giovedì 17 maggio 2012



Reportage Kylesa + Okkultokrati + The Secret - 13/02/2011

Serata all'insegna della violenza sonora quella di domenica 13 febbraio all'Apartamènto Hoffman.Letteralmente un massacro sonoro.Pochissima melodia , niente ritornelli orecchiabili o zuccherosi , niente canzoncine allegre da canticchiare allegramente.Cè solo quella musica che ti sputa in faccia la dura e cruda realtà.Una musica che ti fa aprire gli occhi e ti fa vedere in che schifo di mondo viviamo.San Valentino è alle porte ?ma chi se ne frega...3 bands stanno per suonare e si scatenerà l'apocalisse.Benvenuti all'inferno.E a dirla tutta io preferisco rimanerci.

Arrivo in anticipo per presunto timore ci fossero pochi biglietti rimasti.Al mio arrivo e me ne renderò conto più tardi ho capito che i miei timori erano infondati.Saremo stati credo 50 persone a occhio e croce.E per un gruppo come i Kylesa mi è dispiaciuto molto data la qualità della loro musica.Pazienza.Davvero un peccato per gli assenti.Prima dell'inizio mi faccio una capatina al banchetto merchandise e prendo l'ultimo album dei Kylesa e una loro t-shirt.Per la miseria che artwork da paura.Una più bella dell'altra.E'stata dura sciegliere.E arriviamo all'inizio :


Partono i
The Secret gruppo che conoscevo poco.Mi hanno comunque dato una buona impressione.Cestinate come al solito le tracce del myspace , dal vivo la band sprigiona un energia davvero potente.Lo stile è una sorta di Post-hardcore con molte bordate metalliche vicine al death.Sul profilo tecnico il gruppo si è rivelato di buon livello soprattutto il batterista che cambiava ritmica ogni 2 secondi , davvero micidiale.La voce non era proprio il massimo.Poco incisiva ma comunque accettabile.Basso e chitarra si sentivano maluccio e quindi non sono riuscito farmi un idea precisa circa la prestazione.Niente male comunque.Se continuano a lavorarci su possono di sicuro migliorare di brutto.Ottimo inizio.

Breve cambio palco e salgono sul palco quei pazzoidi degli
Okkultokrati di cui il nome alla seconda volta ho rinunciato a pronunciarlo.
Band black metal che di "True"black metal non ha praticamente nulla.Abbigliamento praticamente casual e delle sonorità che cambiavano di continuo.Passavano da un Rock'n'roll marcio/grezzo sciolto nell'acido a rasoiate di una violenza inaudita a rallentamenti doom da sprangata sui denti.Il cantante sembrava ubriaco , un orso del nord al rallentatore che urlava come un forsennato.Il bassista suonava spesso in mezzo al pubblico e sul palco non stava mai fermo un attimo dimenandosi come un posseduto.Il chitarrista sembrava l'unico concentrato anche se non mi ha colpito molto.Oscar a quello schizzato del batterista che era davvero indiavolato.Pestava , pestava e ancora pestava senza sosta in maniera deflagrante e come ciliegina sulla torta si è messo a suonare con la maglietta che gli copriva il volto.Grande.Non mi sono piaciuti molto ma dal vivo rendono decisamente bene.

Ed ora il piatto forte.Con tutta la tranquillità del mondo tutti i membri del gruppo si fanno senza problemi strada tra il pubblico , si sistemano gli strumenti e lo show dei
Kylesa può cominciare.
Li ho visti l'estate scorsa al Summer Breeze Open Air e hanno disintegrato tutto e qui mi hanno suonato praticamente a pochi centimetri di distanza e l'effetto è stato una goduria apocalittica.Niente inutili fronzoli.Se su disco già fanno dell'ascoltatore quello che vogliono dal vivo l'effetto è decuplicato.Le 2 batterie sono qualcosa da restare pietrificati.Sembrava ci fosse uno specchio tra i 2 batteristi da quanto erano precisi con le loro ritmiche intrecciate.Pazzeschi.

Tecnica e groove da pelle d'oca.Il bassista/tastierista non sbagliava un colpo e con le tastiere ti faceva fare dei viaggi mentali senza fine.La voce maschile/chitarra scatenava il finimondo e risultava la parte hardcore del gruppo.L'altra parte quella diciamo "melodica/psych" era affidata alla cantante e chitarrista Laura che con la sua voce ti poteva ammaliare come una sciamana voodoo oppure farti a pezzi con urla da pelle d'oca e violentandoti i timpani con la sua chitarra.Una donna di quelle vere che se ne frega di dimostrare la sua femminilità con minigonne o grazie al vento.Lei suona per passione ed è una musicista prima ancora di essere una bella donna.Uno show spacca ossa.

Descriverlo è dura.Un secondo cominci a viaggiare con la mente e senza che tu te ne accorga ti arriva una mazzata sullo stomaco che anzichè far male ti dà un piacere immenso.Vengono sparate le canzoni una dopo l'altra ed è come se fossero in mezzo al pubblico.Non si comportano da prime donne (nemmeno gli altri gruppi dato che erano in mezzo a noi a fare headbanging) e suonano per tutti per puro piacere di farlo.E il finale è davvero da lacrime con una sorta di assolo di batteria e percussioni "a 4" e l'esecuzione in chiave ultra distorta del classico dei Pink Floyd , Set the controls for the heart of the sun.Cavoli che spettacolo.

A fine show tutti i musicisti si rendono disponibili a chi volesse parlare con loro (in particolare il simpaticissimo batterista Carl con cui ho parlato per un pò.Ciao Carl!)e come al solito ne approffitto.

Questo nuovo locale nato dalle ceneri insanguinate dello Zion Rock Club sta davvero migliorando poco per volta.Grazie al cielo esistono ancora locali così.Il cuore/anima e i timpani ringraziano.

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