mercoledì 19 febbraio 2014


Reportage Robben Ford - 13/02/2014    

Pioggia, freddo e il sottoscritto è pure mezzo malconcio ma non ci si tira indietro con certe serate.La mattina dopo ho messo in preventivo il fatto che sarò un morto vivente a lavoro.Ho messo in preventivo che sarà il primo di tre concerti di fila e che praticamente accumulerò tante di quelle ore di sonno arretrato da finire al tappeto.Bene band alle ciance e si parte verso Conegliano con un tempo che peggiora sempre di più.
La strada è lunga ma piano piano arrivo a destinazione.Scendo dalla macchina e vengo investito da un gelo micidiale con secchiate d'acqua simili a dei gavettoni.
Attraverso un piccolo parco buio e deserto ed imbocco una delle tante stradine misteriose sotto ai portici.
Si vedono poche anime in giro e la maggior parte convergono al Teatro Accademia che si trova oltre una scalinata situata in centro.
Il freddo aumenta quindi velocizzo il passo e mi fiondo dentro al teatro.Tempo di fare due chiacchiere, un paio di acquisti e vado a prendere posto che mi reggevo a fatica in piedi.Alle 21:30 circa le luci si abbassano e si comincia :

Sua maestà Robben Ford sale sul palco assieme ad una band di assoluto rispetto e spessore : Ricky Peterson all'organo hammond, Brian Allen al basso elettrico e contrabbasso ed infine Wes Little alla batteria.
Neanche tempo un minuto che tutti e 4 si lanciano in una serie di brani dall'altissimo tasso tecnico, ma attenzione a non fraintendere le mie parole in quanto non sto parlando di fusion cervellotica che puoi capire solo se suoni.Qui si parla di blues jazzato, quindi canzoni si ricche di tecnicismi ma questi ultimi mai pesanti o difficili da digerire.Tutto viene suonato con naturalezza e con una ricerca dell'immediatezza e della semplicità in modo che ognuno possa godere dello spettacolo.
Uno spettacolo vedere questi musicisti interagire tra loro, guardarsi e capirsi al volo senza bisogno di parlare.
Robben Ford è qualcosa di straordinario, un talento pazzesco e un tocco raffinato, capace di creare una meraviglia dietro l'altra.I suoi assolo sono gioia per le orecchie, mai banali o scontati, pescano dal passato ma allo stesso tempo guardano il futuro.
Mi sarei aspettato un concerto solo di jazz invece il maestro mi ha stupito totalmente ma lo stupore cresceva sempre di più vedendo le peripezie strumentali del resto della band.Ognuno durante lo show ha eseguito un proprio assolo in solitaria guadagnando applausi a raffica ma a mio parere erano ancora meglio quando suonavano tutti assieme passandosi le note l'uno con l'altro creando un flusso continuo, armonico e fluido.
Non essendo un gran esperto della sterminata discografia dell'artista non so dirvi con precisione quali pezzi siano stati suonati ma sinceramente non ha molta importanza.L'intero teatro era coinvolto dalla testa ai piedi e non ha mai mancato di applaudire i quattro musicisti che stasera hanno incantato Conegliano.
Non si poteva assolutamente chiedere di più!!!!Come dico sempre, soldi enormemente ben spesi!!!

Ma le sorprese non sono proprio finite.A fine concerto Robben si è concesso a firmare autografi a tutti ma stranamente niente foto.Ma il vostro affezionatissimo assieme ad un altro impavido abbiamo atteso che se ne andassero tutti.Erano rimasti solo due tecnici, non c'era più anima viva.Escono batterista e hammondista, poi il bassista ed ecco che ricompare Robben ma ancora dice no...no...no"Va bene dai, dato che mi avete aspettato" e con gioia foto ricordo anche con lui!!!

Alla prossima compari!!!!

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