mercoledì 20 novembre 2013


Reportage Ulver with The MG_INC Orchestra - 16/11/2013

Questa sarà una sfida difficile : descrivere a parole l'evento che si è svolto al Teatro Regio di Parma il 16 novembre, ma andiamo con ordine.
Allora finisco di lavorare alle 13, tempo di tornare a casa, sistemarmi afferrare la valigia e fiondarmi in stazione per non perdere il treno delle 14:30.
Per fortuna nessun intoppo e il viaggio comincia bene diretto alla volta di Padova.
Neanche 10 minuti di attesa e piglio il Freccia Argento per Bologna.Anche qui il viaggio non porta ritardi particolari o imprevisti e quindi arrivo a destinazione in orario.
Altro cambio treno.Prendo il Freccia Bianca per l'ultima destinazione ovvero Parma.
Durante la corsa il sole va via via scomparendo e arrivo alla meta che è già buio pesto.Esco dalla stazione di fretta e nonostante stanco dal viaggio mi preme arrivare prima possibile in centro quindi mi incammino a piedi per raggiungere l'albergo.
E finalmente riesco a lasciare giù zaino e valigia, arraffo le cose indispensabili e dato che per fortuna sono in anticipo sulla tabella di marcia mi concedo una passeggiata rilassante nel cuore della città nel più completo relax cercando di liberare la mente dai continui problemi personali.La città pullula di persone che girano per i negozi e per le varie bancarelle, molti forse ignari che a pochi metri sta per svolgersi qualcosa di importante.
I miei occhi cadono su un paio di bancarelle colme di cibarie invitanti e decido di ingozzarmi per bene.
Piano piano si avvicina l'ora quindi mi dirigo al Teatro Regio a ritirare i biglietti e attendere l'apertura.
E finalmente riesco ad entrare, faccio qualche acquisto al merchandise (stavolta finalmente più fornito) e vado a prendere posto in una delle logge.I rintocchi di campana annunciano che sta per cominciare la prima parte quindi partiamo :

Sul palco sale in apertura Pamelia Kurstin, giovane musicista che già aveva collaborato con gli headliner in occasione di Shadows of the Sun.Stasera la ragazza intratterrà gli spettatori con uno show decisamente particolare.Come fece la chitarra di Stian Westerhus nello scorso show, in questo concerto è il theremin il protagonista, uno strumento che si basa su oscillatori che, lavorando in isofrequenza al di fuori dello spettro udibile, producano, per alterazioni delle loro caratteristiche a seguito della presenza delle mani del musicista nel campo d'onda, dei suoni sul principio fisico del battimento, questa volta nel campo delle frequenze udibili.Uno strumento molto particolare insomma che in parole povere produce dei suoni grazie al movimento e al battere delle mani.
Pamelia quindi comincia a "giocherellare" nascondendo melodie e pitture sonore sotto macerie di note frammentate che si evolvono in rumori e suoni disturbanti.Era come sentire echi distanti, distorsioni spaziali e canzoni ridotte in polvere melodica.Da qualche parere ascoltato poi in molti si sono annoiati o non sono rimasti soddisfatti.E' musica per chi ha la pazienza di ascoltarla.Quando lo show giunge al termine ci si ritrova in uno stato d'animo come appena usciti da una trance.
Immaginavo che la musica di apertura sarebbe stata tosta ma questa esperienza l'ho vissuta, respirata e interiorizzata fino in fondo!!!!Eccellente inizio!

Durante la pausa mi prendo qualcosa da bere e mi concedo due passi per sgranchire le gambe ma ecco che sta per cominciare o meglio sta per essere servito il piatto forte :

Quando lessi la notizia bomba del ritorno a teatro degli Ulver assieme all'Orchestra non resistetti e decisi che dovevo esserci.Oltre quindi all'Orchestra (tutta italiana) e al direttore Martin Romberg troviamo una formazione a tre ossia Garm alla voce, Tore Ylwizaker e Ole Alexander Halstensgård alle tastiere, video ed effetti vari.
In più vi è anche la partecipazione della giovane Pamelia su alcune parti.
E allora cominci questo viaggio, un viaggio che ha annullato lo scorrere del tempo in quanto quando siamo arrivati alla fine nessuno se ne è accorto.
Vediamo allora di cercare di descrivere a parole cosa la band ha presentato e che sensazioni ha suscitato.
E' stato proposto per intero l'ultimo album Messe I.X-VI.X, tassello discografico ancora una volta diverso dal predecessore, nero, oscuro e di difficile assimilazione.
E' musica notturna, avvolgente, malefica forse, triste, piena di tensione emotiva che per essere capita deve essere ascoltata con molta pazienza e tenacia.Partiamo dalla performance dell'orchestra ossia eccellente sotto tutti i punti di vista, musicisti giovani pieni di passione e grande tecnica.
Impressionante poi l'uso di video sullo sfondo e delle luci che hanno creato della pura magia visiva, qualcosa che deve essere visto per capire a cosa alludo.Uno spettacolo nello spettacolo, arte ai massimi livelli che era in continuo mutamento per tutta la durata del concerto.Sconvologente, appassionante, intrigante...un lavoro orchestrato e curato nei minimi particolari che già quello valeva l'esiguo prezzo del biglietto.
E ora veniamo alla musica.Di sicuro ognuno avrà la sua opinione e io mi permetto di dire la mia.L'ultimo disco a me non ha fatto impazzire, ho preferito e adorato di gran lunga i due precedenti.Forse c'è stata un eccessiva volontà di osare.Però eseguito dal vivo con un ambientazione del genere acquista tutto un altro valore risplendendo di luce propria.Difatti il disco se ascoltato e basta perde, se invece viene visto eseguito su un palco rinasce.
Aggiungo poi che in ogni caso la musica e il concerto in sè sono stati molto pesanti, inaccessibili, molto duri da digerire.Sonorità minimali darkeggianti ed orchestrali, un mix che vibra su note cupe, doloranti, lunghe e decisamente soffocanti.Fortunatamente lo show non è durato molto perchè personalmente la mia attenzione uditiva stava scemando.Ero invece estasiato dalla parte visiva che mi ha colpito enormemente.
Finita l'esecuzione dell'album sentire poi EOS è stato un vero e proprio orgasmo che non saprei definire in altre parole se non un filosofico viaggio mentale verso il divino che è dentro di noi, una scissione tra anima e corpo, una visita nell'aldilà tra luci, colori e fosca oscurità.Ma è stato un po' tutto il concerto che ha suscitato questo binomio in bilico tra emozioni e durezza soffocante.
E ' stato uno spettacolo che andava comunque visto, che andava vissuto, che andava assaporato in ogni suo più piccolo aspetto.Dopo il finale tutti i musicisti hanno salutato il pubblico mettendosi ai bordi del palco tra un mare di applausi e urla di incitamento e non c'è dubbio che se li siano meritati davvero.
Un vero peccato però che la voce di Garm non sia stata molto presente, avrei suonato personalmente qualche altro pezzo extra consentendo a un grande cantante come lui di esprimersi ma in fondo forse non era la situazione adatta.
Un altro ricordo dentro il mio cuore che resterà per sempre!!!!
Un immenso grazie al Barezzi Live Festival, ad Alessandro Albertini, a tutto lo staff, al pubblico numeroso e naturalmente ai mitici "Lupi" norvegesi!!!

E naturalmente qualche sorpresa era dietro l'angolo che non mi aspettavo per nulla.
Eravamo pochi ad aspettare la band dopo lo show, che sono andati in calando quasi del tutto dopo l'uscita di un cordialissimo Garm che si è intrattenuto a chiacchierare con i presenti.Dopo un po' rimasto solo o quasi ho chiesto a quest'ultimo degli altri della band (in fondo non esiste solo lui ma tutti gli altri sono importanti per il sound di un gruppo) e incredibile mi ha portato dentro presentandomi Pamelia e in seguito grazie all'organizzatore Alessandro sono entrato nei camerini a incontrare tutti gli altri.Pazzesco.Serata finita nello stupore e nella gioia più totali che mai!!!!Piccola passeggiatina e rientro in albergo a riposare.

Alla prossima compari!!!! 

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