giovedì 17 maggio 2012


Reportage Amia Venera Lanscape + Devotion + Oceanides - 14/01/2011

Serata davvero niente male quella che ha visto esibirsi all'Apartamento Hoffman di Conegliano Veneto 3 bands emergenti , ognuna con il proprio modo di suonare Metalcore/Post-hardcore.

Il pubblico stranamente questa sera è folto.Non parlo di grossi numeri date le misure ridotte del locale ma credo fossimo un centinaio o qualcosina di più e dire che quella volta che c'erano gli Irepress più i Constants eravamo in 7 e il genere non era molto diverso...Mistero.

Allora si comincia...


Attaccano gli
Oceanides , gruppo che ha da qualche mese pubblicato l'album di debutto.Purtroppo a causa di qualche problema che affliggerà i gruppi le chitarre si sentono poco e male...ed è davvero un peccato dato che la forza di questo gruppo era proprio quella.Non riesco a dare quindi un giudizio totale dato il marasma sonoro che si è creato.
La voce si alternava tra aggressivo e pulito ed è l'unico diciamo punto in cui il gruppo ci deve lavorare su perchè manca di personalità specialmente le parti in pulito mi sembravano un pò buttate li a caso e poco convincenti.
Un plauso al mostruoso batterista che pestava come un dannato e con molta fantasia non usando solo la potenza e basta.
Un buon inizio comunque.

I
Devotion rappresentano un pò l'anima più hardcore della serata.Pezzi corti , devastanti , urlati a pieni polmoni.Il gruppo sputa davvero l'anima sul palco non lesinando una sola goccia di sudore.Compatti e massicci sparano i pezzi uno dietro l'altro con una violenza immane.I pezzi dopo un pò sembravano assomigliarsi molto , questa mi è sembrata l'unica pecca della band ma per il resto hanno offerto davvero una buonissima prova sia per tecnica che per coinvolgimento.Bravi avanti così.

Arrivano gli headliner e lo dico senza problemi ma con loro non cè partita.Me li ricordo la prima volta che li ho visti ad un piccolo festival metalcore davanti a credo 20 persone.Notai quella volta qualcosa di speciale in loro.Poi li persi un pò di vista ma le strade si incrociarono di nuovo e ricominciai a seguirli rivedendoli di supporto ai Dufresne.Stavano diventando qualcosa di grande.Pubblicarono un Ep in quel periodo se non sbaglio.E ora li rivedo per la terza volta davanti sempre a non molte persone e dico solo questo :MOSTRUOSI.

Una band che se riuscisse a mettere un pò di più fuori la testa dall'underground sono sicuro che arriverebbe in alto.
Forti dell'album di debutto gli Amia Venera Landscape salgono sul palco (anche loro afflitti da qualche problema tecnico ma per fortuna non tanto grave).Sono in 7 (6 più l'addetto alle parti elettroniche).
Potremmo definirli i The Ocean italiani ma sarebbe troppo riduttivo in quanto la loro personalità è davvero fortissima.Usare poi 3 chitarre è un lusso che pochi si concedono.La loro tecnica migliora sempre di più oltre al coinvolgimento.Pochissime luci perchè il gruppo punta molto sull'atmosfera...
I loro pezzi sono molto lunghi , intricati e visionari.Appena cominciano il viaggio inizia...ti trasportano in una dimensione parallela...le chitarre fanno di te ciò che vogliono prima cullandoti con qualche melodia post-hardcore e poi all'improvviso ti afferrano per il collo con bordate metalliche rallentando e accelerando all'impazzata.Ottimo l'alternarsi delle due voci (cantante per l'urlato e il chitarrista per i cori puliti) davvero azzeccate.Strabiliante il batterista che assieme al basso creava una base ritmica potentissima.
Io ormai sono di parte.Non riesco a trovare difetti a questa band.Questi ragazzi hanno i numeri per diventare una realtà italiana da esserne fieri.
Quando finiscono un pò mi dispiace...è come se finisse un viaggio...ma conto di rivederli ancora.
Sono davvero senza parole...Grandi!!!

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