domenica 2 febbraio 2014


Reportage Magnetic Sound Machine - 29/04/2014

Incredibile come succedano eventi che si ricollegano direttamente al passato, a quando hai iniziato a vivere la musica in maniera diversa, a sentirla forse in maniera diversa o magari anche a vederla sotto una prospettiva che fino ad allora non avevi preso in considerazione.Da quando cominciai a scrivere reportage su consiglio di un mio compare mi sono sempre posto la condizione che non dovrei mai aver avuto vincoli o che ci fossero stati altri fattori che mi mettessero in condizione di scrivere cose false.Solo passione e basta, niente altro.
E con la mente torno a quel caldo 4 settembre 2010 a villa Benzi di Caerano durante il concerto di beneficenza per Mick Karn, bassista dei Japan purtroppo scomparso non molto tempo dopo.In quell'occasione vidi la band di stasera per la prima volta e rimasi impressionato dalla bravura e dalla qualità della loro musica.Ebbene 4 anni sono passati ma il ricordo vive ancora, anzi rivive al Mattorosso, locale che si sta dimostrando un oasi nel deserto per la musica indipendente, soprattutto quella nostrana.
Arrivato al locale mi piazzo su un posticino che mi permetta di vedere bene, mangio qualcosa e alle 21:30 circa la band sale on stage :

Si chiamano Magnetic Sound Machine e sono una band locale molto giovane ma che dimostra già di avere le carte giuste per diventare enorme.Andiamo con ordine.Di solito parlo di tecnica in maniera breve e anche qui non andrò troppo oltre perchè sono altre le cose da evidenziare.Dico solo che tecnicamente sono migliorati tantissimo ma cosa importantissima la loro maestria la usano per creare e non per mettersi in mostra davanti ai maniaci dello strumento.
La band parte a suonare e comincia con diversi inediti che davvero spero trovino posto in un possibile nuovo album data la bellezza sonora che esce dagli strumenti del quartetto.Subito dopo l'inizio sono rimasto impressionato dal gusto melodico e di una certa tendenza ad essere attirati verso il prog italiano che è cresciuto con bands tipo Le Orme o la PFM ma che anche ai giorni nostri trova dei numerosi interpreti come Il Cerchio D'Oro.Qui signori si parla di evoluzione pur non tradendo le origini che hanno fatto nascere la band.Il gruppo ha saputo prendere i punti forti che possedeva e partendo dal jazz-rock (o anche fusion se preferite) ha iniziato un cammino di ricerca che lo ha portato a comporre e sviluppare delle melodie pregne di gusto sopraffino e di gran classe.Il tutto comunque non su di un tappeto musicale pop o da banale piano bar ma su di un mosaico oserei dire, un immagine che parte dal pentagramma per poi prendere forme che mutano in continuazione intrecciandosi, fondendosi l'una con l'altra, melodia e tecnica sembra quasi che facciano l'amore tra di loro esprimendo sentimento e passione.E questo è quello che traspare dalla loro musica.Lo show prosegue con inediti e diversi pezzi dai due dischi dalla band che privilegiano più l'aspetto fusion che non quello prog delle nuove composizioni.In questo caso riusciamo in ogni caso a godere degli intricati labirinti dentro cui la band ci porta e la cosa interessante è il vedere come non siano poi così complicati, sembrano inaccessibili all'esterno ma il cuore è genuino e pienamente comprensibile.C'è stata poi una parte del concerto che ha dato spazio al terzo disco (una sorta di tributo alla band strumentale inglese Camel) proponendo delle rielaborazioni di brani scritti dalla band appena citata risalenti al 1975.Prestazione eccellente ma io personalmente tributi, cover ecc. non riesco ad accettarle in più non conoscendo le canzoni originali non potrei dare un parere completo quindi andiamo oltre.Verso la fine e nei bis vengono suonate cover di artisti funk oppure sempre sul genere fusion di cui non ricordo esattamente i nomi non essendo un esperto di questo ramo musicale.
Comunque per concludere vorrei complimentarmi anche con il pubblico che stasera pur essendo una data infrasettimanale è rimasto fino alla fine del concerto (come al solito c'era brusio di sottofondo ma personalmente riesco a escluderlo ed elminarlo quando mi concentro ad ascoltare).
E naturalmente un mega applauso a questa band trevigiana per averci fatto sognare e per aver dato due ore di spettacolo senza perdere un colpo.Magnifici!!!!

Un saluto alla band alla fine era d'obbligo e un ricordino della serata me lo sono preso pure io.

Alla prossima compari!!!!

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