiene molte persone e molte persone che mangiano e chiacchierano non sempre prestano attenzione a chi suona.Difatti il difetto sucessivo è il caos che diverse volte ha rovinato un pochino le esibizioni nelle parti più atmosferiche.
Dopo aver faticosamente ottenuto "senza uccidere nessuno" due posti versando lacrime e sangue comincia lo show :

Attaccano i Madera, giovanissimo quartetto locale che si appresta a deliziare i presenti con un sound decisamente debitore dei Tool e di alcuni derivati del prog rock-metal moderno come i Porcupine Tree.
Fautori di un sound molto etereo/melodico ma allo stesso tempo oscuro i ragazzi dimostrano di saperci fare con gli strumenti dando vita ad un concerto molto interessante.
Diciamo che traspare molto non solo una ma diverse loro influenze.I pezzi profumano un po' di già sentito soffocando la personalità che a sprazzi però compare, magari timidamente ma fa capolino.
Il set purtroppo non dura molto e quindi è difficile farsi un opinione.Forse indurire le sonorità e renderle più rocciose alternandole alle già curiose incursioni melodiche renderebbe i pezzi più coinvolgenti.
Così la proposta tende a non colpire a fondo il cervello ma resta nell'aria, incapace di affascinare come dovrebbe.Ovviamente la band di tempo ne ha per migliorare data la giovane età.
Buon lavoro e continuate a suonare musica vostra!!!!

E ora veniamo agli Ivy Garden Of The Desert da Montebelluna, trio stoner che gioca in casa.E non si tratta di solo stoner ma è una diciamo evoluzione dello stoner.Non è una band ancorata agli stereotipi del genere ma è una band che con intelligenza sfrutta ogni sua conoscenza per creare qualcosa di diverso.Si prendono gli ingredienti di base e si cerca (come un cuoco) di metterli insieme combinandoli con elementi accessori che rendano la melodia in bocca più tonda, più ricca diciamo.Gasata dai suoni eccellenti la band parte bella carica e sfodera un set robusto e decisamente potente per gli standard soliti a cui i ragazzi ci hanno abituato.L'atmosfera giocava sicuramente a loro favore.Pubblico numeroso e un palco da grandi occasioni sommate insieme possono dare davvero la marcia in più e a sorpresa la band esegue Ivy, pezzo oscuro preso dal primo ep contenente un po' tutte le sfacettature della band.Riprendono il discorso intrapreso del prog degli anni 70', lo combinano con la drammaticità del blues e ci innestano sane dosi di malinconia grunge, pessimismo acido e psichedelia fumante.Questo è il loro mix vincente.Uno stile che piano piano si sta consolidando (si ascolti la traccia che comparirà nel nuovo album, al momento si può sentire solo live) e già questo è un grande passo ossia il trovare uno stile riconoscibile pur facendolo evolvere poco a poco.Come sempre dal lato tecnico i ragazzi sono una garanzia e stasera hanno affrontato a testa alta il pubblico che fosse con pezzi lunghi ed atmosferici come Enchanting Odissey o la mazzata finale curiosamente posta in chiusura come Viscera.Una nota di disappunto a mio parere è stato l' eccessivo uso degli effetti vocali, abusato direi perchè una voce così calda e profonda deve tuonare pulita e pura senza variazioni esterne.
Una conferma come sempre in ogni caso.Auguriamo il meglio a questa e tutte le altre bands che suonano musica originale!!!!

Alla prossima compari!!!!

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