venerdì 15 novembre 2013



Reportage Ivy Garden Of The Desert - 27/10/2013

E chi se lo sarebbe mai aspettato che sarei finito dentro uno studio di registrazione ?Un luogo di cui ignoravo qualsiasi cosa.Sono quei posti di cui si parla stile leggenda metropolitana...area 51 o cose del genere.Locazioni ricche di fascino, curiosità e mistero, inaccessibili normalmente ai non musicisti come me e come tantissime altre persone.
Ebbene sulla mia strada, tempo fa, comparve una biforcazione.Da una parte sarei finito in un percorso che bene o male, sapevo dove mi avrebbe portato.L'altro invece era si visibile ma offriva un panorama diverso, come se fosse una dimensione alternativa.
Ci pensai e ripensai per giorni e notti e infine decisi...imboccai la strada "Diversa" ma che in qualche modo anche se sapevo che sarebbe stata più dura e faticosa sentivo che mi apparteneva di più e che se non l'avessi intrapresa me ne sarei pentito e non importa dove sarei finito.Il desiderio interiore mi indicava quella via e io la presi e fu così che cominciò una nuova avventura che mi ha portato ad assistere ad un evento speciale proprio ai NewSin Studio di Luigi Stefanini (studio di registrazione dove ci hanno inciso tantissime bands che adoro come Kaigo - Helreidh - Labyrinth - Domine -Stramonio - Secret Sphere - Cydonia - Drakkar -Madsword - Empty Tremor - White Skull - Alex Sure - Elvenking - Heldritch - Highlord - Mandragora scream - Secret Sphere - Skanners -Arthemis...e molti altri...).
Oggi verrà registrato un live con tanto di pubblico proprio all'interno della stanza dove si registra.
Partiamo quindi di buon ora e arriviamo agli studi giusto in tempo per fare due parole con band, conoscenti vari e il proprietario Luigi (che ringrazio ancora per la sua gentilezza e disponibilità).

Entriamo tutti nella stanza (eravamo quasi 25 persone, band compresa) compressi in pochi metri con un caldo allucinante.Si era creato una sorta di girone dantesco con un atmosfera comunque da live rock!!!!
La band si sistema e via si parte :

Ivy Garden Of The Desert ossia Diego Bizzaro alla voce e chitarra, Paolo Martini al basso e Alexander Puntel alla batteria.Un trio stoner/doom con influenze grunge, psych e blues che comunque aldilà di genere ed influenze mette nelle proprie canzoni una certa amarezza, un velo di malinconia, un torbido stato sprituale, un insonne sensazione di malessere.Non è il classico gruppo tutto chitarre fumose e acide atto a polverizzare i padiglioni auricolari a suon di distorsioni llucinogene e bassi assassini.
No, qui si parla assolutamente di evoluzione, del voler andare oltre il genere e proporre qualcosa che contenga nel suo dna le origini ma allo stesso tempo lo porta su nuovi orizzonti.
Chi magari è tra i pochi che ha letto qualche mia recensione sa che poche volte parlo dei pezzi proposti durante un live e anche stavolta non mi ci voglio soffermare troppo.
A sorpresa il gruppo parte in maniera lenta ed atmosferica, soffusa ma piano piano l'aria si eletrizza e la musica veste i panni di un killer pronto a colpire quando meno una persona si possa aspettare e difatti finito il primo pezzo (I) segue subito a ruota la micidiale Viscera con il suo riff di chitarra pesante e minaccioso.Segue la sognante Enchanting Odissey che riporta la calma nella saletta con il suo incedere lento, sinuoso, spaziale che non manca comunque di incidere nello spirito al momento giusto.Già a questo punto del concerto il caldo diventa davvero insopportabile ma tutti tengono duro.Il cantante Diego grondante di sudore sputa davvero l'anima ad ogni parola  e ogni nota viene sprigionata con tutta la forza che ha in corpo.Non da meno la sezione ritmica di Paolo e Alexander che annienta letteralmente ogni possibile difesa immunitaria con potenza, dinamicità e fantasia.Non vengono usate ritmiche statiche o troppo lineari ma in qualche modo si recupera lo spirito dei Pink Floyd ossia mixare immediatezza e complessità e rendere i pezzi riconoscibili e "cantabili" o anche memorizzabili senza fatica.Viaggi mentali intricati ma con una via di uscita sempre visibile.
Seguono 1991, Weasel in Poultry Pen, Motorpsycho e Deeper Than Deep.Tutti brani dotati della propria personalità, calmi e placidi come un mare che ammira un dolce tramonto estivo e contemporaneamente sanno essere letali, gelidi e malvagi come una lama nella carne.
A sorpresa viene presentato un pezzo nuovo che fa ben sperare per un album di debutto che farà parlare di sè.La qualità del brano è decisamente notevole quindi vedremo cosa succederà in futuro.
E siamo alla fine.Tempo neanche un minuto dal finale che il pubblico stremato ma visibilmente soddisfatto esce dalla stanza per prendere aria.E' seguita un intervista per una radio veneta dove il trio ha parlato di vari argomenti e dei piani futuri.

Un evento unico che ha dimostrato come dico sempre che abbiamo bands nostrane validissime e più che competitive, basta solo voltare la testa, non serve andare chissà dove.Cercatele...sono intorno a voi...nel locale sotto casa, al pub dove ci passate ogni giorno per pranzare, all'aperto quando andate a farvi una birra a qualche sagra.Supportatele!!!!!!

 Alla prossima compari e ricordate Supportate l'Underground!!!!

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