giovedì 17 maggio 2012


Reportage Blackfield + North Atlantic Oscillation - 21/04/2011

Certi eventi meritano di essere vissuti , eventi dove a parlare è esclusivamente la musica e nient'altro.L'affluenza stasera è discreta...nè troppi nè troppo pochi...dopo qualche anno dalla prima visita in Italia torna la band del leader dei Porcupine Tree.Ennesimo progetto è da precisare in quanto il buon Steven ha le mani in pasta in un numero indefinito di collaborazioni e svariati progetti.Stasera fa freddo.Arrivo di buon ora al locale e trovo già un buon numero di presenze.Piccola occhiata al banchetto merchandise e vado ad appostarmi dietro al mixer in una zona tranquilla dove si vede perfettamente tutto il palco.Noto adirittura un mixer in più gestito dallo staff dei Blackfield.Praticamente ci sono 3 mixer stasera.Mai visti così tanti.Difatti i suoni saranno davvero ottimi.Bene andiamo con la band di supporto che sta per cominciare :

Come ospiti ci sono i
North Atlantic Oscillation , quartetto britannico se non erro che mescola elettronica (usano 3 tastiere) , post-rock e melodie molto affini al pop.Viene dato molto risalto alle armonie vocali e ai cori ma a mio parere certi vocalizzi erano un pò troppo "effeminati" , forse erano dovuti a qualche effetto al microfono ma a me hanno dato fastidio.I pezzi non erano mai eccessivamente lunghi ma purtroppo tendevano comunque ad annoiare.Se da un lato c'era la volontà di creare qualcosa di originale dall'altra era tutto un citare un pò troppo Pink Floyd e Porcupine Tree.Alla fine non hanno raggiunto il loro scopo.Troppo soft , canzoncine troppo leggere.I pochi momenti dove la band induriva un pò le sonorità mostrava qualcosa di interessante ma era questione di pochi secondi perchè poi si tornava come prima.Qualche problemino ai suoni non aiutava di certo penalizzando le chitarre.Molto belle le parti elettroniche mescolate con il prog ma rimangono attimi e mi è dispiaciuto perchè tecnicamente mi sembravano ottimi.Inizio un pò deludente e soporifero.Ma per fortuna ci penseranno gli headliner a risollevare le sorti dello show.

Le luci si spengono e piano piano entrano tutti i componenti della band seguiti da Aviv Geffen (polistrumentista Israeliano) con una giacca che si illuminava al buio piena di lucine rosse e che sembrava un albero di natale.Per ultimo arriva il geniaccio Steven Wilson accolto da un boato.Il sottoscritto ha assistito al concerto con la mente libera ossia non avevo mai ascoltato nulla se non un paio di pezzi dei Blackfield e quindi il 95% del concerto era una continua sorpresa.Tecnicamente il gruppo non ha nulla da invidiare a nessuno.Ogni componenete usa la sua tecnica per le canzoni e non per virtusoismi tanto per farsi vedere.Mostruoso il batterista che tesseva trame ritmiche cambiando dinamiche molto spesso accompagnato da basso e tastiere che facevano un egregio lavoro sia strumentalmente che come contributo ai cori.Ecco un altro particolare che mi ha colpito.I ritornelli e le melodie vocali erano spesso accompagnate dai cori di tutta la band tranne il batterista e il risultato era meraviglioso , quasi angelico , paradisiaco.Uno dei principali compositori è Aviv e devo dire che si dimostra ottimo musicista che si divincola bene tra chitarra e tastiere oltre che voce e cori.Intrattiene il pubblico con un fare tutto suo ottenendo molti applausi.Ma la parte del leone la fa di sicuro Steven.Non cè storia.Un musicista enorme che secondo me ha la pecliarità del saperti emozionare con poche note.Non gli serve usare chissà quale tecnica.Usa più o meno il metodo dei Pink Floyd lavorando sull'efficacia delle melodie e sulle atmosfere.La voce è eterea e sognante e il suo modo di suonare la chitarra riesce a farti suonare ad occhi aperti.
Difatti le canzoni sono una più bella dell'altra , piene di melodie favolose.Che la band suoni aggressiva o meno è un piacere immenso rimanere lì ad occhi chiusi e vorresti che non finissero mai di suonare.
Il concerto finisce che nemmeno te ne accorgi e ti resta come un vuoto colmato solo dalle emozioni che non scorderai più.Una marea di applausi a fine spettacolo.Tutti soddisfatissimi nonostante una sparata di qualcuno fra il pubblico durante lo show ma è meglio tralasciare.

E comincia la solita attesa fuori dal locale on un freddo boia.Arriva Aviv.Manco alza la testa ci passa via tutti , sale in macchina e se ne va a Venezia.Che tipo...almeno salutare...va beh...piano piano tutta la band esce e senza problemi è disponibile ma la vera sorpresa è stato Steven.Lo credevo uno che se la tirava invece ha firmato dischi a tutti e fatto la foto con chi volesse.Ottima dimostrazione di umiltà.


Sono le 2 ormai...inizia il viaggio verso casa.Grazie Steven per averci fatto sognare.

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