mercoledì 23 maggio 2012

Reportage Trio Santi Bailor - 29/04/2012

Stasera mi sento un pò come il figliol prodigo.Avete mai avuto quella sensazione in cui sentite la mancanza di qualcosa ?Qualcosa che una volta faceva parte di voi e un giorno vi rendete conto che quel qualcosa dopo molto tempo è stato come messo in ombra ?Ebbene per me è stato così.E' stato come fare un viaggio nel tempo fino a tanti anni fa quando entrò nella mia vita un individuo.Il suo nome era "BLUES".
Fu il mio battesimo del fuoco quando lo incontrai e nel bene o nel male mi fece capire quanto di buono avrebbe potuto darmi la musica.
E quindi quale occasione migliore per riassaporare quei momenti ?

La serata in questione si è svolta all'Osteria Le Due Spade a Conegliano (pub davvero delizioso) a pochi passi dal centro.Arrivo di buon ora per trovare un posto decente.
Tempo neanche una mezz'ora che la band arriva e comincia a prepararsi.Peccato per l'assenza della cantante Ty che non è potuta essere presente perchè stava poco bene.A cantare quindi ci penserà il solo tastierista Claudio Zulian.
Nell'attesa che cominci lo show faccio uno spuntino restando un pò stupito che quelli che stavano al banco (presumo fossero i padroni del locale) non sapessero nemmeno chi avrebbe suonato durante la serata...mah.
Ok si comincia.

Lo dico con il cuore.Mi mancava molto il blues ma in qualche modo non mi ha mai abbandonato e vedere all'opera questo quartetto (anche se in origine erano un trio, ma alle volte sarebbero anche un quintetto...ok basta se no facciamo confusione) me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Naturalmente vengono proposte cover di svariati artisti blues/soul del passato ma suonate con estrema passione ed energia ma soprattutto con gran naturalezza quasi le avesse composte la band stessa.
Quella magia che solo un genere come il blues può creare riempie il locale di un aura particolare (anche se diversi mi sembravano più interessati a bere parlando pure ad alta voce).Si respira aria del passato, ma di un passato che non muore mai, che non verrà mai dimenticato, se ci pensiamo bene senza il blues non avremmo tutto il resto.Bisognerebbe solo essere grati a band come queste che seppur non originali riescono a tenere in vita questo genere sempre più bistrattato e lasciato in balia di se stesso.
Quel blues mescolato al jazz e al soul, gli assolo di sax e chitarra, gli intrecci di tastiera e voce, la batteria sempre pregna di classe, tutto ciò trasforma le note in energia positiva.Ogni applauso è ampliamente meritato senza dubbio.Peccato per i pochi presenti, pochi ma buoni comunque.
Ottima serata!!!!

Nessun commento:

Posta un commento